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Autore: Justice Gundam    16/04/2015    3 recensioni
Reborn, un continente sconosciuto, dove smog nero e piogge acide rovinano ancora di più gli edifici fatiscenti che costeggiano le strade della capitale Reborn City. Intere città ridotte in rovina, Pokemon in fuga, e dietro le scene, un'organizzazione che tira i fili per i propri terribili scopi. Questo mondo ha bisogno di eroi... e sarà qui che, mentre Ash e Misty affrontano il loro viaggio attraverso Unima, accadimenti misteriosi porteranno Vera, Drew, Max ed Hitomi, in una corsa contro il tempo per fermare il Team Meteora e riportare un raggio di luce agli abitanti di quel mondo crudele. (Contestshipping)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Drew, Max, Nuovo personaggio, Vera | Coppie: Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon: A World Reborn
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
 
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Capitolo 9 - Quando le piante attaccano
 
 
Ortilla non poteva dire di essersi ancora abituata alla mattinata - almeno, non al ritmo della mattinata a cui aveva dovuto adattarsi fin da quando era arrivata a Reborn. Di solito, quando era ad Iridopoli, poteva prendersela un po' comoda, sonnecchiare un po' più a lungo, per poi scendere con tutta calma e cominciare i suoi consueti allenamenti, senza che nessuno le corresse dietro... ma ora, la situazione era cambiata parecchio, e la ragazzina dai capelli verdini, così come il suo caro Alty, si erano dovuti abituare ad un ritmo ben più serrato.
 
Quella mattina, in particolare, Ortilla ed Alty si erano svegliati ancora assonnati - la scorsa serata erano rimasti alzati fino quasi a mezzanotte per fare un po' di pratica con Julia, Cain e Vittoria, e dovevano ammettere che i risultati cominciavano a farsi sentire. La bambina era convinta di aver sviluppato una certa abilità anche negli scontri di Pokemon diretti, e Cain le aveva insegnato qualche trucchetto niente male per tenere testa agli scagnozzi del Team Meteora. La controindicazione, ovviamente, era stato il fatto che adesso si erano trovati a dover fare un po' più di fatica a tirarsi su dal letto... ma Ortilla, dopo essersi sfregata gli occhi, decise che era venuto il momento di muoversi e di andare a fare la sua parte.
 
"Ciao, Alty..." disse, accarezzando la testa al suo Altaria. "Anche per te è una mattinata un po' storta, eh? Del resto, dobbiamo adattarci... Reborn City non è esattamente quello che definirei un posto tranquillo... e questo è il meglio che possiamo permetterci, in questo momento."
 
"Altar..." disse il Pokemon dalle bianche piume, annuendo lentamente, ma sentendo comunque la mancanza del morbido letto sul quale era abituato a dormire ad Iridopoli. Si lisciò le piume con il becco e prese il volo, cercando di sgranchirsi un po' le articolazioni intorpidite dal sonno... mentre Ortilla si alzava dal letto e si infilava un paio di pantofole, avviandosi verso il bagno. 
 
"Coraggio, Alty... diamoci una rinfrescata, e poi gli altri ci aspettano per la colazione, e per fare un po' di allenamento." affermò. "Chissà se le altre cellule della resistenza hanno qualche notizia da darci..."
 
Alty stava per rispondere qualcosa... ma i due amici si fermarono e fecero un salto in aria per la sorpresa quando la porta della loro camera si spalancò di colpo, e da essa entrò Shelly, con il fiato corto ed un'espressione allarmata sul suo grazioso viso. La frangia di capelli violetti che copriva il suo occhio destro non riusciva comunque a nascondere il suo stato d'animo agitato, ed Ortilla drizzò immediatamente le antenne, temendo che fosse successo qualcosa di terribile! "Ortilla, Alty! Presto... hanf... dovete fare presto! Cambiatevi e troviamoci nel salone centrale il prima possibile! Sta succedendo una catastrofe!" esclamò, senza lasciare adito a fraintendimenti!
 
"Ah... c-calma, calma, Shelly! Cosa... cosa sta succedendo? Perchè tanta foga?" rispose Ortilla, vedendo che in effetti i suoi timori avrebbero potuto rivelarsi veri...
 
Shelly riprese fiato, mentre un'altrettanto preoccupata Heather la raggiungeva. "E'... è successa una cosa incredibile!" esclamò la piccola esperta di Pokemon Coleottero. "Le... le piante della Foresta Malachite, alla periferia della città... improvvisamente hanno cominciato a crescere a dismisura, e hanno cominciato ad invadere i quartieri di Reborn City!"
 
"Alt!" stridette Alty, sgranando gli occhi incredulo.
 
Heather disse di sì con la testa. "Sì... un casino pazzesco!" rispose, senza badare tanto alla formalità. "Non... non sappiamo come sia successo, ma... i quartieri Diaspro e Berillio sono mezzi sommersi dalla vegetazione che è cresciuta senza controllo, e le piante stanno cominciando ad attaccare anche il quartiere Ossidiana! Vittoria è già andata lì per dare una mano... ma da sola non potrà fare molto. Al massimo potrà aiutare le agenti Jenny a sgomberare il campo e a far evacuare i civili..."
 
"Santo cielo... allora non c'è un istante da perdere!" rispose Ortilla, impressionata ed incredula. "Va... va bene, Alty ed io arriviamo subito! Avete... avete già detto tutto a Vera e agli altri?"
 
Shelly annuì. "S-sì... credo che... loro siano già nella sala principale ad aspettarci..."
 
Ortilla non perse altro tempo e, accompagnata dal suo fedele Alty, si fiondò nel bagno per prepararsi alla massima velocità che le fosse possibile, sperando che sarebbero riusciti ad evitare il peggio. Sicuramente c'era lo zampino del Team Meteora dietro questo losco affare... ma come avrebbero fatto a far crescere le piante in maniera così incontrollata?
 
La piccola coordinatrice di Pokemon aveva paura che la risposta non le sarebbe piaciuta per niente...
 
 
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Non più di cinque minuti dopo, Ortilla raggiunse la sala principale, dove in effetti il resto dei membri della resistenza - tranne Vittoria, che era già andata a dare una mano nel quartiere Ossidiana - si era già riunito. Florinia stava spiegando la situazione... come sempre, usando quel tono terso e privo di partecipazione con cui diceva praticamente qualsiasi cosa...
 
"Ma... cosa sta succedendo, esattamente? Come hanno fatto le piante a crescere al punto da mettere in pericolo i quartieri di una città come Reborn City?" stava chiedendo Max in quel momento. 
 
"Le cause della proliferazione incontrollata di forme di vita vegetale in un ambiente a loro avverso restano per il momento ignote." fu la risposta della giovane donna. "L'effetto è tuttavia che il quartiere Ossidiana è in una condizione di turbolenza: l'area risulta attualmente interdetta ai civili in risposta ai danni inflitti dalla crescita di piante. Tuttavia, tramite i condotti della metropolitana ora in disuso sarà possibile raggiungere le aree infestate e cercare di porre rimedio."
 
