Un dodicenne
biondo con gli occhi celesti, carnagione abbronzata, tre baffi per
guancia e
con una maglia arancione e dei pantaloni blu era appena entrato in
classe per
l’ultima volta dato che era appena stato promosso a rango di
Genin a seguito di
una piccola avventura con il maestro Iruka e portava con orgoglio il
coprifronte
con il simbolo di Konoha, si trattava di Naruto Uzumaki.
Cercò
rapido
una persona in particolare e lo trovò: capelli argentei con
un ciuffo rosso che
gli copriva parzialmente l’occhio destro, occhi di un blu
tendente al viola e
una carnagione pallida intento come sempre a leggere qualcosa, mentre
alcune
ragazze se lo mangiavano con gli occhi nella completa indifferenza di
lui, era
Minato Hatake.
Lo raggiunse
e si sedette accanto a lui.
"Ciao,
Minato"
"Ciao,
Naruto"rispose continuando a leggere con aria distratta.
"Perché
mi viene da pensare che non mi abbia ascoltato?"chiese
il biondo.
"Hai
detto qualcosa?"chiese di rimando l’argenteo.
Il biondo
decise di fare una domanda giusto per non pensare al fatto che
l’Hatake non
l’aveva ascoltato.
"Cosa
leggi?"chiese.
"Il
solito"rispose.
Quando
Naruto stava per riprendere, il maestro Iruka entrò nella
stanza.
"Bene,
questo è l’ultimo giorno all’accademia,
da oggi la pacchia è finita"
Confusione
generale.
"Come
sapete da oggi verrete divisi in gruppi da tre sotto la guida di un
Jonin che
vi verrà a prendere oggi"continuò.
A quel punto
cominciò a dire quali erano le squadre finche…
"Il
team 7 sarà composto da Uzumaki Naruto, Haruno Sakura e
Uchiha
Sasuke"invidia da parte della maggior parte delle
ragazze per Sakura,
felicità di quest’ultima per essere finita in
squadra con Sasuke, un po’ meno
per quanto riguarda Naruto, mentre quest’ultimo era felice
per essere in
squadra con Sakura, ma non per quanto riguarda Sasuke e non
tardò a
lamentarsene con il maestro.
"Naruto,
le squadre vengono create per equilibrare i componenti, te sei in
squadra con
Sasuke per equilibrare la tua deficienza"
"E
allora perché non mi avete messo in squadra con Minato,
dopotutto ha voti
migliori di Sasuke?"obiettò Naruto.
L’Hatake
si
grattò la nuca imbarazzato.
"Semplice,
perché Minato serve in un'altra
squadra"rispose.
L’Uzumaki
abbassò il capo ormai arresosi.
"Continuiamo,
il team 8 sarà composto da Hyuuga Hinata, Inuzuka Kiba e
Aburame Shino, sempre
se non ci sono obiezioni"disse ironico.
Hinata
avrebbe preferito finire in squadra con Naruto, ma salutò lo
stesso i due
compagni di squadra.
"Il
team 9 sarà composto da Hatake Minato, Senju Izuka e
Wildfire Hina"
Quasi
tutte le ragazze guardarono male le due componenti femminili del team.
"Il
team 10 sarà composto da Nara Shikamaru, Akimici Choji e
Yamanaka Ino"
Il
pomeriggio arrivò presto con i leader dei team e dopo due
ore dall’orario
pattuito erano rimasti solo due team cioè il team 9 e il
team 7.
Naruto stava
sbuffando mentre Minato leggeva il solito libro di tecniche e una
ragazza dai
capelli rosa e dagli occhi verdi sbraitava lanciando maledizioni verso
il loro
maestro, Sakura Haruno.
Una ragazza
dai capelli biondi e gli occhi castani stava dando manforte alla rosa,
Senju
Izuka.
Un moro
dagli occhi neri tipici del suo clan, ovvero il clan Uchiha, stava
tranquillo e
aspettava in silenzio lamentandosi mentalmente di avere due pazzoidi in
squadra, avrebbe preferito avere in squadra due persone normali come
Hina anche
se era considerata il genio del clan.
