Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: TheAuthor    17/04/2015    1 recensioni
Dentro ognuno di noi si nascondono dei Demoni.
Questi Demoni nascono, crescono e muoiono insieme a noi.
Il Buono e il Cattivo differiscono solo di un piccolo particolare. L’uno sa riconoscere e frenare i propri istinti, riuscendo a distinguere ciò che è giusto, anche se non sempre. L’altro potrebbe anche non aver idea dell’esistenza di questi mostri che risiedono nella sua anima. Come può qualcuno difendersi da qualcosa di cui non conosce l’esistenza?
L’anima è quella sostanza che separa i Demoni dal corpo materiale.
Quando veniamo feriti più volte, l’anima tende ad assottigliarsi, e i demoni provano ad uscire. A volte ci riescono, squarciandola. Ed è quando gridano “libertà” che bisognerebbe avere paura. Ricostruire un’anima non è facile, ed ancor meno rimettervi quelle creature dentro.
L’anima di Regina si era lacerata una volta, ed ora lei stava provando a rinchiudervi di nuovo quei mostri. Ma il passato sembra tormentarla, continuando a recidere quelle cuciture che con fatica era riuscita a fare.
Un passato oscuro di cui solo lei, Gold e Leila, una figura appena apparsa in città, sono a conoscenza.
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Henry Mills, Nuovo personaggio, Regina Mills, Signor Gold/Tremotino, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 1

L’autore

 

C’era una volta una foresta incantata popolata dai personaggi classici che conosciamo, o che pensiamo di conoscere.
La pioggia cadeva fitta sulla finestra del suo vecchio negozio. Il signor Gold osservava silenziosamente Belle e quel Will Scarlet. Non credeva di poter odiare qualcuno più di quanto non odiasse quell’uomo apparso dal nulla. Quell’essere così insignificante gli aveva portato via l’amore della sua vita. Le goccie di pioggia cadevano dalle sue ciglia come fossero lacrime.
No, era stato lui stesso ad allontanarla. L’aveva lasciata andare via, gli era sfuggita dalle dita come sabbia sottile.
“Ti amo Belle” disse appannando il fradicio vetro.
L’odore d’asfalto bagnato addensava l’aria e gli appesantiva la testa. Decise che era arrivato il momento di andare e così si girò e mosse i primi passi verso quella che era diventata la sua casa, quando sentì un rumore di tacchi avvicinarsi alle sue spalle.
Quel suono gli parve familiare. Ma no, non poteva essere Regina. La teneva prigioniera ed era certo che per quanto lei si fosse sforzata non sarebbe mai riuscita a fuggire.
Il dubbio s’impadronì di lui, ma come pietrificato non riuscì a girarsi, eppure il Signore Oscuro non avrebbe dovuto temere nessuno, soprattutto non Regina Mills, egli era l’essere più potente che fosse in vita fatta eccezione per l’autore.
Poi riconobbe l’effetto della magia. Era quella che gli impediva ogni movimento.
Sentiva il cuore battergli in petto e le gocce di pioggia appropriarsi della sua fronte.
I passi erano lenti e ritmici. Suola contro asfalto. Tacco e rumore di acqua infranta. Poi un sussurro.
“Salute Padre” queste parole furono pronunciate da delle labbra di ragazza vicino al suo orecchio sinistro. Con la coda dell’occhio scorse il rossetto accuratamente passato sulle labbra.
Un brivido gli percorse la schiena mentre l’effetto dell’incantesimo svaniva.
Si girò di scatto. Una figura femminile era in piedi davanti a lui.
Alta e bellissima, forse una delle più belle ragazze che avesse mai visto.
“Leila” Provò a dire prima che la voce gli morisse in gola.
“Carino da parte tua ricordarti il mio nome” ironizzò lei. L’acqua sembrava non sfiorarle neanche il giacchetto di pelle nero che indossava.
I capelli castani erano legati in uno chignon e due ciocche ondulate le incorniciavano il volto. Una, il continuo della frangetta che copriva la parte destra della sua fronte, era più lunga dell’altra.
“Pensavo tu fossi..” provò a dire lui prima che Leila lo interrompesse “Morta?” le sfuggì una risata ironica.
“Sono in molti a pensarlo in effetti. Allora? Non mi aspettavo che ti prostrassi ai miei piedi come un paparino devoto e scoppiassi in lacrime, ma almeno un abbraccio alla figlia che pensavi morta?”
La mimica che utilizzò avrebbe quasi potuto rendere la situazione divertente.
Gold non proferì parola. Leila era lì davanti a lui. Pensava che da sola non sarebbe riuscita a cavarsela, quando era uscita dalla sua vita aveva appena dieci anni ed era una bambina cagionevole, che non aveva mai visto il sole ed aveva vissuto fino ad allora nei sotterranei del suo palazzo nella foresta incantata.
“Sono passati quasi quarant’anni” riuscì ad asserire lui, infrangendo l’imbarazzante silenzio creatosi.
“Trentasei. Trentasei anni. Capisco che per rivedere Bae tu abbia aspettato molto più tempo e che io non sono come lui ma se questa è la prima cosa che ti viene da dire dopo trentasei anni che non mi vedi.. be’ forse ho fatto bene ad andarmene” Si sentì una punta di amarezza nella voce della ragazza.
“Trentasei anni e sembri ancora una ragazzina” Continuò lui.
“Diciamo che ho diciotto anni da parecchi anni in effetti” si tolse il cappello a borsalino. Fu allora che Tremotino l’abbracciò. Aveva ancora quel profumo di fiori addosso, come la prima volta che la strinse tra le braccia e la vide sorridere. Il giorno in cui l’aveva strappata dal seno materno.
“Questa era l’emozione che volevo per il primo ciak” scherzò nuovamente lei, ricambiando l’affetto del padre.
“Mi sei mancata” le sussurrò piano. “Ti voglio bene”.
 