"Detto in parole povere, abbiamo bisogno di una mano per rimettere a posto la situazione nel quartiere Ossidiana... e magari raggiungere da lì la Foresta Malachite, per cercare di scoprire la causa di questo macello!" terminò Pietro. Anche l'arrogante Fern non ebbe nulla da ridire, e si limitò a dire di sì con la testa.
 
"Lo scopo della missione è semplice: cercare di stanare la causa di questa crescita selvaggia... e fargli fare un bel botto! KA-BOOOOM!" esclamò Julia, che come sempre non mancava di ravvivare un po' l'atmosfera. "Allora, ragazzi di Hoenn, siete con noi?"
 
"Certo che siamo con voi. Non lasceremo certo che la gente di Reborn perda le loro case per colpa di questo disastro." affermò Hitomi, corrugando la fronte e stringendo un pugno davanti a sè.
 
"Credo che ci siamo tutti, in effetti..." disse Max, rivolgendo lo sguardo ad Heather, Shelly ed Ortilla. "Sappiamo già e c'è un punto da dove possiamo iniziare a cercare?"
 
"Probabilmente il parco di Ossidiana, nel quale è contenuta la più grande concentrazione di piante di quel quartiere... e forse anche dell'intera Reborn City." affermò Cain in risposta. "Ci troveremo lì. Adesso, credo sia il caso di muoverci e cercare di raggiungere il quartiere Ossidiana. Tenete pronti i vostri Pokemon, credo che ci sarà da combattere!"
 
"Certo... non faccio fatica a crederlo!" affermò Vera. "Il Team Meteora sarà sicuramente dietro a tutto questo, e non credo che dovremo attendere a lungo prima di incontrarli di nuovo..."
 
"E forse ci sarà ancora quel Sirius..." disse tra sè Drew, ricordando il misterioso e pericoloso comandante che dava ordini ad Astro e ad Eclisse... "Comunque, non perdiamo altro tempo! Raggiungiamo il quartiere Ossidiana, e cominciamo a disinfestarlo!"
 
"Certo..." mormorò Cain, dando un'occhiata ad una delle sue Pokeball...
 
 
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La situazione nel quartiere Ossidiana stava ormai sfuggendo al controllo di tutti. A quel punto, mentre le persone cercavano di evacuare gli edifici pericolanti, soltanto un gruppo di coraggiose agenti Jenny e Vittoria erano rimaste a cercare di tenere a bada la crescita selvaggia delle piante... un gruppo di Growlithe ed Houndour stava usando i loro attacchi di tipo Fuoco per fermare le piante e bruciare le liane prima che si diffondessero. Vittoria era a fianco delle poliziotte e dei loro Pokemon, e aveva mandato in campo uno dei suoi Pokemon: sembrava un maiale che stava in piedi sulle zampe posteriori, con un corpo a forma di uovo di colore arancione, che diventava marrone sull'addome, sulla testa, sulle braccia e sulla sua coda a molla. Aveva un paio di lunghe orecchie, grandi occhi di colore marrone-grigio e un naso rosso particolarmente grande rispetto alla faccia. Un paio di canini acuti sporgevano dalla mascella inferiore, e il torace era ulteriormente decorato da un paio di motivi che ricordavano un po' delle nuvole dorate.
 
"Presto, Pignite, diamo una mano alle agenti Jenny!" disse Vittoria, indicando al suo Pokemon un groviglio di liane che stava uscendo dalla porta sfondata di un negozio. "Ferma quelle piante con Ondacalda!"
 
"Pignite!" grugnì il Pokemon Suinfuoco, prendendo un bel respiro, e poi soffiando una fiammata che si espanse rapidamente attorno a lui ed investì le liane animate, riducendole in cenere in pochi secondi. Vittoria annuì soddisfatta, vedendo che finalmente gli attacchi di tipo Fuoco avevano aperto un varco nelle piante... e aveva almeno temporaneamente aperto la strada verso il parco di Ossidiana, uno dei luoghi da dove era cominciata l'infestazione.
 
"Ottimo lavoro, ragazza!" esclamò una delle ufficiali, evidentemente la più anziana ed esperta, visto che aveva con sè nientemeno che un enorme e maestoso Houndoom. "Alcune di voi restino qui e cerchino di tenere a bada la crescita delle piante... mentre io e la signorina Vittoria cerchiamo di raggiungere il parco e di capire cosa stia succedendo!"
 
"Hound! Hound!" esclamò Houndoom, abbaiando un paio di ordini ai Growlithe e agli Houndour, che non fecero obiezioni e si schierarono in fila davanti alle loro allenatrici. Poi, Vittoria e il suo Pignite annuirono, e seguirono l'agente Jenny più esperta e il suo Houndoom nel passaggio che portava al parco. 
 
Era una corsa contro il tempo - la strada era già cosparsa di detriti e pezzi di vetro infranto, e già dai muri degli edifici diroccati si protendevano altre liane viventi, che non sembravano attendere altro che passasse di là qualche allenatore distratto per afferrarlo e stritolarlo. Si espandevano a vista d'occhio... Vittoria e l'agente Jenny sapevano che dovevano fare in fretta, prima che anche quella strada diventasse inagibile.
 
Vittoria si guardò attorno prima di imboccare un'altra stradina laterale non ancora infestata dalle piante... e il suo sguardo cadde su un edificio particolarmente grande ed imponente che svettava su tutte le altre costruzioni del quartiere Ossidiana: sembrava un grande palazzo, che una volta doveva essere stato una visione spettacolare, ma che ora non era altro che un triste ricordo di un tempo ormai perduto per sempre... 
 
"Agente Jenny..." chiese la giovane esperta di arti marziali, tenendosi accanto ad un muro che appariva sicuro. "Quel grande edificio... non era per caso la sede centrale della Yureyu Corporations, una volta? La... la più grande compagnia di Reborn, se non ricordo male?"
 
"Sì, hai proprio ragione..." rispose la poliziotta dai capelli blu. Houndoom stava riprendendo ad annusare l'aria, in cerca di un qualsiasi odore avesse potuto essere loro d'aiuto o potesse segnalare qualche civile rimasto intrappolato. "Una volta erano la compagnia di bandiera di Reborn, un po' come la Silph a Kanto, oppure la Devon ad Hoenn... ma poi, hanno cominciato ad accadere tutte quelle catastrofi, tra terremoti, inquinamento ed attentati... e quest'area è diventata il macello che vedi adesso. La compagnia ha dovuto chiudere bottega... e il resto è storia."
 
"Pignite..." mormorò il Pokemon Fuoco/Lotta di Vittoria, pensando che fosse ben triste che fosse finita così... ma si riscosse immediatamente e decise che era il caso di andare avanti e ragiungere il parco. Finalmente, lo Houndoom dell'agente Jenny riuscì a sentire qualcosa, e abbaiò un paio di volte per attirare l'attenzione. Con una zampa artigliata, indicò un passaggio tra due edifici rimasti relativamente intatti, e fece cenno a Vittoria e all'agente Jenny di prendere quella strada.
 
