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Autore: tswizzle3    19/04/2015    0 recensioni
"Sei una delle cose più belle che ho, non posso lasciar andare via anche te"
Sono una giovane cantautrice alla quale è capitata la fantastica opportunità di aprire i concerti degli One Direction. Non sapevo, quando partii, che quel tour sarebbe stato molto, molto di più di una semplice serie di concerti, non sapevo che le persone al mio fianco sarebbero diventate così speciali per me. Perchè a volte è davvero il caso di dire che la realtà supera qualsiasi sogno, e questo è il mio sogno diventato realtà. L'unica cosa che non avevo tenuto in considerazione era che tra i sogni ci sono anche tanti incubi, ma per fortuna non durano per sempre.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Solo amici

-Vattene- dissi io freddamente indicandogli la porta.
-Lasciami spiegare- balbettò lui infilandosi la maglietta e avvicinandosi a me, ma io mi alzai in tempo dal letto, allontanandomi da lui. –Che cosa devi spiegarmi?- sbraitai arrabbiatissima, lanciando il cellulare sul letto –Penso di aver capito abbastanza- alle mie parole lui si avvicino e mi sfiorò il braccio, anche se io mi spostai ancora. –Posso spiegare tutto, te lo assicuro. Non è come sembra- disse Niall passandosi una mano fra i capelli –Non è come sembra, Faith, ti giuro che adesso le parlo e le spiego bene, è successo una sera, in un locale, e forse lei ha capito male, capisci? Forse io avevo bevuto troppo, comunque non è come pensi, io voglio solo te, lo sai, è un malinteso- Io scossi la testa, non volevo credere alle sue scuse, anche se sembrava davvero dispiaciuto, ma continuavo a ripetermi che non dovevo credere a niente di quello che mi stava dicendo. Ero profondamente delusa, non me l’aspettavo, anche se qualcosa dentro di me ripeteva “avresti dovuto saperlo”, ricordavo bene la storia di Lizzie, e lui era bravissimo a fare la vittima. Rimanemmo qualche secondo in silenzio, mentre la mia rabbia lentamente si trasformava in tristezza, mentre iniziavo a realizzare che io e lui ci stavamo lasciando, perchè era quello che volevo fare, volevo mandarlo via e non vederlo più. –Ti ... ti prego, Faith, credimi ... io ...- balbettò Niall guardandomi con gli occhi pieni di dispiacere, ma io gli chiesi nuovamente di andarsene. –Niall, adesso vattene, non ti voglio più vedere-
-Ma ... ma stasera dobbiamo festeggiare il tuo compleanno, io volevo darti il regalo ...- mormorò indietreggiando.
-Me l’hai già rovinato abbastanza il mio compleanno, adesso vattene, per favore!- dissi io alzando ancora il tono di voce, ma lui non fece quello che io gli avevo chiesto. –Vattene!- urlai iospingendolo letteralmente fuori dalla stanza, e sbattendo la porta. Non appena fui da sola nella mia stanza scoppiai a piangere, sferrando un pugno troppo forte contro la porta. Ero furiosa, ma ero anche disperata, perchè Niall era l’ultima cosa che mi era rimasta in quel periodo, e non potevo fare a meno anche di lui. Eppure qualcosa dentro di me, quella perfida voce che mi controllava sempre, mi aveva spinto a reagire in quel modo, perchè non voelvo soffrire ancora, ed ero certa di aver fatto la cosa giusta, seppure fosse la più difficile. Mi sdraiai sul letto e affondai la testa nel cuscino, cercando di non pensare a nulla, invece riuscivo solo a pensare a lui e a quanto male mi stava facendo, e scoppiai a piangere, finchè mi sentii scoppiare la testa. Quella sera non mangiai nemmeno, ma riuscii ad addormentarmi dopo un tempo che a me parve infinito.
La suoneria del cellulare mi sveglio dopo un po’ di ore, Harry mi stava chiamando.
-Pronto- borbottai sbadigliando, non ero ancora completamente sveglia.
