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Autore: eugeal    23/04/2015    1 recensioni
Lo sceriffo è tornato e Nottingham è salva.
Durante l'assedio, Marian ha scoperto un lato di Guy di Gisborne che non conosceva.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Guy di Gisborne, Marian, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'From Ashes'
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Sir Edward si alzò dal letto anche se il sole era appena sorto e i servitori dormivano ancora. Scese al piano inferiore in silenzio. Non riusciva a dormire, ma non voleva attirare l'attenzione dei servi e non desiderava la loro compagnia.
Si avvicinò a una finestra e guardò con orrore la forca che era stata eretta il giorno prima proprio davanti alla casa, poi si accorse di una presenza alle sue spalle e si voltò di scatto, pronto a gridare per chiedere aiuto.
Guy fece un passo avanti per mostrarsi a lui alla luce del sole e si portò un dito alla bocca per ammonirlo a fare silenzio.
Il padre di Marian si avvicinò a lui, agitato.
- Sir Guy! Dove siete stato? Avete notizie di Marian?
Gisborne lo guardò: Sir Edward sembrava invecchiato di colpo da quando Marian era stata portata via e la sua salute sembrava ancora più debole del solito. Lo fece sedere sulla poltrona accanto al camino e si chinò verso di lui per parlargli.
- Non posso restare a lungo, nessuno deve sapere che sono qui. Marian per ora è al sicuro, Robin Hood sa quello che è successo e la salverà il giorno stesso del matrimonio. Però voi dovete organizzarvi per fuggire, Sir Edward, avete amici che possano offrirvi protezione?
- Io?
- Sì. Marian non potrà mai essere davvero libera se Barret può minacciare voi.
Guy abbassò lo sguardo nel ricordare che lui aveva usato la stessa identica minaccia per trattenerla al castello.
- Ho amici, sì. Mi aiuteranno nella fuga e chiederò ospitalità all'abbazia.
- Bene. - Approvò Guy. - Siate pronto ad andare via al momento giusto. Il giorno del matrimonio ci sarà poco tempo per agire, ma non potete scappare prima oppure Barret si insospettirà. Se potrò verrò ad aiutarvi, ma non posso garantire la mia presenza.
- Pensate prima a Marian, Sir Guy, io sarò anche vecchio, ma sono in grado di cavarmela da solo.
- Devo prendere delle cose nella mia camera e in quella di Marian se me lo permetterete, ci sono servitori al piano superiore?
- No e non temete, li terrò lontani per il tempo che vi è necessario. Prendete qualsiasi cosa che possa servirvi, questa è sempre casa vostra.
- Grazie. - Disse Guy, poi guardò il padre di Marian, preoccupato per lui. - Stasera, al tramonto, qualsiasi cosa succeda, restate al sicuro.
Salì le scale in fretta e per prima cosa recuperò le armi: prese una spada in più che avrebbe attaccato alla sella del cavallo, alcuni pugnali e un arco saraceno, simile a quello usato da Robin Hood. Poi decise di essere ottimista e infilò in una sacca un po' di vestiti e di oggetti che avrebbero potuto servirgli nel caso che fosse riuscito a salvare Allan senza essere ucciso.
Lasciò le armi e la sacca accanto alle scale ed entrò nella camera di Marian. Vide il suo cappotto nero ancora appeso alla parete e decise di portarlo con sé, non tanto perché ci tenesse particolarmente, ma perché Marian lo aveva custodito con cura quando pensava che lui fosse morto.
Lo piegò e lo lasciò accanto agli altri bagagli, poi tornò nella stanza di Marian.
Quello che stava cercando probabilmente non era in piena vista, perciò avrebbe dovuto frugare tra le cose della ragazza. L'idea non gli piaceva e lo faceva sentire a disagio, però era necessario.
Aprì un baule ai piedi del letto e ne tirò fuori il contenuto in fretta, senza trovare quello che stava cercando. Invece, sul fondo, vide un anello e lo prese in mano, incredulo: era l'anello di fidanzamento che aveva regalato a Marian tanto tempo prima, un delicato cerchietto d'argento con le gemme disposte a formare piccoli fiori.
In realtà non si era mai dato la pena di cercarlo o richiederlo indietro, ma aveva pensato che fosse andato distrutto nell'incendio di Knighton Hall.
Invece Marian doveva averlo avuto con sé quella sera, forse aveva pensato di restituirglielo per placare la sua ira e non aveva mai avuto l'occasione per farlo.
In ogni caso ormai non aveva importanza, pensò con un sospiro e fece per rimetterlo a posto, ma cambiò idea e decise di tenerlo in ricordo di Marian.
Prese un nastro dal baule della ragazza e vi infilò l'anello, poi lo annodò e lo infilò al collo, nascondendolo sotto i vestiti.
Tornò a cercare tra le cose di Marian e finalmente trovò ciò che gli serviva, avvolto in un pezzo di stoffa e nascosto in fondo a un armadio.
Prese l'involto e lo infilò nella sacca insieme al cappotto nero, recuperò le armi e scivolò giù per le scale e fuori da Locksley prima che qualcuno potesse accorgersi della sua presenza.