"Doom!" abbaiò, facendo un cenno con la sua testa armata di corna ricurve. Vittoria e l'agente Jenny seguirono le indicazioni del Pokemon Buio/Fuoco, infilandosi in uno degli stretti vicoli che portavano verso la zona centrale del quartiere Ossidiana...
 
 
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"Okay, ci siamo... il quartiere Ossidiana è proprio sopra di noi." affermò Pietro, indicando una rampa di scale che, a partire dal binario abbandonato che la resistenza stava percorrendo, saliva verso le strade del quartiere minacciato dall'invasione di piante. Già da dove si trovavano i ragazzi, si potevano sentire i rumori e la confusione che regnavano al piano di sopra. "E sembra che... la situazione sia già parecchio complicata!"
 
"Presto, raggiungiamo le strade! Dobbiamo cercare di ritrovare Vittoria e arginare l'invasione delle piante!" affermò Heather, accompagnata dal suo Noibat che svolazzava nervosamente attorno a lei. Anche lui sembrava rendersi conto di quanto grave fosse la situazione, e di cosa probabilmente li attendeva al piano di sopra. Cercando di muoversi con rapidità, i ragazzi salirono le scale, e Vera per prima, accompagnata dal suo Blaziken e dalla sua Beautifly, raggiunse l'esterno... restando esterrefatta e scioccata quando vide cosa stava accadendo!
 
"Fly!" esclamò Beautifly, altrettanto incredula. Era sicuramente una delle scene più terrificanti a cui Vera e i suoi Pokemon avessero mai assistito: le piante erano cresciute in maniera assolutamente smisurata, e stavano strangolando il quartiere Ossidiana nel loro abbraccio verdeggiante! Drew e il suo Roserade apparvero un attimo dopo, seguiti da Max e Gardevoir, Hitomi e Walrein, e poi dal resto del gruppo. Tutti restarono come ammutoliti di fronte alla devastazione perpetrata dalla vegetazione incontrollata... i muri delle case e dei palazzi venivano coperti di rampicanti che strisciavano lungo di essi, avanzando a vista d'occhio. I marciapiedi erano infestati di ortiche ed altre erbe selvatiche che rendevano la circolazione difficile... e in alcuni punti, l'asfalto si era addirittura crepato, e dalle fenditure erano spuntati degli alberelli! Sembrava davvero la vendetta della natura sull'avanzata dell'uomo...
 
"Accidenti... questo... questo è... incredibile!" mormorò spaventata Shelly, tenendosi quanto più vicina possibile ai suoi compagni, nel timore che qualche pianta rampicante potesse arrivarle addosso all'improvviso e catturarla in un abbraccio letale. "Ma... ma come ha fatto il Team Meteora a... a controllare le piante in questo modo? Che... che razza di tecnologia usano?"
 
"Non lo so, piccola Shelly... e sinceramente, non sono neanche interessato a questi tecnicismi!" affermò Cain. Il giovane esperto di Pokemon Veleno era guardingo e attento, e ogni traccia di leggerezza era scomparsa dal su modo di fare. "Per adesso, quello che dobbiamo fare è raggiungere il punto da cui ha origine questa crescita smisurata e cercare di tenerla sotto controllo..."
 
"Dopodichè, sarà il caso di raggiungere la Foresta Malachite in modo da liberare anche i quartieri Diaspro e Berillio." concluse Pietro. "Forse è meglio dividerci in gruppi... alcuni di noi da una parte, e altri da un'altra, e cercheremo di raggiungere il parco di Ossidiana da due direzioni. In questo modo, avremo migliori possibilità."
 
"La proposta è stata valutata e accettata." affermò Florinia. "Tuttavia, il piano richiede un aggiornamento. Se ci dividessimo in quattro gruppi, le nostre possibilità di raggiungere il parco Ossidiana aumenterebbero ulteriormente. Sicuramente, almeno uno dei gruppi riuscirebbe a raggiungere l'obiettivo."
 
"Va bene... ma chi farà parte di questi gruppi?" chiese Ortilla, non sentendosi per niente sicura. Gli edifici davano l'impressione di essere in procinto di crollare da un momento all'altro... e Alty stava attento a non volare troppo vicino ad essi. Nemmeno la strada sembrava sicura, e la giovanissima coordinatrice aveva il timore che prima o poi una sezione sarebbe crollata.
 
"Beh... se stesse a me, mi metterei in gruppo con Fern e la Flo!" disse Julia, cingendo allegramente le braccia attorno alle spalle della sua stoica amica e dell'arrogante fratellino di quest'ultima. Il giovinastro storse il naso, facendo un grugnito di fastidio. "Ma... credo che qualcuno dovrà pur stare con i bambini per proteggerli, no?"
 
Heather si rabbuiò. "Io non ho bisogno di essere protetta, grazie tante! So cavarmela benissimo da sola!" esclamò.
 
"Okay, okay... non agitiamoci, abbiamo bisogno di muoverci rapidamente e con decisione."  esclamò Pietro. "Cain, che ne dici se noi accompagnamo Heather e Shelly?"
 
"Mi sembra un'idea... favolosa!" esclamò il ragazzo dai capelli viola, strizzando un occhio. "Julia, tu vai con Vera, Max e Drew, va bene? Ortilla, Hitomi, Flo e Fern invece prenderanno un'altra strada. In questo modo, nessuno resta sguarnito, e le nostre rispettive squadre si equilibrano a vicenda. Che ne dite, può andare bene?"
 
"Rein!" tuonò il Walrein di Hitomi. La ragazzina storse un po' il naso, guardando con astio in direzione di Fern. Certo, l'idea di fare squadra con lui non le sorrideva per niente...
 
"Immagino che... dovrò adattarmi." affermò. "Al momento, è più importante pensare a fermare questi vegetali troppo cresciuti."
 
"Franchezza per franchezza, il disgusto è reciproco, marmocchia." rispose Fern. "Ma per il momento, non abbiamo molta scelta. Va bene, ci rivediamo al parco di Ossidiana. O anche no. Non che me ne freghi molto, in realtà."
 
"Fern." lo ammonì Florinia, e per un attimo, a Vera sembrò di percepire almeno un pizzico di partecipazione nella voce della ragazza con gli occhiali. 
 
"D'accordo... allora, ognuno prenderà una strada diversa... e ci vediamo al parco! Buona fortuna a tutti!" esclamò Vera, e il gruppo si scambiò i saluti e gli auguri di rito prima che ognuno dei gruppi più piccoli prendesse una strada diversa, cercando di raggiungere il proprio obiettivo...
 