-Dormivi? Ho sbagliato ora?-
-No, no, è mattina, solo che stavo ancora dormendo-
-Buon compleanno!!!- urlò il riccio dall’altro capo del telefono, così forte che dovetti allontanare il telefono dall’orecchio. Eh già, era il mio compleanno. In pochi secondi realizzai cos’era successo la sera prima, e tornai immediatamente triste. Era una sensazione orribile svegliarsi e dimenticarsi temporaneamente di qualcosa, o pensare che fosse un sogno, e poi in pochi minuti ricordare che è tutto vero. In ogni caso non avevo cambiato idea: non avevo voglia di fare una di quelle patetiche scenate in cui andavo da Niall a dirgli che ero stata esagerata e perdonarlo, assolutamente no. Era la seconda volta che sospettavo che Niall mi stesse rimpiazzando, e i sospetti erano di nuovo abbastanza fondati, e data la sua reazione ero certa che era successo qualcosa, altrimenti non sarebbe stato così spaventato.
-Grazie- risposi io dopo pochi secondi, mettendomi seduta. Avevo addosso una delle magliette del mio ragazzo ... che profumava esattamente come lui. Il mondo intero quella mattina sembrava voler fare in modo che io cambiassi idea, ma io ero troppo convinta e non avrei minimamente ceduto. Come sempre, avrei costruito un muro intorno a me, avrei fatto in modo che nessuno, lui in particolare, potesse ferirmi ancora. Ero davvero pentita di aver messo nelle sue mani il mio passato, le mie paure e tutto quello che non condividevo con nessuno, lui non avrebbe mai dovuto meritare la mia fiducia, ero stata un’ingenua.
-Volevo essere il primo. Ho un regalo meraviglioso da darti, non vedo l’ora di vederti! Come va, ti piace l’Australia?-
-Sì, mi piace-
-Hai una voce strana ... tutto bene?-
-Sì, certo, sono solo stanca-
-Cos’è successo?- domandò lui preoccupato. Del resto, avrei dovuto saperlo, lui sapeva sempre quando qualcosa non andava per il verso giusto.
-Penso di aver litigato con Niall. E penso di averlo lasciato-
-In che senso pensi?-
-Nel senso che non ci siamo chiariti, l’ho sbattuto fuori dalla stanza e ho fatto una mezza scenata forse-
-Cosa ti ha fatto?-
-Si sentiva con un’altra-
-Ah ... no, ma ti assicuro che non ha avuto assolutamente niente di serio con nessuna-
-Cosa vuol dire?! Non giustificarlo, per favore-
-Non sto giustificando nessuno, sto dicendo che, anche se quello che ha fatto non è carino, dovresti dargli una possibilità, non prendere decisioni affrettate-
-Ci penserò-
-Cosa farai oggi?-
-Non lo so, non festeggio, però dovrò iniziare a preparare le valigie perchè sarà ora che torni a casa-
-Come non festeggi? Ci saranno un sacco di locali pazzeschi, ti giuro che se potessi verrei da te subito-
-Mi manchi, Harry-
-Anche tu ...- Sentii bussare alla porta, così chiusi la telefonata, dopo aver detto a Harry che l’avrei chiamato più tardi. Andai ad aprire, era Niall, ma non aveva il solito sguardo da cane bastonato, era abbastanza serio, quasi arrabbiato.
-Cosa c’è?- chiesi, mentre lui entrava senza nemmeno salutare.
-Sono venuto a prendere le mie cose, devo partire. Che poi, se proprio vuoi saperlo, il volo io ce l’ho dopodomani, ti avevo detto che partivo oggi perchè volevo organizzarti una cena a sorpresa. Ma parto tra un paio d’ore- sbottò Niall prendendo le magliette sparse per la stanza. Io non sapevo come reagire, ero arrabbiata anch’io, ma lui aveva il potere di fare venire sensi di colpa a chiunque.
-Almeno puoi raggiungere prima la tua Bethany, no?- commentai io, forse un po’ troppo acida.
-Vorrei che per una volta tu mi facessi spiegare. Vorrei che tu capissi cosa provo io, per una volta, ma sei troppo orgogliosa per lasciarmi parlare-
-Adesso fai passare me dalla parte del torto?!-
-Lasciami stare- concluse lui uscendo, e sbattendo la porta. –Ti odio!- urlai, sferrando un altro pugno contro la porta. Io e lui non avevamo mai discusso così, e io odiavo come riuscisse sempre a far andare le cose come voleva lui. Quella volta aveva veramente torto marcio, e davvero non capivo perchè dovesse comportarsi così, io non avevo nessuna colpa. Non volevo più vederlo, ero davvero arrabbiatissima, non lo sopportavo più, era riuscito in poche ore a far cambiare l’idea che avevo su di lui. Non era il ragazzo perfetto, era un egoista, che non riusciva ad ammettere i suoi errori, ecco quello che era.
