Arrow, 'Le ombre prima dell'alba' di Macy McKee su EFP Fanfiction

Note: I capitoli saranno articolati in due momenti, come gli episodi: un momento ambientato nel “presente” e un flashback, che piano piano spiegherà come si sia arrivati a ciò che succede nel “presente". Presto, attraverso i flashback, scoprirete come Oliver sia finito a Nanda Parbat.

Prologo

There are things,
I have done.
There's a place,
I have gone.
There's a beast,
And I let it run.
Now it's runnin' my way
This night – Black lab

Esistono alcuni luoghi, al mondo, dove ogni cosa è differente. In modo quasi impercettibile, così sottile da non causare nemmeno un brivido lungo la schiena di chi se ne accorge.
Eppure, entrare in questi luoghi è lasciarsi alle spalle un frammento di sé, spogliarsi della propria vita precedente e indossarne una nuova senza averne la consapevolezza.
Sono luoghi in cui il tempo scorre un po’ più lentamente, i secondi arrancano per farsi strada lungo le pareti feroci delle montagne. Sono luoghi in cui ogni parola ha il potere di infrangere l’equilibrio della realtà.
Nanda Parbat è uno di questi luoghi.
Qui, le tenebre sono solide come la roccia che difende la fortezza, scavata come una ferita aperta nelle profondità dei monti.
Qui, le parole sono fatte di ombre ed energia, saette che crepitano nella luce.
Oliver Queen era in piedi nel cuore della fortezza, dove l’oscurità e il potere si addensano e diventano una cosa viva. Si facevano concreti, davanti ai suoi occhi, nell’uomo fermo di fronte a lui. La Testa del Demone.
‹‹Tornerai a casa.››
Oliver rimase immobile. Aveva imparato ad essere saldo come le pareti attorno a lui e freddo come il vento che urla contro la montagna, negli anni trascorsi a Nanda Parbat. Tuttavia, la parola si fece strada nella sua mente come una scintilla, scottando i pensieri che incontrava.
Casa.
‹‹Tu andrai con lui, Nyssa›› aggiunse Ra’s al Ghul, e Oliver scorse un movimento accanto a sé. Nyssa, figlia della Testa del Demone, alzò il mento di fronte al padre. Oliver poteva quasi percepire l’orgoglio che scorreva nelle sue vene e le incendiava lo sguardo.
‹‹Ma non lavorerete insieme. Il momento, ormai, è vicino. Questo corpo è in vita da troppo tempo, e le acque del Pozzo di Lazzaro non potranno continuare a salvarlo a lungo. È tempo per il Demone di avere una nuova Testa, e sarà uno di voi. Non sarò io a decidere. Assegnerò a entrambi la stessa missione. Chi di voi la porterà a termine, sarà considerato meritevole di essere il mio successore.››
Si interruppe per un istante, facendo scorrere gli occhi su di loro. Oliver sentì il suo sguardo attraversarlo come una scossa elettrica, ma rimase immobile. Poi, l'uomo ricominciò a parlare.
‹‹Malcom Merlyn si è ribellato alle nostre leggi. Ha infranto il giuramento che lo legava a noi e si trova ora in un luogo chiamato Starling City. Credo, Oliver, che tu lo conosca bene. Ha preso possesso della città, e questo è un crimine non può rimanere impunito. Il vostro compito è vendicare l’offesa che Al Sa-Her compie nei confronti della Lega con il solo essere ancora in vita.››
‹‹Un assassinio, padre? Come può una missione così ordinaria stabilire chi è degno di prendere il tuo posto?›› domandò Nyssa, osando guardare il padre negli occhi. Ra’s al Ghul le rivolse uno sguardo severo, rimproverando con gli occhi la sua impudenza.
‹‹È per questa impertinenza che il tuo ruolo come mio successore è stato messo in dubbio, non dimenticarlo. Sì, un assassinio. Ma non devi dimenticare, Nyssa, che Malcom Merlyn è stato un membro addestrato della nostra Lega. Tuttavia, la vostra missione andrà oltre l’uccisione di Merlyn. Dovrete innanzitutto vendicare un’altra offesa commessa verso la nostra Lega: un uomo, un vigilante, ha tentato di intromettersi nella nostra battaglia. Ha cercato di fermare gli assassini che erano stati mandati, prima di voi, con il compito di uccidere Merlyn, e per questa intromissione dovrà morire. Si chiama Ray Palmer, ma è conosciuto a Starling City un nome diverso. È conosciuto come Atom.››

*

Oliver flette le braccia, stringendo fra le mani il legno sopra la sua testa. Solleva tutto il suo peso da terra e distende le braccia, completando la trazione.
Sente i muscoli tendersi e pulsare sotto lo sforzo, e gli piace. Gli piace poter controllare il proprio corpo, allenarlo per renderlo un’arma in difesa della giustizia.
Il portatile trilla sul tavolino della camera. Download completato.
Oliver salta a terra, asciugando il sudore sulle spalle e dirigendosi verso il computer.
Scopriamo chi sei, Ray Palmer.
Si china sullo schermo, sedendosi al tavolino. La camera d’albergo attorno a lui è buia, come la città oltre la finestra.
Fa scorrere gli occhi sulle schermo, registrando le informazioni.
CEO della Palmer Tecnhnologies. 140 punti di Q.I. Tre dottorati. Studi avanzati di ingegneria.
Una donna.
Oliver osserva Ray Palmer sorridere dalla fotografia che si apre sullo schermo, una donna bionda che sorride con lui abbracciata al suo fianco.
Felicity Smoak, dice il file.
L’uomo raddrizza la schiena sulla sedia, osservando la donna con attenzione.
Ray Palmer ha una fidanzata. Ha un punto debole.
Per un uomo con un quoziente intellettivo tanto alto, ha agito in modo estremamente avventato. Chi oserebbe sfidare la Lega degli Assassini avendo qualcosa – qualcuno – da perdere?
Felicity Smoak.
Sarà lei che Oliver dovrà colpire per arrivare a Palmer.
Spegne il computer, lanciando un’occhiata al letto di fronte a lui. Sta per alzarsi, quando un rumore alle sue spalle infrange il silenzio della camera.
Qualcuno si muove fra le ombre alle sue spalle.