 
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"A questo punto... direi che i membri della resistenza si saranno già messi in moto." disse con tono controllato e calcolatrice il misterioso Zel, il comandante del Team Meteora che affiancava Taka nelle operazioni. "E' ragionevole pensare che abbiano preso di mira il quartiere Ossidiana, visto che in questo momento è quello più direttamente minacciato dall'espansione delle piante."
 
Taka annuì lentamente, con l'espressione di chi in quel momento avrebbe voluto essere da tutt'altra parte, ma restava lì per senso del dovere. "Capisco... quindi, i quartieri Diaspro e Berillio sono già stati invasi." affermò. "D'accordo... allora, adesso dovremmo cercare di tenere la macchina PULSE sott'occhio, prima che arrivino i nostri amici."
 
Zel annuì senza cambiare espressione, ma quando parlò, Taka sentì che la sua voce era diventata, ancora una volta, più acuta e chiara, quasi femminile. "Esatto. Ma non è il caso di restare in difesa a lungo. Dobbiamo anche attaccare i membri della resistenza, e cercare di disturbarli il più possibile. Se poi riusciamo ad eliminarli prima che giungano fin qui, meglio ancora... Ugh..."
 
Taka si voltò di scatto verso il suo collega, che si afferrò la fronte con espressione stravolta e si piegò su un ginocchio, come se gli stesse vedendo un feroce mal di testa! Il giovane comandante raggiunse Zel e si piegò su di lui per verificare le sue condizioni... e per un attimo, Taka ebbe l'impressione che gli occhi dell'uomo incappucciato avessero cambiato colore...
 
"Zel? Zel, tutto okay?" chiese Taka. Zel scosse la testa, continuando a massaggiarsi la fronte... 
 
"No... no... noi non dobbiamo fare... del male... a nessuno..." mormorò Zel, la cui voce era cambiata di nuovo - era ancora una voce femminile, ma adesso suonava ancora più giovane, e aveva un tono ingenuo ed innocente... al punto da sembrare quella di una bambina. "Non ai Pokemon... e neanche a quelle brave persone che..."
 
Zel si interruppe, strinse i denti in un'espressione di fastidio, e si diede un pugno in testa, come se fosse stata una radio difettosa che doveva far funzionare in qualche modo! Taka fece un passo indietro, stupito e un po' spaventato.
 
"Maledizione! Bel momento per emergere, per il mio alter ego debole e patetico!" imprecò Zel, la cui voce era tornata forte e dal timbro maschile. "Va... va tutto bene, Taka, solo una distrazione momentanea. Tu resta qui, e fai la guardia alla macchina PULSE. Io penserò a quei mocciosi."
 
"Va... va bene..." rispose Taka, sbattendo gli occhi incerto. Tra i comandanti del Team Meteora, Zel era sicuramente quello più strano e misterioso - e assieme a Sirius, quello che più lo inquietava. Nessuno sapeva esattamente da dove venisse o come mai all'improvviso la sua voce e il suo carattere cambiassero... o meglio, Taka immaginava che suo padre Solaris lo sapesse, ma non fosse interessato a rivelare nulla nemmeno a lui.
La sua curiosità poteva attendere, in ogni caso. In quel momento, era più importante cercare di proteggere la macchina del PULSE... "Allora, Zel, io resterò qui... mi raccomando, non strafare. Non possiamo certo permetterci che tu venga catturato."
 
"Non sarà un problema. Non riusciranno a catturarmi tanto facilmente." rispose il giovanotto incappucciato, calandosi il cappuccio sulla testa in modo che il suo volto fosse il più ombreggiato possibile. Poi, si allontanò lungo un sentierino che si inoltrava tra gli alberi della misteriosa Foresta Malachite, e Taka lo guardò allontanarsi prima di voltarsi verso le cime degli alberi vicini e fare un fischio a qualcosa che si nascondeva tra le fronde. Si sentì un fruscio di foglie e rami spostati... e subito dopo, un Pokemon simile ad un pappagallo dalle piume variopinte svolazzò fuori dal nascondiglio e atterrò sull'avambraccio teso del giovane comandante del Team Meteora.
 
"Eccomi. Eccomi." esclamò il Pokemon con voce gracchiante: era alto appena mezzo metro, con il becco e le palpebre rosa, e piume nere che coprivano completamente la testa e la coda. Il piumaggio era principalmente verde, ma diventava giallo sotto il collo e di un bel blu brillante sulle ali. Una criniera di piume bianche cingeva il collo del Pokemon, e la sua testa aveva un ciuffo di piume dalla forma strana, che facevano assomigliare la sua testa ad una nota musicale, mentre la coda era a forma di metronomo.
 
"Bene, Chatot..." disse Taka, sorridendo gentilmente al suo Pokemon. "Sembra che avremo un po' da fare. Mio padre vuole che noi proteggiamo la macchina PULSE intanto che Zel si occupa della resistenza. Sempre che i nostri avversari non vengano fermati prima dalle piante che stanno invadendo Reborn City. Non voglio negare che ci sarà probabilmente da combattere, se quelli della resistenza sono in gamba come ho sentito dire. Tieniti pronto, perchè non credo sarà una passeggiata."
 
"Agli ordini. Eccomi. Agli ordini." gracchiò il Pokemon Musicale, sbattendo un po' le ali. Taka annuì e si voltò verso la macchina PULSE, guardando la massa di tentacoli e liane che si agitava al suo interno, esprimendo dolore e fastidio...
 
"Ancora un po', amico mio... ancora solo un po', ti prego..." mormorò, sperando che tutto si risolvesse il prima possibile, in un modo o nell'altro.
 
 
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Il gruppo di Ortilla, con Alty a fare da avanscoperta, si stava facendo strada tra gli edifici abbandonati di quella sezione del quartiere Ossidiana, cercando di prestare la massima attenzione alle pareti e ai pavimenti. La strada dissestata li aveva costretti a prendere una deviazione, infilandosi in un magazzino abbandonato e seguendo i corridoi pieni di polvere. Le lampade alogene danneggiate che si accendevano e si spegnevano ad intervalli del tutto irregolari non aiutavano certo a farli sentire più tranquilli, grazie alla luce soffusa e desolante che proiettavano su muri e soffitti...
 
Alty svolazzava lentamente davanti al gruppo, mentre il Walrein di Hitomi chiudeva la fila, nel caso qualche sgherro del Team Meteora cercasse di attaccarli alle spalle. Florinia e Fern avevano fatto uscire due dei loro Pokemon... in questo caso, un Grotle per la ragazza con gli occhiali - un Pokemon di tipo Erba simile ad una grossa testuggine dal guscio giallo con due grossi cespugli verdi che crescevano sui lati della conchiglia - e un Servine per il fratello minore. Era un Pokemon che Hitomi ed Ortilla non avevano mai visto prima, e le due bambine avevano ipotizzato che si trattasse di un Pokemon proveniente da un altro continente: sembrava un serpentello verde con corte braccia e gambe quasi atrofizzate, acuti occhi rossi e un'espressione astuta ed altezzosa sul suo muso, il ventre color crema con due grandi foglie gialle sul petto a formare una sorta di V, e una grande foglia verde sulla punta della coda.
 
