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Autore: Nyssa    26/12/2008    10 recensioni
Sequel de: Le Relazioni Pericolose
Sono passati circa diciotto anni da quando abbiamo lasciati Harry, Draco, Hermione e tutti gli altri e molte cose sono cambiate nel frattempo.
Adesso sono i loro figli a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria, divenuta stranamente tranquilla; ma non tutto è come sembra perchè misteri e fantasmi del passato stanno tramando nell'ombra e Hogwarts potrebbe non essere il posto apparentemente pacifico che sembra.
E i nostri nuovi protagonisti, la new generation, affascinati dai misteri come lo erano stati i loro genitori, chiaramente non intendono lasciarsi sfuggire l'occasione di vivere qualche avventura tra le antiche mura della scuola e rompere così la noiosa routine di tutti i giorni!
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Black, Tom O. Riddle | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'oro e l'argento' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Aveva cercato di rimandare il più possibile, ma ormai era inevitabile

Gardis sospirò guardando il pacchettino ancora fasciato che stava sul letto, gli lanciò un’occhiata furtiva, come se contenesse droga.

Il sigillo era ancora integro visto che dopo aver pagato si era affrettata a nascondere il sacchetto di carta lucida nella borsa e a farlo sparire da occhiate indiscrete.

Hestia aveva sorriso tutto il pomeriggio e così, per non rovinare il suo buonumore, si era lasciata convincere a continuare la loro passeggiata per negozi e addirittura a comprarsi un nuovo paio di stivali di cui, stando alla mora, aveva assolutamente bisogno…

Ora, a spese fatte, gli stivali facevano bella figura insieme alle altre calzature, mentre il pacchetto era ancora sigillato lì assieme al suo contenuto proibito. Forse si faceva troppi complessi, dopotutto cosa c’era di sbagliato in un reggiseno e un paio di mutandine?

Il fatto era che raramente si era lasciata condizionare al punto da cambiare i propri pensieri… ovviamente con Kitt questo era all’ordine del giorno, ma lui non si era mai preoccupato di intervenire su questioni strettamente personali. Doveva però ammettere che il completo che aveva comprato, come colore, le donava proprio, perfino Hestia era rimasta entusiasta, battendo le mani.

La parte più difficile era indossarlo, certo era da considerarsi un problema se non riusciva neppure a toccarlo

 

Si distese e guardò il baldacchino del letto, aprì le braccia ai lati e rimase a fissare i disegni della tela, poi i suoi occhi caddero su un grosso volume sulla scrivania.

Non era il suo nuovo completo intimo il problema più grande, ma qualcosa di ben peggiore.

 

Aveva cercato di rimandare il più possibile, ma ormai era inevitabile.

Gardis, sigillata in camera, guardò con apprensione la pila di tomi di parentele che erano appoggiati allo scrittoio e i foglietti che spuntavano da ciascuno: i suoi immancabili post-it che appiccicava dappertutto.

Al centro, proprio sopra il set da scrittura, stava la risposta delle risposte, il libro che conteneva tutto quello che stava cercando.

La genealogia della Molto Antica e Sempre Rispettata Famiglia Black.

Come recitava la copertina con tanto di stemma serigrafato.

Fece un respiro profondo e si apprestò a spostare gli altri sul pavimento per avere un po’ di spazio, poi dalla cartellina di cuoio, estrasse un foglio di carta ruvida, in cima era una bordatura e sotto questa era impresso lo stemma dei Malfoy in rilievo, se si passava il dito lentamente sul foglio se ne potevano avvertire le forme marcate con un antico metodo: era la carta da scrittura privata della famiglia e di certo non sarebbe dovuta essere usata per i bigliettini di Storia della Magia o il prof si sarebbe subito accorto della provenienza.

Automaticamente seguì con l’indice la linea della spada su cui si attorcigliava il serpente, a occhi chiusi, era un gesto che compiva sempre prima di usare qualcuno di quei fogli, era curioso che sua madre detestasse le serpi visceralmente e una di queste fosse lo stemma della sua famiglia di adozione, di sicuro prima di sposarsi suo padre l’aveva presa in giro a non finire sulla faccenda…

Posizionò il foglio alla sua destra, in modo da poter annotare tutto ciò di cui riteneva necessario ricordarsi, poi afferrò la penna con la voluttuosa piuma rossa e dorata e la intinse nel calamaio con l’inchiostro nero, il terzo più a sinistra, aprì la copertina e si trovò di fronte una pagina bianca.

 

Il libri di parentele erano spessi e complicati, le copertine erano pesanti e chiuse con serrature di ottone, Lillis aveva provveduto a recapitarglielo già forzato, grazie al cielo, le pagine poi erano spesse il doppio del normale, ingiallite dal tempo, specie quelle delle famiglie più antiche e numerose, proprio come quello che aveva di fronte, i bordi di ogni pagina riportavano il range temporale entro cui erano vissuti i personaggi della pagina; trovare qualcuno lì in mezzo era un autentico macello e serviva concentrazione, acume e un’ottima vista, senza contare che bisognava memorizzare almeno una dozzina di simboli essenziali per decifrare le parentele e il grado magico senza invece contare quelli superflui… ad esempio, se il riquadro sopra cui stava il ritratto era attraversato da una fascia blu significava che quella persona era un figlio illegittimo; se accanto al ritratto si aveva una croce puntuta, simile a quella della repubblica marinara di Amalfi, allora la persona era stata diseredata dalla famiglia, come era accaduto per Sirius Black.

