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Autore: ___Page    22/04/2015    0 recensioni
Entrò nella stanza, camminando lentamente per non svegliarlo, prendendo un profondo respiro. Odiava vederlo ridotto così. Odiava profondamente vederlo ferito e pieno di lividi, malconcio e bendato, sfinito e inerme.
*Panda Day*
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Penguin, Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Benvenuti al Panda Day, il giorno del delirio in cui da un'unica parola nascono fanfiction di ogni genere!

Perché Panda?!
Perché ci serviva un modo veloce per chiamarlo, perché 'Panda Day' suona che è una meraviglia e perché i panda sono carini e coccolosi.

Il meccanismo, se qualcuno vuole partecipare, è semplice.
Ogni settimana sceglieremo una parola aprendo a caso il dizionario e quello sarà il prompt per le varie fanfiction (tutti i generi, tutti i rating, tutti i pairing ma niente long) e basterà scrivere *Panda Day* nell'intro alla storia e il prompt della settimana in piccolo sotto al titolo sempre tra i due asterischi.
E non dimenticate la foto dei Pandaman in basso a destra!

Grazie a tutti e buona lettura!

*Per mercoledì prossimo, in occasione della ventesima parola del Panda day, ne sono state estratte due. Sta a voi decidere se usarne una o entrambe e buona decima parola pandosa*

Primo prompt: Poncho
Secondo prompt: Flauto




 
TOCCO INCONFONDIBILE
*marionetta*




 
Entrò nella stanza, camminando lentamente per non svegliarlo, prendendo un profondo respiro. Odiava vederlo ridotto così. Odiava profondamente vederlo ferito e pieno di lividi, malconcio e bendato, sfinito e inerme. Erano ripartiti da Dressrosa da un paio di giorni e lui ancora stava recuperando. Bene ma lentamente. E vederlo così lo uccideva.
Si era odiato Pen, per averlo lasciato andare, quando aveva visto in che condizioni era. Si era sentito morire nel riconoscere il suo braccio staccato accanto al suo corpo martoriato. Si era odiato per non avere disobbedito almeno quella volta, per non essere stato al suo fianco in quella battaglia ma sapeva anche che, se fosse stato lì, sarebbe potuta finire anche peggio perché sapeva fin troppo bene che il suo primo pensiero sarebbe stato proteggere lui.
E Doflamingo lo avrebbe capito, sì lo avrebbe capito perché non era altro che un manipolatore e la presenza di Pen avrebbe finito per trasformare Law nella sua marionetta.
Ma Pen aveva combattuta la sua personale battaglia a Zo, insieme a Gambanera contro Big Mom, uscendone indenne solo per lui, perché gli aveva promesso che non si sarebbe fatto ammazzare. E Law lo aveva promesso a lui e aveva mantenuto la sua promessa.
Aveva sconfitto Doflamingo. Aveva vendicato Cora. Ed era tornato da lui.
Si avvicinò cauto, osservandolo con apprensione, prima di sedersi accanto alla barella, togliere il cappello e scompigliarsi le già spettinate ciocche rosse per poi portare la stessa mano ad accarezzare la zazzera mora del suo capitano. Lo vide muoversi appena, mugugnando, e voltare il viso verso di lui a quel gesto, mantenendo gli occhi chiusi.
E poi lo vide rilassarsi e tranquillizzarsi come se avesse percepito che lui era lì.
E sorrise Pen. Sorrise nel realizzare che si era preoccupato per niente.
Sorrise nel rendersi conto che c'era solo un tocco al quale Law avrebbe sempre risposto senza esitazione alcuna. E non si trattava certo di quello dei fili di Doflamingo.







 
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