"Al momento, nessuna traccia di ostili individuata." disse meccanicamente Florinia, il cui Grotle annusava l'aria. La testuggine stava per cercare da un'altra parte del magazzino abbandonato che stavano attraversando... quando improvvisamente, una scatola sembrò muoversi, e il Servine di Fern colse quello che sembrava essere un lieve movimento con i suoi occhi acuti! Il Pokemon Serperba emise un acuto richiamo, attirando l'attenzione degli allenatori e dei loro Pokemon... e nello stesso momento, Hitomi vide che effettivamente una delle scatole disperse sul terreno in maniera quasi casuale si era mossa di qualche centimetro: una scatola di cartone grigio, dall'aspetto trasandato e messo su alla buona, che stava strisciando sul terreno con un inconfondibile suono di carta che grattava sul marmo. Florinia guardò a sua volta in quella direzione, e senza neanche cambiare espressione, modificò la sua analisi. "Rettifico. Individuata attività sospetta. Investigare."
 
"Una scatola che si muove... mi sembra effettivamente un po' sospetta." disse con fitto sarcasmo Hitomi. "Non si sa mai che sotto ci sia... che so, qualche Pokemon mandato dal Team Meteora per spiarci? C'è un modo per saperlo... Walrein, usa Corposcontro!"
 
"Walrein!" esclamò il Pokemon tricheco, per poi scagliarsi contro la scatola misteriosa con tutta la velocità e la potenza di cui era capace! Walrein travolse la scatola ambulante con tutto il suo ragguardevole peso, e riuscì a colpirla e a farla volare in aria, mentre il Pokemon che vi si nascondeva sotto emetteva un'esclamazione di sorpresa e paura, ed indietreggiava di un po', cercando di amortizzare il colpo! Da sotto la scatola, ecco comparire una piccola creatura simile ad una lucertola umanoide dalla pelle gialla sovrabbondante che si raccoglieva attorno alla vita in modo da formare una sorta di pantaloni, con la testa un po' più scura rispetto al corpo, la coda relativamente lunga e larga, e la pancia rossa con delle sottili strisce nere orizzontali che la attraversavano. Le mani avevano ciascuna tre corte dita, e gli occhi, posti ai lati della testa, erano tondi e grandi, con le pupille nere. La sua bocca era ad arco e mostrava sempre gli incisivi anteriori, mentre sulla testa aveva una piccola cresta rossa.
 
La strana creatura scrollò la testa e si rialzò con un colpo di reni... e da altri nascondigli, sparsi qua e là per la stanza, uscirono altre creature simili ad essa, circondando il quartetto di allenatori e i loro Pokemon. Mentre Ortilla, Hitomi e i loro compagni si guardavano attorno allarmati, cercando una via di fuga che quelle strane creature sembravano decise a negare loro, una botola nel pavimento si aprì di scatto... e da essa, con un verso di sfida, uscì fuori un altro Pokemon, abbastanza somigliante ai nuovi arrivati, ma più grande e dall'aspetto più combattivo!
 
"Scrrrrrafty!" esclamò la creatura più grande, uscendo del tutto dalla botola e mostrandosi in tutta la sua statura - un po' al sopra del metro di altezza, ma alquanto robusta e ben piantata: era molto simile ad una versione più grande di uno dei Pokemon appena venuti allo scoperto... ma aveva la pelle arancione, la cresta rossa  sulla sua testa era molto più grande, e i suoi arti erano più sottili, ma davano l'impressione di essere altrettanto robusti. La pelle sul ventre era di colore grigio piombo, e la pelle in eccesso sembrava essere di più rispetto alla versione pre-evoluta, formando una specie di pantaloni attorno alle gambe del Pokemon, e un cappuccio giallo attorno al collo.
 
"Che Pokemon sono questi?" chiese Hitomi, facendo cenno al suo Walrein di indietreggiare nel caso quelle creature avessero cercato di attaccare all'improvviso. "Non ne ho mai visti... altri come il tuo Servine e lo Emolga di Julia, che vengono da un altro continente?" Si rivolse a Fern, che per quanto fosse antipatico ed odioso, almeno sembrava saperne più di loro...
 
"Heh. Da cosa lo deduci, genio?" replicò beffardo il giovinastro dai capelli verdi. "Quelli più piccoli sono degli Scraggy, Pokemon di tipo Buio/Lotta provenienti dal continente di Unima, mentre il più grande è la versione evoluta, Scrafty. Immagino che siamo capitati senza volerlo nella tana di una banda di queste creature..."
 
"Corretto. Le bande di questo tipo di Pokemon sono altamente territoriali, e non apprezzano intrusioni, rispondendo con violenza." spiegò Florinia, quasi il problema non la riguardasse. Con un verso acuto e stridente, Scrafty diede un'ordine agli Scraggy suoi sottoposti, che si schierarono attorno a lui formando una sorta di barriera. Alty si piazzò accanto alla sua allenatrice per proteggerla, ed Ortilla corrugò la fronte, pensando che fosse il momento di mettere a frutto gli insegnamenti che Cain le aveva dato... "Si consiglia prudenza. Combattere solo il tempo necessario a guadagnare il tempo necessario all'evacuazione."
 
"Sempre se questo posto reggerà abbastanza a lungo..." ironizzò cupamente Hitomi. Il suo Walrein abbassò la testa, mostrando ai Pokemon nemici le sue zanne acuminate, mentre il Servine di Fern e il Grotle di Florinia si preparavano ad attaccare il gruppo di Scraggy. "Walrein, prendiamoci noi il primo colpo! Usa Raggiaurora!"
 
Il Pokemon Spaccagelo non ebbe esitazioni e spalancò le sue impressionanti fauci, scagliando un raggio di energia congelante dai colori dell'arcobaleno contro lo Scraggy più vicino, che appena in tempo riuscì ad alzare la guardia e parare il colpo, cavandosela con un leggero strato di brina attorno alle braccia! Il pokemon Buio/Lotta scrollò le braccia, facendo cadere i pezzi di ghiaccio che vi si erano formati sopra... e contrattaccò con Finta, scomparendo per un istante nell'ombra, e poi riapparendo per sferrare un colpo poderoso al Pokemon tricheco, che indietreggiò di un pochino! 
 
"Alty, diamo una mano anche noi! Usa Aerasoio!" esclamò Ortilla. Alty chiuse le ali attorno a sè e le aprì di colpo, scagliando una potente raffica di proiettili azzurri a forma di falce di luna! Il colpo investì gli Scraggy e il loro capo, infliggendo una quantità non indifferente di danni, e scagliando a terra alcuni degli Scraggy!
 
