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Autore: maryjane80    20/04/2015    3 recensioni
Candy aveva dichiarato guerra a Terence, o meglio all'amore che ancora provava per lui, dopo tanti anni dalla loro separazione. Grazie anche ai consigli dell'amica Annie era decisa a voltare pagina, dimenticando il passato, ricominciando a vivere e realizzando i propri sogni, anche senza Terence. Soprattutto Candy era pronta ad innamorarsi di nuovo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Brighton, Archibald Cornwell, Candice White Andrew (Candy), Terrence Granchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~E così l’aveva rivista…
Terence continuava a ripensare al fugace e sorprendente incontro della sera precedente, ma non riusciva a darsi una spiegazione.
“Chissà, forse ho solo sognato…ma no, le curve morbide che ho intravisto sotto il suo vestito erano più che reali” pensò Terence con una punta di eccitazione.
 “Mia piccola Tarzan Tuttelentiggini, sei diventata una giovane donna bella e seducente, ed il mio cuore oggi è ancora più sanguinante al pensiero di non poterti avere”.
Per tutto il giorno Terence aveva rivissuto ogni singolo fotogramma di quella apparizione, sforzandosi di ricordare le esatte parole che si erano detti, le espressioni ed i gesti di lei, ma non riusciva a vederci chiaro “perché prendersi la briga di venire a salutarmi fino al camerino per poi scappare via subito?” e poi il pensiero che più lo tormentava: “chissà se era sola, magari fuori c’era il suo fidanzato ad aspettarla, forse per lei è stato davvero un semplice saluto ad un vecchio amico…”.
Terence non si dava pace e continuava ad autoaccusarsi di non aver fatto nulla per trattenerla “ma cosa avrei potuto fare?”, “che diritto avevo di turbare la sua serenità andando a rivangare dei sentimenti che forse per lei ormai sono sepolti?”- Purtroppo la sua situazione non era cambiata rispetto a quando erano stati costretti a separarsi, era ancora legato a Susanna, suo malgrado, anche se forse ora stava maturando una nuova consapevolezza.
Se solo lei gli avesse fatto un cenno, se gli avesse fatto capire che il suo cuore ancora gli apparteneva, forse avrebbe trovato il coraggio che ancora gli mancava… “ma che vado pensando!?!!”, “Basta! E’ inutile, mi sto solo torturando! Il mio destino è con Susanna, e Candy ha tutto il diritto di essere felice con un altro, che la meriti davvero, non con un disgraziato come me!” e finì d’un fiato il suo ennesimo cocktail.
Capitava che ogni tanto la compagnia teatrale Stratford invitasse - o meglio costringesse - i propri membri a partecipare alle feste ed ai ricevimenti organizzati dalle famiglie più in vista della città, al fine di dare lustro all’evento; si trattava di un modo per ricambiare la generosità di coloro che finanziavano lautamente la produzione degli spettacoli della compagnia.
Terence ovviamente detestava questo aspetto della sua professione, non sopportava di trovarsi in mezzo a damerini ed a gente snob, gli ricordavano terribilmente suo padre e tutto ciò a cui aveva rinunciato per amore di sua madre Eleanor e del teatro. Purtroppo quella sera il fastidioso incombente era toccato a lui.
In realtà quella volta a Terence non dispiacque poi tanto, o almeno la prese meglio delle altre serate imposte; almeno avrebbe avuto un’ottima scusa per starsene lontano da Susanna, non avrebbe dovuto subire il fuoco di fila delle sue domande ed interrogatori sul suo umore, sul suo essere pensieroso e scostante; senza contare il vantaggio di poter bere gratis ed a volontà! A tali eventi non gli era neppure richiesto di essere simpatico o affabile, era sufficiente la sua presenza. Quella sera la parte del primo attore scontroso e solitario gli riusciva particolarmente bene.