Il cellulare squillò ancora, era Harry, in effetti gli avevo detto che l’avrei richiamato.
-Cosa vuoi?- risposi io, forse troppo esasperata.
-Mi avevi detto che mi avresti richiamato ... c’è qualche problema?-
-No, scusami, non volevo risponderti così ...-
-Comunque io sono nella hall dell’hotel. Ti aspetto giù o mi dici il numero della stanza?-
A quelle parole sorrisi immediatamente, e senza aspettare nemmeno un secondo chiusi la chiamata e mi precipitai fuori dalla stanza. Per il corridoio incontrai Amy, era un po’ che non dormiva nella mia stanza, perchè aveva portato le sue cose nella stanza di una delle stiliste e stava là, siccome non voleva lasciarla sola, mentre io ero con Niall.
-Ehi, dove vai?- mi domandò sorridendo. –C’è Harry di sotto!- risposi io senza fermarmi e salendo in ascensore. Non appena arrivai nella hall la attraversai di corsa lanciandomi letteralmente in braccio al riccio, che mi aspettava accanto alla sua valigia. Scoppiò a ridere e riuscì per un pelo a reggersi in piedi, e dopo qualche secondo mi mise a terra, stringendomi fortissimo. –Buon compleanno Faith- sussurrò fra i miei capelli, poi alzò la testa di scatto. –Ehi Niall!- sorrise, verso il biondo che si stava dirigendo velocemente verso l’uscita. –Ma come siete carini- commentò sarcastico prima di uscire, senza salutarci neanche. –Mi sono perso qualcosa?- chiese Harry, mentre io scuotendo la testa andavo con lui verso l’ascensore. –Lascia perdere, e per favore, se vuoi farmi un regalo, non parlarmi di lui per tutto il giorno- Non avevo veramente voglia di rovinarmi la giornata per colpa di Niall, anche se sapevo che la notte sarei scoppiata a piangere per lui, ma per il momento proprio non mi andava di pensarci. Harry annuì mentre io lo portavo in camera mia e aspettavo che sistemasse le sue cose.
-Avrei potuto prendere una stanza tutta per me- disse mentre disfava la piccola valigia.
-La mia stanza è enorme, e poi tu sei comodo come compagno di stanza, ti lavi spesso, sei ordinato, e non russi. E questi sono i requisiti principali che un compagno di stanza deve avere-
-Ah sì? Non lo sapevo, pensa, avrei fatto meglio a saperlo prima, ho avuto un sacco di compagni di stanza tremendi. Anche tu comunque sei decente-
-Prenderò questo “decente” come un complimento-
Harry ridacchiò e prese un pacchettino dalla sua borsa. –E’ un po’ stropicciato, comunque spero che ti piaccia- Sorridendo mi porse il regalo, e io, ricambiando il sorriso, lo scartai. Conteneva una bellissima borsa vintage di pelle, che sicuramente doveva aver pagato un sacco di soldi. –Guarda cosa c’è dentro- mi disse lui, ancora prima che io potessi ringraziarlo per la borsa. Sorridendo aprii la borsa e c’era una busta di carta, al cui interno c’erano due pass per il backstage di Ed Sheeran, che era uno dei miei cantanti preferiti, che purtroppo non avevo ancora avuto l’occasione di incontrare. Rimasi a bocca aperta, davvero non sapevo come ringraziarlo, era un regalo fantastico. Lo strinsi forte, ripetendo “grazie” come minimo un milione di volte, mi aveva fatto veramente felice.
-Sono contento che ti piaccia- sorrise Harry, mentre io guardavo ancora meravigliata i due biglietti che avevo fra le mani, e annuivo. –Lo so che mi hai chiesto di non parlarne, ma perchè Niall è scappato in quel modo?- Alle sue parole alzai gli occhi al cielo, perchè non era mia intenzione ricordare quel fatto. Non sapevo nemmeno io se essere triste, arrabbiata o delusa, e quindi mi accorsi di essere completamente indifferente. In un certo senso la cosa un po’ mi dispiaceva, perchè ogni minuto pensavo che forse la storia con lui non mi era mai interessata più di tanto, se stavo così. Se fossi stata realmente innamorata in quel momento sarei stata chiusa in camera a singhiozzare; non sapevo nemmeno io cosa stessi provando, non avevo ancora voglia di rivalutare i miei sentimenti per lui, preferivo lasciarlo andare, evidentemente l’indifferenza era reciproca.
