Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: purpleblow    27/12/2008    3 recensioni
"Ciccione! Pensi sempre a mangiare!"
Un bambino. Un emarginato.
Questo era Chouji all'età di sei anni.
[...]Un sorriso si distese sulle sua labbra mentre la sua mente focalizzò l'immagine di colei che gli aveva dato la forza di sorridere.
Grazie a lei, era riuscito a credere di più in se stesso.
Lei, che da bambina era l'amica di tutti.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Choji Akimichi, Ino Yamanaka
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nel fiore dei ricordi






"Ciccione! Pensi sempre a mangiare!"
Un bambino. Un emarginato.
Questo era Chouji all'età di sei anni.
Rannicchiato per terra, con le mani sul volto per non far vedere le sue lacrime agli altri bambini.
Un sacchetto di patatine abbandonato alla sua sinistra.
"E smettila di piagnucolare. Piuttosto dovresti pensare a mangiare di meno."
Crudeli i bambini, non hanno peli sulla lingua.





Quante volte era stato schernito dai suoi compagni di accademia?
Non le ricordava tutte.
Li aveva detestati, uno ad uno.
Non c'era nessuno che gli avesse mai proposto di giocare.
Nessuno che gli avesse mai rivolto un sorriso.
Era solo Chouji, ma non si era mai lamentato.
Se ne stava in disparte, mangiava le sue patatine, ma non aveva mai infastidito nessuno.
Il ragazzo sorrise a quei ricordi così lontani.
Adesso era un ninja e gli veniva dato il rispetto che meritava.
Ma a chi doveva tutto questo?
Un sorriso si distese sulle sua labbra mentre la sua mente focalizzò l'immagine di colei che gli aveva dato la forza di sorridere.
Grazie a lei, era riuscito a credere di più in se stesso.
Lei, che da bambina era l'amica di tutti.
Si preoccupava sempre dei più deboli.





"Siete crudeli!"
I bambini si zittirono, voltandosi nella direzione da cui proveniva quella voce.
Una bambina.
Quella bambina che tutti conoscevano.
Ino Yamanaka.
Occhi azzurri come il cielo che riflettevano rabbia.
Capelli corti, di un biondo lucente, che le davano l'aria di una ribelle.
Se ne stava immobile a fissarli uno ad uno, le mani sui fianchi.
"Ino-chan..."
Lentamente, lasciò cadere le braccia lungo i fianchi e comiciò ad avvicinarglisi.
Si arrestò, di fronte a quello che si definiva il leader del piccolo gruppo.
"Tu saresti il capo, vero?"
Quello, deglutì.
La piccola Ino riusciva sempre a mettere sottopressione tutti.
"S-Sì."
Lei sospirò, il suo sguardo indagò l'espressione di ogni bambino che aveva intorno.
Provava disgusto.
"Non ti vergogni?"
"M-Ma..."
"Sparisci!"
Veleno.
Le sue parole erano taglienti.
Nessuno osò ribattere e in silenzio si allontanarono da quel luogo.
Ino allora, si avvicinò a Chouji che non aveva mai alzato lo sguardo.





Era sempre stata così Ino.
Non provate a contraddirla, altrimenti potreste incorrere alla sua ira.
Perchè quando Ino dice una cosa, deve essere quella.
Chouji alzò lo sguardo al cielo, vedendo in esso il colore delle iridi di quella bambina ormai cresciuta.
Sorrise ancora.
Non avrebbe mai dimenticato. Mai.





Chouji si tolse le mani dal volto, sentendosi osservato.
Fu quella la prima volta che incontrò quegli occhi di cielo.
Quegli occhi che mai più avrebbe smesso di guardare.
Restarono per un tempo indefinito ad osservarsi, fino a che Ino gli sorrise.
"Dovresti reagire."
Ma Chouji cosa poteva fare?
In fondo, avevano ragione.
"Non devi sentirti inferiore a loro."
Facile a dirsi.
Lui aveva un carattere debole, non avrebbe mai avuto il coraggio di rispondere alle offese.
"Hanno ragione."
Ino scosse la testa e si inginocchiò per guardarlo meglio.
"Non hanno ragione. Non è l'aspetto che conta. Scommetto che non si sono mai chiesti che persona sei."
A chi mai sarebbe importato?
Chouji, per la prima volta distolse lo sguardo da quello della bambina.
Teneva gli occhi bassi, sentendosi per l'ennesima volta un debole.
"Non credo interessi a qualcuno..."
"A me interessa."
Quelle parole.
Quelle semplici parole dettero una spinta a Chouji.
Forse, non era più solo.
Un sorriso si distese sul suo volto.
Un sorriso genuino, vero.





