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Autore: Noemi Perez    17/04/2015    1 recensioni
Vanessa Devery,o anche chiamata Nessa,o Van (dipende dagli amici) è una ragazza di 21 anni che si domanda sull'amore. Che cos'è? Come mai lei non l'ha mai provato? E cosa si sente quando si ama,quando s'innamora?
Queste sono le domande che le ronzano in testa insieme ad altre che dicono tutte più o meno così "Cosa succederà nel prossimo episodio\capitolo\libro? "
Una Nerd Fangirl alla ricerca dell'amore,che poi,tra libri,serie Tv,fumetti e personaggi fittizi,trova per davvero.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa non è una storia d'amore. Non sapevo neanche cosa fosse,l'amore!
Non dico di non aver avuto dei ragazzi,hei,no. Ce li ho avuti.. Pochi,ma ci sono stati. 2,per la precisione.

Il mio primo ragazzo ce l'ho avuto quando avevo 17 anni. Ero così emozionata: Il mio primo ragazzo serio!
Ero piccola,e credevo che quello fosse amore. Ma ben presto scoprì che volerti tenere prigioniera per tutta la vita non era amore ma possessione. E solo i demoni possiedono le persone.

Durò 8 mesi,in cui ogni volta che uscivamo,io tornavo col mal di testa,e 3 kg in più. Ogni volta mi faceva mangiare: Farsi riempire come se fossi il tacchino del ringraziamento neanche è amore. Lui è stato il primo a cui dissi "Ti Amo". Che spreco!

In ogni caso,quei giorni finirono,lui diventò un alcolizzato ed io dimagrì tutti i chili,e non ebbi più emigrane.
Il mio secondo ragazzo era carino,dolce ma stupido. Forse mi piaceva perchè era uno schizzato come me (non sono una serial killer,o sadica.) Forse perché era carino. Non poteva certo piacermi per la dolcezza: Quella era nauseante. Farmi chiamare biscottino,caramellina mi aveva aiutato a smaltire in po' di chili che avevo preso con il fidanzato numero uno. Non durò molto neanche quello: La sua stupidità andava oltre i confini della mia pazienza e superava la mia soglia del dolore. Il tempo avanzò veloce.

All'età di 20 anni,mi preoccupai di non aver ma provato veramente amore. Vedevo tutte le mie coetanee essere profondamente innamorate,e cominciai a chiedermi cosa si provasse.
 Era il mio primo anno di università,io ero impegnatissima con lo studio,i libri e le mie serie Tv.

Sì,esatto,sono la tipica ragazza nerd. No,non ho brufoli e non ho i baffi!
Adoro le serie Tv,i super eroi,gli zombi (oh li amo!),i libri fantasy,anche i romanzi rosa.
Ma avevo 20 anni, e non avevo provato vero amore per qualcuno che fosse di carne ed ossa. Mi ero innamorata migliaia di volte.. Di personaggi fittizi. La mia routine era bizzarra: La mattina avevo i corsi. Quando finivo,tornavo a casa,mi preparavo qualcosina da mangiare e mi buttavo sul divano,accendevo il pc,accedevo a Netflix e mi aggiornavo con le nuove puntate. Avevo un calendario per quello, ed era più preciso del mio calendario delle mestruazioni. Dopo essermi messa in pari con la tv,mi mettevo in pari con lo studio. A volte mi avvantaggiavo i compiti, cosi per avere più tempo per oziare. La sera non uscivo mai,ma rimanevo a casa a leggere. E poi finalmente,mi addormentavo.
La mia giornata tipo era così: Non c'era spazio per una vera storia d'amore. Non c'era spazio per un altro essere umano nella mia vita,che era occupata da me,i miei personaggi,i miei genitori e i miei 4 amici che avevo.
La mia compagna di stanza,Kendall, non  diceva nulla sul mio stile di vita: Non è che non gliene  fregasse nulla,ma semplicemente aveva capito che stavo bene così. E poi aveva ottenuto quello che voleva: "tre feste e ti lascio stare" ,aveva detto. E andò esattamente così: Andai a delle feste che distavano 20 minuti dal nostro dormitorio e ci rimasi il tempo che ci misi ad andarci. Ovviamente non ne fu contenta,disse che avevo barato ma non era così: Ero stata furba,tutto qui!
Mi lasciò stare ed io continua con la mia routine finché un Venerdì non finii una delle mie serie Tv (Smallville,per l'esattezza) e mi depressi cosi tanto ( la guadavo da così tanto tempo che sentii un vuoto dentro di me: Un pezzo di me era finito) che decisi di fare l'impensabile.

-Ken,che fai stasera?- era appena tornata al dormitorio. Poggiò il borsone della palestra sul letto e si girò per guardami: Mi squadrò a lungo,corrugò la fronte e si avvicinò a me.

- Vanessa Devery, che hai intenzione di fare? - disse,venendomi sempre più vicino. Ero seduta nel mio letto,immobile,e pensavo a cosa dirle di preciso.

"Sai,una parte di me è appena finita"

" Tutta la storia sono degli episodi di fumetti che Chloe Sullivan legge a suo figlio,che ha lo stesso DNA di Oliver Queen,capisci? "

"COSA FARÒ DELLA MIA VITA ORA CHE È FINITO?"

- Devo uscire.. A distrarmi - dissi semplicemente. Lei trattenne il respiro e sorrise in un modo che mi fece venire la pelle d'oca.


 
   
 
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