Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: colibriorgoglioso    23/04/2015    1 recensioni
I sogni sono li per essere seguiti, non per svolazzarvi intorno e morire lentamente. Lottate, combattete. Sono li per voi e voi potete realizzarli.
Olivia ve lo può dimostrare...
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"se speri chissà che un giorno la sorte non ti arriderà..."

Olivia aveva 15 anni, faceva il liceo classico ed era Scout.
Non Boy Scout, odiava essere chiamata così, la faceva sembrare stupida. Per lei erano i migliori educatori del mondo, con loro aveva vissuto i momenti più belli della sua vita. Nonostante sua madre la sgridasse spesso perché, concentrata com’era sulle sue attività, andava male a scuola, e le dicesse che “di scout non si vive”, lei era ultraconvinta che da grande avrebbe fatto un lavoro per loro. Si immaginava già una segreteria internazionale, o magari a dirigere un Jamboree (ritrovo di un sacco di scout da tutto il mondo)… si, okay, ma adesso era in ritardo. Le si stampò un sorriso in faccia quando pensò a dove doveva andare. Giovedì 17 luglio, ore 5:30 del mattino.
Cominciava il suo ultimo campo estivo in reparto (branca che va dalla prima media alla seconda superiore). Arrivò di fronte alla chiesa, dove c’erano già molti ragazzi e i capi. Anna, una aiuto capo, la salutò e si misero a parlare del più e del meno. “Anna, vieni a darci una mano” disse qualcuno dietro di loro. Olivia si girò, e vide un  ragazzo. Non era eccessivamente alto, anzi, aveva gli occhi verdi e i capelli neri, con un po’ di barba e dei baffetti che lo rendevano più maturo, ma non vecchio. Era molto sportivo, e dato che stava sollevando una cassa di legna, Olivia non poté fare a meno di  notare il muscolo contratto. Era in perfetta uniforme, cosa che risaltava molto il suo fisico asciutto. 
Era spaventosamente affascinante. No, non figo, non di quelli che passano per la strada e ti giri a guardarli. Ma affascinante, questo assolutamente si. Anna intanto si era avvicinata e stava portando anche lei una cassa. Olivia aspettò che finisse di portarla all’autobus (si, anche gli scout usano gli autobus, non sono trogloditi che camminano dalla mattina alla sera e mangiano carne cruda) e poi le si avvicinò. “senti Anna … ma chi è quello?” disse sottovoce. Anna sorrise. “si chiama Andrea … è in clan all’ultimo anno. Non l’hai mai visto?” (il clan è l’ultima branca scout, va dalla 4° superiore al 1°/2° anno di università, dopo di questo si diventa capi. Andrea è all’ultimo anno di clan, ciò significa che ha circa 20/21 anni). Olivia ci rifletté. “forse … ma non era così le altre volte” Anna rise. Ne riparliamo in bus, okay?” Olivia annuì e lasciò continuare il lavoro ad Anna, per poi essere raggiunta da Lisa, una sua carissima amica. “oh, ci sediamo vicine?” chiese Lisa, svegliando Olivia dal suo incantamento. “eh?” rispose lei. “anche tu l’hai notato eh? Hahaha … lascia stare, Angelica ha già dichiarato che è suo.” Commentò Lisa, notando la direzione dello sguardo di Olivia. Una sensazione di panico prese Olivia alla gola e alla bocca dello stomaco. Angelica aveva la sua età, ed era anche una sua grande amica … l’unico problema era che lei sembrava una modella Brasiliana, Olivia … lei era solo Olivia. E quando Angelica voleva qualcuno, beh, non ce n’era per nessuno. Sospirò e continuò a guardare Andrea. Le era già capitato di notare ragazzi bellissimi, che poi Angelica dichiarava suoi e doverci rinunciare … ma stavolta era diverso. Lei lo voleva davvero. “Lisa?” chiese “si” attese l’altra “ci credi nell’amore a prima vista?” disse distrattamente. “ oh no … no no no … dai, Ollie, lascia stare … non vorrai metterti conto Angelica …” cominciò l’altra. Olivia non la ascoltò. Due minuti dopo erano sedute in autobus, pronte a partire.