"Hm. Vedo che hai imparato qualcosina. Allora quella femminuccia pervertita di Cain non è poi tanto male come insegnante!" sghignazzò Fern, il cui Servine aveva appena cosparso Scrafty di semi con un attacco Parassiseme. Con un ringhio irritato, Scrafty cominciò a strapparsi di dosso i rampicanti che lo stavano avvolgendo, e prima che Servine potesse tentare un altro attacco, si lanciò contro il Pokemon Serperba e sferrò un potente pugno, circondato da scie di energia gialle che volteggiavano attorno al suo braccio in una vertiginosa spirale! Nel momento in cui il pugno andò a segno, Servine stridette per l'improvviso dolore, e dal suo corpo emersero delle lucette gialle che volarono verso Scrafty e vennero assorbite dalla sua pelle. "Hmph. Un attacco Assorbipugno, eh? Beh, poco male... lo stesso gioco lo si può fare in due. Servine, usa Gigassorbimento."
 
"Vine, vine!" esclamò Servine, avvinghiando la sua coda attorno al braccio con cui Scrafty l'aveva colpito. Scrafty spalancò gli occhi per la sorpresa e cercò di divincolarsi dalla presa del Pokemon di Fern, ma quest'ultimo tenne duro e rispose con una mossa simile a quella che Scrafty stesso aveva usato, assorbendo energia dal Pokemon Buio/Lotta: questa volta, fu Scrafty a vedere delle sfere di energia verdi sfuggire dal suo corpo e penetrare in quello dell'avversario, ristabilendo la sua salute!
 
Gli Scraggy si dispersero per la stanza, cercando di tenere sotto tiro il gruppetto di Pokemon nemici... mentre Alty e Walrein si piazzavano davanti alle loro allenatrici, e una raffica di Foglielama da parte del Grotle di Florinia costringeva alcuni Scraggy a disperdersi...
 
"Attento, Alty!" esclamò Ortilla, vedendo che uno dei Pokemon Buio/Lotta stava prendendo lo slancio. Un attimo dopo, uno Scraggy si lanciò contro Alty usando il suo attacco Calciosalto, e il Pokemon piumato venne raggiunto e mandato a terra... ma grazie alla sua resistenza alla Lotta riuscì a rialzarsi rapidamente, e si preparò a ribattere...
 
"Accidenti, non immaginavo che una battaglia di Pokemon potesse essere così... terrificante!" esclamò Ortilla, guardandosi intorno per tenere d'occhio gli Scraggy. "Alty, mi raccomando... non perdere la calma! Ricorda quello che Cain ci ha insegnato... dobbiamo concentrarci su uno alla volta!"
 
"Altarrrr!" cinguettò il Pokemon Drago/Volante di rimando.
 
 
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"Bene... sembra che fino a qui non ci siano stati problemi! Siamo arrivati nella sezione sud del quartiere Ossidiana!" commentò Pietro, aiutando Shelly ad uscire dalla galleria che avevano percorso, facendo parte della strada nei sotterranei dell'opprimente metropoli. Cain stava cercando di aiutare anche Heather a salire il breve tratto scosceso che li separava dalla superficie, ma la bambina dai capelli fucsia aveva rifiutato il suo aiuto, tirando indietro il braccio come se Cain fosse stato velenoso quanto i suoi Pokemon! "Dovremmo essere vicini a Porta Mercurio."
 
"Porta Mercurio? Ne ho già sentito parlare... ma... non mi sono mai interessata granchè... a cosa fosse e a cosa servisse..." ammise Shelly, andando a controllare che la sua amica stesse bene. Heather sorrise lievemente e annuì, e le due bambine si rivolsero a Pietro e Cain, pensando che i due allenatori più grandi avrebbero approfittato dell'occasione per dare qualche spiegazione.
 
"Porta Mercurio..." disse Cain, indicando con un gesto del braccio una grande torre di mattoni neri che svettava qualche centinaio di metri più in là, verso la periferia est di Reborn City. "Si tratta del passaggio che porta verso le Paludi Mercurio, un luogo inquinato e malsano che si estende appena fuori dalle mura est di Reborn City. Dicono che gli scarti di tutta la regione di Reborn si accumulino lì, senza alcuna spiegazione, e che il fango tossico che ricopre il terreno sembri addirittura vivo. E' un luogo in cui non augurerei a nessuno di vivere... e purtroppo, mia sorella Aya è costretta a viverci. Non ha ancora avuto la... fortuna, diciamo così... che ho avuto io."
 
"A questo proposito... com'è che tu sei venuto qui a Reborn City, e il resto della tua famiglia no?" chiese Heather, mentre il quartetto di amici si incamminava lungo le stradine del quartiere Ossidiana, tenendosi a debita distanza dalle piante che, in lontananza, stavano avanzando inesorabili. Non c'era molto tempo per raggiungere il parco, prima che l'invasione vegetale arrivasse anche lì. "Non che me ne importi davvero, sia ben chiaro, ma... la mia è solo curiosità, ecco tutto!"
 
Pietro strizzò un occhio, evidentemente sapendo più delle due bambine di cosa fosse successo a Cain prima che arrivasse in quella città maledetta. "Ehm... non so se sia davvero il caso di chiederlo, ragazze..." affermò. "Voglio dire, è una cosa un po' personale per Cain, e..." il giovane musicista si interruppe, come se volesse dire che era meglio far cadere il discorso.
 
A favore di Heather, ci fu da dire che la piccola allenatrice capì al volo. "Ah... ehm... chiedo... chiedo scusa, Cain, ho fatto una domanda un po' troppo... da ficcanaso, immagino. Proprio io ce cerco sempre di tenermi le mie cose per me..." affermò.
 
Tuttavia, Cain non sembrava essere offeso - soltanto un po' più serio del solito. "Hey, nessun problema, piccola... immagino che anch'io al tuo posto avrei fatto la stessa domanda!" affermò, strizzando un occhio. Poi, Cain tirò un lieve sospiro e guardò verso il cancello che separava Reborn City dalla palude infernale. "Beh... in effetti è un po' lunga da spiegare. Diciamo che... io e la mia famiglia non andavamo molto d'accordo sul tipo di persone di cui il sottoscritto dovrebbe innamorarsi. Tutto qui. E così... ho pensato che forse avrei avuto maggiore fortuna qui a Reborn City. Certo non si può dire che l'ambiente sia stato un gran miglioramento, ma se non altro... beh, se non altro ho trovato delle persone un po' più disposte ad accettarmi rispetto a quelli che dicono di essere i miei amici più stretti."
 
Pietro annuì un po' cupamente, e Shelly abbassò la testa e si sfregò il mento con una mano, evidentemente riflettendo sulle parole del suo compagno.
 
Heather sbattè gli occhi, sulle prime non capendo esattamente cosa volesse dire il suo compagno... poi, riflettendoci un po' su, comprese e sgranò gli occhi per la sorpresa. "Ah... quindi... okay, adesso credo di capire cosa vuoi dire..." disse, sentendosi improvvisamente in colpa per aver costretto Cain a rivangare in un passato che non poteva certo fargli piacere. "Ti chiedo scusa, Cain. Io non avrei mai immaginato che... ecco... potesse essere questo il motivo..."
 
