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Autore: Chilemex    18/04/2015    1 recensioni
Conosciamo tutti sui Survivors, coloro che sono sopravvissuti all'Infezione... Ma gli Infetti? Chi ha mai pensato di vedere le cose dal loro punto di vista, di interpretare i loro pensieri, di conoscere le loro storie? Questo è ciò a cui questa fanfiction vuole provare a rispondere, concentrando ogni capitolo su uno degli Infetti speciali della serie.
Li avete conosciuti come protagonisti, ora preparatevi a conoscerli come "innocenti".
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Non so dove sono, né come ci sia finito. La mia vista è gravemente danneggiata, riesco a malapena a delineare le forme di un edificio di fronte a me, della luna in cielo e delle nuvole che sembrano volerla nascondere.
Provo a compiere un movimento, ed ecco che ho effettivamente fatto un passo in avanti. Ciò mi porta quindi ad abbassare lo sguardo, con lo scopo di capire… Cosa sono diventato.
 
Perché sono in queste condizioni? Cosa è successo?
 
Riesco a malapena a vedere quelle che dovrebbero essere le mie braccia, e ne rimango sconvolto, senza però avere la possibilità di reagire in alcun modo. Sono gonfie, enormi, grigie, e ricoperte di orribili bubboni che, se sfiorati, mi causano un dolore bruciante che colpisce l’intero corpo.
Quando il mio sguardo scende ulteriormente, oltre le braccia… Il terrore aumenta.
 
Grasso, disgustoso e inguardabile… Ecco cosa sono destinato a rimanere, fino alla fine di tutto.
 
La mia pancia… È enorme. Prima ancora di poter pensare a come non lo sia mai stata prima d’ora, realizzo di non ricordare assolutamente nulla. Il mio stato di confusione è sempre più forte, e mi impedisce di capire come io sia arrivato ad essere… Questo mostro.
Cerco di urlare, in preda alla rabbia ed alla paura, ma tutto ciò che esce dalla mia bocca (e quel poco che riesco a sentire) è un rantolo, forte e rivoltante. Insieme ad esso, sento anche un filo di bava scivolare lungo l’enorme bubbone che riesco finalmente a vedere sotto al mento (e ad ostacolare così tanto le mie capacità visive è proprio l’ennesima bolla, piazzata dove dovrebbe stare il mio occhio destro), ed arrivare fino a quella che una volta doveva essere la mia maglietta; non è bava normale, sembra… Qualcos’altro. E siccome l’unico senso che sembra essere rimasto intatto è l’olfatto, riesco anche a sentirne l’odore… Nauseante e stomachevole.
 
L’Infezione ha divorato i miei organi interni, soprattutto lo stomaco, ed ha trasformato il mio corpo in qualcosa di disgustoso. Ha anche mutato le funzioni del mio apparato digerente, non solo impedendomi di ingerire qualsiasi cosa… Ma costringendomi ad espellere in maniera forzata tutto ciò che rimaneva da prima, diventato qualcosa di più pericoloso di quanto possa sembrare.
 
Ed ecco che sento arrivare un altro rantolo, stavolta più simile ad un conato, che mi aiuta a realizzare quanto dolore allo stomaco stia sentendo. Le dimensioni assurde della mia pancia non sono lì solo per confondermi… Ma anche per danneggiarmi. Il dolore aumenta improvvisamente, facendomi emettere per l’ennesima volta dei suoni che, pur dovendo esprimere sofferenza, risultano soltanto schifosi.
In preda al panico inizio a muovermi ed a camminare, ondeggiando a causa dello scarso equilibrio e delle mie ormai ridotte capacità motorie. Vado verso l’edificio che mi si stagliava davanti, senza sapere nemmeno perché lo stia facendo, e prima che riesca ad aggirarlo percorrendone la parete esterna sinistra, ecco che sento delle voci.
 
Prima ero un umano come tanti altri, senza niente di speciale… Poi l’Infezione ha preso il mio amore per il cibo ed il gusto, trasformandoli in ciò che caratterizzano il mio stato da non-morto.
 