Allan si aggrappò alle sbarre del carro prigione che lo trasportava verso Locksley, sperando di scorgere qualche traccia dei fuorilegge.
Forse Robin Hood avrebbe avuto pietà di lui e lo avrebbe salvato lo stesso, anche se era un traditore. Sempre che fosse al corrente della sua esecuzione. Ma il sole ormai cominciava a scendere verso l'orizzonte e lungo la strada non si vedeva nessuno.
Il viaggio terminò senza incidenti e gli uomini dello sceriffo lo trascinarono fuori dalla gabbia, minacciandolo con le spade per portarlo verso il patibolo che era stato eretto di fronte all'ingresso principale della casa.
Lo sceriffo era già seduto in prima fila, su una specie di trono di legno e Sir Edward era seduto accanto a lui, tenuto al suo posto dalla presenza di due guardie armate.
Allan cercò di dibattersi disperatamente, ma le guardie lo portarono di peso fino alla forca e lo fecero salire sulla piattaforma, mettendolo in piedi su uno sgabello, poi gli infilarono il cappio intorno al collo.
Un prete si avvicinò a lui e gli sorrise con compassione.
- Figliolo, sono qui per assolverti dai tuoi peccati, se vorrai confessarli.
Allan lo guardò, terrorizzato. Ormai iniziava a rendersi conto che non sarebbe venuto nessuno e che lui sarebbe morto impiccato proprio come suo fratello.

Guy osservò i soldati che portavano Allan verso il patibolo e quelli disposti intorno al luogo dell'esecuzione che sorreggevano torce fiammeggianti per illuminare la scena anche dopo il tramonto del sole.
Tipico dello sceriffo, voleva godersi lo spettacolo fino in fondo e nel modo migliore.
Gisborne lo osservò, seduto accanto a Sir Edward e si accorse di provare solo disprezzo per l'uomo che aveva servito fedelmente per così tanti anni. Non sapeva quando e come fosse successo esattamente, ma Guy era cambiato e ormai non sarebbe più riuscito a obbedire ciecamente agli ordini di Vaisey.
Riconoscerlo rendeva le cose più facili: ormai non avrebbe più potuto decidere di tornare indietro, tanto valeva arrivare fino in fondo e vedere cosa sarebbe successo.
Dopo aver rinunciato a Marian non aveva più molto da perdere.
Spronò il cavallo per farlo muovere in avanti, preparò l'arco, fece un respiro profondo e poi sorrise: la maschera che gli copriva il volto aveva lo stesso profumo della ragazza.

- Ora basta, oppure confesserà anche i peccati di sua nonna. - Disse Vaisey, rivolto al prete, allontanandolo con lo stesso gesto che avrebbe usato per scacciare una mosca fastidiosa. - Su, impiccatelo, voglio vedere un po' di azione.
Lo sceriffo aveva appena finito di parlare quando una freccia gli volò accanto, conficcandosi nella spalliera di legno della sua sedia, seguita subito da un'altra che colpì il boia a una gamba, facendolo cadere dalla piattaforma.
Tutti si girarono a guardare il cavaliere che aveva scoccato quelle frecce e che stava tendendo di nuovo l'arco.
- Quello è il Guardiano Notturno! - Gridò lo sceriffo, indicandolo. - Prendetelo!

