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Autore: Tera_Chan    17/04/2015    3 recensioni
Solo il mio punto di vista, solo quello che provo.
Solo quello che vorrei tanto dire se qualcuno avesse il coraggio di ascoltarmi
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa cosa dello scrivere sta diventando più uno sfogo che un divertimento, per cui mi va di scrivere e sfogarmi adesso. 
Sono sempre stata una di quelle che cedevano per non litigare, una di quelle che la dava vinta con un sospiro rassegnato. 
Rassegnato, poi? Chiunque mi facesse delle proposte non aveva molto da insistere, perchè tanto io cedevo. 
Ho letto qualcosa su questo, diceva che tu, il platonico tu che vuol dire io, noi, tutti, ami, e amare significa sempre cedere. 
Cedere a ogni richiesta, a ogni singola proposta che ti viene fatta, e forse accetti solo perchè vuoi vederla sorridere, quella persona.
Ma a volte non è così. A volte quella persona non sorride perchè è felice, a volte sorride solo perchè ha vinto, e vincere non comporta la felicitá in tutti i casi. 
Succede spesso che vinci e ti dici 'ho vinto' e con questo? Hai vinto, vinto come poteva farlo qualsiasi altra persona al mondo, e come altre diecimila hanno fatto prima di te. E ti senti insopportabilmente omologato alla massa. 
I pensieri mi frullano in testa come delle api nell'alveare. 
Sto parlando di una cosa, sto parlando di un'altra completamente diversa, sono passati due minuti. 
Scrivo e scrivo, forse perchè ne ho bisogno, forse perchè so che nessuno mi starebbe a sentire in ogni caso. 
Perchè si parla di amici veri, di amici falsi e di migliori amici. Nessuno delle tre categorie, pure avendoli, starebbe a sentire gli scleri di una ragazzetta di quindici anni che se apre bocca non la chiude più, 
 La sua voglia di parlare è talmente tanta da non darti possibilitá di ribattere, e così la conversazione diventa a senso unico. Chi non si annoierebbe?
E invece tu, lettore, lettore che probabilmente non ci sarai mai perchè tutta questa voglia di parlare che ho resterá qui, sul mio cellulare, sull’ennesimo promemoria che scrivo, perchè tanto non ho altro da fare, oppure su un pezzo di carta, un pezzo di carta macchiato di inchiostro come sangue su un corpo, un pezzo di carta che brucerò perchè arriverá un momento in cui cancellerò tutto il passato. Mi basterebbe non premere il tasto "salva" perchè non venga salvato niente di tutto questo, quest'apatia generale, eppure continuo a premerlo nella speranza che qualcuno lo legga e che mi capisca,senza che io dica "leggi". E forse sono questi gli amici veri, quelli che conosci sul web e che sanno perfettamente come ti senti e sanno se stai male da come scrivi. 
Mi chiedo se qualcuno possa decifrare il mio stato d'animo da questo scritto.
Oggi parlavo con Silvia, le ho detto che molto spesso mi capita di desiderare di stare sola. Nessun amico, nessun amore , nessun problema. 
Forse ne ho abbastanza perchè sono stufa delle persone. Stufa degli stupidi, dei viziati, dei capricciosi, di quelli a cui piace tanto parlare ma che non sanno ascoltare, di quelli che fanno finta di capirti, di sostenerti e poi vanno a sputtanarti alle spalle convinti che tu non te ne accorga. Stufa di prendermi cura di bambinoni e di finire in faccende che non mi riguardano. Perchè comunque lo sapevi, lo sapevi che nessuno ti avrebbe ascoltata, se ne avessi avuto bisogno, eppure ti continui a stupire quando le persone sviano i discorsi per non farti continuare. 
Più che stupirti, direi che ti fa male.
Fa male, perchè ti rendi conto di avere bisogno di parlare, bisogno di qualcuno che ti ascolti, e ti senti vulnerabile, senti di poter tremare come una foglia scossa dal vento ad un solo avvenimento negativo, senti di poter imprecare e mandare tutti al diavolo, perchè davvero, sei stanca.
Sei stanca di talmente tante cose che è difficile elencarle, perchè non sei stanca solo delle persone. 
Sei stanca del mondo che ti gira intorno. 
Stanca di piangere da sola, quando nessuno può vederti. 
Stanca di esserci sempre per tutti.
Sei stanca, stanca di indossare la maschera sorridente quando sei in pubblico, alla fine, a cosa ti serve apparire felice?
Sei sempre stata il punto di riferimento, la persona a cui chiedere se qualcuno avesse avuto bisogno. 
Cosa ci hai guadagnato? 
Una montagna di problemi che ti fanno dimenticare i tuoi, almeno finchè chiudi la porta della tua stanza e vai a letto, chiudendo il mondo fuori. 
Troppi, troppi pensieri ti affiorano nella mente. 
Tu non vuoi pensare, se pensi cominci a piangere, cominci a desiderare di farti male. 
E allora metti le cuffiette, musica metal a tutto volume. 
Adori quel genere perchè ti permette di non sentire nient'altro, di escludere il mondo fuori.

 Avresti tanto da parlare, ma sai giá che comunque domani, quando ti sveglierai, metterai quella linea di eyeliner assieme alla tua maschera.
E continuerai a sorridere. 
  
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