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Autore: DANIEL_13    19/04/2015    1 recensioni
Dopo la morte di Sebastian tutto sembrava tornato alla " normalità" nel mondo dei nephilim, o almeno fino ad una notte di pioggia che ha portato la regina seelie nei dintorni di Londra. Una storia avvincente di amore e pregiudizi, incantesimi e legami di sangue che porteranno ad un' insolita riunione di famiglia, quella dei Morgernstern.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarissa, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Magnus Bane, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: Cross-over, Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo 1°
Era una nottata di pioggia particolarmente fredda e scura per andarsene in giro per le vie della periferia di Londra, ma né l’aria pungente o l’oscurità potevano fermarla. Non le facevano paura.
La guerra oscura era finita da poco più di un anno e Sebastian Morgernstern era morto, sconfitto.
La donna dai lunghi capelli scarlatti sentiva ancora nei suoi sogni echeggiare l’urlo di Lilith alla morte del suo unico figlio, sangue del suo sangue. Era straziante quasi quanto quello delle due creature che portava in braccio: i suoi figli, due gemelli.
Aveva dato loro un nome ma era segreto e a tempo debito forse gliel’avrebbe rivelato, ora però aveva ben altro a cui pensare.
Il temporale non accennava minimamente a calmarsi, anzi le sferzate del vento diventavano sempre più forti e le sembrava di ricevere tanti schiaffi in faccia.
Non poteva nemmeno aggiustarsi un po’ la costosa sciarpa di lana bianca perché entrambe le mani erano occupate a reggere i bambini; senza dubbio i più belli mai visti.
Quasi quasi un po’ le dispiaceva lasciarli, ma era la cosa giusta da fare: gli accordi di pace imposti alle fate erano stati così pesanti che delle creature come loro non erano ben accette nel suo mondo e poi, lei, aveva un intero popolo a cui pensare e non poteva lasciarsi distrarre da continui piagnistei.
“Joicelyn e Luke Garroway” Era scritto sul citofono della piccola casa in stile cottage che le si parava davanti. Fumo usciva dalla canna del caminetto e alcune luci erano accese.
Aprì il cancello senza problemi e arrivò sulla soglia, che per fortuna era coperta così da non dover lasciare anche il caro ombrello dal manico di giada e madreperla.
La regina della corte seelie poggiò i bambini a terra ancora avvolti nelle loro coperte, estrasse un biglietto dalla tasca, suonò il campanello e se ne andò.
Dopo quella sera no ripensò mai più all’accaduto e la sua storia con il giovane Morgernstern scivolò via dalla sua mente come un sogno e la sua reputazione presso le fate fu ristabilita, certo questo non senza sforzi.
---
<< questa volta fanne buon uso,
La regina della corte seelie.
Ps: Tenete il cognome del padre >>

Quando Joicelyn e Luke trovarono due pargoli alla porta della loro casa delle vacanze, la donna capì subito di cosa si trattava, le era bastato guardarli.
Avevano gli stessi lineamenti spigolosi di Jonathan e le orecchie a punta del popolo fatato, ma gli occhi, quelli non erano neri, non erano buchi neri dell’anima, ma avevano ancora l’azzurro giocoso e vivace dei neonati e questo l’aveva spinta ad accoglierli in casa.
Sapeva che non sarebbe stato facile e infatti non voleva tenerli, ma Clary e Luke avevano fatto un fronte unito per convincerla che, se i Blackthorn se l’erano cavata con sette bambini, loro potevano crescerli altrettanto bene.
Inutile dire che alla fine aveva ceduto.
Vederli crescere era per Joicelyn una tale soddisfazione che, a distanza ormai di 15 anni da allora, li sentiva come figli suoi. Solo il cognome Morgernstern li collegava alla guerra oscura e al circolo e spesso additati e discriminati dagli altri nephilim, ma non per questo si lasciavano abbattere… e poi a casa tutti gli volevano bene.
Miranda e Jason poi erano inseparabili da Jonathan, il figlio di Joicelyn e Luke di poco più piccolo di loro.
Il cuore della piccola Morgernstern batteva forte e spesso si portava la mano al petto come per impedirgli di fuggire via.
<< sei sicura? >> Chiese Jax << possiamo annullare tutto se vuoi, è solo una stupida pagliacciata, non ho bisogno di un rituale per- >>
<< voglio farlo >> Lo interruppe lei. Jason era sempre così protettivo nei suoi confronti, ma sapeva quanto ci tenesse in realtà a diventare suo parabatai e anche lei lo voleva. Davvero.
<< e solo che… lo sai. Odio la folla >>
<< mir, ci sono solo le persone più strette, il console, e- >>
<< lo so, lo so >> Intervenne brusca. Non lasciava mai finire le frasi a nessuno e doveva avere sempre l’ultima parola. Era una ragazza così testarda e orgogliosa che raramente permetteva agli altri di consolarla. In questo somigliava molto alla regina seelie, il portamento e le giovani forme del corpo indicavano la stessa bellezza e fierezza.
In quanto al viso lei e suo fratello non potevano essere più simili: lineamenti spigolosi, occhi come due grandi smeraldi e lo stesso biondo pallido dei capelli del padre, e di Valentine.
Erano belli da far paura, anche con le orecchie a punta.
<< su >> Disse poi prendendogli la mano, dopo un bel respiro profondo << facciamolo >>.
   
 
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