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Autore: JhonSavor    28/12/2008    1 recensioni
Un grande torneo... un premio in palio eccezionale... guerrieri provenienti da ogni parte del mondo... Naruto, Onepiece, Inuyasha, FMA insieme per una fanfiction di tutto rispetto (o almeno, questo dovrete deciderlo voi...XD) Ehilà raga qui è JhonSavor che vi parla e questa è la prima fan che ho deciso di postare e ho una voglia matta di sapere cosa ne pensate. Leggete quindi e fatemelo sapere, please XD "Sono partiti in tanti, ma solo uno si ergerà sui corpi dei sui avversari sconfitti venendo proclamato e ricordato come il più forte"
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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jhkgyjdtr GREAT BATTLE


Preannuncio subito che questa fan lo scritta ispirandomi ad un aborto di gioco della play2 chiamato DON.
Per evitare casini più avanti vi dico subito una cosa: i personaggi di Naruto come potenza e conoscenza vanno posti all’incirca nel periodo della serie filler sul fratello di Hibiki Morino; quelli di Onepiece dopo i fatti di Enies Lobby; quelli di Inuyasha all’inizio della saga del monte Hakurei; infine quelli di Fullmetal Alchemist in generale dopo lo sterminio della banda di Greed ad opera di King Bradley nel volume 8. Recensite, please


INTRODUZIONE


Tsuchigaki, la più grande città del continente di Seppou, a Sud del Paese del Fuoco raggiungibile dopo tre giorni di navigazione.
Celebre per la cucina e l’artigianato, famosa soprattutto per il grande torneo di arti marziali che avviene durante il periodo estivo, è il luogo da cui inizia la nostra lunga storia…

-Evvai siamo arrivati!- urlò un ragazzo biondo appena attraversate le porte della città
-Naruto ti supplico risparmiaci!- disse la ragazza di fianco a lui
-Testa quadra taci un po’- le fece eco un terzo ragazzo
-Come mi hai chiamato?- disse Naruto avvicinandosi arrabbiato al suo compagno di viaggio
-Ehi smettetela! State dando pubblico scandalo con i vostri schiamazzi!- disse un uomo alto con i capelli grigi e con un occhio coperto da una bandana, poco dietro di loro.
-Ma Kakashi-sensei loro mi offendono!- si lamentò Naruto
L’uomo non dava troppo peso alle lamentele dei suoi tre allievi: gli interessava di più finire il libro che stava leggendo: “La violenza della pomiciata”. Ma le continue lamentele del suo allievo lo costrinsero a rispondere
-Adesso basta Naruto, ci dirigeremo verso una locanda e aspetteremo l’arrivo delle squadre di Asuma, Kurenai e di Gai, okay?- disse con tono che non ammetteva repliche.
Così si incamminarono per le strade cittadine, zaini in spalla e qualche borbottio come sottofondo.
Naruto era un ragazzo non molto alto, occhi azzurri e indossava una tuta arancione, ed era un genin del Villaggio della Foglia come lo erano pure i suoi compagni Sasuke e Sakura.
Il primo era un ragazzo moro, occhi neri e vestiva con una maglia blu scuro a collo alto con il simbolo del proprio clan, il clan Uchiha, stampato sul retro: un ventaglio bianco e rosso.
La seconda era una ragazza molto carina con i capelli corti di uno strano colore: erano rosa. Un rosa chiaro in cui stava, forse, l’origine del suo nome. Aveva occhi verdi chiari e indossava una lunga casacca rossa a bordi bianchi.
Erano uno strano trio ma incredibilmente unito a discapito delle differenze di carattere: infatti il biondo era solare e vivace, il moro taciturno e sempre serio mentre la ragazza era, come in molti casi, la via di mezzo tra i due.
-Però che figata questa missione, eh ragazzi?Cioè, ma ci pensate?Potremo partecipare ad un torneo internazionale di fronte a migliaia di persone- disse Naruto
-Beh in fondo hai ragione ma ricorda che ci è stato permesso solo perché la Quinta Hokage lo riteneva redditizio…- gli ricordò Sakura
-Ma Tsunade-baachan poteva pure dirmi che era per beneficenza ma poco mi importava!-
Sasuke, che era rimasto in silenzio tutto il tempo, proruppe dicendo -Tsè, siamo qui per far pubblicità al villaggio e mostrare al mondo il valore dei ninja di Konoha… sarà anche qualcosa di glorioso, ma a me sembra di essere quasi un testimonial di shampoo che va in giro a mostrare la qualità del prodotto…-
-Non vorrai farmi credere che non ti va di mostrare le tue capacità agli altri? Proprio tu dannatissimo esibizionista?-
Sasuke lo guardò freddamente -Pirla-
-Che cosa hai detto?- ma la sfuriata di Naruto venne bloccato da uno strano gorgoglio.
Il gruppetto si fermò e tutti guardarono il biondo che non ebbe altro da dire che: -Ho una fame che mi mangerei un cavallo-
Kakashi seccato per le continue interruzioni della sua lettura disse deciso -Sentite lasciatemi i bagagli e andate a mangiare qualcosa. Il viaggio è stato lungo e faticoso quindi rifocillatevi un po’-
I tre genin seguirono il consiglio del loro sensei e dopo averlo visto scomparire in una nuvola di fumo si incamminarono per le vie della città.
-So che questa città è famosa per la buona cucina quindi perché non…- incominciò a dire Sakura ma il suo amico biondo si era fermato in mezzo alla via fissando inebetito un insegna: “Ramen resturant”.
-Ramen…- disse Naruto con gli occhi luccicanti
-E fortuna che avevo appena esaltato la cucina locale… Sasuke che facciamo?- domandò sconsolata
-Un posto vale l’altro- disse lui atono -piuttosto Sakura hai visto quella bambina?-
-Quale?-
-Quella li, con un kimono a quadrettoni gialli e arancioni; è da qualche minuto che la osservo e mi sembra spaventata…-
-Forse si è persa, andiamo da lei. Naruto muoviti su-
Ma non ottenne nessuna risposta: il biondo era ancora imbambolato a fissare l’insegna con occhi sognanti
-Naruto brutto scemo! Ti  muovi o devo venire li e trascinarti di peso?- disse la ragazza infuriata
Il biondo si riprese subito. Sapeva benissimo che far arrabbiare Sakura non era la cosa migliore per la propria salute, così li raggiunse.