Claudia, una ragazzina del primo anno, si avvicinò ad Olivia, e le chiese se potesse sedersi vicino a lei. Olivia era sola e, vedendo le lacrime agli occhi della ragazzine le lasciò spazio. Appena l’altra si sedette le chiese cosa ci fosse. “non volevano sedersi vicino a me” disse. “cosa? E chi sono questi deficienti?” si allarmò subito Olivia. Buona e gentile finché volete, ma non toccatele le sue squadrigliere ( una squadriglia è un sottoinsieme di un reparto, che si forma ogni anno. Ha un capo e un vice ed è creata per responsabilizzare ognuno secondo le sue capacità. Prende il nome di un animale. Olivia è caposquadriglia delle Volpi.).  “non ascoltarli, Claudia. Guarda il lato positivo, ti siedi vicino a me. Potrai vantarti del fatto che i più grandi ti volevano vicina, quando sarai grande!!” rise Olivia e con lei Claudia.
Dopo poco, mentre Claudia e Olivia ridevano, Anna si avvicinò e chiese ad Olivia di andare con lei, facendole l’occhiolino. Olivia si alzò titubante e insieme andarono verso i primi posti, dove si trovavano i capi. E Andrea, ovviamente. All’inizio le si gelò il sangue nelle vene, per l’ansia e probabilmente per l’occhiataccia che Angelica rivolse alla sua schiena dal fondo del bus. Poi però si rilassò, decisa a dare il meglio di se. “Ciao. Sono Olivia, piacere” disse quando Anna li presentò. “Andrea” disse lui semplicemente. “come mai sei spuntato di punto in bianco al campo?” chiese Olivia, anche se in realtà le parole uscirono da sole. Andrea rise della sua non voluta scortesia, per poi risponderle gentilmente “Alessio non poteva venire, quindi io lo sostituisco”. Alessio era un altro simpatico aiuto capo, che il destino, scoprì Olivia, aveva voluto in Australia per colloquio di lavoro. “tu sei all’ultimo anno?” chiese Andrea. “si …” disse Olivia “lo sapevo” disse Andrea “hai proprio l’aria di quella che … di quella dell’ultimo anno” tagliò corto alla fine. Olivia stava per chiedergli cosa intendesse dire, ma poi pensò che sarebbe stato meglio tacere. Parlarono per tutta l’ora che rimase all’arrivo, ed Olivia rimase ancora più affascinata dai suoi modi di fare, dalla sua voce, dal modo in cui la trattava. Sembravano due amici.
Poi, arrivarono, e per Olivia cominciò l’inferno.
Angelica, senza tanti complimenti, occupò tutto il tempo libero di Andrea, ed ogni volta che Olivia provava ad avvicinarsi le lanciava un’occhiata gelida e si avvicinava di più al ragazzo. Olivia si sentiva disperata, ormai quel ragazzo l’aveva davvero fatta innamorare, anche se si conoscevano così poco. Lui l’aveva cercata all’inizio, almeno con lo sguardo, ma poi, essendo “occupato” da Angelica, non aveva più avuto quella preferenza per “l’unica che conosceva”. Senza rendersene conto, era finito al centro di un gioco di conquiste alla Cash of Clans. Era il 5° giorno di campo, quando Olivia si decise ad avvicinarsi ad Angelica ed Andrea. Era a pochi metri da loro, Angelica la guardò gelida, ma Olivia sostenne lo sguardo con un sorriso forzato. Allora Angelica si avvicinò ancora di più al ragazzo e, ridendo alla sua battuta, lo abbracciò, mantenendo il contatto visivo con Olivia. Lei accusò il colpo, mantenne il sorriso per inerzia e tirò dritto. Appena voltò l’angolo cominciò a correre e si precipitò da Anna.
