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Autore: nuvole_e_popcorn    21/04/2015    2 recensioni
In cui Clarke (che si, durate il suo primo viaggio si era fatta chiamare Alice) è costretta da Octavia (sempre, la solita, puntuale Octavia) a tornare indietro (cosa di cui non ha assolutamente voglia) e si ritrova in spalla a Bellamy (che odia profondamente) in un viaggio verso il Paese delle Meraviglie. Fantastico. Dannatamente fantastico, no davvero, il miglior modo per iniziare la settimana.
“Non hai mai visto il suo cadavere! Potrebbe ancora essere vivo! E comunque lui non è per convincerti… anche se so che ne è capace… Bellamy è tutta tua”
“Scusa tanto Principessa, ma non ho tempo per combattere contro la tua testardaggine.” disse il moro avvicinandosi.
“Stammi alla larga”
“Lo farei con piacere ma Octavia ha un teaser e non penso di volerlo provare, di nuovo” era comica la cosa se la si guardava da quella prospettiva… e se Bellamy Blake (che lei odia davvero tanto) non avesse usato quella distrazione per caricarsela in spalla mentre Octavia creava il passaggio verso il Paese delle Meraviglie. Fantastico.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Octavia Blake, Un po' tutti, Wells Jaha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Clarke in Wonderland


In cui Clarke (che si, durate il suo primo viaggio si era fatta chiamare Alice) è costretta da Octavia (sempre, la solita, puntuale Octavia) a tornare indietro (cosa di cui non ha assolutamente voglia) e si ritrova in spalla a Bellamy (che odia profondamente) in un viaggio verso il Paese delle Meraviglie. Fantastico. Dannatamente fantastico, no davvero, il miglior modo per iniziare la settimana.
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I’m so gonna regret this
Bellamy si guardò intorno sospettoso. Le strade erano deserte. La cosa non gli piaceva. E dire che la solitudine non piaceva a Bellamy Blake, il lupo solitario per eccellenza (solo i giovedì e i venerdì), era tutto dire. Cosa non andava? L’aria. C’era troppa magia nell’aria. E Bellamy ODIA la magia. La odia davvero, la odia tantissimo.
“Ciao fratellone” parli del diavolo…
“Porca miseria, O! Potresti almeno vestirti in maniera più decente?”
“Hey sono un bianconiglio, cosa diamine ti aspetti?!” rispose la sorella inarcando un sopracciglio, e (di fronte all’espressione corrucciata del fratello) sospirò togliendosi il cerchietto con le orecchie da coniglio e con un movimento della mano ripristinando la sua divisa originale (tailleur pantalone bianco con panciotto e orologio da taschino).
“Cosa vuoi, O?” domandò Bellamy, sollevato dall’attaggemante (e dall’abbigliamento) della sorella, ora insospettito della sua visita a sorpresa.
“Non posso solo voler rivedere il mio fratelli..” cominciò lei, avvicinandosi.
“NO” questo la lasciò a bocca aperta per un attimo ma si riprese subito. 
“Beh ho bisogno di una mano…”
“No, O, io lassotto non ci torno, te lo puoi scordare, c’è una taglia sulla mia testa, scordatelo!”
“Si tratta di Clarke, ha bisogno di te, almeno ascoltami!”
“Oh… me ne pentirò così tanto già lo so…dimmi, qual è il problema della Principessa?”