-Ciao, ti sei forse persa?-
La ragazzina alzò lo sguardo verso il terzetto e annuì. Doveva avere all’incirca nove anni. Dei lunghi capelli nerissimi le incorniciavano il viso grazioso.
-Non ti preoccupare non abbiamo cattive intenzioni- disse la ragazza
-Sicuro, ti abbiamo vista gironzolare senza metà e volevamo aiutarti- aggiunse il moro
-Allora per incominciare mi presento: sono Naruto Uzumaki, e tu invece come ti chiami?- domandò il biondo sfoggiando uno dei suoi sorrisi a trentadue denti.
-Mi chiamo Rin- rispose la bambina; non era solita parlare con estranei ma quei tre non gli ispiravano pericolo-Sono rimasta a guardare una bancarella e ho perso di vista i miei compagni di viaggio-
-Allora facciamo così Rin: noi stavamo andando a mangiare una ciotola di ramen, vieni anche tu e poi ti daremo una mano!- disse il biondo.
La bambina annuì sorridendo.

-Il ramen è il cibo migliore che ci sia, non trovi anche tu Rin?- disse Naruto alla terza ciotola
-Hai ragione Naruto-san- confermò la piccola
-Ti dirò, quasi quasi me ne prendo un’altra…-
-Naruto accidenti a te,cos’hai al posto dello stomaco? Un container?- esclamò Sakura furibonda
-Ma perché Sakura-san fa così?-
-Devi sapere che, anche se non lo da a vedere, Sakura-chan è pazza di me- disse Naruto facendole l’occhiolino
-Cosa dici?!-
A quel punto la scena si fece alquanto comica: sotto gli occhi inebetiti del cuoco e dei suoi aiutanti, Sakura stava tentando di strozzare Naruto, difeso da Rin che cercava di dividerli, mentre Sasuke continuava a mangiare come se nulla stesse accadendo.
-Piuttosto Rin dicci un po’ chi sono i tuoi compagni- proruppe il moro
-Perché… ti… interessa…?- chiese il biondo tra uno spasimo e l’altro
-Idiota se dopo dobbiamo cercarli, è necessario sapere che aspetto hanno
-Ecco vediamo- iniziò la bimba- oji-sama è molto alto, veste in maniera elegante e sfarzosa, e ha dei lunghi capelli argentei…-
- Nient’altro?- chiese Sakura che aveva lasciato Naruto, ora sull’orlo di una crisi d’asma
-Uhm… ah si! Oji-sama si contraddistingue per il suo sguardo incredibilmente freddo e distaccato!- disse sorridendo
-Per caso partecipa al torneo?- continuò Sasuke
-Sicuro! Siamo venuti apposta per questo!-
-Bene allora- disse Naruto mentre afferrava la quarta ciotola di ramen- non ci sono problemi: dopo andremo al banco delle iscrizioni e vedrai che lo incontreremo-
Improvvisamente sentirono una voce provenire dall’esterno dello stand: una voce incredibilmente fredda
-Rin vieni fuori, so che sei li dentro…-
Quelle parole lasciarono di stucco il gruppetto di ragazzini. Naruto quasi si strozzò con il brodo del ramen.
Rin riconobbe la voce, scese dallo sgabello e si diresse fuori. I tre ragazzi incuriositi, pagarono il conto e uscirono.
-Come ha fatto a trovarmi Sesshomaru-sama?-
-Ho seguito il tuo odore-
La figura che si ritrovarono davanti era imponente: alto quasi il doppio di loro, indossava un abito tipico dell’alta nobiltà e sopra di esso un busto corazzato con una protezione appuntita sopra la spalla sinistra.
Riscontrarono inoltre che le parole di Rin erano vere: lo sguardo era tremendamente freddo e perforante come il ghiaccio.