Il fiore rosso indicava che la persona era di stirpe vampira, se il fiore era mezzo rosso e mezzo bianco allora si trattava di un vampiro mezzo e mezzo, se era tutto nero era a metamorfosi temporale.

Esisteva poi un simbolo speciale per i licantropi, per i giganti, per le veela, ovviamente simboli derivati per i mezzosangue delle ultime due specie, per le mogli ripudiate, per i mudblood, per i babbani, per coloro insigniti di onorificenze particolari e, chiaramente, erano indicati anni di nascita e morte e dati salienti. Per questioni di archivio le persone cacciate dalle varie famiglie non venivano cancellate, in modo che si avesse sempre memoria del loro passato.

Grazie al cielo quelli del Ministero avevano disposto una magia perché fosse più facile rintracciare le persone senza dover stare chini sui singoli volumi almeno due settimane.

 

Fece gocciolare l’inchiostro sulla pagina e poi scrisse il nome: Christopher Justin Black, l’inchiostro venne assorbito dalla pergamena.

 

Dal libro non si ottenne nessuna risposta. Poi, all’improvviso, una scritta deturpò il candore del foglio

Nessun risultato per la ricerca effettuata.

Ricerche simili:  Christopher Justin Black – DeLaci

Scrisse la magia del libro.

 

Gardis sottolineò il nome di quella persona che si chiamava più o meno come Kitt, aveva come il sospetto che i casini di Chris fossero tutti incentrati sulla sua famiglia, quindi era possibile che Black non fosse il suo vero cognome, o forse…

Il tomo si aprì automaticamente ad una pagina imprecisata e davanti agli occhi bicolori del Prefetto dei grifoni si snodò un intrico di parentele che avrebbe fatto invidia ad un cestino del cucito.

In fondo alla pagina, la casella della persona cercata era contornata da una raggiera dorata in modo che fosse facilmente identificabile. Gardis ne rimirò il ritratto e si accorse che si trattava proprio del suo migliore amico:

Christopher Justin BlackDeLaci.

Con l’indice tremante accarezzò la miniatura fedele, accanto non c’erano simboli particolari, solo quello della sua Casa di appartenenza: Ravenclaw.

Un momento, ma DeLaci non era anche il cognome di quella tipa? Quella del primo anno che aveva incontrato con lui nel corridoio?

Con la punta della penna percorse la linea che lo collegava alle due caselle sovrastanti, i suoi genitori, evidentemente. Alla destra stava un ritratto di sua madre, era una donna molto bella e piuttosto somigliante alla fotografia che le aveva mostrato una volta, aveva i capelli corvini e i gli occhi blu come lui. Le sorrise istintivamente, lei non pareva stesse sorridendo, però.

Lesse il suo nome: Temperance Averil Black.

Le ricordava qualcosa, era come se lo conoscesse, anche se al momento le sfuggiva…

Forse Kitt aveva avuto dei dissidi con il padre mentre questi era ancora in vita e aveva deciso di usare solo il cognome materno? Era un’ipotesi, ma sapeva che il padre di Christopher era morto quando lui aveva, boh, 7 anni? Un po’ troppo presto per i primi conflitti generazionali…

 

Spostò lo sguardo alla casella di sinistra, vide un ritratto molto familiare e lesse la didascalia: Alerei Habren DeLaci.

Conosceva Alerei piuttosto bene, era un grande amico di famiglia ed era legatissimo a Seraphin.

Perché Kitt le aveva detto che suo padre era morto? Alerei era vivo e vegeto, o almeno lo era a Natale quando le aveva spedito i suoi più sentiti auguri di Natale e il solito regalo simbolico… che Chris fosse un figlio illegittimo? Ricontrollò, ma non c’era banda di bastardaggine sul suo quadrato, in compenso ce n’era una proprio su un ritratto alla stessa altezza che pendeva dalla foto di Alerei. E a notare bene, ce n’era anche un’altra sotto Temperance

Tre erano le miniature: quella centrale era di Christopher, quella di destra, che veniva da sua madre, ritraeva suo fratello Lachlan Tom Black, e aveva cognome Black, non DeLaci, quindi era bastardo di madre, mentre sotto Alerei c’era l’immagine di quella ragazza: Izayoi Fuyou DeLaci, recitava la sua didascalia.

Le ultime due foto avevano chiaramente il segno di illegittimità: che i genitori di Kitt fossero divorziati? Alerei non ne aveva mai parlato in sua presenza…

Entrambi i suoi genitori, però, avevano figli illegittimi, la cosa aveva del sospetto, forse cominciava a capire di che genere di segreti intendesse quel ragazzo.

 

Poi un’altra cosa la colpì: Temperance Black. Aveva molto più del familiare, era assurdo che non se ne fosse ricordata prima! Black! Black come Seraphin!

Infatti accanto a lei, proveniente dagli stessi genitori, stava un’altra casella: Seraphin Lynwood Black, quello era Fin!

Allora… allora… significava che Temperance era la Ransie che lui stava cercando?

