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Autore: Vanilla_91    24/04/2015    10 recensioni
Partiamo dall'episodio 48:
-Inuyasha, voglio chiederti soltanto una cosa. Mi permetti di restare con te?-
-Starai al mio fianco per sempre?-
Annuii, speranzosa, ma le parole successive infransero tutti i miei sogni.
-Non posso farti restare qui, non ora che ho deciso di restare al fianco di Kikyo.-
Tratto dal testo:
Sono trascorsi quattro anni, ma a volte ho la sensazione si sia trattato solo di pochi minuti.
Parole che hanno decretato un addio e che nella mia mente sono diventate un ritornello costante. A volte, mi domando se questi ricordi non siano solo frutto della mia fantasia, memorie di un sogno bellissimo.
Sogno o incubo? Non ho ancora trovato una risposta.
Kagome è stata costretta a dire addio ad Inuyasha, al suo primo amore. La sua vita ha, a fatica, ripreso una parvenza di normalità, ma le cose sono destinate a cambiare ancora una volta.
Cosa accadrebbe se le porte di un passato, mai completamente dimenticato, tornassero a spalancarsi?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Nuovo personaggio, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sembra incredibile, eppure eccomi qui a far da punto di stallo tra due leve.

Sono a metà tra il mio presente e il mio passato, due variabili impazzite.
InuYasha..il solo pensare il suo nome mi fa tremare.
Ho sigillato le mie labbra, impedito anche alla mia mente di accostare le sillabe di quel nome antico e particolare.
Anche una cosa tanto insignificante era, per me, una devastazione immensa.
Hiden ci studia, attento, in silenzio e solo quando finalmente ricambio il suo sguardo, mi accorgo della spada che InuYasha ancora gli erge contro.
Con uno strattone mi libero dalla sua presa, ignorando la sensazione che si dilaga in me nel momento in cui le mie mani entrano in contatto con le sue braccia.
-Abbassa la spada.- mormoro.
Mi stupisco della sfumatura della mia voce.

Questo tono freddo non mi appartiene, ma insieme ai molti sentimenti riemersi, che mi infuriano dentro, la rabbia primeggia.
Mi avvicino ad Hiden, che continua a fissarmi, ignorando le proteste del mezzo demone.
-Che stai facendo, dannazione? Potrebbe essere pericoloso.-urla
-Come sei riuscito ad attraversare il pozzo?- domando, per spezzare la tensione.
-Il cuccioletto di volpe ha perso questo.- dichiara, mostrandomi la piccola scheggia rosa che stringe tra le dita. -Per il resto, tua madre mi ha detto che mi sarebbe bastato lanciarmi nel pozzo per scoprire se questo mi avesse accettato o meno.-
Annuisco, non sapendo che altro potrei dire.
-Chi è quel tipo? Perché ti stringeva in quel modo?- mi chiede, diretto come sempre.
Chi è quella persona? Come posso spiegargli che lui è il tutto è il niente.
È quattro anni di sofferenza, è ricordi amari e lacrime versate di notte, è rabbia e risentimento, è fonte di gioia e dolore, è una speranza che non mi ha mai abbandonato.
-Questo dovrei chiederlo io a te. Cosa ci fai con Kagome?-
La voce di InuYasha è un basso ringhio, ma riesco a percepirla con estrema chiarezza, mentre nuovamente si avvicina a me.
Si fronteggiano, impetuoso blu contro tumultuoso ambra.

Hanno già deciso che non si piacciono, lo avverto chiaramente dall'aria che si fa ogni istante più tesa.
Vorrei dir qualcosa, cercare le parole adatte, ma è la mia stessa mente a suggerirmi che non esistono.
È l'arrivo di Sango e Miroku a salvarmi dalla situazione più incresciosa della mia vita.
Riconosco il tintinnio del sacro bastone del monaco da lontano; incredibile con quanta lucidità sia rimasto impresso un suono tanto banale nella mia mente.
Questo non fa altro che confermarmi l'intensità con la quale ho desiderato ricordare tutto, anche il più piccolo dettaglio.

