Ti guardo, non posso fare a meno di vederti bella, di vederti donna, di vederti anche tanto triste, tanto innamorata. Mi dai le spalle, mentre alla vetrata guardi un tramonto che ti illumina il viso candido e regala ai tuoi capelli riflessi ambrati. Lui è stato qui oggi, non vi ho persi di vista un solo istante e vi ho osservati: avevate entrambi una tristezza mal celata, ognuno con la propria pena.A volte mi chiedo se anche la mia sia così evidente o se nascondo bene il mio immenso tormento. "Oggi il conte di Fersen mi è sembrato triste, non hai notato anche tu Oscar? Sembra quasi che questo amore sortisca per lui l'effetto contrario, forse perché si sente in colpa, viste le voci che girano su lui e la regina. Avrebbe dovuto soffocare il suo amore per lei, c'è chi ama una persona tutta la vita senza che questa persona lo sappia". Ti volti di scatto e mi guardi incerta, forse sorpresa, stupita. "Ho voglia di esercitarmi ancora con la spada,andiamo André!!" Il tuo tono è freddo, perentorio e non ammette diniego, se non ti conoscessi direi che è un ordine, ma ti conosco e so che le mie parole ti hanno smascherato in qualche modo, ti sei sentita spiata dentro e proprio non vuoi. Non vuoi essere vittima di un amore,non tu che sei nata donna ma che devi essere un uomo, non tu che sei impavida e temeraria. Ti fa rabbia essere colta nella tua vulnerabilità, nel tuo cuore di donna. Eppure, mia cara Oscar, quella persona che soffoca i propri sentimenti non sei tu, non è a te che mi riferivo, quella persona che amerà in silenzio tutta la vita sono io. Sì, sono io che ti amo e che non posso dichiararti i miei sentimenti.Abbasso la testa e come sempre rispondo prontamente: "certo andiamo Oscar, prendo le spade" .