Terence si era collocato in una posizione strategica, abbastanza isolata, ma non troppo lontana dagli alcoolici e dalla quale aveva un’ottima visuale del salone principale in cui si svolgeva la festa. Terence aveva trovato distrazione dai pensieri che lo attanagliavano osservando l’arrivo degli ospiti. Il damerino di turno se ne stava sull’attenti sulla porta, come se aspettasse qualche dama di straordinaria eleganza e bellezza. In realtà Terence dovette ammettere che le giovani invitate erano tutte agghindate in modo impeccabile, con acconciature perfette ed abiti sontuosi, ma nessuna poteva anche solo lontanamente competere in bellezza e fascino con…”oh mio Dio, ma è lei, Candy!” Terence non poteva credere ai propri occhi, Candy aveva appena fatto il proprio ingresso nel salone con quel damerino di Archie e la sua amica Annie.
Anche quella sera era bella da mozzare il fiato! Appena avuto il tempo di riaversi dalla sorpresa, Terence stava per raggiungerla, ma si bloccò appena vide che il damerino/padrone di casa l’aveva preceduto e pareva non avere alcuna intenzione di lasciarla tanto presto. Ma che succedeva? La sua Candy sorrideva a quel bellimbusto, il suo sguardo aperto e luminoso era tutto per lui, rideva alle sue battute, si lasciava condurre dove lui la portava, brindava con lui, sembrava a suo agio…Terence stava malissimo, ma si sentiva anche impotente, che diritto aveva di farsi vedere, di rovinare la festa a Candy, di impedirle di conoscere una persona che magari avrebbe potuto renderla felice, senza tutti i problemi ed i pesi che si portava dietro lui?
Non doveva fare niente, se davvero l’amava doveva lasciarla in pace; ancora si ricordava il suo viso carico di dolore, i suoi occhi pieni di lacrime la notte in cui si erano detti addio, non aveva neppure potuto accompagnarla alla stazione, si sentiva un verme per questo e quella visione ancora oggi tornava a tormentarlo nei suoi angosciosi incubi notturni. Almeno oggi il volto di Candy era tornato ad essere sorridente ed i suoi occhi luminosi, anche se purtroppo ora erano rivolti verso un altro uomo. “Candy, può succedere qualunque cosa, ma almeno nei sogni tu resterai sempre mia”, pensò Terence.
Terence tuttavia stava quasi per spaccare il bicchiere che teneva in mano quando vide Candy e Marck impegnati nella loro prima danza, era insopportabile vedere altre braccia che la cingevano, altri occhi che la divoravano, altre mani che si facevano sempre più audaci… “ ma come si permette quel bellimbusto di stringerla così, l’ha appena conosciuta…e lei lo lascia fare, forse ha bevuto troppo champagne, non è abituata, mi ricordo l’effetto che le fa, brutto mascalzone, l’ha fatta bere apposta…”.
 Terence ovviamente stava esagerando nelle sue considerazioni, totalmente accecato dalla rabbia e dalla gelosia, non poteva accettare né ammettere con sé stesso il fatto che Candy molto semplicemente non stava pensando a lui e stava apprezzando la compagnia di un altro uomo. Terence doveva mettere dei filtri alla realtà, trovare altre giustificazioni al comportamento di Candy, altrimenti non avrebbe potuto accettarlo.
Quando al termine del primo ballo Terence si accorse che il supplizio non sarebbe finito, perché ve ne sarebbe stato un altro, pensò che era troppo per lui, non avrebbe potuto sopportare oltre e fece per andarsene. Quando sentì l’attacco del secondo pezzo da parte dell’orchestra pensò che non era possibile, il destino voleva essere crudele e farsi beffe di lui, o forse dargli un segnale chiaro: questa volta era davvero finita, doveva farsene una ragione, accontentarsi di quello che aveva e smettere di sperare che il suo sogno di una vita con Candy potesse realizzarsi.
Prima di andare via però doveva vedere, doveva vedere la sua Candy ballare quel valzer con un altro uomo, solo così avrebbe finalmente capito che non era più sua e che forse non lo era mai stata.
Ma quando volse di nuovo lo sguardo verso la sala la sua sorpresa fu enorme “oh Candy, allora anche tu…” e sentì che il sangue ricominciava a circolargli nelle vene, che il suo cuore ricominciava a battere, che forse tutto era possibile e che magari avrebbe anche trovato il coraggio…

 

 

   
 
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