Clarke Griffin fissò sua madre con astio, l’aveva rinchiusa (al diavolo le sue belle promesse di comprensione) in un manicomio, o com’è che lo chiamavano ora? Ospedale psichiatrico. Sì giusto. Maledetto il giorno in cui aveva messo piede nel Paese delle Meraviglie…! Con tutte le sue finte meraviglie, le sue bugie e i suoi arroganti abitanti… non che ‘Via fosse arrogante… ma gli altri… beh neanche Jasper e Monty (ma ora stavano con la Regina Rossa, quindi)… e neanche Wick-Col-Cappello… o-Senza-Cappello… a seconda delle situazioni. E dannata fosse anche la sua testardaggine che le aveva impedito di scegliere una qualsiasi altra era in cui tornare costringendola nel 1846 a sorbirsi le inquisizioni di sua madre e del suo patrigno sulla perdita del figlio di quest’ultimo che l’aveva accompagnata nel suo ultimo viaggio.
“Che cosa vuoi?” domandò, desiderosa di finire quel colloquio il più in fretta possibile, vide un espressione addolorata sul viso di sua madre, ma non demorse, l’aveva rinchiusa lei qua dentro, ora doveva pagarne le conseguenze.
“Mi scuso, signora Jaha - fece il Dottor Lacke posandole una mano sulla spalla - ma sua figlia non sembra fare miglioramenti semmai peggiora… non sappiamo più che cosa fare per non arrivare ai rimedi drastici che lei ci ha severamente proibito.” Abby scosse la testa risoluta e tentò di afferrare una mano della figlia sul tavolo, ma Clarke non ne voleva sapere in nessuna lingua e in nessun modo. 
“Sei pronta a dirci cosa sia successo veramente a Wells?”
“Ve l’ho già detto, più di una volta. Ed è la verità”
“Clarke…” 
“E’ l’unica verità. Wells Jaha è morto salvandomi la vita da una delle Seconde della Regina Rossa, Charlotte.” 
“Tesoro ma non esiste questa Regina Rossa!? Non esiste questo.. Paese delle Meraviglie è tutta una tua fantasia, una tua allucinazione!”
“Oh beh dillo a Wells” la provocò Clarke.
“Lo direi anche a Wells se fosse vivo e venisse a raccontarmi certe fandonie!” 
“Papà mi credeva! Sai bene che non ho mai mentito!”
“Tuo padre credeva nelle fantasie di una bambina che forse aveva visto troppi orrori per rappresentarli in maniera diversa che semplicemente un paese inventato con un Cappellaio Matto e un Coniglio con panciotto che bevono il the!” sbottò sua madre alzando la voce. Clarke ne aveva avuto abbastanza di urla in quel posto dimenticato da Dio, quindi chiuse gli occhi indispettita dallo stridio che le grida di sua madre facevano sulle pareti della sua prigione. 
“Beh allora forse dovresti crederci anche tu!”
“Non crederò alle fantasie di una bambina che non è mai cresciuta, Clarke Eliza Griffin-Jaha!”
“Non mi chiamo Jaha! Sono solo Clarke Griffin e farai meglio a ricordartelo, mamma! E non sono fantasie, e non sono neanche allucinazioni! È tutto reale… e mi sento solo in colpa che Wells sia morto per aiutarmi a raccogliere prove sufficienti per dimostrarvi che non stavo mentendo, quando avreste… avresti dovuto credere semplicemente in me!”
“Tu sei pazza”
“Forse! Allora perché non te ne vai e mi lasci in pace?!” Abby raccolse le sue gonne (guai a farle sporcare nei pavimenti del manicomio) e la propria borsetta.
“Tornerò ancora Clarke, finché non mi dirai la verità. Sarò il tuo incubo peggiore”
“Ho affrontato cose peggiori di te, Signora Jaha - rispose Clarke fissandola con uno sguardo così lucido che Abby per un momento credette che sua figlia stesse dicendo il vero (solo per un attimo) - non mi fai paura. Torna pure, la risposta sarà sempre la stessa perché è la verità” .