La ragazza
che mancava all’appello presentava dei capelli lilla e degli
occhi castano
chiaro, una carnagione chiara e stava semplicemente osservando la
classe e
soprattutto i membri del suo team.
Aveva
già tentato
di avvicinarsi al membro maschile del team senza molto successo dato
che era
praticamente sparito nel nulla e riapparso in classe.
La porta si
aprì leggermente rivelando dei capelli argentei per poi
mostrare a tutti un
Jonin dall’aspetto singolare poiché aveva una
maschera che gli copriva il volto
e il coprifronte di traverso che gli mascherava l’occhio
sinistro.
Appena
entrò
salutò e venne salutato dal figlio Minato con un cenno della
mano.
"Bene,
squadra 7 muovetevi. Ah, squadra 9 il vostro maestro dovrebbe arrivare
tra
poco"
Tale team
tirò un sospiro di sollievo.
Dopo dieci
minuti Izuka stava sbraitando lanciando maledizioni verso il maestro e
si stava
lamentando di una congiura con l’obbiettivo di farla
impazzire altrimenti non
l’avrebbero di sicuro messa in squadra con due sociopatici e
un ritardatario
come maestro.
Gli altri
membri del team ebbero un unico pensiero.
'Come
se ce
ne fosse bisogno'
Dopo una
ventina di minuti la porta si aprì ed entrò un
ragazzo con degli occhi neri,
moro e con una fisionomia simile a quella di Sasuke Uchiha.
Shisui
Uchiha.
Esso
guardò
i membri del suo team dopodiché sospirò.
Gli
aspettavano tre ninja da addestrare che erano davvero problematici.
Un genio che
se somigliava al padre era egocentrico e fin troppo freddo, una ragazza
che era
molto vicina al livello di un genio e che proveniva da un clan
pericoloso e una
pazza scatenata nipote di una Sennin.
Davvero un
trio particolare.
Shisui
tirò
un altro sospiro: si prospettava una lunga giornata.
Nel mentre
che stava facendo queste considerazioni la Senju stava continuando a
sbraitare
contro l’Uchiha e l’Hatake stava osservando il
maestro imitato dalla Wildfire.
"Andiamo"disse
il Jonin.
Detto questo
cominciò a dirigersi verso l’esterno
dell’accademia seguito poco dopo dagli
altri mentre Izuka sbraitava contro di loro ordinando di aspettarla.
Una volta
che furono usciti dall’accademia si sedettero
all’ombra di un albero e Shisui
cominciò a parlare.
"Allora
presentatevi: nome, hobby, sogni, cosa vi piace e cosa non vi piace e
simili"
La prima fu
Izuka con entusiasmo.
"Io
sono Izuka Senju, la nipote di Tsunade, il mio hobby è stare
in compagnia di
Sakura o Ino, vorrei riuscire a superare la mia zietta, la cosa che mi
piace di
più è stare in compagnia e non mi piace stare in
compagnia di due
asociali>>
Un sospiro
provenne da parte del maestro che si accinse ad osservare le reazioni
degli
altri due: Minato continuava a leggere dando l’impressione di
non aver neanche
sentito ciò che aveva detto la ragazza mentre Hina guardava
la compagna di team
con un sopracciglio inarcato.
"Prossimo.
Hina sta a te"interruppe il Jonin.
Lei ci
pensò
un attimo su prima di rispondere.
"Mi
chiamo Hina Wildfire, il mio hobby è allenarmi, voglio
diventare la miglior del
clan, non ci sono cose che mi piacciono particolarmente o che non mi
piacciono"
"Prossimo"
"Mi
chiamo Minato Hatake, il mio hobby è leggere e allenarmi,
voglio uscire dall’ombra
di mio padre e superarlo"
"Cosa
ti piace e cosa non?"chiese.
"No
comment"rispose senza scattare gli occhi dal libro.
Si, decisamente
una lunga giornata.
"Bene.
Comunque non siete ancora dei Genin"Lanciò
l’esca il Jonin.
L’unica
che
ci cascò fu Izuka che si lamentò
un’altra volta di un complotto.
Mentre gli
altri due mantennero un certo sangue freddo.
"E
che cosa dovremmo fare per diventarlo"chiese Minato.