Seraphin aveva una vera e propria ossessione per lei, fin da bambino diceva che avrebbe ritrovato sua sorella scomparsa, rapita dai mangiamorte, ma allora… cazzo, non ci capiva più niente! Ransie stava bene e aveva dei figli, però Seraphin non lo sapeva… che diamine stava succedendo?

Perché lui non lo sapeva?

Perché diceva di essere stata rapita?

Chi era davvero Christopher Black?

E i suoi fratelli, anzi, fratellastri, di chi erano figli?

Era strano, in genere anche degli illegittimi venivano scritti i genitori, nonostante fosse gente importante, ma in quel caso no… perché? L’unica spiegazione era che neppure Ransie e Alerei li conoscessero… poco probabile, però, sì, insomma, in genere ci si ricorda delle persone con cui si è andati a letto, solo suo padre faceva finta di aver rimosso tutte le altre dalla sua memoria da elefante.

 

Guardò ancora l’albero, in effetti sopra Ransie e Fin erano scritti i nomi di Zachariah Black e Bryanna Simmons… e sotto la madre il simbolo di morte, perché era mancata molti anni prima.

Accanto a Zachariah un altro viso familiare, e le sembrava che ce ne fossero già troppi per la sua tranquillità: quello di Rowena Amariah Black sposata Piton.

Incuriosita salì ancora, non aveva mai saputo da dove venisse quel ramo dei Black e quel che lesse la inchiodò alla sedia: Orion Black, il padre legittimo di Sirius, era anche il padre di Zachariah e… la sua amante, la madre di Zach e Rowena, era una certa Lachesi Gaunt, cognome insolito, ma non se ci si spostava poco accanto dove una linea la collegava nientemeno che con una casella vuota: Tom Marvolo Riddle. Al Ministero era proibito far vedere la sua foto, per questo era vuota. Praticamente tutta quella gente erano i bis bis nipoti della sorella gemella di… Voldemort?

Cazzo!

Merda!

Qual era l’esclamazione più appropriata?

Forse non avrebbe dovuto guardare quel libro… si mise istintivamente le mani nei capelli.

Il dilemma era ancora lì.

Ma se anche i genitori di Kitt fossero stati due fedifraghi, che pericoli potevano correre gli amici di quel ragazzo? Che pericoli erano quelli di cui lui parlava sempre?

La colse un’illuminazione: e se Temperance fosse stata trattenuta contro la sua forza? Se lo fosse ancora? Poteva anche esserlo e suo figlio Lachlan… beh, poteva essere stata violentata… erano cose che capitavano piuttosto spesso, purtroppo, anche nel mondo normale, ma quello magico non era molto diverso e i mangiamorte non erano degli stinchi di santi…

Mangiamorte… quella parola non veniva più pronunciata tanto spesso. Ma il nome di Voldemort ancora meno e non per paura come accadeva vent’anni prima.

 

Ricontrollò tutte le informazioni che combaciavano, poi la colpì ancora una cosa: la data di nascita di Lachlan e Izayoi.

Entrambi erano nati il 31 dicembre, curioso… ma era solo una casualità?

Aspetta, non era che… che Lachlan e Izayoi potevano essere figli degli stessi genitori, gemelli per la precisione, solo che lei, Temperance, magari per paura, non aveva avuto il coraggio di scappare, o forse era stata ricatturata, forse si erano incontrati solo una volta… poteva esserlo? Certo! Beh, allora si spiegava perché accidenti Kitt dovesse proteggere tanto la sua famiglia e sua sorella in particolare.

E magari i genitori avevano tenuto un figlio ciascuno… Temperance poteva aver fatto credere ai mangiamorte che Lachlan era figlio loro quando invece lei aveva incontrato il marito…

Ma che diamine ne sapeva lei?

 

Hestia bussò tre volte alla porta come faceva di solito e attese che Gardis la chiamasse, la bionda chiuse di scatto il libro e la fece entrare e sedere sul letto.

 

-          L’altra sera quando abbiamo parlato ero così presa dal raccontarti la storia mia e di Jeff che mi ero dimenticata di parlarti di un’altra faccenda

-          Fammi indovinare, c’entrano per caso Christopher e qualcuno dei suoi fratelli? – la mora la guardò sconcertata, era un risultato notevole se si considerava che Gardis aveva quasi ucciso la Cooman con una sfera di cristallo che la prof non aveva previsto che arrivasse dritta in testa.

-          Come lo sai?

-          Tu dimmi e basta, poi io e te facciamo due chiacchiere

-          Sai che Chris ti aveva detto di avermi visto nel corridoio con Jeff?

-         

-          Ebbene, lui non era di ronda quella notte ed è strano, insomma, nessuno ci tiene a fare ronde supplementari – spiegò praticamente la piccola Potter

-          Me lo aveva detto

-          Beh, qualsiasi cosa ti abbia detto spero sia stata convincente perché di sicuro non lo è trovarsi in un vecchio bagno semi abbandonato con due ragazzini alle calcagna e una lanterna in mano

-          Vecchio bagno? Credevo che foste nel corridoio

-          Ma figurati se rimaniamo in un posto così in vista… - si lamentò la mora – siamo andati al bagno di Mirtilla, il venerdì va sempre a fare una partita a dama assieme a qualche altro fantasma oppure a stuzzicare Mrs Purr

-          E allora? – Gardis cominciava ad essere sospettosa, ma voleva sapere dove Hestia voleva arrivare

-          Beh, sai, con la Camera dei Segreti riaperta, gente che vola sui tetti della scuola, i prof in subbuglio, non mi dirai che è normale che uno gironzoli a quel modo… e poi che ci faceva in quel posto quasi abbandonato? Gardis, hai detto “fratelli” al plurale? – la piccola Potter cominciava a macinare le informazioni e a fare 2+2 con quel che sapeva a sua volta

-          Ho detto fratelli

-          Non mi dirai che quella ragazzina è sua sorella! – le mani bianche della ragazza si posarono sul viso e scosse la testa – in effetti non è poi così strano… sono uguali…

-          Sì, lo so, ma che faccenda è questa della Camera?

