Ciao!
Ecco
una breve one-shot su Lily e Petunia. Mi piaceva l'idea del contrasto
tra l'allegria del periodo natalizio e la malinconia e tristezza che
caratterizzano il loro rapporto... Quindi siete avvertiti, non è
esattamente un inno alla gioia XD
Buona lettura, in ogni caso!
_ Flea _
* * *
“Chocolate”
Manchester, 20 dicembre 1968.
“E'
arrivato, è arrivato!”
Il grido della bambina
riecheggiò nel piccolo salotto. Sotto l'albero di Natale,
grondante di palline e luci colorate, era deposta una scatola.
“Dai
Tuney, muoviti” Lily lasciò cadere la cartella sul
pavimento, senza neanche curarsi di togliere il cappotto e la
sciarpa.
“Finalmente!” Esclamò Petunia,
raggiungendo la sorella. “Pensavo che lo zio si fosse
dimenticato di noi...”
Entrambe avevano i capelli spettinati
e i pantaloni di velluto bagnati di neve.
“Insomma, non
potreste almeno svestirvi? Il vostro regalo non va da nessuna parte”
Catherine Evans entrò nella stanza, le mani posate sui fianchi
e un'espressione severa sui bei tratti del viso.
“Guarda, è
pienissima!” Esclamò Petunia, senza dar segno di aver
sentito la madre.
“Fammi guardare, fammi guardare!”
Ogni
anno un lontano zio del padre inviava loro un pacco pieno di dolci,
atteso con grande trepidazione dalle bambine.
Rovesciarono la
confezione, e decine di tavolette e cioccolatini si sparsero sul
tappeto.
“Come sono belli” Disse Petunia, osservandoli
con aria sognante. “E devono anche essere buoni”
“Voglio
assaggiarne uno per ogni tipo” Aggiunse Lily, entusiasta.
“Non
ci pensate neanche” Intervenne subito Catherine. “Tra
poco è ora di cena, vi rovinerete l'appetito”
“Ma
mamma!”
La donna sospirò: quei due demoni sapevano
bene che non avrebbe resistito a lungo di fronte a quelle espressioni
lacrimevoli. “D'accordo” Rispose infine. “Ma potete
prenderne solo uno, va bene? E togliete quelle giacche, non voglio
più ripeterlo!”
Le bambine annuirono, felici per
quella piccola vittoria, e si affrettarono a liberarsi degli
indumenti.
* * *
“Sono
così indecisa”
“Io anche...Sono davvero
troppi”
Da
ormai dieci minuti, Lily e Petunia erano sdraiate sul pavimento.
Avevano disposto i diversi tipi di cioccolatini in file ordinate, e
li studiavano con aria meditabonda.
“Quelle sono carine”
Osservò la sorella minore, indicando delle mezzelune avvolte
in alluminio verde.
“E anche queste” Ribatté la
maggiore, facendo rotolare davanti a sé una grossa pralina
fondente.
Rimasero in silenzio per quella che sembrò
un'eternità, sotto lo sguardo divertito della madre, finché
Lily annunciò di aver trovato il cioccolatino perfetto.
“Anche
io l'ho trovato, Lil, era ora!”
A quel punto Catherine
scosse il capo, preparandosi al peggio.
Come previsto, entrambe
afferrarono nello stesso momento l'unico cioccolatino a forma di
stella.
“Oh” Sussurrò Petunia, fissando le dita
della sorella che toccavano le sue.
“Oh” Ripeté
Lily, senza muoversi.
“Dai, prendine un altro, l'ho visto
prima io”
“Non è vero, l'ho visto prima
io”
“Non è vero!”
“Prima io, non
dire bugie”
“La bugiarda sei tu, Lily” Esclamò
Petunia, le guance che iniziavano a tingersi di rosso per
l'indignazione.
“Lascia andare il mio cioccolatino, Tuney”
Le ordinò l'altra. “Prendine un altro”
“Perché
non lo fai tu? Io voglio questo!”
“Bambine,
vi sembra il caso di litigare per un cioccolatino?” Intervenne
Catherine, cercando di calmarle.
“Mamma, dille qualcosa”
Disse Petunia, decisa a non lasciar vincere la sorella. “E' una
stupida ed è bugiarda”
“Petunia, non parlare
così a tua sorella” La rimproverò la madre.
“Hai
sentito cosa mi dice mamma? E' cattiva...E io non sono bugiarda”
Si difese Lily, stringendo ancora di più la presa sulla
piccola stella.
“E invece lo sei, sei solo una bugiarda e ti
odio” Sibilò Petunia, con freddezza.
“Io
non sono una bugiarda!” Gridò
Lily, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.
Mentre
pronunciava quelle parole, una piccola scintilla si accese in mezzo
alle dita delle due bambine, ancora a contatto.
Petunia urlò,
ritirando la mano con uno scatto. “Mi hai bruciato!” La
accusò, scoppiando a piangere. “Mi hai bruciato la
mano!”
Catherine si inginocchiò accanto a lei,
cercando di calmarla. “Tuney, avanti, non è
nulla”
“Guarda, mamma, mi ha fatto male...Vedi? Mi
brucia così tanto!”
