Il calore estivo penetrava nella lussuosa casa di Misaki che se ne stava tranquilla nel suo adorato letto quando Akane, la sua cameriera, la svegliò:
«Buongiorno signorina» disse dopo aver fatto un inchino
«Buongiorno Akane»
«E’ meglio che si sbrighi, deve fare colazione»
«Quante volte ti ho detto che devi chiamarmi Misaki non signorina o principessa»
«Ma principessa...»
«Misaki, chiamami così, ci conosciamo da 12 anni»
«come vuole...ehm...cioè come vuoi Misaki»
«Così va meglio» sorrise la ragazza, felice di essere riuscita a farsi chiamare per nome da Akane.
La ragazza indossò il suo abitino verde pistacchio e i capelli marroncini tenuti fermi da un fiocco del medesimo colore.
Scese dalle scale per poi incontrare il suo maggiordomo, anche se lui con Misaki è sempre stato una specie di guardia del corpo.
Lui la salutò con un inchino molto formale:
«Ricomiciamo , Shinnosuke alzati, ti prego»
«Come desidera principessa»
«Dai, andiamo non sono una principessa, per te sono solo Misaki»
«Come vuole, forza venga la colazione è pronta»
«Subito»
La mora iniziò a fare colazione, sapendo che il padre quella settimana non ci sarebbe stato e di conseguenza non avrebbe fatto colazione con lei.
«Dopo dove andiamo?» chiese lei
«Se le va andremo nella biblioteca che si trova nella piazza centrale»
«Certo»
I due andarono in biblioteca e iniziarono a leggere fino a che, Shinnosuke, probabilmente per stanchezza non si addormentò sulla spalla di Misaki.
La ragazza lo guardò molto attentamente.
I capelli neri come la pece gli incorniciavano il volto, le sue magnifiche iridi azzurre erano chiuse e coperte dai suoi occhiali e il viso rilassato gli donava un’aria dolcissima.
All’improvviso lui si svegliò e notando di essersi addormentato chiese scusa alla ragazza:
«Non preoccuparti capita»
«Mi perdoni»
«Shinnosuke, parli come se fossi più grande di te, ed è il contrario, ricordi vero che io ho 17 anni e tu 19? E che sarei io a doverti dare del lei?»
«Ma lei non deve»
«Ecco e per questo neanche tu»
«come desidera»
«Ti ricordi quando assieme avevamo fatto finta di cucinare. Ero così buffa...»
«...avevate solo 6 anni»
«...e tu ne avevi 8.»
«Senta perché non torniamo a casa? Inizia a farsi buio.»
«ok»
Mentre i due tornavano a casa Misaki inciampò in un pezzo di strada rotto e cadde in avanti,ma prontamente Shinnosuke la prese:
«State bene?» chiese preoccupato lui
«Si, grazie» rispose lei
I ragazzi tornarono a casa senza rendersi conto di essere seguiti:
«Si, capo, ok, controllerò i movimenti della ragazza...e anche del suo maggiordomo.»disse l’uomo per poi sparire nell’ ombra.