Beth mi guardava con i suoi occhi grandi e verdi. Il suo sguardo ingenuo e pieno di amore era riuscito a ricompormi dopo quel suo lungo periodo di assenza dalla notte in cui l'avevano rapita, riuscendo a portarmela via. 

Ma adesso non sarebbe più successo. L'avrei protetta sempre e non avrei mai permesso a nessuno di farle del male e di separarci una seconda volta.

Presi le sue mani e le strinsi tra le mie, rivolgendo il mio sguardo verso i suoi occhi: erano chiari come il cielo.

"Te lo prometto. Nessuno ti porterà più via da me. Adesso sei al sicuro."

La strinsi tra le mie braccia. 

Eravamo in piedi sotto un albero altissimo e dai rami spogli. Gli altri stavano dormendo accanto al fuoco, nell'accampamento provvisorio che avevamo costruito per riposarci dopo un lungo cammino.

Avevo aspettato mesi, desiderando di poter tenere di nuovo Beth tra le mie braccia. Ed ora era lì, sotto quell'albero spoglio, mentre la stringevo a me.

I suoi lunghi capelli biondi sfioravano la mia guancia e il profumo della sua pelle, che ormai conoscevo a memoria, mi faceva sentire come a casa.

"Mi dispiace"

Sussurrai, cercando di trattenere un nodo in gola.

Lei non si mosse di un millimetro. Sentii solo un flebile filo di voce.

"Per cosa?"

"Per aver permesso che ti portassero via. Avrebbero potuto.."

Cercai di trattenermi in ogni modo. Ma era difficile. Mi sembrava una cosa così assurda averla tra le braccia, dopo averla vista scomparire in una notte di qualche mese fa, perdendo completamente le sue tracce.

Le lacrime cominciarono a scivolare lungo il mio viso.

Lei si scostò e mi guardò dritto negli occhi.

Ancora una volta quello sguardo era riuscito a toccarmi il cuore. Riuscivo proprio a sentirlo fino in fondo all'anima.

Ci guardammo a lungo.

Cominciò ad accarezzarmi il viso con le sue dita delicate, asciugando le mie lacrime, senza smettere di guardarmi gli occhi, in silenzio. Adesso il suo sguardo era cambiato. Aveva assunto un tono di malinconia e di tristezza. Era come se fosse lo specchio delle mie emozioni.

La sensazione della pelle liscia della sua mano che passava sul mio viso mi tranquillizzò. Sarei rimasto così per tutta la notte, addormentandomi tra le sue carezze.

Poi prese la mia mano nella sua e la strinse.

"Signor Daryl Dixon, non dimenticarmi mai"

Disse ad un tratto, sorridendo, ma sempre con quello sguardo malinconico e angosciato.

Si mise a piangere anche lei, singhiozzando, senza smettere di sorridere.

La abbracciai, inginocchiandomi e appoggiando la mia testa contro il suo ventre. Stavamo piangendo tutti e due. 

"Per piacere, non lasciarmi qui"

Continuava a singhiozzare. Il suo tono di voce era disperato adesso. Sentii un tonfo al cuore.

Cominciò a girarmi fortissimo la testa e pensai che mi stesse venendo un collasso. Non riuscivo più a muovermi, mi sentivo pesante.

Tentai di parlare, tra le lacrime.

"Beth.."

 

Mi alzai di botto.

Era tutto silenzioso.

La nebbia del mattino avvolgeva il bosco come un lenzuolo e non si vedeva proprio nulla.

Michonne e Rick dormivano tranquilli accanto a me, mentre Glenn, fuori dall'accampamento, faceva la guardia. Gli altri pure dormivano.

Ero tutto sudato e avevo il viso ancora coperto di lacrime. Meno male che non mi aveva visto nessuno.

"Era solo un sogno"

Pensai tra me e me. Deluso.

Non era la prima volta che facevo un sogno del genere da quando Beth era morta. Me lo tenevo come un fardello dentro al cuore, che ogni giorno pesava e mi faceva incazzare il pensiero che, se fossi stato più attento, a quest'ora, forse, sarebbe stata ancora con noi a ridere, scherzare e cantare le sue canzoni. E invece erano riusciti a portarmela via per ben due volte.

La seconda volta per sempre.