-E voi tre chi sareste?- domando Sesshomaru quando vide i tre avvicinarsi alla sua protetta
-Non si preoccupi oji-sama, sono amici di Rin-
Sesshomaru li osservò per un po’ -Immagino che dovrei ringraziarvi… per aver tenuto compagnia a Rin…-
-Non è stato un disturbo- disse prontamente Sakura
-Meglio così- e fece per andarsene -vieni Rin andiamo-
Sasuke lo osservo allontanarsi per poi dirgli -Ci rivedremo al torneo-
A quelle parole Sesshomaru si bloccò -Voi tre vorreste partecipare al torneo?-
-Certo e magari vincerlo se ci riusciamo- proclamò Naruto esultando
Sul viso di Sesshomaru si accennò un sorriso -Il livello delle iscrizioni deve essersi veramente abbassato da quando mio padre partecipò…-
Sasuke inarcò un sopracciglio: non sopportava quell’atteggiamento superiore.
A Naruto invece gli vennero i cinque minuti -Ehi che fai sfotti?!-
-Baka! La vuoi smettere!- disse Sakura bloccandolo per la schiena -È l’amico di Rin!-
-E allora? Non ha alcun diritto di parlarci così! E poi bell’amico… lasciare che una bambina indifesa si perda per strada!-
-Faresti meglio ad ascoltare la tua amica, piccolo umano inferiore! Sesshomaru-sama non è sempre così indulgente- disse una strana creatura verdastra, comparsa all’improvviso dal nulla. Era piccola e tozza, indossava una specie di kimono marrone e teneva stretto a se un orribile bastone con ritagliate in cima due teste, una di un vecchio e l’altra di una donna.
-Jaken non offendere i miei amici!-
-Infer… parla per te stupida rana!-
-Non sono una rana, idiota!-
-Naruto finiscila!-
-Giusto, dai ascolto alla tua piccola amica inferiore, brutto umano!-
-Infer…-
Stavolta fu Sakura a non vederci più: tirò un violentissimo calcio all’essere che finì lungo disteso ad alcuni metri di distanza. Tutto ciò avvenne sotto gli occhi stupefatti di Sesshomaru: gli umani non era mai riuscito a capirli, si lasciavano trascinare in discussioni e liti assurde, che non centravano niente con l’argomento di cui un minuto prima stavano parlando. Quella situazione non aveva senso, ed era andata fin troppo oltre.
-Rin…-
-Si, oji-sama?-
-Raccogli ciò che resta di Jaken e andiamocene- e detto questo, si voltò
-Ehi fermo lì- incominciò Sasuke -di solito non mi faccio coinvolgere nelle sfide assurde di Naruto ma nel tuo caso farò un eccezione-
Detto ciò sfilò un kunai dalla sua sacca e si mise in guardia
-Per una volta siamo d’accordo su qualcosa, amico- disse Naruto sorridendo
Sesshomaru non si scompose e si preparò allo scontro -Mi basteranno due dita per abbattervi-
-No aspettate! Non sapete neanche come combatte!- disse la ragazza tentando di fermarli
-Sesshomaru-sama la prego, non li uccida!-
Ormai era tardi. Il moro spiccò un salto e si avventò con forza su Sesshomaru che rimase immobile ad aspettarlo.
Con il dito indice e medio colpì il ragazzo che scomparve in una nuvola di fumo: al suo posto c’erano i resti di un vaso.
Cercò, allora, di ritrovarlo con l’olfatto quando sentì: -Tecnica superiore della moltiplicazione del corpo!-
