Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Flare Corona    20/04/2015    1 recensioni
Levi ed Eren devono affrontare la loro ultima battaglia contro i titani.
Troveranno la loro libertà, ma a quale prezzo?
Reincarnation! Spoiler per chi non ha letto il manga!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eren, Jaeger
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il cielo?
Perché sto guardando il cielo? Dov’è il mio capitano? Cosa-?
Sento un frastuono di alla mia destra e vedo il capitano Levi che cerca disperatamente di tenere i titani lontano da me.
Oh, ecco cosa è successo. Mi sono trasformato e credo di essere svenuto. Il capitano, no, Levi mi ha salvato.
Sorrido beato, ma poi vedo un titano provare ad afferrarlo e mi riscuoto.
“Capitano!” urlo, spaventato.
Sguaino le spade e mi dirigo dove si trova lui.
“Eren, che cazzo ci fai qui? Torna da Ackerman e vatti a nascondere!” mi urla di rimando mentre combatte.
“Cosa? No! Voglio aiutarti! Ci rimarrai secco se continui così!”
“Eren” mi trascina su un tetto di una casa “Guardati intorno”
Solo allora vedo la devastazione che si presenta davanti ai miei occhi: soldati dilaniati, urla, lacrime, fumo, sangue. Mai avevo visto qualcosa del genere, neanche da bambino.
“Solo il Muro Shina è rimasto in piedi, dirigiti là. Qua non c’è più nulla da fare” mi volta le spalle e vedo le ali della libertà macchiate di sangue che si stagliano orgogliose sulla sua schiena.
Non sono uno che si arrende senza fare niente, ma anche un idiota come me era in grado di rendersi conto della situazione disperata in cui eravamo. Se fossi morto lì, probabilmente per l’umanità sarebbe stata la fine.
“Tu… Cosa hai intenzione di fare?”
“Ti aprirò la strada per andartene” ma mentre lo dice, si sente un colpo simile a quello di un cannone e Levi si gira di scatto mentre i suoi occhi si fissano su un punto in lontananza.
“Cazzo”
Seguo il suo sguardo, spaventato. “E’ il colossale? E’ Berthold?”
“Berthold non può più fare niente, l’ho mandato all’inferno mentre dormivi.
Quello” e indica le mura “è il corazzato che ha appena sfondato il muro Shina”.
Non realizzo.
Raddrizza le spalle. “Le mura sono cadute”. La sua voce e la sua espressione riflettono una calma spettrale.
“Come puoi esserne sicuro? Potrebbe essere semplicemente stato un colpo di cannone o…” farnetico e me ne rendo conto, ma non posso crederci.
Levi mi prende la testa e me la gira a forza verso il muro. “Ti sembra un cannone, quello?”
Vedo un buco enorme. Mi si blocca il respiro e i miei pensieri volano a Mikasa e Armin.


“Devo andare a cercarli, dobbiamo trovare un luogo sicuro e riorganizzare le nostre forze!”
“Non esistono più luoghi sicuri… non in superficie”
Sembra ragionare velocemente su qualcosa e altrettanto velocemente prendere una decisione.
“Vai a cercare Erwin. Riferiscigli di evacuare la gente nella città sotterranea, i soldati d’elite garantiranno loro il tempo per farlo.
Riferisci anche questo: è un ordine”
E in quel momento posso affermare che sembra superiore al comandante Erwin.
Annuisco e mi muovo più velocemente di quanto io abbia mai fatto e poco dopo sono di nuovo al fianco di Levi con Mikasa al seguito.
“Il comandante sta evacuando la città, capitano!”
“Ackerman, Arlet, Jeager, voglio che stiate alla zona di accesso alla città sotterranea e proteggiate i civili. Appena i titani invaderanno anche la vostra parte, non combattete, ormai sarà troppo tardi. Ritiratevi immediatamente e scendete anche voi nella città”
Mikasa e Armin annuiscono con un pugno sul cuore e si mobilitano, mentre io rimango al fianco del capitano.
“Stai sanguinando, dovresti farti vedere da Hanji”
Mi guarda con quel suo personale modo di farmi sentire uno stupido, ma questa volta non gliela darò vinta.
“Siamo abbastanza, Levi. Puoi rifugiarti nella città sotterranea”
“Ripensa a quello che hai appena detto e ti renderai conto di aver detto la stronzata più grande della tua vita”.
“Hai già atto tanto in questi anni di servizio” inizio, ma la sua espressione non cambia e so che non ho speranze di fargli cambiare idea. “Ma se davvero sei convinto di quello che stai dicendo, non pentirti delle tue scelte”.
Senza neanche darmi il tempo di finire la frase, si avvicina e mi bacia.
“Ci vediamo in quella lurida città, moccioso”
Ho creduto a quelle parole.
Ho creduto nella sua forza.
Ho creduto che ce la saremmo cavata.
Ma quando stavamo ormai per chiudere i battenti della città, un titano mi ha afferrato perché non ero rimasto alla mia postazione per andare incontro a Levi.
Non avevo paura, sapevo che mi avrebbe salvato.
Avrei dovuto avere paura di quello che è successo dopo.
Mi libera e io cado con un tonfo sordo.
La mano schifosa di un titano che prende Levi e lo immobilizza mentre lo porta alla sua bocca. Lui era stanco e ferito, ma la determinazione e la rabbia bruciavano ancora nei suoi occhi.
I nostri sguardi si sono incrociati e le sue ultime parole sono state solo per me.
Gli occhi di ghiaccio di un eroe negli occhi terrorizzati di un bambino.
“Impara a seguire gli ordini, moccioso di merda”
E per la prima e ultima ho visto un sorriso sulle sue labbra.

Ho resistito tre giorni.
Tre giorni di agonia.
Sono uscito dalla città sotterranea. No, non sarei morto come un topo in gabbia.
Mi dirigo verso un titano sotto un cielo stellato e senza sistema tridimensionale.
Accolgo la morte quasi come una vecchia amica.
-Sono libero-

 

600 anni dopo.


“Oi, quattr’occhi quante volte devo dirti che il manoscritto è pronto e che puoi venire a prenderlo?”

Mh? Che voce familiare.
Mi giro e vado a sbattere contro il petto di qualcuno decisamente più basso di me.
“Oh merda, mi scusi” Mi chino subito a raccogliere i miei appunti e la mia mano sfiora quello di un uomo che si era chinato per fare lo stesso.
Il mio cuore perde un battito quando vedo delle ali tatuata sul dorso della mano.
Ali… Mi danno una sensazione di… libertà?
Nel momento in cui collego le due parole un fiume in piena di ricordi mi investe.
Levi, il capitano, i titani, le mura e…
Mi blocco e il vento mi scompiglia i capelli.
L’uomo davanti a me mi solleva il mento.
Mi si riempiono gli occhi di lacrime e mi esce un singhiozzo.
“Capitano”
“Moccioso”
E la nostra storia riprese da dove era stata interrotta, in un mondo che mai avremmo potuto immaginare e che mai avremmo pensato di poter vivere.
C’è un rumore di ali sbattute ed entrambi alziamo gli occhi verso il cielo.
Siamo liberi.
 
 
 
  
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