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Autore: notaconstantstar    21/04/2015    1 recensioni
Dal testo:
"E Arabella,se avessi saputo che volevi andare via senza nemmeno un saluto, avrei costruito una rete di stelle e cuscini di nuvole bianche per fermare il tuo volo nel cielo."
[1174 parole]
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Arabella

 

Era arrivato il grande giorno ed Harry, la voglia di mettersi il suo smoking ed andare a quella cerimonia mai desiderata, non ce l'aveva proprio. Aveva pensato anche di non andarci, ma poi aveva deciso di partecipare, solamente perché a lei avrebbe fatto piacere. Dopo una mezz'ora fu pronto, con il suo smoking nero e le sue scarpe nere lucide.

Prese il foglio sul quale vi era il discorso, le chiavi dell'auto e uscì di casa.

Era davanti la chiesa e non aveva nessuna voglia di entrare, ma alla fine entrò perché, a lei avrebbe fatto piacere, si ripeteva.

La chiesa era piena di gente: un colpo al cuore.

Prese posto e dopo qualche minuto la cerimonia ebbe inizio. Per tutto il tempo tenne gli occhi puntati verso il basso, non riusciva ad alzare lo sguardo e trovarsi a qualche metro di distanza quella bara di legno così lucida e triste. Ricoperta di fiori colorati.

Arrivò poi il momento in cui gli amici più stretti dissero qualche parola, arrivò il momento in cui toccava a lui parlare. Si alzò lentamente, prese posto dietro il leggio di legno e uscì dalla tasca all'interno della giacca il foglio su cui vi era il discorso, che prima aveva perfettamente piegato.

Le lacrime agli occhi. La gola secca. Non riusciva ad emettere suono.

Si schiarì un po' la voce e << Arabella la conobbi una sera di metà Luglio nel bar dove lavorava. Ricordo che mi stava portando una birra, e non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso. Arabella era diversa dalle altre ragazze, lei indossava le Converse nere e non i tacchi, indossava le calze a rete e degli shorts un po' strappati, non delle gonne griffate.

Arabella aveva vent'anni, quasi ventuno, ma aveva la testa di una diciassettenne. Mi affascinò sin dal primo momento con quei suoi lunghi capelli biondissimi e i suoi occhi castani, all'apparenza comuni. Arabella mi aveva, come dire, stregato e più tempo passava più io diventavo creta nella sue piccole mani.

Ero... no, sono pazzo di lei.

L'ho amata con tutto il mio cuore, dandogli tutto quello che avevo. Arabella ed io eravamo una cosa sola. Ricordo quando mi disse che mi amava >> fece una pausa, sospirò e poi << quel giorno eravamo in spiaggia, era tardo pomeriggio e il cielo aveva preso un colore rossastro. Le dissi che era bellissima e lei mi rispose dicendo "Io ti amo!" poi rise, e risi anch'io, ma poi...lo ricordo come fosse ieri, poi si appoggiò sulla mia spalla e mi disse "Ti amo Harry, mi sono innamorata di te" e fu il giorno più bello della mia vita. >> Quei ricordi, che male che gli fecero in quel momento.

<< Arabella era una ragazza ribelle, faceva la dura e adorava stare tutta la notte da qualche parte con me, magari con una bottiglia di birra a testa e poi tornare a casa verso le cinque del mattino e fare l'amore. Amavo passare le mie giornate con lei, amavo baciare le sue labbra fine, amavo baciarle la tempia prima di andare a dormire, amavo pettinarle i lunghi capelli dopo che li lavava, amavo addormentarmi sul divano con lei mentre guardavamo un film.

Amavo prendermi cura di lei. Come se fosse stata la mia bambina.

È stata davvero la cosa più bella che mi sia mai capitata in ventiquattro anni e mezzo.

Mi ha segnato per il resto della mia vita. >> fece una pausa per prendere fiato. Tutto ciò lo stava uccidendo.

<< Arabella, con le sue Converse nere, le calze a rete e gli shorts un po' strappati, era fuoco, era il mio fuoco... ma il fuoco brucia ed io mi bruciai, sono pieno di bruciature che adesso, dopo tutto questo, fanno ancora più male.

Arabella era forte, ma allo stesso tempo non lo era per niente. Arabella voleva fare la dura, ma era come un bicchiere di vetro in bilico su una credenza. Era fragile, dentro di lei si stava rompendo tutto, me lo disse lei una volta, quando eravamo al lago, stavamo fermi a galleggiare e iniziò dicendomi che adorava stare immersa nell'acqua, le dava la sensazione che tutti i suoi mali la abbandonassero per un po' e la lasciassero libera di respirare.

La vita era la sua malattia e diceva che l'unica cura era la morte, così io mi arrabbiavo e le dicevo di smetterla di dire così e litigavamo, e finivamo per dormire separati, lei nel nostro letto ed io sul divano. Ma io non riuscivo a starle lontano, così la raggiungevo nel letto, le davo un bacio sulla guancia e la stringevo forte a me, inalando il suo profumo di lamponi, e lei sorrideva e sorridevo anch'io, perché sapevo che mi aveva aspettato tutto il tempo.

Pensavo andasse tutto a meraviglia, stare con Arabella era come stare in una favola. Ma quando è arrivato quel giorno... beh, tutto è cambiato. Tutto è crollato.

Ricordo che quella mattina ero andato in una gioielleria a scegliere un anello, perché volevo sposarla e mi arrivò un messaggio da parte di Arabella che diceva: "Ti amerò per sempre, amore mio", ricordo che in quel momento sorrisi, ero davvero felice di avere una ragazza come lei. Tuttavia non le risposi dato che stavo per tornare a casa.

Arrivato al nostro appartamento vidi l'orrore. La trovai stesa sul pavimento che perdeva sangue dalla testa... tantissimo sangue, e nella mano destra aveva una pistola, che non sapevo da dove l'aveva tirata fuori, e nella sinistra una lettera.

In quel momento mi sentì mancare la terra da sotto i piedi, non riuscivo a respirare.

Mi sentivo impotente perché non potevo fare niente. Aveva perso tantissimo sangue, troppo.

Era finita.

Ho avuto il coraggio di leggere quella lettera solo due giorni fa e non mi sono mai pentito di aver avuto lei nella mia vita, e mai me ne pentirò.

Non riesco ancora a realizzare che la mia piccolina non c'è più. E Arabella, >> un dolore lancinante al petto, un groppo in gola << se avessi saputo che volevi andare via senza nemmeno un saluto, avrei costruito una rete di stelle e cuscini di nuvole bianche per fermare il tuo volo nel cielo.

Ma hai voluto fare la testona come sempre, sei stata egoista perché hai fatto di testa tua, pensando solo a te e non a come ci sarei stato io. E mi manchi tantissimo amore mio, mi sento vuoto, spento, non riesco a dormire la notte perché tu non sei più affianco a me, nel nostro letto. Non riesco a vivere le mie giornate perché non ci sei più tu a baciarmi, a stuzzicarmi. Sai, vorrei tornare indietro nel tempo e ricominciare tutto con te, e godermi al massimo ogni singolo momento, per imprimere i tuoi occhi nel mio cervello, per non dimenticarli mai.

E dopo tutta sarai sempre la mia Arabella, quella che ho conosciuto una sera di Luglio in un bar al centro, con le tue solite Converse nere e le calze a rete e gli shorts un po' strappati.

Ti amo mio piccolo angelo.

Per sempre tuo,

Harry. >>

  
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