Era passato tanto tempo da quel giorno, ma Chouji lo ricordava come fosse accaduto il giorno prima.
Si guardò intorno, davanti ai suoi occhi il luogo dell'allenamento di tanti anni prima.
Ormai, qualsiasi posto gli ricordava Ino.
Sorrise per l'ennesima volta al pensiero di lei.
Mentre riportava lo sguardo al cielo, frugò nelle tasche della giacca e ne estrasse un pacchetto di patatine.
Pensare gli metteva fame, sempre.
Aprì l'involucro di plastica, inspirando l'odore del cibo.
Successivamente inserì la mano al suo interno e agguantò una manciata di quella dileziosa leccornia.





"Ma tu mangi sempre patatine?"
Quella voce, ormai ben nota alle orecchie del bambino, arrivò senza che lui se lo aspettasse.
Fino a pochi secondi fa era completamente solo.
"Già. Sono buone."
Aveva esclamato entusiasta.
La biondina sorrise guardando divertita il faccione rotondo del suo nuovo amico.
Era proprio simpatico, non poteva credere che nessuno avesse voluto averci a che fare.
"Me ne dai una?"
Chouji la guardò perplesso.
"Non hai paura di diventare come me?"
La voce gli era uscita grave, ben diversa dall'esclamazione di poco fa.
"Ma dai, per un paio di patatine?"
Si sedette di fronte a lui e allungò la mano verso il pacchetto che scricchiolò.
Chouji la guardava, come sempre.
Ogni volta che era nei paraggi, lui non faceva altro che osservarla.
Era carina.
Ogni suo gesto era ipnotizzante.
E lei, era aggraziata persino quando mangiava.





Già, era sempre stata elegante.
Ed ora che era diventata una ragazza, aveva acquistato maggiormente quella qualità.
Se solo avese avuto qualche chilo in meno!
Ma no, cosa andava a pensare?
Ino non l'avrebbe mai degnato di uno sguardo, almeno, non come intendeva lui.
Però di questo non gli importava, l'aveva sempre saputo.
Gli bastava mantenere la promessa che si era fatto quando l'aveva incontrata.
Gli bastava esserle amico.
Sarebbe stato molto più doloroso perderla che amarla in silenzio.





Non ci volle molto tempo prima che Chouji si prendesse una cotta per la biondina.
Forse, le era piaciuta sin dal primo istante.
Questo però, era un male.
Le cose non possono andare bene per sempre, no?
Non le avrebbe mai rivelato niente, non poteva perderla.
Aveva il terrore che se lei lo avesse scoperto, se la sarebbe data a gambe.
Ma su questo si ricredette subito, Ino non era il tipo.
In ogni caso, non avrebbe accettato un rifiuto.
Sarebbe stato troppo imbarazzante.
Allora, pensò che se non poteva averla accanto, avrebbe fatto il possibile per proteggerla.
Era una promessa, che mai avebbe infranto.
Lo aveva giurato sul suo onore.
Qualora Ino si fosse trovata in pericolo, avrebbe dato la vita per lei.




Infatti era stato sempre così.
L'aveva sempre protetta e così sarebbe sempre stato.
Era un ringraziamento speciale, per avergli fatto conoscere il valore dell'amicizia.
Grazie a lei, Chouji era felice.
Doveva a lei il grande impegno che ci metteva negli allenamenti.
Diventava sempre più forte per lei.
Doveva tutto ad Ino.
"Grazie, mia dolce Ino."





"Grazie, mia dolce Ino."






Note dell'autrice:
Questa è la prima Fan Fiction che pubblico col nuovo account.
Perchè una ChoIno?
Perchè mi piacciono molto, anzi, a dir la verità mi piace immaginare che Chouji sia innamorato di lei.
Perciò, ho tirato fuori questa shot.
Per raccontare come si sono conosciuti nella mia mente.
Chuoji lo trovo un personaggio molto importante, nonostante venga messo sempre in disparte (come Shino! Infatti dedicherò una o più Fan Fiction anche a lui!).
Beh, spero sia piaciuta.
Detto questo, mi dileguo.
.BloodNyar.

   
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: purpleblow