Guy scagliò un'altra freccia verso il soldato più vicino, poi si rimise l'arco a tracolla e incitò il cavallo, facendolo partire al galoppo.
Si sarebbe fatto inseguire dai soldati e li avrebbe fatti allontanare dal patibolo, poi avrebbe sfruttato la maggiore velocità del suo cavallo per distanziarli, raggiungere Allan facendo un giro intorno al villaggio, liberarlo e fuggire prima che potessero prenderli.
Si voltò a controllare la situazione e si lasciò sfuggire un'imprecazione.
Aveva pensato che lo sceriffo sarebbe rimasto a guardare come faceva di solito, ma Vaisey invece si era avvicinato alla forca e stava salendo gli scalini che portavano alla piattaforma con la chiara intenzione di impiccare Allan personalmente. Non avrebbe fatto in tempo a salvargli la vita, a meno di seguire il percorso più diretto, passando in mezzo ai soldati invece di aggirarli come aveva pensato di fare all'inizio.
Guy prese una decisione e fece voltare il cavallo, sguainando la spada allo stesso tempo, poi lo spronò e lo lanciò a tutta velocità verso il patibolo, caricando i soldati che gli venivano incontro.
Travolse i primi e colpì con la spada i successivi senza rallentare la corsa della propria cavalcatura, puntando dritto verso Allan.
- Idioti, fermatelo! Uccidete il Guardiano Notturno! Prendete gli archi, imbecilli!- Gridò lo sceriffo, vedendo gli uomini caduti, poi si girò verso Allan e con un calcio gli tolse lo sgabello da sotto i piedi.
Gisborne vide con orrore che Allan si dibatteva, cercando di respirare e incitò il cavallo ad andare più veloce. Sulla piattaforma, lo sceriffo aveva estratto una spada, ma Guy non si lasciò intimorire da quella minaccia: si abbassò sul collo del cavallo, schivando il suo fendente mentre passava accanto al patibolo, poi si raddrizzò e lanciò due coltelli verso la forca. Il primo mancò il bersaglio, ma servì comunque a distrarre lo sceriffo, il secondo invece recise la corda del cappio, facendo cadere Allan sulla piattaforma.
Il giovane cercò di rialzarsi, ma aveva ancora le mani legate e faceva fatica. Lo sceriffo si mosse verso di lui con la spada per finirlo e Guy fece per voltare il cavallo e tornare verso il patibolo, ma una freccia gli sfiorò la spalla, mancandolo per poco, mentre un'altra colpì di striscio il suo cavallo, facendolo impennare.
Guy riuscì a restare in sella, ma gli arcieri dello sceriffo lo avevano sotto tiro e gli impedivano di avvicinarsi ad Allan e allo sceriffo. Entro pochi secondi sarebbero anche riusciti a colpirlo e lui sarebbe morto senza essere riuscito a salvare Allan.
Gisborne strinse la presa sull'impugnatura della spada e si preparò a caricare di nuovo: lo avrebbero ucciso sicuramente, ma forse sarebbe riuscito a fermare lo sceriffo e a distrarre i soldati ancora per qualche secondo, regalando ad Allan qualche attimo in più per tentare la fuga.
Si lanciò in avanti, aspettandosi di essere trafitto da un momento all'altro, ma il dolore non arrivò, invece vide cadere gli arcieri dello sceriffo, colpiti da una raffica di frecce arrivate da lontano.
Hood!
Robin Hood era venuto ad aiutarlo? Guy era profondamente stupito, ma non permise alla sorpresa di rallentarlo: raggiunse la piattaforma al galoppo, colpì lo sceriffo alla schiena col piatto della spada facendolo cadere nel fango della strada e afferrò Allan al volo, gettandolo di traverso sul dorso del cavallo davanti a sé, poi incitò ancora l'animale e fuggì a tutta velocità verso la foresta prima che gli uomini dello sceriffo riuscissero a riorganizzarsi per inseguirlo.

   
 
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