-          L’ho saputo da Mirtilla che l’ha saputo dai fratelli Canon che l’hanno scoperto dai prof… - un sopracciglio biondo si alzò al sentire la trafila del pettegolezzo – beh, insomma, per farla breve qualcuno l’ha riaperta

Le iridi della Malfoy si dilatarono in maniera impressionante e Hestia ne fu quasi spaventata temendo che le stesse venendo un accidente lì in quel momento

-          Siamo nei casini, Hestia, casini grossi – esclamò – giganti!

-          , certo che siamo nei casini – ridacchiò contenta la mora, felice di avere finalmente la sua avventura, si era momentaneamente dimenticata di dire a Gardis della Camera e la sua reazione era piuttosto esagerata visto che lei lo sapeva da prima di Natale e non era ancora successo nulla di grave. E il morbillo magico non era una conseguenza della Camera – aspetta Gardis, non ti agitare, la Camera è aperta da prima di Natale, non succederà niente, insomma…

-          Hestia, tu sai da dove si accede alla Camera? – chiese con le sopracciglia alzate in segno allusivo la Malfoy

-          No, certo, mamma e papà non ne parlano mai e non ce lo hanno mai detto. Però ho cercato di scoprirlo, solo che non mi hanno ancora detto niente…

-          Hestia, - disse seria l’altra - forse te puoi non sapere da dove si entra nella Camera, ma stai sicura che a me l’hanno detto. L’ingresso è nel bagno di Mirtilla Malcontenta

-          Cazzo! – Hestia si lasciò sfuggire una parolaccia, cosa a cui in genere faceva attenzione – però avrei dovuto intuire che tu sapessi da dove si entrava…

-          Bando alle stupidaggini, lo sai che cosa significa?

-          No, cosa?

-          Significa che Kitt e quei due hanno qualcosa a che fare con la Camera

-          Non mi dirai che è stato lui ad aprirlo! Insomma… solo mio padre parla serpentese ormai… - si difese la mora scuotendo la testa, la sua avventura stava prendendo dimensioni preoccupanti

-          Da quanto è aperto quel posto?

-          Boh, direi un mese, perché?

-          Non è la prima volta che qualcuno mi viene a dire che Kitt gironzola per i corridoi. Ovviamente non ci ho mai fatto caso, sono la prima che non rispetta il coprifuoco, eppoi era sempre impegnato in ronde supplementari, però… ora che ci rifletto, sempre di venerdì. Perché venerdì?

-          Perché?

-          Che ne so!

-          Ma allora non ci sto capendo nulla – esclamò Potty1

-          Vieni con me, voglio chiarire questa faccenda, quando avremo finito ti spiegherò che cosa ho scoperto invece io, ma ho un sospetto

-          Me lo racconterai?

-          Che giorno è oggi, Hestia?

-          Mercoledì, perché?

-          Il mio sospetto rischi di vederlo in faccia venerdì prossimo

-          Gardis, devo preoccuparmi?

La bionda, che la stava precedendo per un corridoio, si voltò verso di lei, la squadrò dall’alto in basso con un po’ di sufficienza, Hestia si sentì una nullità

-          Sì, Hestia, hai parecchio da preoccuparti

-          E gli altri?

-          Altri chi? L’hai detto a qualcuno?

-          Beh, Jack e Jeff mi hanno dato una mano… credo che Jack l’abbia detto a Karen

-          Merda. Beh, chiariremo questo casino tutti insieme.

E continuò a camminare per il corridoio mentre a stento la mora le stava dietro con l’andatura marziale che stava tenendo.

 

*          *          *

 

Gardis percorse il corridoio del terzo piano senza la minima esitazione, diretta alla porta in fondo a sinistra.

Hestia, dietro di lei, la seguiva con una certa difficoltà senza sapere dove la bionda la stesse conducendo e piuttosto incerta a girovagare per un corridoio proibito agli studenti.

Quando arrivarono circa a metà del pianerottolo una melodia dolce e malinconica dal sapore nostalgico si diffuse nell’aria rendendo l’atmosfera estremamente quieta.

 

Gardis si fermò di fronte ad una porta chiusa da cui, presumibilmente, proveniva il suono delicato del pianoforte

-          Sembra un po’ inquietante – ammise la mora studiando la piccola Malfoy per niente scomposta – è come la musica che hanno suonato al funerale della zia Radagund

-          Chi è Radagund? – domandò il Prefetto stupita di non ricordarsela

-          È la sorellastra della zia Ermintrude, è morta un paio di anni fa…

-          Ad ogni modo è solo uno dei Notturni di Chopin, certo non la Messa Sacra di Mozart…

-          Sarà, ma mi fa uno strano effetto… come una dolcezza strana

-          È normale – sentenziò la capitana della squadra di quidditch – è un pezzo volutamente nostalgico

 

E senza aspettare altro bussò tre volte e girò la maniglia mentre la musica continuava ad uscire lenta e cadenzata.

