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Autore: Ambros    24/04/2015    1 recensioni
Daddy!Klaine
Mini OS fluffosa su Blaine e Tracy :3
Dal testo:
-Blaine sentì la preoccupazione che gli scivolava lentamente via dalle spalle, e issò Tracy sullo sgabello di fianco a sé con un piccolo 'oplà', assicurandosi che avesse l'orsacchiotto ancora stretto tra le braccia - si chiamava Klaine, e Puck non era stato invitato a due cene di Natale consecutive (anche se questo non significava che non si fosse presentato comunque).
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note:
Vorrei far notare a tutti che questo è tutto canon e SONO L'UNICA A STAR SALTELLANDO COME UN'IDIOTA, SI', BENE.


 
A Giusy.
(click me)
Eheheheh


 

The Warbler, his prom king and their little princess


 

Blaine fece scorrere lentamente le dita sull'avorio delicato dei tasti e ne assaporò la consistenza fredda contro i polpastrelli. Guardò lo spartito incompleto per l'ennesima volta e si rigirò una penna tra le dita della mano destra.

Era così abituato alla musica che fluiva via dalle sue dita e si scolpiva sul pentagramma che quei momenti di vuoto - di bianco - gli facevano scorrere un torrente di paura nelle vene, perché forse un giorno non sarebbe stata più lì per lui - sarebbe stata un ricordo dolce e doloroso di una musa che aveva deciso di rimanere con lui per qualche istante di eternità prima di riappropriarsi della sua libertà.

Si passò le mani sul viso stropicciandosi gli occhi, e fissò il titolo che spiccava in cima allo spartito, Scars and lovely eyes, e ripensò agli occhi azzurri di Kurt quel giorno alla Dalton, e alle sue dita bianche che tremavano attorno al caffè.

Poggiò senza grazia la mano sinistra sul pianoforte, creando una cacofonia di note senza senso.

"Papà?" chiese una voce piccola e acuta dietro di lui, e Blaine si voltò immediatamente sullo sgabello, sollevando le dita dai tasti - Tracy aveva gli occhi azzurri e i boccoli castani, e quando qualcuno premeva con troppa forza i tasti del pianoforte aggrottava le sopracciglia con le labbra piegate all'ingiù e si copriva le orecchie con forza, Non fate male alla musica!

"Ehi, piccola" rispose Blaine con un sorriso lieve, "Hai già finito il riposino pomeridiano? Non hai più sonno?"

Tracy scosse la testa e i ricci ondeggiarono dolcemente sul suo collo; mosse qualche passo verso lo sgabello del pianoforte, una mano stretta attorno alla zampa di un orsacchiotto di peluche che le aveva regalato il mitico zio Puck e una chiusa a pugno che le stropicciava un occhio semichiuso dal sonno; "Voglio sempre sentirti suonare" gli disse a mo' di spiegazione, poggiando le mani candide e delicate sulla pelle nera dello sgabello.

Blaine sentì la preoccupazione scivolargli lentamente via dalle spalle, e issò Tracy sullo sgabello di fianco a sé con un piccolo oplà, assicurandosi che avesse l'orsacchiotto ancora stretto tra le braccia - si chiamava Klaine e Puck non era stato invitato a due cene di Natale consecutive (anche se questo non significava che non si fosse presentato comunque).-

Tracy premette delicatamente un fa prima di chiedergli: "Cosa stai suonando?", con gli occhi azzurri aperti e sinceri.

"Sto provando a scrivere un pezzo per The Warbler and his prom king" rispose Blaine con dolcezza, spostandole una ciocca di capelli castani dietro l'orecchio.

Tracy sorrise e i suoi occhi azzurri brillarono: "La storia che parla di te e papà?"

Il sorriso di Blaine si tinse di dolcezza, perché non poteva ancora spiegarle che in tutte le sue storie c'erano loro due e che ogni storia avrebbe sempre parlato di loro: "Sì, proprio quella."

Tracy annuì e sorrise mordendosi il labbro inferiore: "Puoi suonarmi la canzone di cui parla sempre lo zio Puck? Dice che è l'inno dei Klaine."

Blaine alzò gli occhi al cielo.

Finse di sbuffare, ma le sue dita si mossero comunque sui tasti d'avorio del pianoforte, alla ricerca di quella melodia familiare, e Tracy gli poggiò la testa sulla spalla con un sorriso beato e gli occhi chiusi - e Blaine in quel momento avrebbe potuto perdere anche la musica.

You think I'm pretty
Without any make-up on ...


*

Quando Kurt tornò a casa non si fermò nemmeno per sistemare le buste della spesa in cucina; si poggiò allo stipite della porta del salotto e osservò sua figlia e suo marito che inventavano canzoni su orsacchiotti di peluche che salvavano bambine in pericolo - e a pensarci, Kurt Anderson-Hummel aveva una vita piuttosto perfetta.


 

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