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Autore: Tsuki Usagi    23/04/2015    0 recensioni
Questa è la storia di una creatura della notte e della sua noia infinita, di una giovane ragazza di buona famiglia divenuta la luce in fondo al tunnel della tediante esistenza di un essere immortale...e di un amore dalle miriadi di sfaccettature.
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti, Incompiuta
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Lo ricordo ancora come se fosse ieri…era una sera d’autunno e me ne stavo appoggiata al davanzale della mia stanza, con lo sguardo perso nel vuoto, pensando alla discussione appena avvenuta con i miei genitori. Da buona lady mostravo una facciata pacata, tutta a modo ed attenta all’etichetta, ma dentro il mio spirito urlava. Da diversi mesi mio padre mi assillava mostrandomi diversi uomini di buona famiglia molto più grandi di me. Voleva trovassi marito, ma io non avevo intenzione di sposarmi con uno di quei barbuti, noiosi politici, banchieri o funzionari che altro non facevano che sorseggiare whiskey e parlare di affari e cose tedianti. Io cercavo l’amore, un uomo giovane e di bell’aspetto colto e interessante che sapesse conversare di letteratura e arte. Dall’altro lato mia madre continuava a farmi strani discorsi impacciati sui doveri di una donna dopo il matrimonio. Altri non erano che fare da serva al marito, darsi a lui quando ne aveva voglia e, a testa bassa, seguirlo ad ogni serata mondana per essere esibita come un trofeo.
I miei pensieri vennero ad un tratto interrotti da un rumore proveniente dalla pianta sita vicino alla mia finestra. Nello stesso istante alzai lo sguardo e vidi un’ombra scura sul ramo più vicino al davanzale. Balzai indietro spaventata, dopodiché il nulla.
Mi svegliai ad un tratto adagiata su un letto in una stanza che non conoscevo. In contemporanea al mio risveglio sentii una fitta al collo e percepii il peso di una persona sul mio corpo. Iniziai a dimenarmi e ad urlare terrorizzata, ma quella persona mi immobilizzò all’istante con una forza sovrumana. Mi sentivo sempre più debole ed assonnata, come se la vita stesse scivolando via da me. La creatura si spostò. La mia vista era appannata e i respiri deboli, ma sentii una pressione sulle labbra e un liquido caldo che mi si insinuava in bocca. L’istinto mi disse di berne più che potevo. Afferrai il polso e iniziai, con avidità, a saziarmi di quella bevanda. Ad un tratto ancora nebbia.
Fuoco nelle vene, ossa che si spezzano e che poi si ricompongono, carne e pelle strappati via, pugnalate ogni dove. Tutto ciò mi destò di colpo. Non ero capace di nulla, se non di dimenarmi, urlare e rantolare. Dolore allo stato puro. Deve essere così morire per poi resuscitare e morire di nuovo, ma ogni volta perdendo la vita in maniera differente. Non so per quanto tempo provai questo strazio, ma era come se qualcuno mi bruciasse sul rogo, mi affogasse, mi spingesse giù da un’altura…e tra una morte e l’altra mi ricomponessi. Poi ancora una volta in nulla.
   
 
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