Anna era l’unica con cui potesse parlare di questa cosa, poiché, essendo una delle più grandi e quindi molto responsabilizzata, aveva da guidare molte persone, che contavano su di lei anche per una motivazione. Non poteva permettersi di essere giù di morale. Arrivata a destinazione Olivia si appoggiò al palo ansimando, Anna sollevò la testa e si accorse che la ragazza stava per scoppiare a piangere. La fece sedere di fianco a lei, sulla panchina, Olivia scoppiò a piangere, e senza dire una parola, Anna la abbracciò e rimasero ferme così per un quarto d’ora, quando Olivia smise di piangere. “Anna, io sono innamorata. Non voglio arrendermi, non voglio essere codarda. Voglio lui e se non lo avrò vorrà dire che il destino è una merda, ma voglio dargli fiducia. Voglio Andrea, Anna, e nessun altro.                                                                                                                                                   
In quel tempo Andrea era stato a 10 metri da loro,  a guardare Olivia piangere, senza potersi avvicinare, poiché Anna gli aveva fatto segno di andarsene, ma a lui le gambe non funzionavano più. Aveva lasciato Angelica e il suo maledetto abbraccio quando aveva visto Olivia andarsene con le lacrime agli occhi, ma senza la minima intenzione di scoppiare a piangere. Quando Olivia alzò lo sguardo e incrociò il suo quasi intimidito da quelle lacrime, e anche da ciò che aveva detto, lo fissò dritto negli occhi, e aspettò una sua mossa. Andrea non voleva muoversi, ma le sue gambe non gli diedero retta. Si avvicinò ad Olivia ed Anna, e rimase impalato, finché non gli sfuggi dal controllo anche la mandibola, e gli uscirono le parole “dobbiamo parlare” . Olivia annuì, si alzò ed insieme si incamminarono verso una roccia larga e piatta, che dava su una piccola scarpata. Si sedettero con le gambe a penzoloni, e stettero in silenzio per molto tempo.                                       
Alla fine Andrea parlò. “Quando ti ho vista la prima volta ero semplicemente curioso. Eri bella, eri simpatica. Eri intelligente. Poi non ci siamo più parlati e mi ha preso un nodo allo stomaco che non hai idea. Poi Angelica mi si è avvicinata e io boh, non sapevo come comportarmi, quindi l’ho lasciata fare. Era carina, sembrava che tutti ci vedessero già a posto. Io personalmente avevo di meglio da fare che pensare a storie d’amore. C’era tutto il campo da seguire, le attività da preparare … ma tutte le volte che ti vedevo mi saliva il rimorso di non averti più cercata. Quando lei mi ha abbracciato, all’inizio non l’ho neanche sentita. Non mi importava, forse … poi ho visto te che andavi via con le lacrime agli occhi. Allora si che mi si è scombussolato lo stomaco. Dovevo sapere cos’avevi. Tu non dovevi piangere …” Andrea si interruppe. Olivia sorrise.

§SPAZIO AUTRICE§ 
Non riporto il discorso di Olivia, perché potete benissimo immaginare cosa avrà detto. Perché la vera Olivia siete voi, ragazze (e perché no, anche ragazzi), scout e non, innamorati di quel sogno impossibile. Ho scritto questa storia perché voglio che tutti sappiate che i sogni sono li per essere seguiti, non per svolazzarvi intorno e morire lentamente. Lottate, combattete. Sono li per voi e voi potete realizzarli. In questa storia Olivia non ha dovuto affrontare tutti i problemi che realmente avrebbe dovuto, nell’idea iniziale, ma chissà che un giorno non mi torni l’ispirazione e non scriva una continuazione …
E' la mia prima storia su EFP, non siate troppo duri, io sarò aperta alle critiche costruttive:)
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: colibriorgoglioso