Sesshomaru si trovò di fronte a se quattro ragazzini biondi, tre dei quali si avventarono contro di lui armati di kunai: “Tecniche ninja, i guerrieri dell’ombra…”
Ma non si lasciò ingannare, quelle copie erano una trappola per occultare un altro attacco: permettere a Sasuke di colpirlo da dietro. Ne era certo, era riuscito a sentirne l’ odore.
Con un leggero movimento della mano, creò una strana frusta luccicante: ruotò su se stesso distruggendo non solo le tre copie ma colpendo anche Sasuke al petto che cadde al suolo rovinosamente.
Naruto rimase spiazzato: “Che razza di colpo era mai quello? Devo creare altri kagebushin e aiutare Sasuke” ma non ne ebbe il tempo.
Sesshomaru gli comparve davanti ad incredibile velocità e lo afferrò per il collo, sollevandolo da terra
-Ti prego lascialo andare!- urlò Sakura che, disperata, era accorsa ad aiutare Sasuke
Sesshomaru osservò Naruto negli occhi: sembrava volergli scrutare nell’animo. Lanciò il corpo del ragazzino vicino a quello dei suoi compagni
-Come potevate sperare di vincere contro Sesshomaru, principe degli inu-yokai, miseri umani?-
Il terzetto rimase sbalordito:
-Tu saresti un demone?!- esclamarono Naruto e Sakura
Si voltarono verso Rin per chiedere conferma
-Si è così! Sesshomaru-sama è il più potente demone in circolazione!- disse Rin sorridendo
Naruto e Sakura si guardarono terrorizzati.
Sasuke si era ripreso e ora si ergeva in piedi dietro i suoi compagni -Se pensi…- disse ansimando -che finisca così… ti sbagli… di grosso!…-
Sesshomaru guardò attorno a se: un cerchio di curiosi si era formato attorno a loro; erano fastidiosi e il demone non voleva seccature. Con uno scatto si portò dietro il moro che non se ne accorse neanche.
-Non sei neanche riuscito a impedire che ti arrivassi alle spalle… ci rivedremo al torneo se ne avrai l’occasione. Andiamo Rin- detto ciò il demone si allontanò.
La bambina sorreggendo il piccolo demone Jaken gli andò dietro salutando i tre ninja, scusandosi per l’accaduto.  
Il moro strinse i pugni e cercò di controllare la propria rabbia e il proprio orgoglio ferito; non per la sconfitta e l’umiliazione ma perché in fondo ammirava quel demone per la sua potenza guerriera. Ma ammettere ciò significava accettare anche la sua debolezza, e questo non poteva farlo. Aveva un obbiettivo da raggiungere: lui lo stava aspettando. Inoltre non aveva dato fondo alle proprie capacità: aveva ancora lo Sharingan.
No, non poteva ammettere la sua sconfitta, lo avrebbe riaffrontato e lo avrebbe sconfitto.
Non appena la tensione lasciò il suo corpo, Sasuke sentì una fitta al petto che lo costrinse ad inginocchiarsi
-Sasuke!- gridarono i suoi amici
-State calmi non è niente…-
-Niente un fico secco! Ti fa male il punto in cui ti a colpito Sesshomaru non è vero?- gli domandò Sakura lapidaria
Sasuke non disse niente e loro capirono. Lo presero per le braccia e lo aiutarono ad alzarsi. Anche Naruto aveva alcune ferite ma tutte leggere, delle sbucciature più che altro, quindi non proferì parola per evitare di preoccupare ancor di più Sakura.
-Andiamo Naruto portiamolo da Kakashi-sensei, ci aiuterà lui a curarlo-
- D’accordo Sakura-

