Il treno arrivò a Termini alle 19.00 precise.
Yomi era ferma al binario 16 ad aspettare che Frenny scendesse e la raggiungesse.
Avevano deciso il giorno prima di passare il sabato sera assieme, a Roma, a casa di Yomi. Visto che la madre e la sorella di lei partivano ognuna per cavoli propri, casa era libera e pronta ad accogliere una piccola festa fra donne. Un pigiama party esclusivo per due persone.
-Frenny! – Yomi chiamò il nome della ragazza, avvistando dei lunghi capelli rossi che venivano illuminati da quel poco sole che ancora non voleva saperne di tramontare.
-Ei! – Rispose lei, abbracciando Yomi, contenta di rivedere la sua amica.
Si diressero entrambe verso la metro, parlando del più e del meno dei ragazzi con cui le due si sentivano: Shugar e Desi.
-L’altro giorno Desi mi ha detto delle cose così carine… - Cominciò Frenny, sedendosi nella metro B direzione Rebibbia.
-Assì? – Chiese Yomi. –E cosa esattamente? – continuò curiosa.
-Non te lo dico, mi vergogno. – Rispose la rossa, girando il viso color pomodoro.
-Beh, anche Shugar ogni tanto dà segni di gelosia. E punzecchiarlo su questo argomento mi diverte un sacco! – Frenny la guardò quasi ridendo, notando come le due erano diverse dal punto di vista “amore” e “dolcezze fra innamorati”.
Le due ragazze scesero a Santa Maria del Soccorso, dove Yomi aveva lasciato la sua punto bianca chiamata in modo scherzoso dalla madre “Carolina”.
-Passiamo a posare il borsone e poi andiamo a cena fuori, va bene? – Chiese Yomi.
-Certo, certo, anche perché portarla in giro sarebbe scomoda. – Rispose Frenny, entrando in macchina per poi mettersi la cintura di sicurezza.
Le due percorsero la tiburtina completamente vuota, vista l’ora che si era fatta. Raggiunsero casa della mora alle 20.15 o giù di lì. Yomi parcheggiò la macchina fuori dal cancello, per poi far entrare Frenny in casa.
-Benvenuta a casa mia! – Le disse sorridendole.
-Grazie. – Rispose lei ridendo.
Yomi l’accompagnò in camera dove Frenny poggiò la borsa su un grande letto matrimoniale color rosso intenso.
-Si… Mia madre ha gusti particolari. – Le disse.
-Dormiremo qui? – Le chiese Frenny.
-Si. Vuoi dei letti separati? -
-No no, va benissimo. – Concluse la rossa.
Una volta lasciata la borsa ed esser passata in bagno per una rapida sistemata, le due ragazze risalirono in macchina, direzione pub per ubriacarsi e fumare a schifo.
La serata passò serena, le due ragazze bevvero una quantità esorbitante di alcol e fumarono come se il giorno dopo non ci fosse più stato il mondo. Tutto ciò non era per niente sicuro, dato che Yomi si rimise alla guida alle due e mezza di notte, direzione casa. La fortuna fu che non ci furono incidenti e le due amiche riuscirono a tornare a casa sane e salve, ma poco sane di mente, non che lo fossero anche da sobrie.
-Hai visto come ballava quello? Sembrava un pinguino! – Cominciò Yomi, lasciando le scarpe sulla porta di casa.
-Oddio, si, era troppo carino però! – Continuò l’amica, seguendo l’esempio di Yomi per poi seguirla in camera.
-E quello in giacca e cravatta? Sembrava dovesse festeggiare il funerale di qualcuno! – Disse ancora Yomi, sedendosi sul letto bevendo ancora un sorso di vodka liscia.
-Che cosa triste… - Concluse Frenny, specchiandosi ai lunghi specchi appesi all’armadio della camera.
-Vuoi? – Le chiese, passandole la bottiglia. – E’ forte. – Concluse.
-Passa, passa. – rispose lei, bevendone un sorso, per poi staccare la bottiglia dalle labbra e poggiarsi all’armadio.
-wow. – commentò, notando come l’alcol le faceva girare il mondo.
Ne bevve ancora un po’, svuotando la bottiglia.
-Scusa. – Disse ridendo. – Non me n’ero accorta. – Continuò.
-Non fa niente. – Disse Yomi, alzandosi. – Posso fare questo... – Si avvicinò al viso della ragazze e le leccò le labbra.
