Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: fantasyworld    25/04/2015    0 recensioni
Sara è una ragazza altruista, si è appena diplomata e nessuno le ha mai fatto apprezzare la vita. Le piace svegliarsi all'alba per sentire il cinguettio degli uccelli, fare discussioni ultra filosofiche sotto la doccia e interrogarsi sui misteri della vita.
Cosa le riserverà la vita? chi incontrerà? chi le farà apprezzare la vita?
Forse dovrebbe benedire quel giorno in cui decise di fare i test per la facoltà di medicina.
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi ero appena diplomata e mi mancavano i testi di ammissione per la facoltà di medicina. La mia vita non è mai stata particolarmente emozionante, tutt'altro, una monotonia che dopo comincia a piacerti e avere sempre più paura che qualcuno possa interrompere quel circolo vizioso.
E' il 12 Ottobre, il giorno del test, la sveglia suona alle 6:30 una sola volta e la stacco con gli occhi completamente spalancati, per un bel po' di anni ho sofferto di insonnia e adesso ogni notte è un inferno, l'insonnia è peggiorata e se riesco ad addormentarmi non faccio altro che avere incubi. Mi alzo dal letto e mi dirigo verso il bagno, mi fisso allo specchio e non posso che notare le profonde occhiaie e di un colore grigiastro, i capelli biondi spettinati e il mio pallore mattutino. Mi affretto a truccarmi, del correttore, mascare e una matita rosa palissandro sulle labbra, torno in stanza, apro l'armadio e una gonna con fantasia floreale mi inizia a chiamare e io pern quanto possa essere tentata da quel richiamo ricordo di non essermi depilata e metto dei semplicissimi jeans blu scuro a vita alta, un maglioncino nero e degli anfibi dello stesso colore del maglione, dei colori allegri direi.
Esco di casa e arrivo nella piazzetta dove il pullman in genere si ferma, mi ritorna in mente il periododel liceo e al mio odio verso quelle ochette che la mattina non facevano altro che scrutarmi dalla testa ai piedi poichè ilmio abbigliamento non era uno dei migliori e perchè preferivo coprirmi a dicembre invece di andare in giro con il culo scoperto. Salgo sul pullman che rimane vuoto per praticamente metà del tempo, fisso fuori dal finestrino e il panorama che Milici riesce ad offrirmi, il mio paesino di circa cinquecento abitanti. Arrivata a Messina scendo dal pullman e una volta arrivata all'Università una folla di studenti mi  assale, mi sposto in un angolo e li osservo almeno per capire il luogo in cui si terranno i test, entro in una grande sala e una volta consegnatici i test inizio a rispondere a diversi quesiti.
Sembra passata un'eternità ma sono soltanto le 11:00, mi accendo una sigaretta e frugo nella borsa per cercare l'accendino, vado a sedermi in una panca di marmo equidistante dall'occhio del ciclone, quei ragazzi pieni di vita che forse mi fanno provare invidia o forse è solo volta stomaco. E' una bella giornata, il sole filtra la luce dagli alberi creando un'interessante gioco di ombre e di luci, le rondini cantano e tutto è così calmante e colorato ma abbassando gli occhi e ritornando alla normalità tutto è così grigio, è tutto così spento e le persone in lontananza sembrano delle chiazze nere, mi guardo intorno e all'imrovviso vedo dei colori, mi alzo per indagare più affondo e avvicinandomi vedo un ragazzo con un ampio sorriso che parla con una ragazza, ha la barba ispida e dei capelli di un biondo medio, indossa un golfino verde foglia e dei pantaloni blu scuro che mettono in risalto le sue belle gambe. Mi sono fatta accorgere e lui con scioltezza mi sorride mostrandomi i suoi denti perfetti, io molto probabilmente con una faccia da ebete ricambio il sorriso, quasi imbarazzato e scappo a gambe levate. Non potevo stare a meno di cento metri con quel ragazzo dopo la brutta figura che ho fatto così decido di pranzare, adoro il cibo da strada e prendoun kebab, mi siedo nella piazza principale di Messina quando all'improvviso suona il cellulare e con le mani sudice provo a prendere il cellulare, è mia madre:
-Sara? .Mi chiede con tono palesemente preoccupato
- Ciao Mamma, credo che il test sia andato bene, sto pranzando e fra poco ho il pullman. Provo a rassicurarla.
-Va bene, ci sentiamo più tardi allora. Mi risponde con voce più tranquilla.
- A dopo. Riaggancio la chiamata e quando alzo gli occhi di fronte a me vedo di nuovo quel ragazzo, stolta è insieme ad un gruppo di ragazzi, mi rigurada e mi sorride di nuovo e io questa volta più sicura gli sorrido inclinando leggermente la testa e facendo cenno di saluto con a mano. E' finita lì, lui per la sua strada e io per la mia.
Arrivata a casa la mia famiglia mi fa il terzo grado finito l'interrogatorio vado a rilassarmi nella mia stanza, accendo la lampada da tavolo che mannda una calda luce arancione e mi distendo sul letto, penso a varie cose, alla giornata a esperienze del passato, la mia testa è un casino e faccio fatica a distiguere ad uno ad uno i miei pensieri quando all'improvviso i miei pensieri vengono interrotti da mia sorella che mi avverte della cena. Passo il tempo ad ascoltare mio padre e le sue continue buffe esperienze e i suo lavoro in campagna. Torno in stanza, mi metto il pigiama e affondo tra i piumoni; Mi viene in mente che domani devo riandare a Messina per prendere i risultati degli esami e quindi rivedrò il misterioso ragazzo, punto la sveglia un'ora prima in modo da avere più tempo per prepararmi e si devo assolutamente mettere quella gonna. Chiudo la luce e cado in un sonno apparentemente profondo.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: fantasyworld