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Autore: Pendragon    24/04/2015    4 recensioni
| Frazel!AU | Accenni Caleo | Cupid!Leo | 1279 words | First Date |
❝Frank aveva tre certezze nella vita, tre semplici certezze.
1. Hazel Levesque era una ragazza bellissima;
2. Era goffo e capace di fare figuracce semplicemente sbadigliando;
3. Leo Valdez era tremendo e i suoi suggerimenti andavano scartati.
Ora, vuoi per caso, vuoi perché qualcuno dall’alto si divertiva a creargli situazioni imbarazzanti, ma quelle tre certezze si erano mescolate in qualcosa chiamato primo appuntamento.
Ma facciamo un passo indietro per spiegare come Frank Zhang, un normale adolescente cino-canadese, era davanti alla sua cotta con il viso impiastricciato di sugo proveniente da della pizza.❞
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Frank Zhang, Frank/Hazel, Hazel Levesque, Leo Valdez
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Cosa succede quando si ascoltano i consigli di un Cupido ispanico
 


Frank aveva tre certezze nella vita, tre semplici certezze.
  1. Hazel Levesque era una ragazza bellissima;
  2. Era goffo e capace di fare figuracce semplicemente sbadigliando;
  3. Leo Valdez era tremendo e i suoi suggerimenti andavano scartati.
Ora, vuoi per caso, vuoi perché qualcuno dall’alto si divertiva a creargli situazioni imbarazzanti, ma quelle tre certezze si erano mescolate in qualcosa chiamato primo appuntamento.
Ma facciamo un passo indietro per spiegare come Frank Zhang, un normale adolescente cino-canadese, era davanti alla sua cotta con il viso impiastricciato di sugo proveniente da della pizza.
Prima cosa di tutto aveva fissato Hazel Levesque troppo a lungo. Ok, forse non era rimasto a fissarla imbambolato per ore e ore ma per il tempo necessario a Leo Valdez, un iperattivo nanetto ispanico, di mettere su il suo sorrisetto furbo e di tramutarsi in Figaccione Consulente D’Amore, come si era auto-definito. Frank aveva tentato, chiaramente invano, di convincere il ragazzo che no, non aveva bisogno della sua consulenza.
<< Sciocchezze, amico mio! Tu hai profondamente bisogno di me! >> insisteva Leo.
<< No, davvero, Leo. Non è niente, non disturbarti. Se proprio la situazione dovesse degenerare chiederò a Piper, ma tu non preoccuparti. >> era come parlare ad un muro. Un muro che, purtroppo, non stava mai fermo o zitto.
<< Zhang ho passato tanto tempo con Piper, ho imparato tutti i trucchi per far cadere ai miei piedi una donna! >> continuava Leo.
Frank storceva la bocca in un’espressione poco convinta.  << Ne ho seri dubbi. >>
<< Ehi, rispetto Frankie! Chi è fidanzato con una bellissima ragazza che sembra più una dea, io o tu? >> Frank lo guardò male, non sapendo come ribattere. << Ecco bravo, Frankie. A cuccia. Lascia fare a Leo. >>
<< Ehm, senza offesa ma… preferisco rimanere single. >> disse francamente.
Leo parve scioccato. << Miscredente! Vedrai, vedrai, e quando lo farai… ti convertirai al culto di Leo! >>
<< Spero ti facciano fuori con l’accusa di eresia in stile antica Roma, allora. >>
E andarono avanti così per molto tempo, a suon di io sono fidanzato e prossimo al matrimonio e tu single e prossimo a un’adozione di un intero quartiere di gatti, e alla fine il povero martire, noto come Frank Zhang, si arrese. Non ne poteva più di sentire la vocina irritante di Leo e se un sì, accetto il tuo aiuto lo avrebbe spento anche solo per un po’ be’, Frank non lo avrebbe privato del .
Frank si era morso la guancia. << Allora, Cupido, come faccio a… conquistare Hazel? >>
<< Semplice! >> esclamò Leo. << La conquisti. >>
Leo sorrideva allegro e Frank si stava chiedendo se avesse sentito bene o meno. << Come?>>
l’elfo ispanico si rivolse al povero innamorato come ci si rivolge ai bambini. << Allora, piccolo Frankie, ascoltami bene: per conquistare Hazel, ci sei fin qui?, la devi conquistare. >>
<< Wow, Leo, non lo avrei mai detto. Ma come? >>
<< Tu sei fissato con tutta quella roba in perfetto stile romano, no? Be’, i romani non prendevano donne dopo guerre e le definivano il loro bottino? >>
Frank sbarrò gli occhi e incrociò le braccia al petto. << Leo non inizierò una guerra e non andrò a definire Hazel il mio bottino di guerra. >>
Il Cupido improvvisato alzò le mani. << Ok, ok, tenteremo un approccio diverso.  >>
<< Ovvero? >> non avesse mai posto quella domanda! Leo mise su un ghigno che Frank non piacque per niente e si alzò di scatto, lasciando Frank seduto e preoccupato sull’erbetta del cortile della scuola. Cupido Valdez, come si era autodefinito, iniziò a scandagliare l’area e i volti della gente, tamburellando sui fianchi con le dita. Fu questione di minuti e poi Leo si illuminò e iniziò a sbracciarsi. << Hazel! Ehi, Hazel! >> chiamava. Frank arrossì e tirò Leo per un braccio.
