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Autore: nettie    19/04/2015    0 recensioni
Il loro Amore era Infinito, ecco la semplice e casta verità. Non aveva né un Inizio né una Fine, era semplicemente Infinito, in costante movimento proiettato nel più lontano degli Universi.
( !! SONGFIC !! Kamelot - Love You To Death )
Genere: Drammatico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Storico
- Questa storia fa parte della serie 'Storie brevi scritte in un lasso di tempo breve. '
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Quindici anni di bellezza e purezza, quindici anni di completa innocenza ed un peso enorme da portare sulle spalle, quindici anni di meraviglia.

Una rosa nera che riposava silenziosa nella siepe, una rosa che brillava di immenso e speranza. Ecco cos’era Lei, e diventava quindici anni di meraviglia ed amore quando incontrava Lui.

Lui aveva colto la rosa silenziosamente e con timidezza, ma con quella passione che possiede solo chi non se ne accorge. E diventavano una cosa sola, lentamente, piano, al chiarore della pallida luna che sorrideva al loro amore nascente.

E Loro erano l’alba e il tramonto, l’inizio e la fine, l’infinito, ed erano proiettati in questo infinito - rifugiati in una sorta di moto perpetuo che li cullava fra gli astri, meravigliosi corpi celesti.

Ma questa era immaginazione, la loro immaginazione, la loro gabbia, il loro scudo dal dolore.

 

“Cos’è il Domani senza di te?

.. questo è il nostro ultimo arrivederci.”

 

E queste parole traboccavano di dolore mentre Lui sedeva ai bordi del letto di Lei. Le carezzava i riccioli d’oro con delicatezza, tanta era la paura di farle male. Era debole, pallida - no, cadaverica. Ma ancora brillava, nonostante tutto ancora brillava, e Lui ammirava questa sua luce tanto potente, la custodiva, se ne prendeva cura amandola con tutto sé stesso, e non potete neanche immaginare quanto Lei gliene fosse grata.

Un male senza cura, ecco cos’era. Questo male le stava portando via i giorni della sua giovinezza, smorzandoli uno ad uno come delle fioche candele che spariscono inghiottite dal buio. Lui le carezzava la mano, cercava di non pensare, e si scambiavano dolci sguardi fugaci mentre attendevano La Fine. E fra quei sguardi carichi di amore scapparono molti baci, il sapore delle labbra di Lei si fondeva con quello di Lui, il calore dei Loro corpi e il battito martellante dei Loro cuori. Era tutto combinato in modo da creare La Perfezione.
 


***

 

“Oggì morirò.”

 

Ed era questo quello che Lui temeva, ma Lei lo disse senza replicare, la voce rotta dal pianto e il corpo percosso dal tanto dolore. Era inizio Autunno, e la speranza veniva alimentata solo dal Loro battito incessante, un vero e proprio guerriero.

Dissuaderla sembrava a dir poco impossibile; Lei vedeva La Fine ai piedi del suo letto, la guardava e le sorrideva con fare materno da una parte, ma dall’altra ghignava di piacere, gli occhi brillavano di male. E mentre le foglie d’Autunno venivano portate via dal vento, Lei sembrava seguire il loro percorso.

 

“Com’è stata l’Estate per te?”

 

Chiese Lei a Lui, mentre increspava le labbra in un sorriso dolce che malcelava un dolore grande quanto una montagna. Lei aveva potuto osservare l’Estate da dietro una finestra, Lui l’aveva vissuta - ma avrebbe preferito viverla con Lei. E Lui lottava, lottava per trattenere le lacrime che salivano copiose agli occhi, lottava per reprimere i pensieri.

 

“Com’è il Domani senza di te?”

 

Parole amare, quelle di Lui. Parole amare che non nascondevano il dolore che nasceva direttamente dalla sua anima, dalla Loro anima. Lui abbassò lo sguardo e tirò un lungo sospiro silenzioso, mentre Lei non gli staccava gli occhi di dosso, ed i Loro occhi raccontavano solo tanto dolore e tanta infelicità, nessuna cura ai malesseri di entrambi. Lei afferrò il polso di Lui, e con la voce rotta dalle lacrime che ora scorrevano copiose sulle sue guance, disse:

 

“Io sarò sempre con te, sono l’ancora del tuo dolore. Non c’è fine a ciò che farò; perché ti amo, ti amo fino alla morte”.

 

Queste parole colpirono come una lama affilata il cuore di Lui, che a quel punto non riuscì più a trattenere le lacrime. Il loro era amore, era amore e passione, il Loro era Infinito e mai sarebbero potuti sfuggire a quel vortice di emozioni che chiamavano Vita.

Ma La Vita ora volgeva al termine?

Spirò.

Proprio così, quello di Lei fu un ultimo unico respiro, e cedette tutto il suo dolore a Lui. Fu troppo, troppo, e Lui scoppiò in un pianto disperato continuando a stringere la mano ancora calda della sua amata. Quindici anni di dolore.

Anche solo il semplice respirare faceva male, Lui non poteva sopportarlo, era un dolore eccessivo che mai si sarebbe immaginato. Un lieve cenno della mano di Lui fece chiudere gli occhi di Lei, nascondendo quella luce che ancora non accennava a smorzarsi.

E chinò il capo, chinò il capo e strinse ancora una volta nelle proprie mani la mano di Lei, così piccola, delicata. Sapeva bene che dopo quella notte non avrebbe più potuto stringerla. Con la voce gravemente strozzata dal pianto, sussurrò rinchiuso nella fatale morsa del Dolore.

 

“Cos’è il Domani senza di te?

Questo è il nostro ultimo arrivederci?”

 

E si tormentò per il resto della notte con quelle domande a cui non c’erano risposte, se non banali ipotesi astratte ed impossibile da mettere in pratica. Il Dolore sedeva al suo fianco e gli carezzava con fare paterno i capelli, scostante e freddo, ma allo stesso tempo passionale e caldo, mentre il minuto corpo della sua amata si faceva via via più freddo.

 

***

 

“Io sarò sempre con te, sono l’ancora del tuo dolore. Non c’è fine a ciò che farò; perché ti amo.”

 

Non riuscì a dire nient’altro mentre osservava il corpo di Lei adagiato in quella cassa modesta, che venne ben presto chiuso e sigillato. E lì, tutte le speranze di Lui svanirono - solo un angolino del suo cuore sapeva che La Fine non era ancora giunta, ma era un nuovo Inizio, e che sì, Lei ancora era lì per Lui. Sentiva il suo amore scorrergli nelle vene, ardente e vivo più che mai. E a questo pensiero il Dolore si allontanava dando il posto al Ricordo che illuminava gli occhi di Lui, li illuminava di Amore. Avrebbe vissuto per Lei fino e dopo la Morte, avrebbe potuto stringerla fra le braccia ancora una volta.

 

Il loro Amore era Infinito, ecco la semplice e casta verità. Non aveva né un Inizio né una Fine, era semplicemente Infinito, in costante movimento proiettato nel più lontano degli Universi.

 

{ Salve cari lettori! Ho buttato giù questa fiction in quaranta minuti, che voi mi crediate o no. Ho appena finito di vedere “Noi siamo Infinito” e mi sono catapultata ad ascoltare “Love You To Death” dei Kamelot, canzone a cui è maggiormente ispirata questa fiction.

Mi raccomando, ascoltatela e magari datemi un parere sulla fic. :)

Grazie a tutti coloro che hanno speso dieci minuti della loro vita per leggere le mie storie!

- nettie.
   
 
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