Voci indistinte, non capisco cosa stiano dicendo… Ma non sono come i lamenti che sento provenire dalla mia gola. Ed allora proseguo, capendo che le voci sono quelle di qualcuno di molto diverso da me.
«Sento qualcosa… Stiamo attenti»
«Qualcosa? Guardati alle spalle, cretino, siamo inseguiti da un’orda!»
Voci… Normali. Sentirle non fa altro che provocare in me un sentimento che non riesco immediatamente a decifrare. All’inizio sembra speranza, ma poi si converte in qualcosa che sembra più che altro… Rabbia. Voglia di trovare gli individui da cui queste voci provengono, e ferirli. Colpirli. Ucciderli. Renderli come me.
E allora accelero, sentendomi sempre più male, con l’intenzione di girare oltre alla seconda parte dell’edificio ed incontrare i proprietari delle voci.
 
Gli umani non infetti sembrano temermi, ma in maniera “strana”. Più che aver paura di me, mi ritengono pericoloso e cercano di trovare un modo facile per eliminarmi.
 
Finalmente, con più fatica del previsto, giro l’angolo e mi ritrovo in un nuovo piccolo spiazzo. L’aria qui sembrava ancora più pesante, e fu presto facile capire perché: alle spalle delle due persone che mi ritrovai a qualche metro di distanza, ancora inconsapevoli della mia presenza poiché distratte, vidi subito un gruppo molto numeroso di strane forme. Anche loro erano persone… Ma sembravano diverse, più goffe ma minacciose.
 
Un po’ come fanno con gli Infetti comuni.
 
«Ci stanno inseguendo!» gridò uno dei due personaggi, a quanto pare una femmina.
«Hah, come no. Ci penso io!» replicò subito l’altro, un ragazzo piuttosto giovane. Egli prese quella che sembrava essere una tubo-bomba, e dopo che l’ebbe attivata e lanciata verso il gruppo che li stava inseguendo, questa inizio a lampeggiare e ad emettere un suono intermittente. Immediatamente, la massa cambiò direzione e corse verso la bomba pronta ad esplodere, ammassandosi su di essa come se fosse una preda da divorare.
«Visto? Un gioco da ragazzi! Ora andiamo avanti!» aggiunse quello che aveva effettuato il lancio, mentre la ragazza sembrava insicura ma più rilassata. E fu in quel momento che si voltarono verso di me.
«AAAH! Che accidenti è quello schifo?» gridò la femmina, immediatamente terrorizzata. Io rimasi fermo, continuando a sentire ciò che rimaneva del mio stomaco brontolare come non mai, ruttando costantemente.
«N-non ne ho idea! Scappa!» rispose l’altro, altrettanto spaventato. Ma nel momento in cui si voltarono con l’intento di scappare, ricordarono che alle loro spalle c’era una bomba (circondata da decine di Infetti) pronta ad accoglierli. Erano improvvisamente in trappola.
Fu allora che non riuscii più a trattenere né la rabbia né lo stomaco.
 
Umani… Sopravvissuti… Il nostro compito è insegnare loro che non c’è più speranza di rimanere come prima. Né di ricordare cosa sia questo “prima”.
 