-Abbiamo litigato perchè ha un’altra, poi lui ha rigirato la situazione a suo favore facendo quasi passare me dalla parte del torto, io mi sono arrabbiata, lui pure, e se ne è andato. Ma sai cosa? Non mi dispiace. Se qualche mese fa mi avessero chiesto come avrei reagito a una cosa del genere, avrei sicuramente risposto che sarei impazzita: e invece la mia reazione è stata completamente diversa-
-Sembra che la cosa non ti tocchi minimamente-
-Esattamente- annuii io, pensando che se davo quell’impressione, significava che la mia teoria era giusta. –Non ho ancora metabolizzato la cosa, magari stasera scoppierò a piangere come una fontana-
 
POV Harry
Quella sera la portai in un locale sulla spiaggia, volevo che si divertisse, era pur sempre il suo compleanno. Quando avevo visto Niall correre fuori dall’hotel, avevo pensato di essere arrivato nel momento sbagliato, invece la reazione di Faith all’accaduto mi aveva completamente stupito: pensavo tenesse troppo alla sua relazione, pensavo che sarebbe crollata, invece sembrava assolutamente indifferente. Forse era il suo modo di avere a che fare con i problemi, cercare di dimenticarseli. Forse dopo il fatto del padre riusciva a gestire meglio il dolore; non sapevo cosa pensare, ma sicuramente era meglio lasciarla stare, era evidente che non volesse parlarne. Nonostante tutto, secondo me sotto sotto ci stava male.
Invece quella sera sembrava spensieratissima, fin troppo, ballava come non l’avevo mai vista ballare e forse stava bevendo troppo, quindi, dopo qualche ora, decisi che era ora di tornare a casa.
-Harry- biascicò mentre io l’aiutavo a reggersi in piedi mentre tornavamo all’hotel.
-Sì?-
-Sono stanca-
-Ci credo, hai bevuto un sacco-
-Sono triste- disse mentre entravamo nell’hotel. –Non avrei mai dovuto lasciarlo andare via-
-Stamattina non la pensavi così- ridacchiai io, facendola entrare con me in ascensore. Lei si appoggiò a me, e io le cinsi i fianchi con le braccia, posando la testa sulla sua nuca; mi dispiaceva che stesse così male, ma dopotutto era comprensibile. Sapevo benissimo della ragazza di Niall, ma non era una storia seria, e lui era il primo ad esserne consapevole, ma non mi sarei aspettato che lui e Faith si sarebbero lasciati. A parte il fatto che secondo me parlare di una vera e propria rottura era esagerato, era ancora presto, e poi poteva ancora aggiustarsi tutto.
Entrammo in camera, o meglio, io entrai trascinandomi dietro Faith che stava per addormentarsi fra le mie braccia. –Dai, un ultimo sforzo- sorrisi io chiudendo la porta e lasciando le chiavi su una mensoletta. –Harry- disse lei, voltandosi verso di me. –Dimmi-
Quasi prima ancora che io potessi rispondere lei si avvicinò e mi accarezzò la guancia con una mano, era così vicina che potevo sentire il suo profumo, e mi sentii strano, ed ebbi paura, perchè per un attimo pensai che Faith fosse bellissima. In quelle poche frazioni di secondi mille pensieri stavano attraversando la mia mente, se una parte di me pensava che quella ragazza fosse stupenda, un’altra mi imponeva di ricordarmi che io e lei eravamo solo amici. Avevo già pensato che lei fosse una bella ragazza, ma era la mia amica e la ragazza di un mio amico, nulla di più. Nonostante tutto qualcosa mi impedì di ascoltare la mia coscienza, e prevalse la parte peggiore, ossia quella che mi suggeriva di prenderle il viso tra le mani e baciarla, e così feci, sapendo che me ne sarei pentito presto, e sapendo che tutto stava succedendo per colpa mia, perchè lei era ubriaca, ma io stavo benissimo. Poi, tra le sue braccia, stavo ancora meglio.




 Spazio autrice
Lo so, è un capitolo penoso e cortissimo, chiedo scusa, cercherò di recuperare! Spero in ogni caso di non aver deluso le aspettative di quelli che seguono la storia, che sono pochi ma per me importantissimi! Come al solito, le recensioni sono più che gradite : )
Grazie, a presto!
   
 
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