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Autore: MaryS5    16/04/2015    6 recensioni
La storia che vorrei raccontarvi parla della vita frenetica di molte persone famose, che si nascondono dietro le telecamere fingendo che vada tutto bene. Prenderò come esempio Ariana Grande.
Questa è la mia prima storia in questa sezione, quindi per favore recensite in molti, per farmi sapere il vostro parere e anche per dirmi cosa pensate dell’argomento di cui vorrei scrivere!
Grazie! :)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ariana Grande, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angolo dell’autrice: Salve a tutti!!!
Purtroppo questo è l’ultimo capitolo!
Spero sia di vostro gradimento! Ci ho lavorato tanto, veramente tanto, è stato complicato,( mi è venuto una specie di “blocco dello scrittore).
Vi ringrazio tutti per aver seguito la storia fino a questo punto e … godetevi il finale! ;)






Passata la settimana di vacanza in America, Anna tornò a casa.
Raccontò felice tutto quello che aveva fatto, alla sua famiglia e qualche amico ( praticamente era così felice che lo raccontò a ogni persona che le passava davanti), tralasciando il fatto accaduto con Ariana.
Tutto sommato era stata una bella esperienza, si era divertita tantissimo.

Poco dopo tornò alla vita di sempre, ci mise un po’ ad abituarsi, le sembravano passati anni dalla sua partenza e ogni momento era un’occasione per ricordare con nostalgia la sua fantastica avventura.

In quel momento si ritenne abbastanza consapevole delle responsabilità delle star, anche se pensava di non poter nemmeno immaginare ciò che si potesse provare a viverle.

Un giorno Anna era concentrata a fare i compiti nella sua stanza.

Beh si fa per dire “concentrata”, rimaneva immobile, sfogliando il libro di filosofia, sperando che la voglia di studiare arrivasse, prima o poi ( diciamo la verità … … questo non sarebbe successo ne ora e ne mai …).

Continuava a leggere distrattamente sempre lo stesso rigo, pensando a chissà ché e, in qualche momento di lucidità, ripeteva a se stessa di stare attenta, ma ciò non succedeva.
A casa c’erano solo lei e suo fratello di 10 anni, che, beato lui, aveva finito i compiti e si gingillava nella sua stanzetta.

Certe volte Anna desiderava ritornare piccola come lui, ma ripensando a tutta la strada che aveva fatto, cambiava subito idea, immaginando di dover ricominciare tutto da capo.

Si sentii un suono acuto rimbombare per tutta la casa.
Qualcuno aveva bussato alla porta. << Spencer! Va tu ad aprire!!>> urlò imponendosi per la millesima volta di prestare la dovuta attenzione al libro enorme di fronte a lei.
Il suono si ripeté, << SPENCER!!>> lo chiamò ancora, cercando di mantenere la calma.

Non ricevendo alcuna risposta dal suo “amabile” fratellino e continuando a sentire quel suono fastidioso, Anna si dichiarò sconfitta alzandosi annoiata dalla sedia.

Strisciando i piedi si diresse sbuffando verso la porta.

La aprì e osservò, curiosa, la donna dall’altra parte.
<< signora Rossi! Cosa posso fare per lei?>>.

La signora anziana aveva tra le braccia un gatto, il suo piccolo Edward.

Anna non ricordava, nella sua lunga permanenza in quell’umile condominio, che la sua vicina fosse mai stata senza un gatto.

In quel periodo tre micini si aggiravano nella casa dei coniugi Rossi.
La donna adorava raccontare storie sui loro gatti e preferiva farlo ai ragazzi e bambini che si trovavano nello stesso palazzo, quindi lei e suo fratello si ritrovavano molte volte a parlare con lei dei suoi “piccoli”.
 Sapevano praticamente tutto.
Edward era uno dei più piccoli della casa, nonché il più coccolone, aveva ereditato il colore del pelo di suo padre, che aveva il manto di color miele, non per niente il suo nome era Ginger.
La mamma gatta era morta in una complicazione del parto dell’ultima cucciolata, la simpatica vicina aveva pianto molto per questo avvenimento, poiché con lei sen’erano andati altri due cuccioli.
Oltre Edward si era salvato anche un’altro piccolo, tutto bianco, chiamato Lucky , proprio perché il veterinario l’aveva dato per morto, visto che, appena nato, era molto debole, ma poi si era ripreso velocemente, diventando il più dispettoso della casa.

Prima di questi tre gatti c’erano: Gigi, Marissa, Bongo, Lucy, Antonia, Kitty, Puzzola, Molly, James, Mortino, Camilla, Otto, Giuggiolo, Fiore, e molti, moltissimi altri gatti, ognuno con la propria storia.