"Dovrete
superare una semplicissima prova pratica, nulla di che, ma lo saprete
domani.
Vi conviene prepararvi al meglio"disse
l’Uchiha calmo"E ora
scusatemi, ma devo andare. Ciao. Domani presentatevi alle sei nel campo
n.12 e
vi do un consiglio non mangiate"aggiunse sparendo.
Minato
ricominciò a leggere ostentando calma e nel mentre stava
pensando al loro
maestro, Shisui Uchiha.
Ex capitano
di una squadra assassina e uno degli ultimi tre Uchiha ancora in vita
ovvero
Sasuke, lui e Itachi lo sterminatore del clan nonché Nukenin
di fama
internazionale.
Un sospiro
uscì dalle sue labbra mentre si rialzava dirigendosi verso
casa facendo un
cenno alle compagne di team che lo salutarono a loro volta prima di
dirigersi
verso la rispettiva casa.
Appena
arrivato a casa Minato, mentre aspettava il ritorno del ritardatario
padre,
decise di allenarsi nella tecnica che stava cercando di ricreare.
Si mise
davanti ad un manichino e cominciò ad accumulare il chakra
nella mano destra che
venne pervaso da fulmini e da alcune lame di vento scattando verso il
manichino.
Quest’ultimo
venne centrato in pieno, ma la tecnica non sortì altro
effetto se non uno
spreco di chakra e un lievissimo taglio nel manichino.
Ancora non
andava.
Riprovò
altre
volte, ma il risultato non cambiò di molto tranne per il
fatto che il taglio
era sensibilmente più grande anche se non era a livelli
minimamente
accettabili.
Dopo una
decina di tentativi sentì il padre che stava tornando a casa
e tornò dentro
casa ad aspettarlo lasciando il manichino da solo quando questi venne
attraversato da una scarica elettrica.
"Allora,
quando mi mostrerai la tua tecnica?"chiese il padre.
"Quando
sarà ultimata"rispose il ragazzo.
"Lo
sai vero che il chakra dell’elemento vento annulla quello
dell’elemento
fulmine?"
"Si"
"E
come pensi di fare con la tua mossa che usa entrambi?"
Un sorriso
occupò il volto di Minato.
"Lo
vedrai. Comunque come ti sembra la squadra di mio
cugino?"chiese poi.
"Non
lo
so ancora, ma si prospetta interessante da addestrare, sempre se
supereranno la
prova in caso contrario torneranno dritti in accademia"
Minato
tirò
un sospiro denso di nervosismo.
"Chi
è il tuo maestro?"chiese il Jonin.
"Shisui
Uchiha"
"Gli
dovrò parlare riguardo tu sai cosa"
"Non
fino a che non diventerò suo allievo. Non vorrei che tu gli
facessi
pressioni"
"Va
bene, va bene. Rilassati"disse il padre in gesto di resa.
Il
figlio chiuse un attimo gli occhi dopodiché
padre e figlio si prepararono a mangiare.
Invece nella
casa del capoclan dei Wildfire, Hina era appena stata sottoposta ad un
interrogatorio in piena regola dalla madre che voleva sapere nome,
clan,
carattere e aspetto dei compagni di squadra e del capogruppo e il padre
osservava la scena con un sorrisetto divertito.
"Vedi
di non bocciare al test, altrimenti che figura ci facciamo con il
clan?"chiese il padre.
La ragazza
lo guardò dritto negli occhi e rispose con
un’invidiabile calma e una certa sicurezza.
"Non
lo farò>>
"Rendici
orgogliosi"dichiarò infine il padre con un
sorriso calmo.
La madre
sorrise anch’essa e abbracciò la figlia.
"Buona
fortuna, piccola mia"disse.
A casa
Senju, Izuka stava parlando con la zia che era curiosa più o
meno come la madre
di Hina, ma con una certa discrezione in meno e faceva domande
nettamente più
personali e imbarazzanti.
Finché
non
giunse un’altra domanda.
"Comunque,
che cosa sai sulla prova di domani?"
"Devo
essere li alle sei e non devo mangiare,
perché?"