"Noibat noibat?" stridette il suo Noibat, che fin da quando erano usciti dai tunnel della metropolitana era sempre rimasto con lei.
 
"Hey, piccola, no problem! Legittima curiosità!" affermò il giovanotto dai capelli viola. "Beh, ed ora che vi ho raccontato un po' della storia della mia vita... credo che sia il caso di andare avanti! Le piante si stanno diffondendo un po' troppo rapidamente per i miei gusti..."
 
"Cain ha ragione... stanno già ricoprendo quegli edifici laggiù." affermò Pietro, indicando l'intrico di rampicanti che avanzava lento ma inarrestabile sopra un piccolo palazzo in lontananza. Il quartetto di allenatori di Reborn era arrivato nelle vicinanze di quello che sembrava un piccolo imbarcadero sul fiume che attraversava Reborn City... un luogo che fino a qualche tempo prima doveva essere brulicante di vita e di attività, ma che ora era abbandonato e fatiscente. I pontili, in bilico sulle acque spaventosamente inquinate del fiume, erano sconnessi e rosi dall'acido, e dal fiume si levava un insopportabile tanfo di petrolio e di chissà quali sostanze chimiche. "Beh... immagino che ora siamo arrivati al canale. Da qui partivano ogni giorno un bel po' di imbarcazioni per svolgere tutte le varie attività di cui Reborn City si fregiava... ma ora che il fiume è così inquinato che persino metterci una mano dentro potrebbe essere pericoloso, tutte le attività sul canale sono cessate."
 
"Aspettate un momento!" esclamò all'improvviso Shelly, indicando uno dei pontili con espressione confusa. "E' una mia impressione, o c'è qualcuno lì?"   
 
"No, non è affatto una tua impressione, piccola Shelly, c'è davvero qualcuno laggiù... anzi, non è semplicemente 'qualcuno'!" affermò Pietro, guardando nella stessa direzione, e vedendo che su uno dei pontili, uno di quelli più stabili, era in piedi una bella ragazza dai lunghi capelli verde-azzurrini, dello stesso colore dell'acqua del mare, che indossava una sorta di tuta aderente nera con pantaloni dello stesso colore, con sopra un corpetto blu scuro a maniche corte, un paio di scaldamuscoli blu sugli avambracci, un paio di stivaletti azzurri alti fino a metà dei polpacci, e una gonna blu che diventava azzurra verso l'orlo, decorata in modo da dare l'impressione delle onde del mare. In quel momento, stava guardando verso una piccola isola affiorante sul canale inquinato, dove una piccola figura si agitava per chiedere aiuto. "Ragazzi, quella è Amaria! Non credevo fosse tornata qui a Reborn City... Hey, Amaria! Amaria, riesci a vederci?"
 
"Amaria, siamo noi!" esclamò Heather, incamminandosi rapidamente verso il pontile dove si trovava la loro compagna - perchè di questo si trattava. "Cosa sta succedendo? Va tutto bene?"
 
La ragazza dai lunghi capelli verde-azzurrini si voltò, rivelando un volto pulito e un paio di occhi cristallini che non esprimevano molto più di una ventina d'anni. In effetti, doveva avere più o meno l'età di Julia e di Florinia. "Oh... Heather! Shelly, Cain, Pietro! Che bella sorpresa, mi aspettavo che foste già intervenuti per risolvere il problema delle piante, ma non credevo che vi avrei incontrato qui!" esclamò, fermandosi un attimo per abbracciare Shelly ed Heather che erano arrivate in quel momento. "Ma che succede qui? Come mai le piante sono cresciute all'improvviso?"
 
"Riteniamo che si tratti di qualche trucco del Team Meteora. E in questo momento stiamo cercando di raggiungere il parco del quartiere Ossidiana... è da lì e dalla Foresta Malachite che è sorto questo problema." rispose Pietro. "Come mai da queste parti, Amalia? Pensavo stessi con mia sorella e con il resto del gruppo a tenere d'occhio il resto del Team Meteora e la Chiesa d'Alfa."
 
"Sì, così era, ma Saphira mi ha chiesto di passare di qua e controllare come stessero andando le cose. Sono arrivata proprio un attimo prima che le piante cominciassero ad invadere..." affermò Amalia, per poi voltare lo sguardo verso la figura che ancora chiedeva aiuto in mezzo al lago. "E un attimo fa, neanche a farlo apposta, mi sono imbattuta in quel Pokemon che chiedeva aiuto..."
 
"Osha! Osha!" esclamò il piccolo Pokemon, cercando di chiedere soccorso: si trattava di un Oshawott, un Pokemon d'Acqua dall'aspetto di una piccola lontra azzurrina con la testa e le braccia bianche, una conchiglia giallina a pettine sulla pancia, e corte orecchie arrotondate di colore blu, come lo erano anche la sua coda e le sue zampette palmate. Era in piedi su un isolotto di cemento di neanche un metro quadrato d'area, circondato da ogni lato dalle acque schifose del canale, ed era troppo lontano dalla riva per cercare di saltare...
 
"Non so come, ma quel piccolino è rimasto intrappolato là dentro... e non può tornare a riva nuotando, l'acqua inquinata lo farebbe morire di sicuro!" spiegò Amalia al quartetto di allenatori della resistenza. "E anche i miei Pokemon, non potrebbero arrivare fin laggiù senza immergersi in quell'acqua... non so che cosa fare..."
 
"Hmm... in effetti è una situazione un po' antipatica..." disse Cain, guardando lo Oshawott rimasto isolato che continuava a chiedere aiuto. "E' una vera fortuna che vi sia capitato per le mani... un esperto di Pokemon Veleno come il sottoscritto!"
 
 
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Il gruppo di Vera, Drew, Max e Julia sembrava essere invece a buon punto: erano riusciti a districarsi tra le viuzze disseminate di piante, grazie anche all'aiuto del Blaziken e della Beautifly di Vera, e del Roserade di Drew. E in quel momento, dopo essere passati oltre una barriera di rovi che stavano ingombrando alcuni viali, erano finalmente riusciti a raggiungere una piazzetta che sembrava, se possibile, ancora più malridotta del resto del quartiere: gli alberelli che crescevano attraverso il terreno erano ancora più fitti, e le piante erano cresciute formando una barriera verde attorno al centro del quartiere che sembrava crescere a vista d'occhio. Le macerie degli edifici e degli oggetti sfondati dalle piante erano sparse ovunque, assieme ad alcuni Pokemon selvatici che avevano approfittato della crescita fuori controllo per cercarsi una tana nella città...
 
"Ecco... siamo arrivati, più o meno!" affermò Julia con una risatina nervosa, mostrando ai ragazzi di Hoenn la barriera vegetale come se fosse stata un'attrazione turistica! "Quello che vedete è... quello che rimane del parco pubblico di Ossidiana. Una volta era una delle poche aree verdi di questa... ridente cittadina. Saranno felici, gli ambientalisti, di sapere che adesso è ancora più grande..."
 