-Mi scusi…-
-Si cara?-
-Vorrei iscrivermi al torneo-
-Molto bene cara, mi favorisca le sue generalità, prego-
-Kagome Higurashi, quindici anni-
-Stile di combattimento?-
-Arciera-
-Poteri particolari?-
La ragazza si mostrò confusa -Che intende?-
-Beh cara, molti dei nostri partecipanti sono dotati di conoscenze o poteri singolari e noi organizzatori dobbiamo predisporre ogni cosa al meglio… tu non hai niente di tutto ciò?-
-Si ho i poteri purificatori delle sacerdotesse-
-Molto bene, prendo subito nota. Puoi andare ora, tieni questa tessera e arrivederci!-
Kagome Higurashi era una bella ragazza delle scuole medie, con dei lunghi capelli neri che le oltrepassavano le spalle. La sua storia è molto singolare: sembrerà strano ma viene dal futuro, un futuro molto lontano, cinquecento anni avanti. Un giorno cadde in pozzo magico che collegava la sua epoca a questa; qui conobbe un mezzo-demone…

-Inuyasha!-
-Che c’è, che ho fatto?-
 
Inuyasha venne salvato da Kagome, liberandolo dalla sua prigionia a cui era stato condannato presso l’albero Goshinboku.
Inizialmente il loro rapporto era tutt’altro che amichevole,così una vecchia sacerdotessa gli applicò un artefatto mistico, un rosario, al collo affinché ogni volta che la ragazza pronunciasse la formula rituale…

-A cuccia!-
Inuyasha cadde al suolo, sbattendo violentemente la faccia -Ma sei scema, che ti prende?-
-Baka! Perché non mi hai detto, dopo che ti sei iscritto, che dovevo dichiarare anche di possedere i miei poteri! Ho fatto una figura del cavolo-
-Ti chiedo scusa Kagome, ci siamo dimenticati di dirtelo- disse una ragazza molto bella con un kimono bianco a motivi rossi e verdi. Aveva i capelli castani, lunghi, tenuti legati in fondo con un laccio.
-Già scusaci Kagome- gli disse un ragazzo moro vestito con una tunica nera e blu.

Il mezzo-demone e la ragazza si era messi in viaggio ormai da molto tempo per ritrovare i frammenti della demoniaca Shikon no Tama, detta anche Sera dei Quattro Spiriti. Durante il loro viaggio fecero la conoscenza del monaco buddista Miroku e della sterminatrice di demoni Sango. Entrambi sono validi combattenti e hanno aiutato la coppia in molte occasioni. A volte però sorgevano dei problemi per una certa mania del monaco…

Lo schiaffo fu talmente forte che probabilmente venne sentito da mezza città:
-Ahia, Sango mi hai fatto male!- disse Miroku massaggiandosi la guancia
-Hai anche il coraggio di replicare! La devi smettere di toccarmi il sedere!-   