Sentii il contenuto del mio stomaco (o meglio, della mia enorme pancia) risalire attraverso la gola, infestata dai bubboni anche dall’interno. Non era un contenuto piccolo… E non volevo provare a fermarlo.
Con un suono a dir poco disgustoso, fui costretto a piegarmi in avanti ed a far partire un getto di vero e proprio vomito, il quale fu spinto fuori con una pressione tanto forte da finire direttamente addosso ai due individui; questi se ne ritrovarono interamente ricoperti.
Quando il getto terminò, dopo un paio di secondi, rimasi confuso per qualche attimo. Non ci misi molto però a realizzare che l’odore di ciò che avevo emesso era lo stesso di quello della bava di prima. La mia attenzione tornò quindi alle mie due “vittime”, impegnate a lamentarsi di ciò che si erano ritrovati addosso.
«Questa roba puzza da morire! Che orrore! Uccidilo!» esclamò lei, tappandosi il naso e trattenendo a sua volta un conato di vomito. Ma prima che lui potesse obbedire, ecco che accadde qualcosa che probabilmente nessuno dei due si aspettava.
La bomba lanciata poco prima non era ancora esplosa, e gli Infetti avevano improvvisamente smesso di preoccuparsene, fermandosi ad annusare l’aria per qualche secondo. Dopodiché, ecco che l’intera massa si scagliò, con ancora più foga, sulle due persone che li avevano allontanati.
«Stanno tornando qui! Cazzo!» urlò il maschio, confuso ed ancora schifato, mentre la bomba finalmente esplodeva sterminando però una quantità minima di Infetti. La maggior parte di loro stava ancora correndo verso lui e la sua compagna, attratti dal disgustoso odore del vomito.
«Scappa! Corri!» gridò istericamente l’altra, dando una spinta al sopravvissuto e correndo in cerca di una via di fuga. Lui fece per seguirla, ma prima sembrò puntare qualcosa verso di me… Probabilmente un fucile. Ebbi l’istinto di lanciarmi in avanti per impedirgli di attaccare, ma invece rimasi fermo; a fare tutto il lavoro furono invece gli altri Infetti, quelli che ormai avevano raggiunto i due individui ricoperti dal vomito il cui odore sembrava attirarli tanto. Uno di loro diede uno spintone violento al ragazzo un secondo prima che lui facesse fuoco, facendo in modo che il proiettile mi sfiorasse a malapena all’altezza del braccio. Intanto, l’umana era già stata acchiappata e buttata a terra dal resto dell’orda, le cui dimensioni sembravano aumentare costantemente, e le sue urla disperate si sentivano a malapena attraverso tutta la confusione che le si era creata attorno. Lo stesso accadde nel giro di pochi attimi anche all’altro, che non appena scivolò a terra sparì in mezzo ad un intruglio di braccia e Infetti affamati.
Non era più il caso di stare lì; i due umani sarebbero morti entro pochi minuti, e il rimanente sarebbe stato divorato da tutti gli Infetti presenti. Mi voltai e scappai verso un’altra direzione, cominciando di nuovo a sentire qualcosa risalire dallo stomaco.
 
Gli Infetti non sono mai soli… E nemmeno io lo sono. Ci sarà sempre qualche altra minaccia per i pochi umani sopravvissuti all’Infezione.
 
Accelerai molto, come se stessi cercando di raggiungere velocemente qualcosa, mentre in realtà non sapevo nemmeno dove fossi. Tutto ciò che sentivo era uno strano odore, un odore che per qualche motivo sembrava provenire da qualcosa di… Pericoloso. Non volevo averne a che fare, ma l’istinto era troppo forte.
 
Quando sei un Infetto, non hai più controllo completo della tua mente… Fai ciò che l’Infezione vuole che tu faccia.
 
Corro, percorrendo una strada stretta e diritta, sentendo i versi degli Infetti di prima sempre più lontani… Finché qualcosa non blocca la mia avanzata.
Qualcosa che era sempre stata lì, in mezzo alla via, ma che non ero stato in grado di vedere né sentire. Una figura apparentemente grigia e piccola, accovacciata a terra, che sta emettendo un costante lamento simile ad un pianto.
Non riesco a capire di cosa si tratti, ma questa sembra essersi accorta di me. Delineo finalmente la forma della testa, non appena questa si gira verso di me ed inizia a fissarmi con occhi rossi, lucenti e minacciosi.
Il pianto diventa un mormorio infastidito, ed io non riesco a far altro che star fermo, combattendo contro me stesso per non rilasciare un altro spruzzo di vomito. La figura sembra intenzionata ad alzarsi in piedi, riesco a vedere quelli che sembrano lunghi artigli insanguinati. E poi…
«Che cazzo è quello?»
Una terza voce umana, vicinissima e molto forte e chiara. Alzo lo sguardo dalla figura ai miei piedi, ed ho soltanto una frazione di secondo per vedere un adulto apparentemente terrorizzato puntarmi contro una pistola. Dopodiché… Un colpo.
 
Quelli come me sono destinati a finire la loro non-vita in questo modo… E anche nel farlo, riescono a causare problemi.
 
