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Autore: asdzxc    19/04/2015    0 recensioni
Jey ha perso gli amici,il ragazzo,i confidenti.
Improvvisamente,viene catapultata nel mondo della solitudine.
A poco a poco si ritroverà ad avere una nuova vita,amiche...e non solo.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sprofondò nelle scomode poltrone dell’androne. Un sapore di libertà aleggiava nell’aria. Tirò fuori dalla borsa rossa di pelle il volume di storia medievale che l’avrebbe perseguitata da lì a qualche mese. Diede un’altra occhiata a destra e sinistra;avrebbe studiato lì dopodiché sarebbe arrivata la madre per portarla a casa,questa volta andava così. Questa volta non c’erano i due soliti amici già patentati ad aspettarla sotto casa,questa volta non c’erano nemmeno gli amici a studiare lì con lei. La cosa però,non le dispiaceva affatto. Provava dentro di sé,un senso di appagamento:il fatto di non dar conto né spiegazioni a nessuno,voler studiare nell’androne anziché nella sala studio,andare via all’orario che più le faceva comodo invece di ascoltare il parere degli altri,non dover aspettare 10 minuti al freddo la mattina perché Alberto e Maria erano dei costanti ritardatari,non dover parlare troppo,il gusto di voler percorrere la strada più lunga per poter prendere i posti al centro dell’aula,né troppo in avanti,né troppo alla fine,scegliere come canale virgin radio anziché dover ascoltare la solita musica che passava radio Ibiza... Tutto questo le andava bene. Ma la cosa che Jey non sapeva,era che da lì a qualche istante avrebbe conosciuta la persona che più la tormentava da quando aveva cominciato l’università, e quell’incontro,sarebbe stato solo l’inizio di una serie di eventi,che avrebbero portato al cambiamento drastico. Diede un altro sguardo al volume fotocopiato;un saggio sulla storia medievale e la concezione del medioevo…sospirò,e lo ripose nella borsa rossa. Tirò fuori una sigaretta dal pacchetto di Marlboro medium da 10,e si incamminò verso l’uscita,per assaporare,quei secondi di libertà. Il cielo era terso,qua e là si nascondeva qualche nuvola troppo cupa per un colore chiaro come l’azzurro di quella giornata. Un pensiero andò ai suoi amici,nonostante non avesse rimorsi;non aveva voglia di cambiare le cose,non aveva voglia di chiedere scusa,e non aveva nemmeno il desiderio che loro tornassero con le loro facce un po’ troppo altezzosa per dare spiegazioni. Ogni istante capiva quanto la gente avesse ragione: <> e lei con fare noncurante non stava nemmeno a sentire,perché la cosa le dava fastidio,perché sua nonna non era molto benvoluta,perché da quando era morto suo marito passava le giornate nella sua poltrona,completamente sola,e quando qualcuna le faceva visita,cercava di non tenere un discorso intenso,in modo che chi stava dall’altra parte capisse il messaggio e sarebbe andato finalmente via,lasciandola ancora una volta,sola. Jey era così. A jey piaceva la solitudine. Osservare la gente da lontano e dare dei giudizi e tenerli per se. Immaginare la vita di una ragazza,la storia d’amore tra due vecchi,le scarpe nuove che in tutti i modi cercava di far notare il vicino di casa,gli amici divertenti della ragazza in prima fila dagli occhi verdi. La sigaretta finì. Rientrò. Cominciò a memorizzare,sottolineare quelle parole che a mano a mano davano origine a intere frasie periodi e capitoli sulla storia del passato;d’altronde la storia medievale le era da sempre interessata. <> una domanda la colse alla sprovvista. <> Alzò lo sguardo. La ragazza ce l’aveva proprio con lei. Era la cinese. Una persona molto strana che Jey aveva osservato per non più di 10 secondi e che non le era nemmeno interessata. <>. La cinese sospirò. << una che la pensa come noi. Pensiamo di abbandonare,oggi però restiamo, Sallustio è complicato, e lei dà delle indicazioni.>> L’attenzione di Jey,era stata catturata dalla ragazza dietro la cinese. Era al primo anno di lettere come lei,e questo era tutto quello che sapeva. <> stava parlando proprio con lei. <> <> Fece un gesto con la mano,e la cinese si allontanò. Prese posto nella poltrona accanto la sua. Restarono da sole.
   
 
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