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Autore: Ice Star    22/04/2015    1 recensioni
Dal testo: Se la ricorda ancora, quella serata di tantissimi anni prima in cui, curiosa di poter osservare le stelle in un luogo buio ed isolato, era fuggita dalla finestra della propria stanza in piena notte ed era corsa lì, nascosta tra quegli alberi, con davanti agli occhi quell'enorme distesa d'erba che si allacciava con il cielo all'orizzonte.
Lei si aspettava di vedere le stelle, ed invece aveva sentito una voce.
*FF per il compleanno di Piper Parker*
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Koala, Sabo
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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~Sotto un pezzo di cielo~
 
 
"Siamo tutti nati nel fango, ma alcuni di noi guardano le stelle"
~Oscar Wilde



 







Il freddo le accarezza la pelle lattea ma lei, persa nei suoi pensieri, nemmeno se ne rende conto.
È da una buona mezz'ora che Koala cammina per le stradine del suo piccolo paesino di campagna, in una fredda notte d'estate.
Lei ama le stelle che si possono osservare dalla brughiera, senza gli aloni dei lampioni a coprire quel bellissimo spettacolo.
Se la ricorda ancora, quella serata di tantissimi anni prima in cui, curiosa di poter osservare le stelle in un luogo buio ed isolato, era fuggita dalla finestra della propria stanza in piena notte ed era corsa lì, nascosta tra quegli alberi, con davanti agli occhi quell'enorme distesa d'erba che si allacciava con il cielo all'orizzonte.
Lei si aspettava di vedere le stelle, ed invece aveva sentito una voce.
Era un ragazzino della sua età che, seduto nell'erba bagnata di rugiada, canticchiava una canzone che la mora non aveva mai sentito prima.
Era rimasta incantata da quella voce di giovane uomo così intonata e profonda. Le parole sembravano entrarle sotto la pelle per poi non uscirne mai più.
Sabo, era quello il nome del bambino imbarazzato dai suoi sinceri complimenti.
I suoi capelli biondi non erano male uniti alla sua faccia color pomodoro.
Non può non ridere la ragazza che, camminando per le strade, ha ormai quasi raggiunto quel luogo magico e proibito. Ormai è una donna e del ricordo di quel bambino non è rimasto che quel bellissimo ciondolo dal quale Koala non si stacca mai: un cuore d'argento che racchiude una stella del medesimo materiale e, al cui centro, è incastonato un piccolo brillante.
Lei amava la danza. Ballare sul ritmo della voce di Sabo era quello che più desiderava, e non aveva sognato altro fino a quella fatidica notte.

-Devo andare- sussurra piano il biondo, sviando lo sguardo al cielo.
-Dove?- domanda con preoccupazione la quattordicenne, sentendo già gli occhi pizzicare.
-Te l'ho detto che mio zio ha una casa discografica ed ha accettato di farmi cantare, no? Non diventerò famoso ma potrò almeno cantare! Il solo problema è che la sede si trova a New York- la voce, ormai diventata profonda, ha un tremito a quelle parole.
Koala non parla, non sa cosa rispondere e lascia che le lacrime, che le bagnano la pelle, lo facciano per lei.
Sabo la osserva, l'abbraccia e poi, come se nulla fosse, appoggia le labbra sulle sue, più calde e morbide.
Il loro primo vero bacio, un bacio salato che sa d'addio mentre le sue mani di giovane uomo le allacciano una fine collana d'argento al collo.
-Tornerò. Un giorno tornerò-”