<< Leo! Ma cosa stai facendo? >>
<< Il Cupido! >> rispose lui come se fosse la cosa più ovvia al mondo. Hazel Levesque interruppe i due con il suo arrivo. Frank cercava di non incrociare i suoi meravigliosi occhi color oro colato. Conosceva da poco Hazel e, dal giorno in cui si erano conosciuti, si erano scambiati qualche saluto e due frasette scontate. Leo, d’altra parte, conosceva Hazel da tanto tempo giacché erano amici di famiglia e quindi parlava con lei senza peli sulla lingua. Cosa che avrebbe fatto con chiunque, a pensarci bene.
<< Allora, Hazel cara, il mio amico qui, Frank Zhang, vorrebbe chiederti una cosa. >> disse Leo circondando le spalle della ragazza con il suo braccio destro. La ragazza guardò Frank con un sorriso cordiale.
<< Dimmi Frank. >> disse lei.
Frank maledì in cinese, e se dobbiamo dirla tutta anche in latino, quella massa di riccioli iperattiva che era diventata suo amico e cercò di parlare con Hazel senza fare la figura dell’idiota. Facile a dirsi…
<< Um, niente di che, Hazel… è solo che… ma nulla davvero! Cioè, volevo chiederti se… ma se non vuoi fa nulla! Insomma se… vorresti venire a compare da mangiare ai pesci rossi con me. >> Frank non poteva credere di aver detto quelle parole davanti alla sua cotta. Leo si diede una manata  in fronte e scosse il capo, mormorando qualcosa come perché è così idiota, spiegatemelo. Hazel lo guardava confusa, indecisa se prenderla come una presa in giro o meno.
<< Hazel, >> iniziò Leo prendendo per le spalle l’amica e costringendola a guardarlo negli occhi. << quello che Frank voleva chiederti è se ti andasse di uscire con lui. >> spiegò Leo. Frank divenne color delle fragole. << E, per la cronaca, stai tranquilla, non ha intenzione di portarti a comprare il mangime per i pesci. >> Hazel rise e si voltò verso Frank. Sulle sue gote scure il povero innamorato poteva percepire un velo d’imbarazzo color rosso. Distese le sue labbra nel classico sorriso gentile e… no, non ho alcuna intenzione di uscire con te! Che schifo!
<< Certo. Mi farebbe molto piacere Frank. >> il giovane non credeva alle sue orecchie per la seconda volta. Era una risposta del tutto diversa da quella che si aspettava! I suoi occhi s’illuminarono e sorrise anche lui (forse era un sorriso un po’ imbarazzante che non avrebbe mai voluto vedere ma sempre un sorriso era!).
<< Allora ti andrebbe bene, ehm, sabato sera? >> chiese.
<< Andrebbe benissimo! >> esclamò Hazel e poi aprì la sua borsa per i libri, estraendo una penna per poi prendere delicatamente la mano di Frank e scriverci sopra un numero. Il suo numero. << Così ci mettiamo d’accordo. >> disse semplicemente continuando a sorridere per  poi salutare i due ragazzi e andarsene.
Ed ecco che Frank Zhang si trovava seduto davanti ad Hazel Levesque, ai tavoli posti all’esterno di una pizzeria, rigorosamente consigliata da Leo (Frank si stava chiedendo come mai, ultimamente, aveva iniziato a prendere in considerazione i consigli di Leo), con il viso sporco di sugo. Avrebbe voluto sotterrarsi. Afferrò con impeto il tovagliolo per pulirsi il viso, peggiorando però la situazione.
Sotterratemi, sotterratemi, sotterratemi!, erano i pensieri di Frank Zhang in quel momento. Ma come faccio a rendermi sempre tanto ridicolo?
Hazel non sembrava scocciata dall’impacciataggine di Frank, anzi! Sembrava… intenerita! Infatti allungò il braccio fino a prendere il tovagliolo dalle mani di Frank e gli ripulì per bene e con calma il viso. Frank era rosso in viso (ancora non si sa se più per il sugo o l’imbarazzo) e non osava guardare Hazel.
<< Ma perché sono così imbarazzante? >> mormorò ma Hazel chiaramente lo sentì e rispose con un sorriso.
<< Io ti trovo adorabile, invece. >>
  
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