"Se
osa solo bocciarti…"
"Su
zia, non boccerò"disse Izuka fingendosi
sicura.
Detto questo
anche loro si accinsero a cenare dopodiché si
cambiò e andò a letto come fecero
anche i suoi compagni di team.
Tuttavia
prima di andare a letto Minato decise di farsi un bagno per togliersi
di dosso
il sudore e una volta che si fu levato la maglia osservò un
attimo il segno
sullo stomaco che ben pochi si potevano “vantare”
di possedere.
Anzi solo
due per la verità ovvero lui e il cugino.
Una volta
finito si coricò anche lui in attesa del test del giorno
successivo.
Invece
nell’appartamento
dei due Uchiha i due cugini stavano chiacchierando della squadra del
minore.
"Allora,
come sono i tuoi compagni di squadra?"chiese il maggiore.
"Una
testa quadra e una noiosa, la tua?"
"Non
li ho ancora inquadrati. Comunque ti converrebbe andare a dormire, il
test di
domani con il Maestro Kakashi non sarà per nulla
facile"affermò Shisui.
Subito dopo
i due andarono nelle rispettive stanze.
Il giorno
successivo il team 9 era arrivato in anticipo e alle 6 in punto
arrivò anche il
maestro che guardò soddisfatto il giovane Hatake
poiché non aveva ereditato il
vizio di arrivare in ritardo del padre.
"Bando
alle ciance iniziamo subito. La prova consiste nel sottrarmi questo
campanellino
entro l’una. Se non ce la farete riproverete nel pomeriggio e
chi non ce la
farà tornerà dritto in accademia. La prova inizia
ora>>
"Ma
è
uno solo per cui…"interruppe Izuka.
"Solo
uno di noi non tornerà in accademia"dedusse
Hina mentre Minato guardava
dubbioso il maestro.
Senza il
minimo indugio Hina lanciò una bomba fumogena permettendo
loro di nascondersi
sennonché, una volta che le due compagne di team si furono
nascoste, Minato attaccò
direttamente il Jonin bloccandolo in uno scontro a base di arti
marziali
venendo battuto dal Jonin diversi minuti dopo.
Prima che
l’Uchiha potesse soltanto pensare di aver vinto,
l’avversario scomparve in uno
sbuffo di fumo rivelandosi per la copia che era.
L’originale
era nascosto nella foresta, fra gli alberi, a studiare
l’avversario.
Senza
indugio alcuno creò due copie tramite la ‘Tecnica
superiore della
moltiplicazione del corpo’ e si preparò ad una
strategia che aveva pensato con
Naruto.
Shisui si
guardava intorno aspettandosi un attacco che non tardò ad
arrivare.
Uno shuriken
gigante venne lanciato dalla foresta e l’Uchiha lo
schivò senza problemi per
poi accorgersi di un altro shuriken nascosto nell’ombra del
primo.
Fu schivato
anche quello, ma entrambe le armi si trasformarono nelle copie
dell’Hatake per
poi assalire il moro prima che questi eliminasse entrambe le copie.
Un suono
stridulo simile al verso di migliaia di falchi partì dal
folto della foresta
intorno al campo d’allenamento mentre l’argenteo
correva verso il Jonin con la
mano destra pervasa di fulmini e da alcune lame di vento.
Shisui fu
abbastanza sorpreso dalla tecnica che assomigliava al
‘Chidori’ di Kakashi, ma
nonostante ciò schivò il colpo con una certa
facilità mentre la mano del Genin
attraversò parte del tronco di un albero che venne colpito
dalle lame di vento
dell’attacco.
Senza la
minima esitazione intervenne anche Hina che attaccò con la
specialità del suo
clan.
<<’Arte del fuoco: Tecnica della fiamma
ardente’>>detto questo
lanciò una fiammata dalla bocca che venne
schivata dall’avversario.
L’Uchiha
era
internamente stupito dalle capacità dei due allievi che,
seppur in giovane età,
sapevano già usare le alterazioni della natura del chakra.
Poiché
si
era distratto si accorse in ritardo della mancanza
dell’ultima Genin che lo
attaccò con diversi kunai con delle carte-bomba.