L’abilità di saper convincere le persone di quella donna era sorprendente.
Più che una volta lei era riuscita a convincere la famiglia di Anna a prendere un gatto, ma ciò finiva sempre per stressare la madre che si trovava con lavoro in più e una peste per casa ( come se Spencer non bastasse …).

La ragazza si concentrò a guardare la mano della donna che si muoveva lentamente sul manto del gatto che, a sua volta, ad occhi socchiusi, produceva delle rumorose fusa.

<< oh! Anna, cara ragazza! Potresti gentilmente chiamare tuo padre? La serranda della cucina si è rotta ancora … >>, << sempre colpa di Lucky?>> chiese lei sorridendo appena.
<< si, quel micino non sta fermo un attimo! … mio marito non riesce ad aggiustarla da solo, sai com’è pasticcione!>> le disse scoppiando in una piccola risata imbarazzata.
<< vorrei aiutarla, ma mio padre non c’è! Tornerà stasera. Appena arriva lo avvertirò immediatamente!>>, << grazie! Ma non c’è fretta! Dì a tuo padre di venire quando vuole, d’accordo?>>,
<< certo!>> << grazie ancora, ciao!>> la ringraziò la signora allontanandosi, << prego, non c’è di ché, arrivederci!>> la salutò cordialmente lei chiudendo la porta.

La signora Rossi era molto simpatica e gentile, Anna le voleva tanto bene, anche se a volte era un po’ impicciona, ma lei le voleva bene anche per questo!

Pensò un attimo avrebbe dovuto fare, sentiva proprio che doveva fare qualcosa, ma cosa? … … i compiti!!!

Si diresse sbuffando verso la stanza, non poteva rimandare ancora.

Arrivata davanti alla scrivania si sedette pesantemente sulla scomoda sedia e si mise in posizione “di studio”.
Si sentì ancora il suono del campanello, questa volta più insicuro, quasi come se avessero premuto il pulsante davanti alla porta per sbaglio oppure era qualcuno che teneva qualcosa di pesante in mano, probabilmente era la madre con la spesa.

<< Spencer!! Va tu!!>> non ricevette ancora risposta, << vedi che io ci sono andata prima ora tocca a te!!>> continuò arrabbiata, << dai Spencer!! Devo studiare!!>>.
Digrignando i denti si alzò ancora, sbattendo pesantemente i piedi a terra e mormorando qualcosa di non molto carino.
<< e adesso chi cavolo è?!>> si disse irritata afferrando la maniglia.


Una volta aperta la porta rimase pietrificata e impallidì di colpo.
Se non fosse stato per il respiro accentuato e gli occhi sbarrati, poteva benissimo essere scambiata per un cadavere.
Forse stava semplicemente sognando. È questo l’effetto dello studio.
In pochissimo tempo si accorse che era tutto vero, niente telecamere nascoste, niente scherzi!!

Ariana era lì!!
Il suo idolo era davanti a lei, sorridente e con una mano alzata in segno di saluto.

Questa volta Anna non riuscì a trattenere la sua emozione e urlò con tutto il fiato che aveva in gola, mentre la cantante si copriva delicatamente le orecchie con le mani.

Spencer raggiunse la sorella allarmato, aveva un giocattolo di un super eroe in mano.
Guardò prima la sorella con uno sguardo confuso e poi la ragazza.
<< CIAO!>> disse tranquillamente lui ad Ariana, << CIAO!>> rispose questa con un marcato accento americano.

Il fratello, indeciso sul da fare, visto che la sorella era ormai andata, la scostò lentamente e invitò Ariana ad entrare, -come se fosse la cosa più normale del mondo!!- pensava Anna.

Una volta che la ragazza si fu calmata, Ariana poté finalmente parlare, cercando di farsi capire come poteva.
La ringraziò per essere stata comprensiva nei suoi confronti, per non essere intervenuta ( nessuno avrebbe potuto sapere cosa sarebbe successo se l’avesse fatto ..).
le spiegò velocemente come aveva fatto a trovarla, che aveva visto il biglietto, che voleva imparare l’italiano ( lo so, questo non c’entra molto).
Le due ragazze parlarono un po’ e, i giorni successivi Anna fu felice di farle visitare L’Italia … … beh la parte dell’Italia, dove abitava lei.
Camminarono, mangiarono e si divertirono tantissimo, nei giorni prima della partenza di Ariana.

Nessuno seppe niente di quella piccola scappatella della cantante, rimase un segreto tra la dolce Anna e la talentuosa Ariana.



  
                                                                        FINE
  
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