Anche mentre urlavo a me stessa di voler dimenticare, non facevo che aggrapparmi con forza al più misero dei particolari.
Studio le loro figure, fin quando i miei occhi non si saziano. Quattro anni non hanno portato grandi mutamenti sui loro corpi, ma riconosco sui loro volti i segni della stanchezza.
-Divina Kagome, siete davvero voi?- mi domanda il monaco, visibilmente incredulo.
-Kagome, non riesco a crederci.- mugugna Sango.
Sento prorompente in me la voglia di abbracciarli, di sentire la consistenza e la robustezza dei loro corpi, di assicurarmi che non si tratti di un nuovo incubo.
Soltanto quando le loro braccia mi stringono con la stessa intensità, riesco a convincere me stessa che non si tratta solo di un sogno, che tutto sta accadendo davvero.
-Sono tornata.- sussurro, in maniera quasi inconsapevole.
Questo turbinio di profonde emozioni mi ha sopraffatta, tanto da aver dimenticato una parte fondamentale:Hiden.
-Kagome, credo tu mi debba delle spiegazioni.- sibila.

 

 

La casa della vecchia Kaede non è mutata,tutto è identico a come l'ho lasciato.
Quest'immobilità temporale è innaturale, spaventosa.
I colori caldi e sfumati d'arancio del tramonto mi costringono a coprire il volto con la mano, per non restare abbagliata.
Sono stata accolta con immenso calore dalla gente del piccolo e modesto villaggio di Musashi. Contadini e massaie hanno avuto parole gentili per me, che credevo di esser stata dimenticata.
La tensione, nonostante l'accoglienza cordiale, ha attanagliato i miei nervi per tutta la durata di questa lunga giornata.
Hiden ed InuYasha non hanno mai abbandonato il mio fianco, continuando a studiarsi con reciproco sospetto e sfiducia.
Mille domande mi affollano la mente.

Questa mattina ho preso la mia decisione velocemente, senza fermarmi a pensare-come ogni volta che si tratta di lui- e ora non posso più fuggire.
Un dubbio, in particolare, continua a comprimermi il cuore: dov'è Kikyo? Perché non si è ancora fatta vedere? Perché non ha ancora preso posto accanto ad InuYasha?
-Immagino siano molte le cose di cui discutere.- dichiara Miroku.