Era nella sua cella, seduta sul proprio letto a guardarsi le mani, cercava di ricordare il più possibile dei suoi viaggi nel Paese delle Meraviglie, altrimenti sarebbe diventata matta sul serio. La prima volta che ci era finita era stato per caso alla festa di compleanno di Wells quel loro vicino il cui padre Thelonius era molto amico di sua madre e suo padre, i bambini avevano deciso di giocare a nascondino e Clarke era finita per inciampare in una radice e cadere dritta dritta in una tana di un coniglio, solo che quella tana sembrava non avere fine e mentre Clarke cadeva inesorabilmente giù qualcuno l’aveva afferrata per l’orlo del suo vestitino blu e si era ritrovata di fianco una bambina (forse persino più piccola di lei) con corti capelli neri tagliati a caschetto vestita con una divisa bianca con giacca e panciotto, che teneva in mano un orologio da taschino.
“Forza, presto, presto! Siamo in ritardo!” aveva detto sorridendole, quando erano finite in una sala con il pavimento in marmo scuro. 
“Il mio nome è Octavia e sono il Bianconiglio… beh uno dei tanti, ma comunque… tu sei?” suo padre, da agente dell’intelligence che era stato per un certo periodo le aveva insegnato di non dire MAI il proprio vero nome agli sconosciuti finché non era sicura di potersi fidare, così pensò velocemente a che nome scegliere e le venne in mente una delle gemelle Kingsley, Alice così rispose:
“Io sono Alice! Ma dove stiamo andando!” le domandò quando la bambina le infilò in bocca una specie di panetto di burro.
“Come dove stiamo andando, Alice! Stiamo andando nel Paese delle Meraviglie! Proprio dietro quella porta, vedi?” domandò, mangiando anche lei un pezzo di quel panetto, mentre diventavano molto più piccole, della grandezza della porticina in fondo alla stanza. In quell’occasione li aveva conosciuti tutti: Raven guerriera e Wick-con-il-Cappello… così come aveva conosciuto Jasper e Monty due migliori amici così migliori amici che si finivano le frasi a vicenda, erano un duo piuttosto comico.  Poi c’era la Vecchia Regina Rossa che l’aveva quasi fatta ammazzare e i sudditi, stanchi delle sue angherie avevano finito per tagliarle la testa (come lei aveva fatto con suo marito). Al suo posto avevano chiesto ad Alice (che nessuno sapeva ancora si chiamasse Clarke) di prendere il trono, ma Clarke doveva tornare a casa, così svelata sua vera identità tornò con Octavia alla Tana del Coniglio e a casa. Solo che anche a casa era passato più di un mese e la credevano ormai morta… suo padre era stato l’unico, apparte Wells a crederle, ma quando qualche anno dopo, Clarke aveva già sedici anni suo padre era morto, sua madre si era risposata con Thelonius che non credeva a una sola parola, così Clarke era partita alla ricerca della Tana del Coniglio e Wells l’aveva seguita perché voleva aiutarla a raccogliere prove che il Paese delle Meraviglie non era una fantasia. Aveva trovato sta volta, il paese delle Meraviglie sotto il potere della nuova Regina Rossa Eletta Roma, che era a suo parere peggio della Vecchia Regina Rossa e che le aveva dato la caccia, durante una delle loro fughe, Charlotte (poco più che dodicenne) si era avventata contro Clarke armi in pugno e Wells si era frapposto prendendosi una coltellata fra le costole. Non avevano potuto fare niente. Era morto chiedendole di raccontare a suo padre come fosse andata per poi svanire, come tutti coloro che muoiono nel Paese delle Meraviglie in fumo; così Clarke era tornata a casa con l’aiuto del Fante di Cuori che aveva tradito la sua pazza regina per proteggere la sua famiglia e con cui non andava per nulla d’accordo e di Octavia, ma una volta tornata senza Wells sua madre la fece ospedalizzare e da allora il Paese delle Meraviglie era una memoria distante.
“Forza…! Dai non puoi metterci tutto il giorno!” sentì sussurrare da qualcuno fuori dalla sua porta prima che quella si aprisse cigolando.
“Hey Clarke, che brutta cera, biondina - Octavia Blake, il Bianconiglio era lì davanti a lei in divisa mentre si osservava l’orologio - siamo terribilmente in ritardo..! Su dobbiamo andare”
“No, ‘Via - rispose Clarke - non so cosa tu ci faccia qui ma non ho nessuna intenzione di venire con te” 
“L’avevo immaginato motivazione per cui ho portato i rinforzi” disse facendosi da parte mentre lui entrava nella sua stanza.
“Piacere di rivederti, Principessa…” rispose lui di fronte la sua espressione basita e infuriata, ammiccandole.
“Tu… il Fante? Se speravi di convincermi…”
“Wells… Clarke - rispose Octavia - è ancora vivo, ho sentito di qualcuno che lo ha visto…”
“Impossibile, Wells è morto, Octavia, tra le mie braccia, l’ho visto svanire in fumo!”
“Non hai mai visto il suo cadavere! Potrebbe ancora essere vivo! E comunque lui non è per convincerti… anche se so che ne è capace… Bellamy è tutta tua”
“Scusa tanto Principessa, ma non ho tempo per combattere contro la tua testardaggine.” disse il moro avvicinandosi.
“Stammi alla larga”
“Lo farei con piacere ma Octavia ha un teaser e non penso di volerlo provare, di nuovo” era comica la cosa se la si guardava da quella prospettiva… e se Bellamy Blake (che lei odia davvero tanto) non avesse usato quella distrazione per caricarsela in spalla mentre Octavia creava il passaggio verso il Paese delle Meraviglie. Fantastico. Un perfetto lunedì. Il modo migliore per iniziare la settimana. No davvero.  


Angolo Autrice (Alias quella matta che si guarda in un giorno un intera serie TV e poi partorisce ff strane come questa)
Esatto, sono tornata con un'altra Bellarke... Insomma in un week-end (più come solo sabato) mi sono guardata tutta Once Upon A Time in Wonderland e poi mi si è accesa la lampadina: Clarke= Alice, Octavia=Bianconiglio e Bellamy (ovviamente)= Fante di Cuori, solo che non c'è nessun Jafar (anche se ci sarà un John Murphy ancora più psicopatico del solito) e Wells non è un genio e non è Cyrus sicuramente, solo un caro amico di Clarke per la quale è morto... o forse no? Lo scoprirete nei prossimi capitoli...
Quindi... come al solito fatemi sapere cosa ne pensate che ci tengo! Un bacio a presto, Giu!  


   





 
  
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