Uno scoppio, rumoroso e potente. Nel momento in cui la pallottola mi colpì, di me non rimase altro che qualche pezzo sparso. Ma la cosa più particolare fu che, insieme all’esplosione del mio intero corpo, venne rilasciata un’ingente quantità di vomito che finì, naturalmente, tutta addosso al sopravvissuto che mi aveva eliminato.
Fui in grado di rimanere cosciente per qualche altro secondo, periodo di tempo nel quale fui perfettamente in grado di capire cosa fosse successo.
L’esplosione causò, oltre ad un forte rumore, una altrettanto devastante onda d’urto; la figura che fino a poco prima era ai miei piedi ne parve intensamente infastidita, tanto da liberare un urlo stridulo ed inquietante prima di lanciarsi, ad artigli spianati, in direzione dell’umano che aveva causato tutta quella confusione facendomi esplodere. Vidi lui cercare di scappare in preda al panico, ma incapace di farlo a causa di un’altra orda di Infetti comuni che l’avevano preso di mira a causa del vomito, bloccandogli quindi la strada. Infine vidi la figura buttare a terra il sopravvissuto con un solo attacco, per poi iniziare a torturarlo artigliata dopo artigliata, in preda alla rabbia, mentre lui urlava dal dolore.
Tutto finì lì, di fronte alla palese morte dell’umano.
 
La mia morte definitiva non significa sempre una vittoria per chi mi ha attaccato. Questo è ciò che loro credono, ma è solo perché non sanno cosa li aspetta.
Non sanno cosa è capace di fare un Boomer.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
Boom (e mi sembra la parola giusta con cui finire)! Eccomi qua con una nuova serie (apertamente ispirata a Meet the Heroes, immagino ve ne sarete accorti) basata su un gioco che ho recentemente provato e che mi ha preso a dir poco. Left 4 Dead si è rivelato un gioco semplicemente fantastico, divertente, emozionante, tutto ciò che un gioco dovrebbe essere. E non potevo perdere tempo senza iniziare una fanfiction a riguardo, e più nello specifico concentrata su quelli che sono gli Infetti speciali!
È strano che ad attirare la mia attenzione siano stati proprio gli antagonisti (per quanto i Survivors siano assolutamente ottimi, sia chiaro), più che altro perché si tratta di figure senza una vita, un carattere, una personalità… Ed  è proprio per questo che il mio intento è quella di darne una ad ognuno di loro, andando nel dettaglio di quella che è la loro storia, il loro punto di vista, il loro pensiero e così via. E se devo essere sincero non sono soddisfatto di come è uscito questo primo capitolo (il quale, trattandosi appunto del primo, è molto più lungo e tedioso rispetto ai prossimi, ve lo dico subito), però… Dai, speriamo in meglio per il futuro.
Chiarisco anche che, sebbene gli Infetti speciali siano quelli di Left 4 Dead, non vale lo stesso per gli “umani” che abbiamo anche già incontrato in questa prima parte. In altre parole, non ci sarà traccia di Bill, Francis, Louis, Zoey, Nick, Coach, Ellis e Rochelle in questa long. E immagino capirete presto perché, se non l’avete già capito…
Un’altra cosa importante che voglio specificare è il fatto che l’intera fanfiction sarà scritta dall’ultima persona al mondo che definireste un esperto di Left 4 Dead. Questo vuol dire che probabilmente ci saranno numerosi errori, imprecisioni, sviste o cose del genere che contrastano probabilmente le regole del gioco originale. Per farvi subito un esempio, di cui mi sono accorto troppo tardi, il fatto che in questo capitolo gli Infetti comuni abbiano seguito l’odore della bile del Boomer nonostante dall’altra parte ci fosse il ticchettio di una pipe bomb. Questo non accade nel gioco, proprio perché è la bomba ad avere la priorità sulla bile. Perciò, mi scuso in anticipo per ogni tipo di sbaglio che incontrerete nella fanfiction.
Non penso di aver detto tutto, ma per ora mi fermerò qui. Vi ringrazio tantissimo per essere arrivati fin quaggiù se l’avete fatto, spero che questa nuova serie vi piacerà almeno un pochino! Grazie ancora, e alla prossima! :D
  
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