La capanna di Kaede, come ha sempre fatto, ospita la nostra inaspettata riunione.
-Qualcuno potrebbe cominciare a spiegarmi come diavolo abbiamo fatto a finire nel medioevo giapponese. Non riesco ancora a crederci, mi sembra di essere finito in un film di Spielberg-si lamenta Hiden, facendomi sorridere
-Spi chi? Tsk,non importa! Dicci piuttosto chi sei tu e che ci fai qui.- ordina InuYasha, con tono brusco.
Vedo la mascella di Hiden serrarsi pericolosamente, in un evidente segno di nervosismo.
-Cerchiamo di calmarci o non riusciremo mai a capirci.- propone Sango, provando a placare la tensione crescente.
-Dovremmo partire dal principio per permettere anche al compagno della divina Kagome di capire.-
-Tsk, quindi adesso ci metteremo a raccontare dei nostri piani al primo sconosciuto che passa,Miroku?-
-Se questo ragazzo è in compagnia della divina Kagome è sicuramente una persona meritevole di fiducia. Quindi fa silenzio e lasciaci parlare.-
-Cosa sai, ragazzo?- domanda Kaede, rivolta al mio compagno.
-Poco, quello che Kagome è riuscita a spiegarmi quando questa mattina quel volpino è saltato fuori dal pozzo, stravolgendo le nostre vite.-
-Temo, purtroppo, che per Kagome tutto questa non sia una novità. Già quattro anni fa, quando era poco più che una bambina, si è trovata invischiata in una guerra che non la coinvolgeva. Più di cinquant'anni fa, il male più terribile si è abbattuto su questo mondo, prendendo il nome di Naraku. Quest'essere malvagio brama la sfera dei quattro spiriti, l'unico gioiello capace di accrescere ulteriormente il suo potere.-
-Sta parlando, se ho ben capito, della gemma che si trovava nel corpo di Kagome e che lei in qualche modo ha distrutto?-
-Esatto. Ognuno di noi qui presente ha un motivo per odiare Naraku.-
-Cos'è accaduto?Quando sono andata via gran parte della sfera era stata purificata e non erano molti i frammenti mancanti.- mi intrometto, ansiosa di scoprire quanto accaduto durante la mia assenza.
-Cercare i frammenti senza il tuo aiuto non era la stessa cosa, Kagome. Quando sei andata via, se così si può dire, tra noi c'era tensione, disaccordo, per il modo in cui tu eri stata trattata ed allontanata.- mi spiega Sango -Naraku ha approfittato del nostro contrasto, ha sfruttato le nostre debolezze, mettendoci l'uno contro l'altro con i suoi inganni e poi ci ha sottratto la sfera. Ha accresciuto oltre modo il suo potere.-
Annuisco, mentre l'accaduto comincia ad assumere un filo logico nella mia mente.
-A quel punto lo scontro si è fatto serrato, non potevamo più permetterci errori. Grazie all'onorevole Kikyo siamo riusciti a recuperare alcuni dei frammenti mancanti, ma quando Naraku ci ha attaccato, neanche quello è bastato. È stato uno scontro terribile e la sfera era stata quasi ricomposta, solo l'intervento di Kikyo ci ha evitato una sorte ben peggiore.-afferma Miroku, con tono amaro.
Kikyo, Kikyo, sempre lei. Se hanno la grande sacerdotessa perché mi hanno riportata in un'epoca che non mi appartiene?
La mia è un'insensata gelosia, ma non riesco a gestirla.
-Cosa c'entra tutto questo con me?-
-La sfera è finita nuovamente in frantumi. Naraku è già riuscito a raccoglierne alcuni e la sua forza e la sua crudeltà crescono di giorno in giorno.-
-Mi state dicendo che bisogna ricomporre alla svelta la sfera prima che lo faccia Naraku? Esattamente come è stato tre anni fa.- proclamo.
-Esatto.- gongola Shippo, sistemandosi sulle mie gambe.
-C'è solo una cosa che non capisco: perché dovrei farlo io?-.
Hanno Kikyo, immensamente più forte ed abile di me, perché vogliono coinvolgermi in una storia dalla quale Lui ha deciso di escludermi quattro anni prima?
Mi volto a fissarlo e colgo in ritardo la rigidità della sua postura e i pugni stretti.
-Tu sei l'unica che può farlo, Kagome. Sei la nostra unica possibilità di salvezza,l'ultima che ci rimane.- dichiara Kaede, caustica.
-Temo di non capire, ancora. Mi state chiedendo di fare qualcosa in cui Kikyo riesce meglio. È lei la vera custode della sfera, è lei che possiede dei veri poteri da sacerdotessa, io non sono che la sua reincarnazione.-
Esprimere quella verità di cui da tempo sono consapevole non è mai piacevole .
-Lei non può farlo.- dichiara InuYasha, chinando il capo e calando gli occhi al mio sguardo.
-Insomma, volete spiegarvi meglio. Perché Kagome dovrebbe fare il lavoro sporco al posto di questa presunta sacerdotessa?- domanda Hiden, spezzando il suo lungo silenzio.
L'agitazione e il mutismo crescenti nella piccola capanna dipingono nella mia mente un nuovo scenario, una possibilità più macabra e triste.
-Dov'è Kikyo? Perché non è qui?- domando, rivolta direttamente ad InuYasha.
Le parole che gli scivolano dalle labbra sono poco più di un sussurro amaro.
- Kikyo è morta. Naraku l'ha uccisa.- dichiara, prima di abbandonare, a capo chino, la capanna.
Spicca un balzo che lo porta nuovamente e ancor più lontano da me, mentre mi lascia a combattere con una nuova verità.
- Kikyo è morta.- mi ritrovo a ripetere a mia volta.



NOTE AUTRICE:
Buonasera:)
Non è un miraggio, dopo più di un anno sono qui ad aggiornare questa storia. Mi spiace molto che il capitolo sia breve e forse meccanico, ma al momento di meglio non sono riuscita a fare. Posso solo promettervi che nel prossimo, che spero arrivi prima di un anno -.-', ci sarà un confronto molto importante.
Intanto ringrazio tutti coloro che hanno avuto la pazienza di attendere :)
Invito, chi ne avesse voglia, ad aggiungersi al nostro gruppo facebook. Ci trovate qui:https://www.facebook.com/groups/758064124210814/ 
Se vi va, sarei davverolieta di conoscere il vostro parere :)
Alla prossima :D
Serena :)

 

   
 
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