Quella sera, Koala lo aveva guardato correre via, troppo stordita per alzarsi e seguirlo e troppo scombussolata per capire cosa stesse succedendo.
Continua a camminare, ormai ventenne, tra quelle strade che l'anno vista muovere i primi passi e correre da ragazza, tra risa e lacrime.
Nella sua mente, il giovane Sabo è rimasto esattamente come tanti anni prima e non sa esattamente come immaginarselo. D'altronde, superata la fase dell'infanzia, il corpo cambia, cresce e spesso gli amici si stentano a riconoscersi.
Appoggia le dita sul piccolo ciondolo sempre lì, appeso al suo diafano collo e, giocandoci, ripensa a quelle sere d'estate passate a piroettare a ritmo di una musica silenziosa.
Amava ballare ascoltandolo cantare...
Persa nei suoi pensieri, non si è nemmeno accorta di aver raggiunto quella linea di alberi che segnano il confine tra il paese e la brughiera.
Abbandona la strada asfaltata e si dirige verso quei cespugli che conosce da sempre. Scosta un ramo dal viso e si abbassa, per superare un altro ramo, troppo robusto per essere piegato.
Vuole vedere le stelle Koala, ma quello davanti a cui si ritrova a spalancare la bocca non è una stella, ma la schiena di un ragazzo.
Quei capelli biondi dello stesso colore, seppure un po' più lunghi, quel cappello a cilindro abbandonato malamente tra l'erba, quella capigliatura.
Chissà se anche il suo viso è sempre lo stesso.
Prima che Koala possa dire o fare qualsiasi cosa il ragazzo, a tre passi da lei, tira fuori un telefono dalla tasca e fa partire un musica lenta.



[Guardastelle-Bungaro]


 
Da qui, mi piace calcolare le distanze 
Da qui, proiettami nello spazio siderale 
Da qui, da qui, da milioni ad occhio e croce di persone 

 
Il ragazzo le da le spalle, alzando la testa al cielo e lasciando che la voce segua il ritmo.
La voce è la stessa...

Da qui, ho conosciuto la costellazione 
Da qui, senza mai guardare dentro un cannocchiale 
Perché la mia vista vede, è una lente naturale 

 
Serate passate ad osservare le stelle e ad ascoltare la sua voce che, seppur senza musica, risultava dolce nel pronunciare i nomi delle costellazioni.

 
 
E ho fantasia e posso anche volare
La fantasia lo sai ti fa volare 

 
Il giovane si volta, piegando la testa reverente e porgendole una mano, in una muta richiesta di seguirlo.
Il volto di Sabo è più maturo, ma quel sorriso e quegli occhi sono ancora capaci di stregarla.


 
Guardastelle, guarda, in questo mare di stelle, mi perderò con te 
Guardastelle, guarda, è un cielo di fiammelle, il buio più non c'è 

Le prende la mano destra e la appoggia alla propria spalla lasciando scivolare la sua sul suo fianco. Afferra saldamente la sua mano sinistra, così piccola e fredda e, intrecciando le dita, prende a muoversi a ritmo di musica, trascinandola in una danza sulle note della propria voce.
Continuano a danzare per qualche istante e poi, all'improvviso con un movimento del braccio, la spinge via, facendola ruotare su se stessa.
Koala continua a girare, chiudendo gli occhi ed ascoltando la musica, senza smettere di sorridere.
Apre di scatto gli occhi, continuando però a piroettare, quando sente qualcosa pizzicarle la pelle.
Ride, osservando il biondo soffiare dal palmo della propria mano della polvere d'oro su di lei.
Sembra una pioggia di stelle dorate...


 
Da qui, mi stacco da terra ad immaginare 
Da qui, chissà se c'è un mistero grande da scoprire 
Da qui, una libera preghiera per una pace da inventare 

 
Tornano nella posizione di prima e lui riprende a cantare, senza mai staccare gli occhi da quelli di lei.
Sembrano una cosa sola, come se quei passi li avessero provati per una vita intera...


 
Ho fantasia e posso anche volare 
La fantasia, lo sai ti fa volare 

 
Quante volte si è ritrovata a sognarlo, mentre guardava le stelle?
Quante volte aveva cercato quegli occhi ridenti tra la folla?
Quante? Davvero troppe per potersele ricordare tutte.


 
Guardastelle, guarda, in questo mare di stelle, mi perderò con te 
 
La osserva negli occhi, in una muta promessa.

Guardastelle, guarda, è un cielo di fiammelle, bruciano per te 
 
Le sorride, cantando quelle parole con la voce del cuore.
L'ha sognata troppe volte ed ora, che l'ha tra le braccia, vorrebbe non svegliarsi più.