Senza
esitazione le schivò tutte e si ritrovò
circondato da decine di copie
dell’argenteo.
I tre
avversari erano già spariti sfruttando i cloni come
diversivo e quest’ultimi
saltarono addosso al Jonin che utilizzò la
‘Tecnica della sostituzione’ per evitare
l’assalto delle copie.
I Genin si
ritrovarono nella foresta consci di non poter battere
l’avversario da soli.
Così
prepararono un piano e quando mancava poco alla fine del tempo si
giocarono il
tutto per tutto.
Minato
utilizzò
quasi tutto il suo chakra per circondare l’avversario, che
aveva
precedentemente sconfitto le copie, di un centinaio di esse mentre sia
Hina che
Izuka si trasformarono nell’argenteo e subito dopo si
mescolarono tra le varie
copie.
Minato
si fermò a riposare un attimo per il
grosso consumo di chakra e le copie, comprese Hina e Izuka, assalirono
il
Jonin.
Questo fu
abbastanza sorpreso della quantità di chakra, ma non si
lasciò certamente
intimidire.
Ma si
sorprese quando vide una copia che lanciò molti kunai
esplosivi e un’altra
comporre dei sigilli per una tecnica dell’elemento fuoco.
<<’Arte del fuoco: Tecnica della palla di
fuoco suprema’>>recitò
prima di scagliare una palla di fuoco verso
l’Uchiha che schivò entrambi gli attacchi per poi
venir attaccato dai cloni
dell’argenteo che contrastò facendoli svanire con
una tecnica di fuoco che
colpì anche i due cloni che lo avevano attaccato che si
rivelarono per i due
membri femminili mentre tutte le copie sparirono.
Le due
ragazze presentavano delle ustioni di poco conto poiché il
Jonin si era
trattenuto tuttavia ciò non significò che loro
avessero potuto vincere così
facilmente.
Una voce
sibilante e antica come se provenisse da una grotta intervenne nella
mente
dell’Hatake.
<<Dammi il controllo. Non sei abbastanza
forte per vincere. Io posso. Con me potrai fare tutto, saremo
invincibile.
Lasciami il controllo. ORA!!!>>esclamò
la voce.
‘Sta
zitto.
Non ho bisogno del tuo potere. E scordati che ti dia il controllo. Mai
e poi
mai’ rispose mentalmente alla voce che sospirò.
<<Se non mi lasci uscire perderai e dovrai
tornare all’accademia. Vuoi davvero questo?>>
‘No.
Tuttavia non ti darò il controllo. Mai’
<<Se potessi uscire…>>
‘Ma
non puoi,
quindi stai zitto’
A quel punto
sentì un ringhio proveniente dalla sua mente mentre
recuperava il chakra precedentemente
usato.
Subito dopo
cercò con lo sguardo l’Uchiha e lo
trovò vicino alle due compagne di team che
erano bloccate.
Una volta
accurato ciò prese due kunai che osservò un
secondo prima di immettervi del
chakra in ognuno di essi.
Il kunai
della mano sinistra era pervaso da un chakra molto affilato mentre
quello della
mano sinistra era pervaso da fulmini.
Subito dopo
lanciò entrambi i kunai verso l’avversario che le
schivò prima di venir
attaccato direttamente dal Genin in uno scontro a base di arti marziali.
Dopo un
po’
di tempo riuscì a battere il Genin che raggiunse le altre
due compagne a terra
mentre il tempo era ormai finito.
"Il
tempo è scaduto… Tuttavia siete promossi lo
stesso"disse sorridendo l’Uchiha
mentre i tre tiravano un sospiro di sollievo" Domani
mattina venite in
questo campo alle sei e inizieremo l’allenamento mentre il
pomeriggio
ritireremo la vostra prima missione"
Detto questo
li congedò tornando verso il suo appartamento prima di
trovarsi davanti il
padre di uno dei suoi allievi, Hatake Kakashi.
"Tranquillo,
ora è ufficialmente un Genin"
"Lo
so. Tuttavia non è di questo che volevo parlarti. Riguarda
mio figlio"
"Ovvero?"chiese
prima di sentire una frase che lo sorprese e in parte lo sconvolse.