Quando l’uscio fu completamente spalancato, Hestia mise la testa dentro e rimase sorpresa di percepire il tremulo sole invernale dopo il buio cupo del corridoio; la stanzetta era deliziosa, c’era un tavolino rotondo con un centrino ricamato e, sopra questo, un piatto bianco decorato con fiori di pisello odoroso colmo di biscotti al burro e guarniti di cioccolato.

Proprio lì accanto era sistemato un servizio da tè e una caraffa d’acqua riempita con un mazzo di trifogli invernali coi loro fiori a pignetta bianchi.

 

La finestra, che dava sul giardino interno di Hogwarts, era adorna di tendine di pizzo ed era proprio da lì che proveniva la luce che Hestia aveva percepito.

Per finire, lì vicino era posizionato un piccolo pianoforte da camera, come quelli dell’800, dipinto con vernice lucida ai deboli raggi del sole.

Seduta sulle sgabello era una donna in un abito di velluto bordeaux, i capelli castani raccolti con una retina e fermati da un fiocco rosso e nero; la sua faccia era ancora nascosta mentre le sue mani scorrevano veloci sulla tastiera bianca e nera dai colori invertiti come si usava nei secoli passati.

-          Rowena… - chiamò piano la bionda, come se l’altra stesse dormendo

 

Quando la donna voltò il viso, Hestia finalmente la vide, una persona molto graziosa, peccato che i suoi occhi fossero chiusi: Rowena non poteva vedere.

 

-          Gardis? – chiamò all’indirizzò della bionda con voce sottile

-          Sì, sono io – Rowena sorrise felice

-          E chi è lì con te?

-          Una mia amica – spiegò – è la figlia di Harry Potter

-          Oh, una dei gemelli? – domandò mentre il sorriso si allargava sulle sue labbra

-          Sì, Hestia Potter

-          Oh… mio marito mi ha parlato molto di voi – annuì

-          Suo marito? – indagò perplessa Potty1

-          Rowena è la moglie di Pitonsottolineò brevemente Gardis

-          Allora suppongo che non avrà avuto molte impressioni favorevoli – sospirò con trasporto visto che in Pozioni era impedita quanto suo padre.

La signora Piton sorrise ancora con fare materno.

-          Ho sempre trovato i suoi racconti piuttosto divertenti – ammise - Sedetevi con me – invitò la donna – è giusto ora del tè, dirò a Polly di portare due tazze in più

 

E battendo le mani arrivò un’elfa domestica vestita con una tunichetta a quadri, Rowena impartì i suoi ordini e, dopo un assenso, sparì.

 

-          Sedetevi, ditemi perché siete qua. Gardis, perché non suoni qualcosa? Sei sempre stata brava al pianoforte

-          Ci vorrebbe Karen – ammise domandandosi dove fosse sparita quel pomeriggio e pregando che non le venissero altre idee balzane.

 

Karen infatti, a dispetto della sua totale ingenuità, era un’ottima musicista, suonava quasi tutti gli strumenti a corda in maniera sublime e da bambina era spesso stata chiamata enfant prodige.

Sistemando la gonna della divisa sotto di sé, Gardis si accomodò alla tastiera cercando di rimandare a memoria uno degli spartiti più facili e dieci anni di lezioni provate della signora Hampstead.

Un allegretto cominciò a uscire dalle sue dita un po’ indurite dalla molta inattività e dal troppo tempo senza suonare, visto che a scuola era un po’ difficile trovare un pianoforte.

 

Polly tornò con le tazze e servì il tè, Hestia rimase immobile di fronte alla sua mentre Gardis era lentamente rapita dalla melodia che suonava.

 

-          Allora, cosa siete venute a fare qui? – indagò la donna sorseggiando la bevanda bollente

-          Abbiamo bisogno di qualche informazione su una persona – cominciò la bionda terminando il brano; Rowena sollevò stupita le sopracciglia, non si poteva certo dire che fosse in contatto con molta gente…

-          Chi?

-          Temperance Averil Black DeLaciRowena si immobilizzò – chi era? E che cosa fa adesso? Ma soprattutto, che legame aveva coi mangia morte? Seraphin una volta mi ha detto che furono rapiti…

 

Rowena deglutì a vuoto e posò la tazza con mani tremanti. Poteva anche non dirglielo, ma i Malfoy sapevano dove trovare le loro informazioni e, purtroppo tendevano sempre a usare delle vie traverse.

 

-          E’ successo quando i tuoi genitori andavano ancora a scuola… - incominciò – a quel tempo vivevamo tutti insieme: Temperance, Seraphin che aveva solo pochi anni, Alerei, il marito di Ransie, ed io. I mangiamorte credo che avessero un piano su di noi a causa della nostra discendenza

Gardis annuì avendola letta meno di un’ora prima.

-          Qual era la loro idea? – chiese Hestia agitata

-          Non lo so, ormai sono in pochi a mantenere memoria di quello e io non l’ho mai saputo. Per questo dovreste chiedere a Seraphin, ma lui non ne parla volentieri – fece una pausa – però so che aveva qualcosa a che fare con un medaglione che Zach mi aveva affidato molo tempo prima.