Frenny rimase immobile, sentendo la lingua di Yomi passare sulle sue labbra inumidite di vodka liscia. La guardò leccarsi le sue stesse labbra, per poi avvicinarsi ancora al suo corpo.
-Cos’è quella faccia? – Le chiese.
-N…Nulla. – Le rispose lei, arrossendo un po’.
-Posso? – Le chiese nuovamente.
-E se… fosse una specie di tradimento verso Desi e Shugar? -
-Francamente? Sti cazzi… - Concluse, sorridendole.
Frenny rimase un po’ stranita, ma alla fine acconsentì ad un bacio, mettendo le braccia intorno al collo di Yomi, facendole spazio all’interno della sua bocca.
La lingua della mora cercò quella di Frenny ed una volta trovata, cominciò a giocarci fino ad intrecciarla con lei stessa, mentre Yomi spingeva la rossa contro l’armadio.
L’atto si consumò in una manciata di minuti, fino a quando Yomi non si sedette sul letto aprendo le braccia. Frenny si avvicinò a lei, un po’ tentennante, forse ripensando a Desi, ma alla fine attaccò ancora le labbra a quelle della mora ed il bacio continuò sulle lenzuola di quel letto matrimoniale.
Yomi alzò la maglietta della rossa, infilando le mani sotto il reggiseno. Frenny si alzò di scatto.
-V…Vuoi proprio andare fino in fondo? – Le chiese un po’ spaventata.
-Mi fermo se ti dà fastidio. – Le rispose Yomi.
Frenny tentennò ancora, ma forze il troppo alcol nelle vene le faceva sembrare tutto meno complicato di come poteva essere e anche molto più divertente quindi riprese a baciare Yomi facendosi toccare i seni.
Dopo qualche massaggio che le due ragazze si fecero assieme, Yomi si mise seduta, togliendo la maglia a Frenny, per poi togliersi la sua.
-Hai mai fatto una cosa del genere? – Le chiese.
-No. – Le rispose Frenny.
-Sarò la prima ad indirizzarti sulla strada Lesbo? – Le chiese ancora, ridendo.
Frenny annuì, sorridendole imbarazzata. -Beh… Forse è colpa mia e sono stata io ad indirizzartici. – Le rispose.
-Forse. – Frenny si avvicinò al viso di Yomi, spingendo una gamba fra quelle della mora, facendola gemere un po’.
-Sarà più divertente di quel che pensavo. – Le disse.
Yomi annuì, mordendole un orecchio con le labbra, mentre Frenny scendeva con le mani fino all’intimità, procurandole piacere, che poi Yomi contraccambiò in nottata inoltrata. Le due ragazze peccarono di lussuria senza pensare a nient’altro che una al corpo dell’altra, forse indotte dall’alcol, forse per provare nuove esperienze, ma nessuna delle due si fermò finché non rimasero stremate, sotto le coperte rosse di quel gran letto matrimoniale.
 
-Yomi… Yomi! – Frenny svegliò la mora alle 10.00 del mattino dopo.
La ragazza si mise seduta mezza frastornata, piena di occhiaie e conati più o meno forti, colpa dell’alcol bevuto la notte precedente.
-Frenny… Che cosa… -
-Sono le 10.00! Ho il treno fra un’ora e mezza! – Yomi si accorse della gravità, più o meno, della cosa e si alzò di corsa, sistemandosi cercando di tornare umana come Frenny aveva fatto qualche minuto prima. Entrarono in macchina in fretta e furia.
-Faremo colazione alla stazione. – Cominciò Yomi.
-Si. – continuò lei.
Nessuna delle due aveva parlato della notte. Forse perché era troppo imbarazzante da “sobrie”.
-Alla fine non ho usato neanche il pigiama. – Disse Frenny, ridendo un minimo, cercando di aprire l’argomento “sesso sfrenato fra noi due”.
-Già… -
-Te ne penti? – Le chiese.
-No. Sono stata la prima a baciarti se non ricordo male e non mi è… dispiaciuto. – Rispose Yomi, mandando a fanculo uno che le aveva tagliato la strada.
-Cambierà qualcosa? – Le chiese ancora.
-Mh… Solo se lo vogliamo. – Le rispose ancora.
Il silenzio tombale tornò nell’autovettura.
Le due si salutarono dopo aver fatto colazione davanti al treno. Non ne parlarono più e non lo raccontarono a nessuno.
Come se non fosse mai successo.