"Roserade..." commentò il Roserade di Drew con espressione cupa, come per dire che quello non era esattamente il luogo o il momento adatto per fare battute. Neanche gli allenatori o Pokemon sembravano divertiti...
 
Julia si rese subito conto della sua gaffe, e si schiarì la voce, cercando di concentrarsi sulla situazione attuale, che effettivamente era alquanto seria. "Ehm... scusate, lo ammetto, non è stata la mia battuta più felice..." disse la cheerleader dai capelli verdi. "Comunque, adesso che siamo qui, dobbiamo cercare il luogo da dove le piante crescono. Se riusciamo a trovarlo, potremo rallentare la crescita selvaggia... e poi, una volta che è tutto sotto controllo, potremo raggiungere la Foresta Malachite per risolvere il problema alla radice."
 
"Ovviamente, non sarà facile come a dirlo..." commentò Max, che ormai si era fatto un'idea di come andavano le cose. "Il Team Meteora avrà già schierato i suoi uomini nella foresta, e credo che non aspettino altro che noi. Anzi, mi sorprende che non abbiamo ancora incontrato nessuno dei loro uomini..."
 
"Beh, se è solo per questo, non dovete attendere oltre. Siamo giusto venuti qui per impedirvi di metterci i bastoni tra le ruote." disse una voce femminile dura e fredda, proveniente da oltre il recinto foderato di edere ed ortiche. Allenatori e Pokemon videro arrivare, da una piccola apertura nel muro di foglie, un gruppo di reclute del Team Meteora, capeggiate da un misterioso individuo vestito di nero, che indossava un cappuccio nero che comunque non riusciva a nascondere i suoi lineamenti pallidi e quasi femminei, e il ciuffo di capelli neri che nascondeva uno dei suoi occhi. Vera contò rapidamente, e vide che erano otto in tutto, comandante compreso. Si preannunciava una battaglia impegnativa, e Julia sperò che quel misterioso individuo incappucciato non fosse tosto come Sirius.
 
"Ugh. Ma perchè non mi mordo la lingua, certe volte?" borbottò Max, mettendo mano alla sua Pokeball. Con un gesto della mano, la aprì e fece uscire il suo Gardevoir, che atterrò accanto al ragazzino con gli occhiali e guardò minacciosamente in direzione dell'uomo incappucciato.
 
"Ci stavamo giusto chiedendo quando vi fareste fatti vivi." affermò Drew, il cui Roserade si era già piazzato in un'elegante posa di guardia accanto a lui. "Immagino che tu sia uno dei loro comandanti, vero?"
 
"Il mio nome è Zel." si presentò lo strano individuo, con quella voce femminile che suonava così fuori luogo... "E per quanto combattere non sia esattamente la mia mansione, non mi farò problemi a farlo per impedirvi di danneggiare il progetto del Team Meteora."
 
Vera corrugò la fronte rabbiosamente. "E immagino che queste piante facciano anch'esse parte del progetto, vero? Vi servono per mandare via le persone da Reborn City, immagino." affermò. "Beh, adesso vorremmo anche noi qualche chiarimento! Che cosa state cercando di fare a Reborn City? Perchè volete mandare via gli abitanti? C'è qualcosa che voi sapete e che noi non sappiamo?"
 
"Non sarò certo io a rivelarvi i piani dell'organizzazione di cui faccio parte." affermò Zel. "Abbiamo i nostri motivi per quello che facciamo, e persone come voi non avrebbero dovuto interessarsene. Voi venite persino da un altro continente, quindi quello che accade qui a Reborn non è affare vostro."
 
"Se permetti, è diventato affare nostro quando avete attaccato la nostra amica Ortilla!" esclamò Max. "Ma perchè lo avete fatto, poi? Che cosa volete da lei?"
 
"Vooooooir..." esclamò Gardevoir con fare minaccioso, puntando una mano verso Zel e i suoi uomini.
 
"Come ho detto, non ho motivo per rivelarvi nulla. Se volete raggiungere il centro del parco Ossidiana e fermare le piante, dovrete prima affrontare me e i miei fedeli..." cominciò a dire Zel... ma un attimo dopo, i suoi occhi si spalancarono in un'espressione di rammarico ed orrore, e il comandante del Team Meteora, sotto gli sguardi stupiti del gruppo della resistenza, e quelli preoccupati dei suoi uomini, fece qualche passo indietro, mettendosi una mano sulla faccia! "Ugh... questo... questo... non è giusto... non è giusto quello che... facciamo... il Team Meteora vuole... vuole essere il solo a..." mormorò. Adesso la sua voce era cambiata di nuovo - era ancora femminile nel timbro, ma era diventata ancora più acuta, quasi infantile!
 
"Ma... ma cosa gli prende a quello?" si chiese Julia, mentre due reclute del Team Meteora andavano ad assistere il loro superiore. Un attimo dopo, Zel si diede una pacca sulla testa, e questo sembrò calmarlo... quando tornò a parlare, dopo essersi rialzato in piedi, la sua voce era cambiata ancora, e questa volta era maschile, con un timbro distintamente freddo e crudele.
 
"Hmph. Maledizione... questo è un problema... lei sta cercando di emergere... potrebbe darci qualche fastidio, se riuscisse ad esercitare maggior controllo..." disse, per poi concentrarsi di nuovo sul gruppetto di amici che aveva davanti. "Hmph. Un semplice contrattempo, nulla di più. Abbiamo le nostre ragioni, e persone come voi non dovrebbero interferire. Se volete raggiungere il parco Ossidiana, dovrete prima passare su di noi."
 
"Fly, fly!" esclamò la Beautifly di Vera con fare aggressivo, e la sua allenatrice annuì lentamente, preparandosi allo scontro ormai inevitabile.
 
"Vorrà dire che vi affronteremo! Fatevi pure sotto!" esclamò la bambina castana con determinazione.
Julia ghignò quasi sinistramente, pronta a mandare in campo il suo Electrode. "Preparatevi a fare boom, branco di cialtroni!"
 
 
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CONTINUA...
 
Nota dell'autore: Ecco a voi i devastanti effetti del PULSE... o meglio, una parte di essi! Perchè, credetemi, il PULSE è in grado di fare anche peggio. Nel frattempo, la resistenza sta cercando di fare del suo meglio per arginare l'attacco delle piante sul quartiere Ossidiana... e se riusciranno a fermare il misterioso Zel, dovranno vedersela con la disinfestazione dei quartieri Diaspro e Berillio, e poi, molto probabilmente, vedersela con Taka nel profondo della Foresta Malachite! Chi vincerà questa sfida? E quali altri orrori ha in serbo per loro il PULSE?
 
Comincerete a scoprirlo nel prossimo episodio! A presto!                    
 
  
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