IL FASCINO DI DUE OCCHI DI GHIACCIO

- Campagna, don’t disturb me! -
- Ma prof, ho semplicemente alzato la mano! -

Valentina sospirò pesantemente, quando il compagno di classe venne richiamato per l’ennesima volta. La professoressa Ferretti se la prendeva sempre con lui, a volte la ragazza sospettava che la prof percepisse anche quando lui respirava, seduta dietro alla cattedra.
Lei, invece, nonostante non facesse i compiti, né ascoltasse più di tanto, aveva ottimi voti, e tutti avrebbero scommesso qualunque cosa sul fatto che lei rientrasse nelle grazie della professoressa. E, se fosse stato possibile, gli avrebbe volentieri ceduto un po’ di quella benevolenza perché, per quanto stupido fosse, Pietro non si meritava tutti quei rimproveri.
- Pssst, Polyg! Polyg! -
Tsk, Polyg, lo usava solo la sua compagna di banco, quel soprannome. Beh, sempre meglio del Maspero che tutti utilizzavano, così come lui.
Smise di giocherellare con una ciocca di capelli, come faceva al suo solito - Cosa c’è? -.
- È già la terza volta, oggi, che ti fermi a fissare Campagna – la riprese Valentina Bernocchi – E credo se ne siano accorti un po’ di persone – soggiunse ammiccando a Flavia che qualche banco più in là scarabocchiava guardandole con la coda dell’occhio. Maspero roteò gli occhi al cielo, riportando, per l’ennesima volta, la sua attenzione sul ragazzo biondiccio al primo banco: però stavolta, fu colta alla sprovvista da due occhi azzurri, i quali erano fissi sui suoi castani. La ragazza non fece traspirare nessuna sorpresa, nonostante fosse stupita, e fece finta di osservare assorta la porta della classe, come se aspettasse qualcuno che la aprisse per annunciare un’uscita anticipata o un’entrata in seconda ora.
D’altro canto, il ragazzo sogghignò.
Il fascino di Pietro Campagna aveva colpito ancora, inesorabilmente.

- Campagna, smettila di ridere! -
- Ma prof, stavo semplicemente sorridendo! -
- Non mi interessa, smettila e basta. -
- …Mah. –