 
Sotto il cielo la terra, ogni uomo una stella 
Una speranza sospesa, tra la scienza e la guerra 
Una speranza sospesa, tra la scienza e la guerra 

 
  Il loro ondeggiare rallenta lentamente fino a quando non si fermano.
Prende le sue bianche mani nelle sue, scaldandole e, indicando il cielo, alzano entrambi gli occhi a quella bellissima ed immensa trapunta oscura punteggiata di pallidi puntini bianchi.


 
Guardastelle, guarda, in questo mare di stelle, mi perderò con te 
Guardastelle, guarda,è un cielo di fiammelle, 
è un cielo di fiammelle...
 
Le sussurra le ultime parole con dolcezza, in una promessa senza fine...













 
 
La musica termina e si ritrovano così, mani nelle mani, uno di fronte l'altra, con i volti rivolti all'infinito.
Koala abbassa lentamente lo sguardo e si blocca, contemplando quel volto così maturo e temprato dal tempo.
Osserva le sue iridi scure brillare, con le stelle negli occhi, e sorride, guardando quelle labbra piegate all'insù.
Dopo qualche istante anche Sabo abbassa il volto e sono a pochi millimetri di distanza, come quella sera.
-Ciao- le sussurra incerto.
-Ciao- gli risponde felice.
-Sono tornato. Te l'avevo promesso- il suo volto perde tutta l'allegria e diventa una maschera di serietà.
-Sì, è vero. Ci hai messo un po'- si tocca con l'indice la collana, pensando a tutte le storie finite male solo perché quel sorriso non riusciva a cancellarsi dalla sua mente.
-L'hai tenuta- è solo una fredda costatazione la sua.
-Sì- Koala si sente in imbarazzo mentre un pesante silenzio cala tra loro.
Allunga il collo perso di lui ed affonda il viso nella sua spalla.
Aspira il suo profumo e gli passa le mani attorno al busto, proprio sollo le braccia, stringendolo con forza.
Non sa cosa dire, ma i suoi occhi non smettono di riempirsi di lacrime che ora, silenziose, le rigano le guance.
-Non piangere, ti prego- l'afferra per le spalle ed appoggia la fronte sulla sua, asciugandole il viso con i pollici.

Le sorride dolce, perdendosi nelle sue profonde iridi blu come il cielo che ama da sempre.
-Perché sei tornato?-
-Vieni con me, sotto un nuovo cielo- la osserva sgranare gli occhi, impaurita da quella richiesta.
-Ma io...perché io?- stringe le dita affusolate sulle sue spalle, sentendo la stoffa della sua giacca solleticarle i polpastrelli.
-Ti amo-
Non le da il tempo di ribattere, tappandole la bocca in un bacio.
Un altro primo bacio, per loro due.
Koala chiude gli occhi, lasciando che la lingua del giovane accarezzi il suo palato, riscoprendo il proprio sapore.
Non sono più due bambini, lo sanno e lo sentono nel cuore.
Il loro non è mai stato uno di quegli amori che si scordano, una volta terminato di soffrire, no! Loro hanno continuato a sognare quel piccolo pezzo di cielo sotto il quale si incontravano ed ora, che sono l'una tra le braccia dell'altro, tutto potrebbe anche scomparire senza che se ne accorgano.
Si staccano solo quando sono in debito d'ossigeno.
-Quando si parte?- gli domanda allegra, facendo piegare nuovamente quelle sottili labbra all'insù.
Sabo comincia a ridere e poi, poggiandole le mani sui fianchi, comincia a d ondeggiare lentamente a destra e poi a sinistra.
-Domani, piccola. Da domani vedrai lo stesso cielo, ma ci saranno nuovi orizzonti-
Koala si stringe di più contro il suo corpo, stringendogli le spalle; appoggia la fronte tra la spalla ed il collo, ascoltandolo cantare dolcemente contro il suo orecchio.
Continuano a danzare tutta la notte, con il sorriso sulle labbra e le stelle annegate nei loro occhi.




 




Nulla, nemmeno il tempo o la distanza, avrebbe mai potuto separare quei due cuori che, sotto lo stesso pezzo di cielo, hanno amato e sofferto assieme...
 


 
  
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