Mentre i due camminavano sotto la pioggia battente per le vie di Storybrooke, Gold non poteva pensare ad altro che al perché Leila fosse tornata così improvvisamente nella sua vita.
“Il frutto dell’amore più travagliato sarà colui che ristabilirà equilibrio. Più potente dello stesso Signore Oscuro, dopo un periodo di tempesta, egli riporterà le cose a com’erano all’origine.”
Questa era la profezia e Gold temeva che quel momento stesse per giungere. Temeva che lei sarebbe stata colei che l’avrebbe fatto tornare quello che era inorigine e lo avrebbe ridotto ad essere il vigliacco Tremotino di una volta, quello che non aveva nulla ed aveva rinunciato anche alla sua dignità per paura.. Lo avrebbe privato dei suoi poteri
“So che mi vuoi chiedere perché sono qui, non c’è bisogno che tu lo nasconda. Lo so. Io so tutto. Tutto su mia madre, su di te e su ogni singolo abitante di questa triste città. Sapevo che qualcuno di voi mi stava cercando. Sapevo che sia tu che lei mi stavate cercando e malgrado ci abbia messo un po’ di tempo per adempiere alla vostra richiesta, eccomi qui.” Gold la guardava quasi con timore “Come avrebbe fatto lei a cercarti se pensa che tu sia morta?” “Davvero non ci arrivi Gold? Non cercava propriamente sua figlia” fu questa l’affermazione che gli fece capire la vera identità della persona che aveva di fronte.
“Tu sei l’Autore? Pensavo che fosse quello che era intrappolato nel libro.” Si fermò pensando all’importanza di quel momento e a come avrebbe dovuto agire.
“Quello che hanno liberato era il mio predecessore, non io. Vi ha ingannati per ottenere la libertà. Nel libro non aveva poteri e il mondo aveva bisogno di un nuovo Autore. Ed eccomi qui. La più giovane mai esistita. Lui non lo è più, è stato dimesso dalla carica. Era indisciplinato, insubordinato, non seguiva le regole dello Stregone. I personaggi tradivano la loro stessa natura sotto il suo comando. Fu rinchiuso lì dentro per questo. Qui gli serve la penna che hai per poter scrivere di nuovo. Ma non è più dotato di poteri. Ti è sostanzialmente inutile.”
Tremotino non riprese a camminare come fece lei, ed alcuni metri di distanza li separavano ormai. La mente del Signore Oscuro cercò un modo per poter esercitare il proprio controllo sulla ragazza ma prima che riuscisse a muovere un muscolo si ritrovò ad essere scaraventato contro ad un auto posteggiata sul ciglio della strada. L’allarme assordante partì.
“Mi deludi così, Padre.” Si avvicinò a lui con fare lento. Lo prese per il collo della camicia e lo tirò in piedi.
“Mi ero sforzata così tanto per sviluppare il tuo personaggio ma vedo che durante l’anno in cui non ci sono stata, in mezzo al casino creatosi, tu sei tornato lo stesso vigliacco di un tempo. Mi dispiace per te ma per quanto potere tu possa acquisire io sarò sempre più potente di te. Ed ora sei tu ad essere in mio possesso.”
“Cosa vuoi da me? Perché ti sei mostrata proprio ora?” Chiese Tremotino ansimando.

“Per Regina” Rispose Leila.

 

Hola a todos, questa è la prima fanfiction che scrivo, sono nuova in questo sito. Fino a qualche tempo fa non sapevo neanche come inserire le “note dell’autore” quindi le sto aggiungendo ora.. Chiedo perdono se ci sono alcuni errori di battitura ma anche se rileggessi lo stesso capitolo 100 volte al momento della pubblicazione sono sicura che troverei altri millemila errori. Ci tengo a dirvi che ho pensato a lungo alla storia di questa ff e spero sul serio che vi piaccia. Farò del mio meglio per migliorare nel corso del tempo. Naturalmente mi fa piacere leggere le vostre recensioni. Per me è un buon momento per capire quali sono i punti da migliorare e quali, invece, vanno bene. Comunque sapere che qualcuno apprezza questa storia mi rende davvero felice e voglio ringraziare coloro che hanno già sprecato il proprio tempo per leggere e recensire questa ff.

Questo capitolo in teoria sarebbe un prologo perché è molto breve e mi serviva solo per introdurre il nuovo personaggio, ma sono scema e quindi l’ho pubblicato come primo capitolo lol

Questa nota sta durando più del capitolo stesso.. il bello è che non so come concluderla quindi penso che scriverò “Cià” e basta.. Cià!

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: TheAuthor