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Autore: Gaia Canale    16/04/2015    1 recensioni
"L'ultima sulla terra, l'ultima nella vita e nelle vite degli altri. L'ultima da nutrire, l'ultima da pensare. L'ultima."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Posti in caduta libera.
 
Sempre l'ultima del turno delle anime sole. Sempre l'ultima da ricordare, l'ultima e basta.
L'ultima sulla terra, l'ultima nella vita e nelle vite degli altri. L'ultima da nutrire, l'ultima da pensare. L'ultima.
Ci s'accartoccia tutt'intorno al petto, per farlo smettere, per rallentare, per non sentire, così, forse, durerà meno questa sensazione immutabile e indecifrabile e assurda e incostante. Si gira su un fianco, l'ultima ragazza del turno, e si schiaccia i palmi sullo sterno, lì dove fa male e si percepisce l'incrinazione della cassa toracica, e si morde le labbra fino a segnarle, marcarle in modo da dar loro l'impronta della sua sofferenza. Piange, la ragazza dell'ultimo turno, l'ultima ragazza, piange e non si comprende e questo la fa piangere ancora di più. Non può parlarne, di questo maledetto malessere, non può accennarne niente a nessuno perché nessuno capirebbe. Così se ne sta ferma immobile, sul pavimento ghiacciato decidendo di odiare tutti e piangendo senza una precisa motivazione, liberandosi di quel demonio che le smuoveva le viscere. Singhiozzava e parlava di cose senza senso, di posti in caduta libera, di mongolfiere bucate, di persone perdute. Ed era l'ultima ad accorgersi di questo, l'ultima ad essersi resa conto dell'uso che gli altri facevano di lei.
Lei era questo: l'ultima del turno delle anime perdute e sole.
Parlare con due persone contemporaneamente non le era mai parso così difficile. Probabilmente non lo era mai stato.
S'era stufata, s'era stancata e adesso girava tutto troppo forte: le preferenze, le convenzioni, le convinzioni, e i credi, e le persone, e i gusti.
Voleva andarsene nel suo posto, il vintage nel sangue, il sangue nel vintage; voleva essere chi voleva essere e con chi le andava di essere. Era stanca e stanca e stanca, come se avesse qualcuno che le succhiasse via le energie donate alla quotidianità e la sormontasse tutta. Aveva questo conflitto, l'ultima ragazza del turno, questo pesante conflitto con se stessa e con il suo cervello e con il cervello degli altri, che non sapeva portare aventi, non sapeva risolverlo, non sapeva se starsene con le mani in mano o tagliarle e gettarle via insieme ai pantaloni che tanto odiava. 
Voleva ridere di gusto, con la sua risata da psicopatica, ma come può una ragazza in fila per il turno delle anime sole, ammiccare un sorriso?
   
 
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