-          Che è accaduto dopo? I seguaci di Voldemort sono riusciti a fare qualcosa? Hanno compiuto il loro progetto? – indagò la bionda facendo roteare il dito indice sul bordo di porcellana della razza

-          No. Tua nonna Narcissa fece fuggire Ransie e affidò Seraphin alle cure di tuo padre che lo portò a scuola. Ransie arrivò ad Hogwarts e partorì un bambino lo stesso giorno in cui tua madre venne morsa da Evangeline, si può quasi dire che mio nipote e tuo fratello nacquero lo stesso giorno…

-          Che ne è stato di loro? Dove sono adesso?

 

Rowena chinò la testa

 

-          Non ne ho idea. Ma se vuoi sapere qualcosa di più devi chiedere a Seraphin, lui e mio fratello mi hanno tenuta all’oscuro di tutto per non farmi soffrire… e Fin sta ancora facendo delle ricerche

Si trattenne dal menzionare la vicenda in cui i mangiamorte le avevano fatto credere di essere Ransie e lei aveva causato non pochi problemi.

 

Gardis annuì, comprendendo alla perfezione le motivazioni che aveva spinto quelle due persone.

-          Sai come si chiamava il bambino? – il viso fece nuovamente segno di no.

 

*          *          *

 

Gardis rimase distesa sul letto a guardare le pesanti cortine del baldacchino, allungò un braccio davanti al viso fissando l’oggetto che stringeva in mano, poi lo riportò accanto a sé e si coprì gli occhi.

Stava tergiversando. Stava rimandando. Stava esitando e non era da lei.

Ma quando in ballo ci sono sentimenti verso una persona che per tutta la vita è stata come un fratello, allora le cose cambiavano…

Istintivamente la mano libera andò a tormentare il ciondolo a forma di lucchetto che aveva al collo, Hestia le aveva spiegato più volte che era quasi un pegno d’amore, ma Gardis cominciava a sospettare che si trattasse di una metafora per quello che Kitt era davvero, un avvertimento, insomma: Christopher non era altro che mistero molto fitto, chiuso ermeticamente da un lucchetto di cui lei non possedeva la chiave.

Ma stava cercando di scassinare. E diamine, ce l’avrebbe fatta!

 

E se prima si era trattato solo di sospetti, via via confermati da svariate fonti, ormai era chiaro che Chris stava nascondendo qualcosa di importante e pericoloso, come le aveva confermato il racconto di Rowena.

Il tutto non era altro che un puzzle a cui mancavano i pezzi fondamentali.

Rowena aveva volutamente taciuto sul perché Ransie e Fin fossero stati rapiti, aveva detto che se voleva saperlo avrebbe dovuto chiedere a Ransie o a Fin, ma non riusciva a trovare il coraggio di parlare con Seraphin perché per lui era un tasto doloroso e una ferita ancora aperta che lo tormentava giorno e notte e che lo spingeva con tutte le sue forze verso una sorella che aveva perso da vent’anni.

Trovare Temperance era stato il chiodo fisso di Seraphin già da quando erano bambini e lui non aveva intenzione di chiudere quel caso, era il motivo che lo spingeva ad andare avanti, ad applicarsi nello studio, a non mollare tutto.

Qualsiasi cosa fosse successa diciotto anni prima nelle celle di Malfoy Manor doveva essere stata terribile, qualunque cosa lui avesse visto, sentito o appreso doveva aver segnato Seraphin Lynwood Black per tutta la vita.

 

E lei avrebbe avuto il coraggio di dirgli che il suo migliore amico era, probabilmente, il figlio perduto di Temperance? E che sua sorella aveva più di un figlio? Che non sapeva se Kitt, figlio perduto, stava coi mangiamorte o coi buoni?

Gli avrebbe rivelato che, magari, Ransie era riuscita a fuggire e per sicurezza si fosse rifugiata all’estero in un posto lontano e sperduto tipo… un castello ungherese al confine rumeno nel mezzo del nulla, nella foresta dei Carpazi?

 

Guardò lo specchio che teneva in mano voltando la testa, quello era l’equivalente magico di un cellulare e permetteva di parlare e vedersi con una persona che ne possedesse un altro. Sapeva che attaccato al portachiavi Seraphin aveva uno specchietto minuscolo, bisognava solo trovare il coraggio sufficiente per mettersi in contatto.

 

Lo specchio Fatal era senz’altro un’invenzione geniale e un’ottima alternativa agli incontri, specie in un luogo come Hogwarts dove le visite erano limitate ai soli fine settimana.

Era una fortuna che fosse giovedì, in questo modo, se anche si fosse lasciata sfuggire qualcosa di compromettente, non correva il rischio di vedersi piombare Seraphin a scuola a farle domande sul come e sul dove aveva scoperto tutto quello.

Sarebbe stato capace di farlo… soprattutto se avesse sentito puzza di bruciato, e come non sentirla se a malapena aveva parlato con lui dei suoi veri genitori e poi, all’improvviso, andava a fargli domande sulla sorella scomparsa?