“Non può averti
bruciato, lo capisci? E' impossibile”
“Esatto, è
impossibile” Lily annuì, incrociando le braccia.
“E
invece lo ha fatto apposta, voleva rubare la mia stella”
“Non
è vero, la stella è mia”
“Non è
tua, me l'hai rubata!”
“Smettetela, tutte e due”
Intimò loro la donna, alzando la voce. “La prenderò
io, e stasera non mangerete neanche una briciola di dolce. Dovete
imparare ad andare d'accordo, mi sono spiegata? Forza, Lily,
dammela”
Lily osservò la stella, proprio al centro
del suo palmo. Poi alzò lo sguardo, incontrando gli occhi
arrossati della sorella.
Petunia, dopo essersi assicurata che la
madre non la stesse osservando, mosse silenziosamente le labbra.
Ti
odio.
“Lily, avanti”
La esortò Catherine, alzandosi.
“Ti odio anche io
Tuney, ti odierò per sempre!” Esclamò Lily, con
rabbia, prima di scartare il cioccolatino con un movimento veloce e
infilarselo in bocca.
L'ultima cosa che vide, prima di fuggire
lontano dalla madre, fu la smorfia sul viso di Petunia.
* * *
Little Whinging, 25 dicembre 1979.
“Ciao,
Tuney”
“Cosa ci fai qui?” Petunia Dursley
arricciò le labbra, infastidita.
Lily ignorò il tono
duro della sorella, e sorrise. Era avvolta in un lungo mantello
verde, e aveva i capelli raccolti in una treccia disordinata. “Questo
è per te...Per Natale” Spiegò, dolcemente, prima
di porle una scatolina.
“Grazie” Rispose Petunia,
mettendo il regalo nella tasca della vestaglia senza nemmeno
guardarlo.
“Non lo apri?”
“Come vuoi”
Ribatté, scrollando le spalle. Riprese il pacchetto,
strappando la carta dorata senza la minima cura e aprendo il
coperchio. Rovesciò la scatola, e un cioccolatino a forma di
stella le cadde sul palmo. Sollevò gli occhi, fissando Lily
con un'espressione indecifrabile.
“Ti ricordi?” Lily
si avvicinò di un passo, ma l'altra si ritrasse, come se
temesse di scottarsi. “Non ho mai dimenticato quel giorno. Mi
dispiace, non volevo rubarti quel cioccolatino”
“Ormai
non ha più importanza”
“Potrai perdonarmi?
Io... Non ho scelto di essere una strega” Quando una folata di
vento gelido spazzò il prato, la ragazza rabbrividì.
“Ti prego, Tuney, sei sempre mia sorella”
“Io mi
chiamo Petunia”
Gettò a terra il
cioccolatino, con un gesto stizzito. “E tu
non sei mia sorella. Sei solo
una spostata... E l'ho capito da quel giorno, da quando mi hai fatto
male per tenerti il tuo stupido dolce!” La sua voce, da
semplice sussurro, si era trasformata in un grido stridulo.
“Non
l'ho fatto apposta, non l'avrei mai fatto” Esclamò Lily,
lottando per trattenere le lacrime. “Non riuscivo a controllare
la magia, te l'ho spiegato...”
“Credi davvero che sia
così stupida? L'hai fatto apposta, e lo sappiamo entrambe”
Si strinse la vestaglia addosso, cercando di scaldarsi. “E ora
vattene, prima che esca Vernon e ti veda qui”
“Ti ho
cercato tante volte, perché vuoi escludermi dalla tua vita?
Sono passati otto anni da quando sono andata a Hogwarts...Otto
anni, e non hai mai risposto
alle mie lettere. Non sei mai venuta ad aspettarmi a King's Cross, e
non mi hai più parlato. Non mi hai neanche detto che ti
saresti sposata! Perché fingi che non esista? Nulla è
cambiato, siamo sempre Tuney e Lil!”
“Ti sbagli. E'
cambiato tutto, tutto”
Petunia cercò di
chiudere la porta della villetta, ma la sorella la bloccò.
“Sono
incinta” Disse, portando istintivamente una mano all'altezza
del ventre. “Io e James aspettiamo un bambino... Non vorresti
conoscere tuo nipote?”
“No” Rispose, seccamente.
“Non è mio nipote, è solo un bastardo. Un
bastardo figlio di due pazzi”
“Come puoi parlare così?
Fammi entrare...” Lily si aggrappò alla maniglia, come
se fosse sul punto di svenire.
“Entrare?” Ripeté
Petunia. “Tu qui non metterai mai piede, né tu né
nessuno della tua famiglia. E ora sparisci, devo andare a
vestirmi”
“Aspetta, non puoi trattarmi in questo
modo...Aspetta!”
Senza dare segno di averla sentita, Petunia
sbatté con forza la porta e la chiuse a chiave.
Lily si
accasciò a terra, davanti all'ingresso, chiudendo gli occhi.
“Buon Natale, Tuney” Bisbigliò, prima di iniziare
a piangere.
* * *
NB.
Forse la Lily di quest'ultima
parte è un po' OOC. L'ho sempre immaginata come una persona
molto forte, e soprattutto decisa a tagliare i ponti con la sorella
tanto quanto Petunia stessa... Diciamo che ho voluto descrivere un
suo momento di debolezza.