<< Maestro, vi prego... Ancora una volta, posso provare ancora una volta? >>
Camus alzò i suoi gelidi occhi al cielo e sospirò profondamente, con fare sconsolato.
<< Hyoga, ti prego. >> mormorò a denti stretti, ammonendo il suo giovane allievo << Si tratta di una faccenda estremamente seria, non puoi pensare di prenderla tanto alla leggera. >>
Hyoga si morse il labbro inferiore e lo arricciò in una specie di broncio, spalancando i suoi occhioni azzurri in un'espressione teneramente implorante.
<< Per favore. >> la sua voce era flebile e soave, quasi impercettibile, e il suo sguardo talmente profondo da riuscire a penetrare persino dall'animo più tetro e gelido di questo mondo << Solo una volta, lo prometto. >>
E Camus – il freddo e glaciale Camus, colui che per nessuna ragione al mondo avrebbe mai osato sciogliersi di fronte ad un momento di debolezza che si fosse mai mostrato ai suoi occhi – non fu più in grado di mantenere con fermezza la propria posizione.
<< Va bene, Hyoga... Un'ultima volta. >> cedette infine, sfilandosi l'elmo e adagiandolo con delicatezza sul capo biondo del piccolo Hyoga - il quale, ovviamente, non poté trattenersi dall'emettere un lungo e sonoro gridolino di entusiasmo.
<< Sìììì... Evviva! >>
Camus dovette coprirsi la bocca con entrambe le mani per impedire a se stesso di ridere di fronte a quell'immagine tanto buffa e imbarazzante: L'elmo di Camus era fin troppo largo per Hyoga e gli ricadeva proprio davanti agli occhi, impedendo lui di vedere qualsiasi cosa avesse di fronte – cosa che, a giudicare dall'espressione di disappunto dipinta sul suo volto, il piccolo sembrò non gradire affatto.
Il cavaliere di Acquarius ridacchiò sommessamente; non ricordava di essersi mai sentito così allegro e leggero da... Beh, molto tempo.
<< Aspetta, lascia fare a me. >> fece lui gentilmente, sistemando l'elmo sulla testa di Hyoga e sbloccandogli nuovamente la visuale << Ecco, così dovrebbe andare meglio. >>
Hyoga sorrise ampiamente, con somma soddisfazione.
<< E' proprio bello il vostro elmo, Maestro! >> esclamò vivacemente, per poi voltarsi in direzione di Camus << Chissà se anch'io, un giorno, riuscirò mai ad averne uno altrettanto bello. >>
Camus, a quel punto, lo guardò con dolcezza e si lasciò andare ad uno dei suoi rari sorrisi, un'espressione talmente inconsueta da parte sua che il piccolo Hyoga, per un attimo, quasi non riuscì a credere ai suoi stessi occhi.
Quel tipico sguardo che solamente un Maestro pieno di affetto, stima sincera e sentita ammirazione, potrebbe mai rivolgere al proprio discepolo.
<< Sai, mio giovane allievo... Io credo proprio di sì. >> gli rispose morbidamente Camus << Avrai anche tu il tuo elmo, un bel giorno, e sarà bello, luminoso e splendente. Proprio come quello che tieni sul capo in questo momento. >>
N.d.A: Chiedo perdono per questa cosa nonsense, ma dopo aver visto questa bellissima fanart (un grazie enorme va alla carissima So_Shiryu) il criceto nella mia testa ha deciso di mettersi a correre sulla ruota, e così...
Grazie anche alla dolce LadyforSeiya che mi ha suggerito il titolo, riallacciandosi alla mia raccolta di drabble "Polvere di Stelle" (bello che la storia sia mia e io non ci avessi pensato xD).
Ps: Chiedo scusa se Camus potrebbe risultare un po' OOC, ma non potevo descriverlo diversamente dopo aver visto quel disegno **