Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
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Autore: Sea    22/04/2015    2 recensioni
Si sa, il blocco dello scrittore può farti impazzire ed Ed Sheeran stava cominciando a perdere colpi. Non voleva partire, per fuggire dai suoi problemi gli bastava il suo appartamento, non aveva bisogno di vacanze. Eppure si trovava lì, intrappolato dal suo manager, senza poter gestire la sua vita come una qualsiasi persona.
Non voleva che qualcuno interrompesse la sua solitudine, ma successe. Quell'incontro avrebbe trasformato la sua gabbia dorata in una via d'uscita, ma ancora non lo sapeva. Il suo deserto stava per trasformarsi in una florida oasi. Così, visse.
ATTENZIONE: IL CAPITOLO "TERZO GIORNO - PT II" è STATO MODIFICATO IN QUANTO MANCANTE DI UNA PARTE DELLA NARRAZIONE, ORA REINTEGRATA NELLO SCRITTO.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ed Sheeran, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo


Era appena arrivato all’aeroporto, dopo un volo lungo quanto bastava a tormentarlo. Non appena mise il piede sul primo scalino per scendere da quel trabiccolo, si sentì più tranquillo. Era una bella giornata di sole, tirava un lieve venticello e la temperatura era alta. Il cielo italico gli sembrava un miraggio, nonostante fosse appena sceso da un aereo.
  • Signor Sheeran – lo chiamò l’autista in giacca e cravatta – se vuole possiamo andare.
Forse era rimasto fermo più di quanto pensasse.
- Sì – Fiumicino brulicava di persone pronte a partire per qualche meta esotica, lontano da tutto, lontano da tutti. Lui invece aveva scelto di nascondersi in un luogo ancora indefinito, ma di certo non in una di quelle località affollate di turisti. Non aveva bisogno di una vacanza, ma il suo manager aveva detto che restare a casa come diceva lui, sarebbe stato meno produttivo di quanto credesse.  Così lo aveva mandato alla ricerca di qualcosa.
Entrò nell’auto subito dopo i suoi bagagli e la sua chitarra e sentì il fresco prodotto dal condizionatore gelargli la pelle.
- Potrebbe spegnere il climatizzatore? Può anche togliere la giacca se vuole, non sono il presidente degli Stati Uniti. – sorrise inconsapevolmente dinanzi all’ennesimo povero autista costretto nella cravatta nel mese di Luglio. Quello ricambiò il sorriso attraverso lo specchietto retrovisore e aprì tutti i finestrini.
Uscirono dall’aeroporto per una via secondaria, ma non ci fece davvero caso, voleva soltanto godersi il sole italiano, il vento e quel profumo di gelsomino così insistente.
 
Un’ora dopo, si lasciava cadere su un letto matrimoniale di un hotel del centro, stanza all’ultimo piano, come piaceva a lui. Non aveva mai capito cosa dovesse farsene di tutti quei cuscini. Sfilò le scarpe con le punte dei piedi e lasciandole cadere a terra abbandonava anche quella sensazione che lo assaliva quando si sentiva costretto a fare qualcosa. Non ci voleva venire, in Italia. Voleva starsene nel suo appartamento sulla terza strada e lavorare in santa pace. Ma J aveva già prenotato ogni cosa e glielo aveva comunicato con un messaggio in segreteria. Gli aveva anche detto che non poteva disdire nulla e che se non si fosse presentato, le prenotazioni sarebbero semplicemente slittate. Non era ancora abbastanza ricco da poter pagare un hotel a vita solo perché non voleva andarci.
L’aria lì era diversa da qualunque altro posto avesse visitato. Era dolce? Forse fresca? O magari tiepida? Non trovava una parola adatta, ma gli piaceva.
Certo che – pensò – Roma non è esattamente un posto poco popolato. Forse avrebbe dovuto cambiare città?
Prese il cellulare dal comò e cercò su internet un posto, se non isolato, quantomeno poco noto. Soprattutto ai giornalisti. Se lo avessero beccato per strada sarebbe stata la fine della sua costrizione-vacanza e sarebbe diventato qualcosa di peggio. GoogleMaps gli mostrava la forma dello stivale.
Era stato già a Milano e Roma, ma non al sud. “Napoli” svettava sulle altre città in quanto capoluogo, ma era comunque una grande città, sicuramente caotica e affollata quanto le altre. Forse una città di provincia? Scorse le cittadine che costellavano la costa del golfo e, senza un criterio preciso, scelse quella al centro, proprio alle pendici del Vesuvio.
  • Davvero poco rassicurante – mormorò a se stesso – però…
Ghignò come se stesse facendo uno scherzo a qualcuno. D'altronde non avrebbe avvertito J, non doveva informarlo necessariamente di ogni suo spostamento, non era certo sua madre e anche se lo fosse stato, non lo voleva tra i piedi.
Si alzò dal letto e raggiunse la scrivania. Alzò la cornetta del telefono e chiese di essere agganciato all’agenzia turistica dell’hotel. Dopo un paio di squilli una signorina rispose con non curanza.
- Vorrei prenotare un treno per Torre del Greco.
- Non esistono treni diretti per questa città, signore. Se vuole posso farla scendere a Napoli e da lì prenotarle un biglietto per una linea ferroviaria secondaria che si ferma nel centro città.
- Va bene.
- Quando vuole partire, signore?
- Tra un paio d’ore, se è possibile. – pregava che ci fossero più treni per Napoli di quanto credesse. Voleva uscire da quella stanza e andare via.
- Potrebbe dirmi nome e cognome, cortesemente?
- Edward Christopher Sheeran.
Un attimo di silenzio, non si sentiva più il rumore della tastiera sulla quale la centralinista stava digitando.
  • Quell’Ed Sheeran?
  • Proprio lui – non dovrebbe più sorprendersi, ormai.
  • Sa, mia figlia la ama molto, non fa altro che ascoltare le sue canzoni.
Rise, poiché per un attimo aveva pensato che la persona dall’altra parte del telefono fosse una ragazza di quelle che urlano ai concerti e invece era una madre.
- Allora le prenoto la prima classe, posto finestrino. Il suo treno parte alle 11.00, signor Sheeran. Le farò avere il biglietto in camera.
- Grazie, miss, è stata molto gentile. Buona giornata.




Angolo autrice:
Questa storia è raccontata quasi totalmente dal punto di vista di Ed, il cui pensiero è condotto da un narratore esterno, quale me medesima. :)
Ho cominciato a scriverla da un po' e spero di concluderla, ma ho bisogno di un po' di motivazione. La scrivo per puro diletto, ma mi farebbe piacere condividerla e avere consigli e opinioni!
Spero che il prologo vi abbia incuriosito! :D
  
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