Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Yuna_19    21/04/2015    1 recensioni
La vita, con le sue difficoltà, diventa per noi una sorta di avventura che dobbiamo iniziare a combattere ed affrontare, nel bene o nel male. E, infine, siamo noi decidere quando e come farlo.
Spero di avervi incuriositi. Buona lettura :)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




La Valle



Il rumore delle gocce d'acqua sovrasta quella grotta buia e gelida.
Un corpo seduto in un angolo trema visibilmente e non soltanto a causa del freddo che lo circonda. Singhiozzi che cercano di essere trattenuti inutilmente.
Alza il viso guardandosi intorno e, in un primo momento, non sa cosa fare o cosa pensare, per poi avvicinarsi con titubanza alla parete davanti a lei.
Mani che si arrampicano; che cercano, in qualche modo, di salire per quella cima che sembra talmente lontana...
Un verso strozzato; una ferita profonda che non smette di sanguinare e talmente tanti graffi che si confondono tra loro.
Un respiro affannoso rimbomba per quella caverna profonda e oscura con le pareti scivolose e ripide. La luce filtra dall'alto, da quella cima che dà l'idea di essere irraggiungibile mentre il buio circonda tutto, rendendo quel luogo immobile e statico.
Le sue mani cercano di trovare un nuovo appiglio, salendo di poco e ad ogni nuovo passo scivola rischiando così di cadere.
Ha l'affanno e la bocca secca, cerca di rimanere concentrata sulla sua meta, sul suo obiettivo, sulla cima da cui si possono scorgere i primi timidi raggi del sole.
Trattiene a malapena le lacrime che incominciano a diventare insopportabili, bruciandole gli occhi, che sono ormai lucidi dalla stanchezza.
Si arrampica ancora nonostante i muscoli delle braccia e delle gambe sono indolenziti.
La luce diventa pian piano più intensa e l'oscurità, lentamente, si allontana anche se i suoi artigli sono sempre allerta, pronti per attaccare e portati nel suo mondo fatto di morte e da un silenzio che risulta opprimente e soffocante.
Si attacca ad una nuova sporgenza, ma la roccia si sgretola sotto le sue dita e per poco non cade giù in quella gola che sembra volerla inghiottire e non lasciarla più uscire, rendendo, così, vani tutti i suoi sforzi.
Si tiene alla parete con tutte le sue forze cercando di non scivolare per quella superficie coperta di fango.
Si ferma per qualche minuto, lanciando occhiate intorno a sé per poi soffermarsi sul proprio corpo, notando che il sangue delle ferite che si è procurata ha incominciato a seccarsi.
Ricomincia a salire e, una volta arrivata in cima, si dà un'ultima spinta tenendosi stretta ad una sporgenza facendo forza con le braccia e aiutandosi con le gambe.
Si rimette in piedi con un pò di fatica mentre volge lo sguardo davanti a sé; sorride nel vedere la distesa verde che le si presenta davanti.
Lascia che le gambe cedano sotto il peso della stanchezza, per poi sdraiarsi a terra cercando di prendere un pò di respiro, riempiendo i polmoni di aria fresca mentre i fili d'erba le accarezzano la pelle. Dà finalmente libero sfogo alle lacrime che le scendono prepotenti sul viso, portando via tutta la tensione accumulata fino a quel momento.
Sposta lo sguardo sopra di sé, ammirando il cielo tinto di diverse sfumature che vanno dal blu fino all'arancione acceso e all'orizzonte può notare che il sole si sta alzando, dando così inizio ad un nuovo giorno.
Si alza lentamente facendo pressione con le braccia. Una folata di vento le sfiora la pelle spostandole i capelli dietro la schiena mentre una serie di brividi le percorrono lungo la schiena.
Sorride felice. Finalmente ce l'ha fatta.
Si volta guardando il burrone che stanzia qualche metro da lei, da dove è riuscita ad uscire; a salvarsi da quel baratro di oscurità e sofferenza.
Si volta ancora, ammirando la distesa di alberi e prati e, prendendo un profondo respiro, inizia a correre verso una nuova meta.
Non le importa delle ferite e dei graffi presenti lungo il corpo. Non le importa se i muscoli bruciano sotto lo sforzo che ancora una volta li sta sottoponendo. Ormai il dolore non lo sente più, diventando così una sensazione lontana.
Un nuovo calore le si è formato all'altezza del petto riscaldandola completamente e donandole nuova forza ed energia.
Niente potrà più fermarla. Niente la potrà più abbattere.



Note dell'autrice:
Beh spero che questa storia vi sia piaciuta e vi ringrazio se siate arrivati a leggere fino a qui. Lo so che in se stesso questo racconto non ha molto senso, ma ne ha moltissimo per me. È nato da un discorso che ho fatto una persona alla quale tengo molto e che mi ha aiutata davvero tanto e per questo che la ringrazio di cuore.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Yuna_19