Da chi poteva averlo saputo? Doveva assolutamente inventare una scusa decente, dopotutto le menzogne erano il pane di ogni Malfoy…

Peccato solo che lui, da bravo Black, e altrettanto bravo bugiardo, fosse anche in grado di smascherarle.

Ma non sia mai che qualcuno riesca a mettere nel sacco una come lei! Nessuno avrebbe mai avuto questa soddisfazione, parola di Malfoy!

 

Prese coraggio, si sedette a gambe incrociate sul letto e guardò fissamente la propria immagine riflessa nel vetro speciale dello specchio, notando giusto in quel momento che le era spuntato un foruncolo accanto alla bocca, storse il naso seccata e col pollice tormentò una sfera di granato rosso posta esattamente sotto l’ovale trasparente; il vetro si animò come se fosse mercurio mentre una serie di onde concentriche si propagava sul vetro.

 

All’improvviso il volto perfetto di Fin, incorniciato dai capelli corvini, comparve con aria annoiata, rasserenandosi subito dopo aver incontrato gli occhi bicolori di Gardis all’altro capo della trasmissione

-          Ti sentivi sola, Principessa? – le domandò scherzoso sfoderando un sorriso a 24 carati da abbagliare. Sapeva che a quell’ora Seraphin terminava le prove della band e, infatti, udì una serie di grida confuse di ragazze urlanti che aspettavano gli Evil Grin fuori dalla sala prove.

-          Ho bisogno di parlarti – incominciò lei

-          Ok, dieci secondi che supero l’arrembaggio – e interruppe la linea mentre, con probabilità, salutava gli altri e andava a cercare un posto tranquillo.

 

*          *          *

 

Spazio autrice: innanzi tutto

Buon Natale!

♪♫ (con tanto di musichetta Jingle Bells in sottofondo) ♫♪

 

Credo che ci voglia… Natale è stato ieri e mi è spiaciuto molto non aver aggiornato prima, in modo da fare a tutti gli auguri, però quando c’è di mezzo la famiglia va sempre a finire così… quindi cerco di rimediare prostrandomi e scusandomi e facendovi adesso i dovuti auguri!

Natale è la festa che amo di più, per questo volevo davvero farvi gli auguri, so che non è molto ma spero che possiate prendere questo capitolo come un regalo per questo 2008.

Dato che ho alcuni giorni di festa tra oggi e Capodanno, penso che ne approfitterò per scrivere il finale di questa storia, non so quanto spazio mi prenderà, ma a occhio dovrebbero esserci più o meno cinque capitoli ancora.

 

A proposito di questo venticinquesimo, invece, ho cercato di rendere un pochino la confusione mentale di Gardis mentre, piano piano, comincia a sviscerare tutti i misteri legati a Kitt, credo che ormai non ci siano più dubbi sui suoi genitori e le sue parentele, ma, come vi sarete certo accorti, c’è ancora qualche piccolo mistero da sviscerare, ovvero i suoi fratelli.

 

Io mi auguro che vi piaccia ugualmente, nel frattempo rinnovo i miei auguri e passo a salutarvi ad uno ad uno, ringrazio tutti quelli che mi hanno lasciato una recensione o che hanno aggiunto me o la mia storia ai preferiti, sono davvero lusingata di avere così tanti lettori, credetemi, è un regalo meraviglioso!

Grazie anche a coloro che la seguono e, spero, la apprezzano.

 

Mi raccomando, lasciatemi un commentino e fatemi pubblicità! Ciao e un bacione a tutti,

Nyssa

 

Killkenny: non credo che riuscirei a imitare le situazioni di Akamatsu così bene, non sono brava come lui…ad ogni modo Love Hina mi piace molto, spero davvero che qualcuno si decida a recuperare le sue opere e magari a ristamparle in Italia, mi è piaciuto moltissimo quando hanno interrotto Negima e ritrovare Love Hina è pressoché impossibile purtroppo…

Ad ogni modo spero che il cervellotico capitolo di confusione di Gardis ti piaccia, aspetto presto una tua recensione e spero che sia positiva, ciao, a presto e buone feste! Nyssa

 

Hollina: sì, in effetti Kitt ogni tanto mostra anche a noi comuni mortali (e non solo a Gardis) quello che è davvero ed è un lato di lui che mi fa morire dal ridere (il che è un po’ stupido visto che sono io che decido come lui deve essere, ma ogni tanto i personaggi prendono il sopravvento sulle mie idee =P).

Spero che ti piaccia, aspetto trepidante il tuo prossimo commento, ciao e un grande augurio di buon Natale! Nyssa

 

Lord Martiya: mettere a disagio le persone è divertente, anche se in genere non gioco così sporco, ma vabbè… spero davvero che tu non decida di copia le mie idee, dove è finita la violazione del copyright? Io chiamo la SIAE! Vabbè, vaneggiamenti post-natalizi dopo essermi abbuffata di ravioli e panettone (gli effetti sono devastanti), spero comunque che il capitolo ti piaccia quindi aspetto di sapere che cosa ne pensi! Per l’altra storia non ho ancora avuto il tempo di leggerla, appena posso ti dico qualcosa, ciao! Nyssa

 

Akiko: sul serio era il tuo comple? WoW, AUGURISSIMI!!!! E auguri anche di buon Natale!

