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Autore: Drunk on Love    24/04/2015    1 recensioni
Did we create a modern myth?
Did we imagine half of it?
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alessandro il Grande, Efestione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Did we create a modern myth?
Did we imagine half of it?
 
Efestione camminava per il campo di battaglia, circondato dalla morte, dal rosse del sangue e dall’odore di sudore e corpi in putrefazione.
Il terreno coceva sotto i suoi piedi, ma lui avanzava, scalzo, alla ricerca della persona che lo aveva condotto fin lì, il suo Re, il suo Imperatore, il suo migliore amico: Alessandro.
Il campo era silenzioso. Chi era sopravvissuto riposava, seduto sulle carcasse dei nemici caduti, chi era morto veniva trascinato via in silenzio.
Efestione si tolse l’elmo dalla testa per avere una visuale più ampia, poi, finalmente, lo vide.
Aveva un sorriso sul volto e un’ambizione grande quanto il mondo negli occhi.
“Abbiamo vinto! Efestione! Abbiamo vinto!” esclamava a gran voce il Re. Efestione lo raggiunse e, improvvisamente ravvivato da una nuova energia, lo abbracciò forte. La presa salda di Alessandro gli riscaldò il cuore, che così tanto si era gelato nelle ultime ore, durante la battaglia.
“Dobbiamo festeggiare” disse. Alessandro si scostò quanto bastava per poterlo guardare negli occhi.
“Dopo. Dobbiamo prima pensare ai morti e dare loro la pace che meritano. Poi potremo festeggiare” disse, assumendo un’espressione seria.
Efestione scorse dell’altro nel suo sguardo.
“Stai già pensando a nuove terre inesplorate da conquistare, non è così, Alessandro?” domandò, puntando i suoi occhi da cerbiatto in quelli dell’Imperatore. Quest’ultimo sorrise.
“Mi conosci così bene” disse, “forza, aiutiamo i feriti” concluse, staccandosi definitivamente dalla presa di Efestione e dirigendosi verso un soldato con una profonda ferita sulla coscia.
 
La sera dopo la battaglia, gli amici più intimi di Alessandro cenarono insieme a lui, tra donne, vino e schiavi.
Il cibo era abbondante, ma Efestione non sembrava essere interessato a nulla di ciò, e lasciò il piatto intatto, limitandosi a bere ogni tanto.
Dopo la cena, gli uomini continuarono i festeggiamenti nelle loro stanze, mentre Alessandro seguì Efestione sulla terrazza del palazzo reale.
“Ti senti poco bene?” gli domandò , sorprendendolo alle spalle. Efestione si voltò a guardarlo.
“No” fece cenno di dinegio con la testa, “sto bene. Non ho appetito.”
“Dovresti mangiare, invece. Non mi va di vederti debole, né dovresti esserlo a prescindere da me” lo rimproverò Alessandro.
Efestione sorrise, poi volse gli occhi al cielo.
“È nuvoloso. Strano, è stato bel tempo tutta la giornata.. Probabilmente domani pioverà” considerò.
“Può essere” disse Alessandro, alzando lo sguardo alle nuvole, “o forse è solo una nuvola di passaggio. Perché preoccuparsene, comunque?” chiese poi, rivolgendo gli occhi direttamente a lui.
Efestione scrollò le spalle.
“Pensavo che molti miti sono ambientati in notturni mari tempestosi. Chissà se vivremo abbastanza per vedere una tale tempesta” rispose.
“Spero di no” disse Alessandro, ridendo, “non vorrei dire addio a questo mondo per diventare cibo per pesci.”
Efestione rimase in silenzio. Alessandro intuì che qualcosa lo turbava.
“Qualcosa non va?” gli chiese. Efestione si voltò per guardarlo negli occhi.
“Volevo fare la ballerina, ma mio padre mia ha buttato in un campo di battaglia perché diceva che fare la ballerina è gay ma io sono gay io ti amo <3” rispose Efestione. 



-Angolo autrice-
Ok, so che ci vuole coraggio a definirmi "autrice" dopo questo... coso.
Volevo solo spiegare e giustificare il coso qui sopra: volevo scrivere questa one-shot per svagare un po' da una storia un po' pesante che sto scrivendo, così ho chiesto (che grande errore) ad un'amica di darmi qualche idea.
Mi ha detto di scrivere su Alexander e ho pensato che fosse una bella idea, anche perché non l'avevo mai fatto.
Poi, arrivata ad un certo punto, non sapevo cosa scrivere, così chiedo di nuovo (che madornale errore) a lei: perché Efestione dovrebbe essere turbato?"
Potete immaginare da voi come mi abbia risposto.
E niente, detto questo, spero almeno di essere riuscita a strapparvi un sorriso :)
Ora vado a rinchiudermi in un manicomio (e mi porto appresso quest'amica).
Addio,

-Drunk on Love-
  
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