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Autore: michaelgosling    17/04/2015    4 recensioni
Star Trek è il risultato della visione ottimistica di Roddenberry, ma se invece fosse stato pessimista? Se le cose fossero andate diversamente? Se non ci fosse stata la Flotta e l'Enterprise? Come sarebbero stati Kirk, Spock, McCoy e gli altri? Si sarebbero conosciuti comunque? Cosa li avrebbe uniti? E soprattutto come si sarebbero trovati in un mondo in cui valori come uguaglianza, pace e rispetto per il prossimo sono considerati quasi sbagliati dalla società?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: James T. Kirk, Leonard H. Bones McCoy, Montgomery Scott, Nyota Uhura, Spock | Coppie: Kirk/Spock
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non sono miei, ma di Gene Roddenberry etc etc


NOTA: come avrete letto dalla trama, questa è una WHAT IF.Star Trek è il risultato della visione ottimistica di quel gran d'uomo di Gene ma io, da perfetta pessimista, mi sono sempre chiesta.. E se invece le cose fossero andate diversamente? Questo è quello che sarebbe successo secondo me.

E' la mia prima Fanfiction su Star Trek, quindi abbiate pietà vi prego.
Le recensioni sono ben accette! :D

ps: questo capitolo non è molto "fantascientifico" né "trekkiano", ma vi assicuro che i prossimi capitoli si fanno più interessanti!

BUONA LETTURA!

CAPITOLO 1. AGGRESSIONE

"Spazio. Viaggi nello spazio più profondo, più oscuro, più segreto e perché no, più bello. Dei viaggi che non erano mai stati compiuti prima d'ora, dei viaggi senza una meta, dei viaggi che avrebbero portato l'uomo proprio laggiù.." fece con entusiasmo, indicando con la mano il cielo stellato, sotto lo sguardo attento del bambino ".. dove nessuno è mai stato prima."

Il bambino che lo ascoltava pazientemente aveva gli occhi che brillavano proprio come le stelle che stava guardando, la cui visione veniva interrotta in quei rari momenti in cui voltava lo sguardo verso il narratore di quella storia che probabilmente aveva inventato sul momento, solo per farlo stare più tranquillo e a proprio agio.

L'armonia venne interrotta dall'uomo sulla porta che sbuffò, quasi annoiato.

L'autore di quella breve storia si rese conto che il bambino si sentiva a disagio da quell'uomo. Che ne era quasi impaurito. E aveva ragione. Quel povero ragazzino di neanche dieci anni era stato l'unico testimone di un'aggressione sessuale la cui vittima era sparita dalla circolazione dopo essere stata ricoverata in ospedale senza lasciare nessun tipo di traccia, e mentre i colleghi cercavano di rintracciarla e di trovare almeno il suo indirizzo, lui e il partner avrebbero dovuto parlare con il bambino. Ma il suo collega non faceva altro che aggredirlo e spaventarlo. Non lo poteva accettare.

"Perché non vai a farti un giro?"

"Il capo vuole dei risultati entro la giornata. E io non intendo essere licenziato perché tu ti diverti a fare il sognatore." sbuffò nuovamente, per poi lasciare la stanza.

"Non ti preoccupare, è andato via. Non può né vederti né ascoltarti. Fai con calma, dimmi tutto quello che ti ricordi." disse gentilmente.

 "Era buio.. non ho visto molto. Io ero.. ero nascosto dietro ad un cassonetto. Mamma mi aveva mandato a buttare la spazzatura."

"Bravo. Sei bravissimo. Ricordi altro?"

"Non ho visto in faccia nessuno di loro, neanche lei. Erano in gruppo. In quattro credo. Non mi ricordo altro." mormorò il bambino con un tono sempre più basso "non sono stato di gran aiuto, vero?".

"Oh no no. Ora grazie a te abbiamo degli elementi nuovi. Adesso ti porto da mamma e papà, e non dimenticare quello che ti ho detto."

"Dello spazio?"

"Esatto. Dello spazio. Non scordartelo mai. Me lo prometti?"

"Ok."

Uscirono dalla stanza, e andarono verso un uomo e una donna, che abbracciarono il bambino.

"E' tutto a posto, agente? Possiamo andare a casa?" chiese la madre.

"Sì.." mormorò, lanciando un'occhiataccia al collega qualche metro più in là "potete andare".

"Grazie, agente..?"

"Kirk. James Tiberius Kirk."

"Agente Kirk. Grazie."

Kirk vide la famiglia lasciare l'ospedale, dopodiché tornò, a malincuore, dal collega.

"Che ti ha detto il ragazzino?"

"Non molto purtroppo. Solo che erano in gruppo."

"Meglio così."

Kirk si bloccò di colpo.


"Come sarebbe a dire meglio così?"

"Hanno chiamato dal Distretto. Hanno rintracciato la ragazza."

"Beh, fantastico. Andiamo a parlarle!"

"No, non hai capito. Il caso è chiuso."

"E perché mai?"

"E' una negra."

"Volevi dire una donna di colore." disse a denti stretti Kirk, cercando con tutto sé stesso di controllare la rabbia.


La conversazione che aveva avuto con quel bambino lo aveva rallegrato, e la consapevolezza di avergli dato conforto con una piccola storia gli dava soddisfazione. Era anche per quello che era diventato poliziotto. Ci credeva in quello che faceva. Ci credeva nel giuramento che aveva fatto. Era solo ed ingenuo, ma ci credeva. E ora era ritornato alla terribile, cruda realtà.

"No, volevo dire negra."

"Non insabbierò tutto."

"Non sei tu che decidi. Il capo vuole così."

"Certo. Se una donna bianca viene rapinata tutta la città si attiva, ma se una donna di colore viene brutalmente aggredita e stuprata si può tranquillamente chiudere un occhio perché tanto non è stato altro che un incidente."

"Vedo che hai capito."

"Il fatto che voi vi siate dimenticati il significato che ha quel distintivo non comporta che me lo sia dimenticato anch'io. Sono entrato in polizia per far rispettare la legge e seguire dei determinati valori, e niente mi fermerà."

"Non essere così ingenuo! Sei entrato in polizia da quanto? Sette mesi? Quanti anni hai? Venti? Ventuno al massimo! Non hai ancora capito come funziona il mondo? Quelli come te hanno solo due possibilità: o prendere la pistola e ficcarsela in gola perché il mondo non è perfetto come l'avevano immaginato o farsi uccidere da qualcun altro. E tu non vuoi morire alla tenera età di vent'anni, vero?"

"Dammi il nome e l'indirizzo."

"Ti uccideranno."

"Il nome e l'indirizzo."

"Anche se scoprissi chi è stato, non riuscirai mai a portarli in tribunale."

"IL NOME E L'INDIRIZZO!"

"Non posso."

Questa volta fu Kirk a sbuffare.

"Vorrà dire che la troverò da solo."

  
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