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Autore: Tynuccia    19/04/2015    3 recensioni
[Death Parade]
“La signorina Mayu mi ha confidato che un bicchiere di latte caldo è un ottimo metodo per far rilassare qualcuno.”
[Decim x Chiyuki]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Latte
 
*
 
 “Chavvot. Chavvot.” Jimmy continuò a ripetere quel nome all’indirizzo del cielo stellato fuori dalla finestra.
 
*
 
 La ragazza dai capelli scuri spalancò gli occhi. Si mise a sedere, sbadigliando, e soffocò un’imprecazione. Ancora quel sogno. Ogni notte, per quanto potesse essere stanca, si addormentava e nella sua mente apparivano le immagini di Jimmy e Chavvot. “Che seccatura,” mormorò prima di alzarsi dal letto. Una rapida occhiata alla sveglia sul comodino le confermò che mancava ancora parecchio tempo all’orario stabilito per cominciare ad accogliere i clienti.
 Uscì dalla sua camera e scese le scale con aria assonnata, decisa a prendersi un bicchiere d’acqua prima di provare a dormire un altro po’. Ormai si era abituata ai ritmi dell’aldilà, e dentro di sé era lieta di non doversi più sentire fuori posto nel recarsi in cucina. Volente o nolente, per il momento, quella era casa sua.
 Girò l’angolo del corridoio ed entrò nella stanza. Decise di non accendere neanche la luce, sicura che il frigorifero avrebbe rischiarato abbastanza l’ambiente circostante, ma il suo piede andò a sbattere contro lo spigolo della porta. Con i sensi ancora assopiti dal sonno, Onna perse l’equilibrio e rovinò a terra, trascinando con sé una delle sedie contro cui era andata a sbattere.
 
*
 
 “Sono così terribilmente dispiaciuta.” Si tormentò l’orlo della camicia da notte con le mani, stropicciandolo brutalmente.
 Decim osservò per un attimo le sue guance rosse e si accucciò di fronte a lei. Le sollevò la caviglia con delicatezza, curioso di scoprire se la pelle non avesse ceduto. Se la sua assistente avesse scoperto che sotto l’epidermide era un manichino avrebbe dovuto affrontare conseguenze fastidiose, che non avrebbero sicuramente reso felice Nona.
 “Insomma, non intendevo fare tutto quel rumore,” continuò la ragazza, sobbalzando leggermente quando le sue mani gelide la toccarono. Dopo essere caduta aveva sentito dei rapidi passi e, in breve tempo, si era ritrovata a fissare Decim dal pavimento, sul suo volto campeggiava un’espressione placida, ma leggermente differente dal solito piglio vacuo. Probabilmente non era mai stato svegliato in piena notte e, come sempre, aveva cercato di capire cosa significasse una cosa del genere applicata al mondo umano.
 “Nessun problema.” Decim si rialzò. “Avevi bisogno di qualcosa?”
 “Volevo soltanto bere un bicchiere d’acqua.” Lei si strinse nelle spalle. Un sorriso spontaneo le illuminò il viso quando il barista annuì e si premurò di esaudire il suo piccolo desiderio. Sicuramente la forza dell’abitudine. Si era sorpresa di vederlo indossare un pigiama, dopotutto non le era mai capitato di scorgerlo senza la sua uniforme, neppure al mattino presto prima dei turni di lavoro. “Decim?”
 “Sì?” domandò lui, voltandosi per dedicarle la sua attenzione.
 “Mi chiedevo se voi arbitri avete bisogno di dormire…” Onna lasciò perdere il bordo della camicia da notte. “Siete delle creature particolari.”
 Decim prese la brocca del latte e chiuse il frigorifero. “Certamente. Reagiamo agli stimoli esattamente come voi umani.” Versò il liquido denso in un pentolino, che mise sul fuoco, e notò lo sguardo interrogativo della sua assistente. “La signorina Mayu mi ha confidato che un bicchiere di latte caldo è un ottimo metodo per far rilassare qualcuno.”
 Onna notò una traccia di imbarazzo nella sua voce e si limitò a sogghignare. “Ti ringrazio.” Osservò la sua ampia schiena mentre le preparava da bere e di colpo tornò a sentirsi estremamente colpevole per averlo non solo destato, ma inconsciamente obbligato a servirla come faceva dopo il giudizio degli ospiti. “Sono sveglia perché ho fatto di nuovo quel sogno assurdo.”
 Decim spense il fornello e tornò da lei con il latte. Lo posò sul tavolo e si accomodò sulla sedia di fronte. “Di sicuro è strano,” commentò rispettosamente.
 La ragazza portò il bicchiere alle labbra e sorseggiò la bevanda quasi avidamente. “Mi angoscia, se devo essere onesta.” Abbassò lo sguardo sulla placida superficie bianca contenuta nel vetro. “Non ricordo nulla della mia vita, ho solamente quei due ragazzini sulla neve a tormentarmi.”
 Il barista avvertì un leggero colpo al petto nel sentire la voce di Onna tanto sconsolata. Non era abituato a prendere le parole altrui così sul personale e non sapeva come comportarsi in scenari che non fossero legati al lavoro. “Dalle memorie dei clienti posso dedurre che la neve sia uno scenario piacevole. Tranne per coloro che hanno incontrato la morta su di essa,” disse, spontaneamente. Spesso Nona gli aveva detto di agire senza pensare troppo, e così aveva deciso di fare.
 Onna trovò quel commento così spassionato che non poté fare a meno di scoppiare a ridere. “Non fare quella faccia, mi fai sentire colpevole!” esclamò di fronte ad uno spaesato Decim. “E sì, la neve è molto bella.”
 Lui si alzò e fece un mezzo inchino. “Ti prego di raccontarmi della neve, presto o tardi.”
 “Non mancherò.” Onna si concesse un altro sorso di latte, giudicandolo delizioso.
 “Ti auguro una serena notte.” Decim annuì e fece per lasciarla sola con i suoi pensieri, ma sentì le dita tiepide della ragazza stringersi intorno alla sua grande mano. “Onna?”
 “Grazie davvero. Per il latte.” Lei sorrise ed agitò il bicchiere mezzo vuoto.
 “Nessun problema,” rispose lui dopo qualche secondo di silenzio. Sollevò lo sguardo dai loro arti intrecciati e, animato dalla stessa spontaneità di cui Nona andava predicando, le strizzò le dita teneramente prima di allontanarsi dalla cucina una volta per tutte. 




Ed eccomi di nuovo qua, come promesso, con un'altra shot, molto tranquilla.
Anche se, durante la stesura, mi sono ritrovata a domandarmi che tipo di pigiama potrebbe indossare Decim.. propendo per qualcosa di classico, ma l'idea di stampe imbarazzanti non vuole saperne di lasciare la mia immaginazione..
Tynuccia

 
  
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