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Autore: An13Uta    17/04/2015    0 recensioni
KuroTenchou
-Ti amo.-.
-Perché,io no?-.
-Certo che mi ami.-.
-Ci mancherebbe altro.-.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Utaite Vari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love game








Kuro guardò il ragazzo davanti a sé,dormiente.

I capelli rossicci gli scivolavano sul viso con morbide onde.

La ragazza sorrise,alzando un indice su di lui e accarezzando il profilo della sua faccia.

Tenchou mugugnò,distolto dal sonno,e aprì un occhio,per vedere ciò che succedeva intorno.

Kuro ridacchiò:-Ben svegliato,principino.-.

Il ragazzo sorrise di rimando. Avrebbe voluto dormire ancora,ma quella gatta nera e dispettosa non glielo avrebbe mai permesso.

-Penso che ti berrò tutta la tapioca.-bisbigliò,malizioso.

La ragazza puntò l'indice in modo accusatorio:-Non ci provare.-minacciò.

Il sorrisetto di Tenchou si ampliò mentre afferrava il dito: -Altrimenti?-la provocò,morsicchiandolo.

-Ti brucio le bloomers.-replicò Kuro.

Tenchou ridacchiò. Un bicchiere di tapioca spuntò dalla mano nascosta sotto alla sua pancia.

Kuro provò ad afferrarlo,ma il ragazzo lo allontanava da lei. Ridendo,giocarono in quel modo finché,per qualche strano movimento,Kuro si trovò praticamente sdraiata su di Tenchou,entrambi sul divano.

Il braccio di Tenchou che teneva il bicchiere colmo di tapioca sporgeva dal bracciolo.

Il bassoventre di Kuro era poggiato sulla patta dei pantaloni del ragazzo.

Rimasero fermi un istante,in quella posizione impudica.

Poi la mano libera di Tenchou accarezzò la guancia della ragazza con un movimento dolce,morbido,di quel morbido che precede piacere,dolore o entrambi.

Sorrise,spostando la mano più in basso,facendola scivolare sul collo roseo di Kuro,che sorrise a sua volta.

-Facciamo così.-il tono calmo di Tenchou aveva qualcosa che lasciava intendere le sue intenzioni:-Ti darò la tua tapioca se prima farai un gioco con me.-.
-Non quel gioco,per favore.-disse Kuro,tranquilla.

-Dipende da che gioco intendi tu e quale io.-.

-Non svicolare,so bene quello che stai pensando. E se provi a mentire,sappi che la tua mano parla per te.-.

Tenchou ghignò. Sapeva benissimo che stava accarezzando la parte più bassa dei fianchi di Kuro.

-A me sembra che tu apprezzi.-replicò.

Kuro inarcò la schiena,sospirando con un sorriso rassegnato:-Sai che mi farò male vero?-.

-Non se faccio piano.-rispose lui,alzandosi appena,-Ma a te non piace...-.

-Touchè.-replicò la ragazza.






Kuro e Tenchou erano sul letto,in un bagno di sudore.

I visi erano rossi come fiamme ardenti,l'uno sopra l'altra,un morbido e caldo groviglio.

Il respiro di entrambi,affannato e pesante,faceva percepire appena il loro stato d'animo in quel momento.

Kuro lottava contro sé stessa per soffocare i gemiti che le invadevano la gola,sapendo che la situazione sarebbe peggiorata se solo uno fosse riuscito a farsi strada contro la sua volontà e a farsi sentire.

Tenchou non tentava di controllarsi,sapendo quanto piacesse alla ragazza sotto di lui,ma era fin troppo consapevole delle conseguenze che si stavano scatenando in silenzio dentro di lui.

Kuro strinse le lenzuola,sforzandosi di chiudere la voce in gola,per quanto fosse difficile. Non riuscì nel suo intento e un forte,lussurioso gemito si fece sentire.

Tenchou,dal canto suo,non fu in grado di controllare l'istinto che aveva preso possesso di lui. Perse per un attimo il controllo e spinse più forte,elettrizzato dal gemito che aveva sentito.

Entrambi erano ubriachi di quel gioco dettato da un impulso primordiale che li spingeva a non fermarsi,a spingersi oltre,sempre più lontano,e a rompere più limiti possibili in loro stessi.

Un altro gemito arrivò alle orecchie di Tenchou. Aprì gli occhi incontrando quelli di Kuro,stremata,simile a una bambola di pezza sotto di lui.

A fatica,la ragazza alzò il busto in direzione di lui,che la spinse da dietro con un braccio per evitarle la fatica.

-T...Tenchou...-.

-Che c'è,Kuro-chan?-.

Con le poche forze rimastele,Kuro si avvinghiò al suo collo, mormorando:-Ti amo.-.

Poi pose le labbra su quelle di Tenchou.

Dopo alcuni minuti,abbracciati e semi coperti dalle lenzuola,i due ragazzi si scambiavano un bacio lungo e passionale,due corpi nudi uniti dalle labbra.

Incapaci di staccarsi l'uno dall'altra,si tenevano stretti, temendo di perdersi a vicenda.

Il ventre di Kuro cominciò a contrarsi:non sarebbe resistita a lungo alla pressione. Lentamente,senza mai smettere di baciarla,il ragazzo divise il corpo da quel abbraccio sensuale con cui le gambe di lei gli si avvolgevano attorno, con le ginocchia che premevano il busto.

Quando anche le labbra si divisero,Kuro era esausta,vuota. Le iridi brillavano deboli e sommerse di piacere,mentre il respiro affaticato le usciva dalla bocca ancora intrisa della saliva che Tenchou aveva scambiato con la sua.

Il ragazzo la guardò,così sottomessa e fragile che quasi si pentiva di quello che le aveva fatto,anche se sapeva quanto le era piaciuto.

-...ah...ancora...-.

-No,Kuro-chan. Dormi,tranquilla.-.

-Tenchou...?-.

-Dimmi,Kuro-chan.-.

-Sarai qui...quando mi sveglio?-.

Le labbra di Tenchou si incresparono in un sorriso.

-Certo,Kuro-chan. Ma prima dormi.-.









Kuro aprì appena un occhio.

Le coperte avvolgevano il suo corpicino nudo.

Guardò intorno:nessuna traccia di Tenchou.

L'aveva abbandonata? Il suo Tenchou. Le aveva promesso di esserci al suo risveglio.

La porta si aprì. Senza nemmeno fare un passo,il rosso sorrise,vedendo l'occhio semi aperto di Kuro.

Si avvicinò,silenzioso,e le diede un bacio sulla fronte.

-Scusa se me ne sono andato,-bisbigliò al suo orecchio,-ma mi ero ricordato di quello che ti avevo promesso.-.

Appoggiò un bicchiere di tapioca sul tavolino di fianco al letto,in modo che la ragazza lo vedesse.

Kuro sorrise debolmente,intrecciando le sue dita in quelle di Tenchou.

-Ti ho anche preso dei vestiti per dopo.-.

-Grazie. Sei un tesoro.-.

-Tu sei il mio.-.

-Oh,smettila.-Kuro arrossì appena,una tinta fugace di rosso che le dipingeva le guance in modo splendido.

Tenchou sorrise,facendo per alzarsi.

-Aspetta.-.

-Hm?-.

-Bacio.-.

Unirono di nuovo le labbra,in silenzio,come se uno vivesse attaccato a quelle dell'altra:la sensazione era troppo piacevole per farla scivolare via in pochi secondi.

-Ti amo.-.

-Perché,io no?-.

-Certo che mi ami.-.

-Ci mancherebbe altro.-.

   
 
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