In effetti nessuno lo sa ma il vero motivo per cui ho deciso di far mettere assieme Jeff ed Hestia è per far schiattare Weasley, non male come idea, vero? Questa non l’aveva ancora pensata nessuno, muhahahahaha!!!

Grazie mille per i complimenti e grazie per esserti offerta come dizionario ambulante di latino-greco-italiano, io ci vuole tutta che sappia qualcosa delle ultime lingue, ma figurati che in latino non so coniugare (si dice coniugare?) quelle maledette rose, vado esattamente a caso… non so neppure quante devono essere… vabbè, evito, come ho già detto il panettone in quantità eccessive crea seri danni al mio apparato cerebrale, come se fosse ancora integro…

Tanti baci e tanti auguri di Buon Compleanno (in ritardo), di Buon Natale (in ritardo) e di Buone Feste! (evviva, una in tempo! Miracolo!). Nyssa

 

DragonSlave: se sei una patita della carta da imballo ti consiglio un’invenzione stupidissima dei giapponesi che hanno fatto un portachiavi di quella roba lì e tu puoi stressarti finchè vuoi! Ammetto di averci fatto un pensierino qualche volta…

Ehehe, Rudiger è sempre più ficcanaso, questa volta però non se l’è andata a cercare, ha solo colto la palla al balzo, mica scemo il ragazzo ^_^

Francamente se fossi Kitt darei la mia approvazione a qualsiasi storia d’amore, dopotutto lui non deve parlare visto che è innamorato segretamente di una tipa che non gli ha ancora rivelato di essere un demone… e quando lo saprà approverà lo stesso? Ad ogni modo Chris è sempre stato condiscendente con tutti, non sono queste le cose che lo turbano…

Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto, spero che sia lo stesso anche per questo venticinquesimo! (in linea col 25=Natale). A presto e un bacione grandissimo e tanti auguri di Buon Natale e buone Feste! Nyssa

 

_Nana_: l’autrice stessa comincia a domandarsi se le stranezze di Kitt siano frutto di come ha impostato il personaggio o se il ragazzo soffra in forma grave di disordini da personalità multiple… spero che sia solo una fase passeggera…

Ad ogni modo spero davvero che ti piaccia anche questo nuovo capitolo, quindi aspetto di sapere la tua opinione! Ciao Cara e Buone Feste! Nyssa

 

Lisanna Baston: Rudiger ci mette del suo in tutto quello che fa, direi che lo fa anche bene, peccato che i due soggetti che ha scelto per il suo piano siano poco collaborativi quindi i suoi piani rischiano di fallire miseramente…

Su Hestia e Jeff non mi sono dilungata più di tanto altrimenti avrei ripetuto quello che avevo già detto un po’ di capitoli fa, spero comunque che la loro storia ti piaccia e anche questo nuovo capitolo cervellotico incentrato prevalentemente su Gardis; aspetto trepidante la tua recensione, ciao e a prestissimo! Un bacio e tanti auguri di buon Natale e Buone Feste! Nyssa

 

Kri87: innanzi tutto bentornata! Mi spiace che la tua esperienza non ti abbia soddisfatto, ma sono certa che troverai anche tu la tua strada (parla una che la sta ancora cercando ^_^).

Studi all’uni? Che facoltà? E davvero sai il giapponese? WOW, me molto invidiosa! Anche a me piacerebbe studiarlo, purtroppo prima devo approfondire un po’ meglio il mio patetico inglese e vorrei imparare anche molte altre lingue straniere (tedesco, russo, coreano…).

Già, Gardis è la figlia di Malfoy, ma non dimentichiamoci della sua mammina… insomma, Hermione era quella che si scandalizzava di vedere un ragazzo senza camicia! Direi che qualche passo avanti l’abbiamo fatto…

Ad ogni modo spero davvero che anche questo capitolo ti piaccia, aspetto il tuo prossimo commento (se non partirai per un’altra follia) con molta curiosità! Ciao e a preso! Un bacio e tanti auguri di Buone Feste! Nyssa

 

Watherverhappened: ahahah, non sai quante volte capita anche a me di leggere una storia, recensirla dopo un po’ ed essermi dimenticata di cosa parlava… poi finisce che mi butto sul banale tipo la frase classica “situazioni interessanti!” che non vogliono dire niente… =P

, Gardis vorrebbe svegliarsi, ma non è la sola a fare la brava ragazza, se nell’altra fic c’era almeno Draco a giocare sporco, qui Kitt è fin troppo perbenista!

Per quanto riguarda la biancheria ho scelto un colore che non facesse finire il tutto sul banale, insomma, Kitt deve averci pensato DAVVERO TANTO (e qui non voglio aggiungere) per partorire un simile colore da proporle, no? Eppoi volevo che si abbinasse ai capelli di lei e il bianco non mi ci piaceva, il nero era un po’ scontato e allora ho ripiegato su qualcos’altro ^_^

Lo smalto color rame doveva essere intonato col color caffè… e sono felice di averti dato un’idea su che colore usare, anche a me piace abbastanza, seppure a volte non renda molto…

Tranquilla, tu a differenza di me non ti sei dimenticata la storia.

Adesso scappo, ci sentiamo al prossimo aggiornamento e spero davvero che questo capitolo 25 ti piaccia e che mi lascerai un commentino! Ciao e a presto, un bacio e tanti auguri di trascorrere delle feste Felici! Bye! Nyssa

 

   
 
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