Il loro destino non era legato solo dalla Shikon no Tama, ma anche da un'altra cosa.
O per meglio dire da un altro essere.
Naraku.
Il demone nato dalla fusione del corpo di un bandito di strada chiamato Onigumo e decine di creature demoniache inferiori. Questo demone di pura malvagità ma anche di incredibile e perverso acume aveva ucciso il primo amore di Inuyasha, Kikyo, aveva maledetto la famiglia di Miroku con un anatema ereditario; per ottenere tre frammenti, non ha avuto alcun esitazione o pietà e ha fatto massacrare la gente del villaggio di sterminatori di demoni attirando Sango e i suoi in una trappola. Lei era l’unica sopravvissuta, fatta eccezione per il fratello minore Kohaku, ora nient’altro che un burattino nelle mani del demone.
Il motivo per cui volevano partecipare al torneo era molto semplice…

-Comunque ricordatevi qual è il nostro obbiettivo…- disse Inuyasha serio, rialzandosi
-Siamo qui per vincere il premio in palio…- incominciò Miroku
-Cioè il poter richiedere qualsiasi cosa che possa essere realizzata dagli organizzatori-
-Potremmo chiedere di aiutarci a scovare Naraku…- disse un bambino biondo-castano con una strana coda che usciva dal suo kimono
-Hai ragione Shippo oppure un modo per poter potenziare la Tessaiga. Che ne dici Inuyasha?- chiese Kagome
-Prima dovremo vincere però…-
-Oppure un rimedio per aiutare Kohaku…- propose Sango
Un pesante silenzio scese sul gruppo.
-Hai ragione Sango non ci avevano pensato- cercò di dire Kagome  

Naraku era infatti scomparso da alcune settimane e non riuscivano più neanche a percepirne l’odore o l’aurea.
Vennero a sapere del torneo da un loro amico, il mastro fabbro Totosai.
Non avevano la minima idea degli strani quanto importanti incontri che il destino aveva in serbo per loro…

-Mi scusi signorina…-
Kagome si voltò a quella chiamata. Si ritrovò di fronte una coppia di strani personaggi. Uno era uno ragazzino con capelli biondo-dorati, vestito interamente in nero con una giacca rosso acceso, l’altro invece, quello che aveva parlato, era coperto interamente di un armatura di ferro.
Quest’ultimo la intimorì non poco -Si…?-
-Volevo chiederle se sa dove si trova il banco per le iscrizioni al torneo di arti marziali…-
La sua voce aveva un che di metallico -È quello laggiù… anche voi avete intenzione di partecipare?-
-“Anche voi”? Quindi significa che sarete nostri avversari…- disse il ragazzino biondo
Kagome notò che doveva avere si e no la sua età.
-Si certo… mi sembri stupito?-
-No è solo che sto pensando a quanto potreste durare…-
-Ehi stai insinuando che saremmo deboli?- proruppe Inuyasha
-No affatto, vi sto solo studiando…-
-Certo che hai un bel caratterino… quali sono i vostri nomi?-
-Siamo i fratelli Elric, Alphonse e Edward - gli rispose il ragazzo in armatura
-Piacere Kagome Higurashi. Loro sono Sango, Miroku, Shippo mentre quell’altro sempre imbronciato è Inuyasha- elencò la ragazza
-Piacere nostro- disse Alphonse inchinandosi leggermente
-Toglitemi una curiosità, qual’è il vostro modo di combattere?- chiese il mezzo demone
-Ma figurati se lo veniamo a dire proprio a te!- disse sprezzante il biondo
-Fratellone non ci si comporta così!- lo rimproverò Al
-Fratellone?…- Kagome spostò lo sguardo da un fratello all’altro almeno cinque volte -Alphonse-san vorresti dirmi che lui è…-
-Si lui è mio fratello maggiore- gli rispose mettendo una mano dietro la testa
-Perché ci sono problemi?-
-No…- incominciò a dire Kagome -è solo che sei molto più piccolo di lui e allora…-
Effettivamente Alphonse era un vero gigante al contrario del fratello che gli arrivava si e no al bacino
-Chi sarebbe il fagiolino microspico delle dimensioni di una pulce!?!- proruppe Edward più arrabbiato che mai
-Ma… ma io non detto questo!- disse Kagome stupita più che mai da quella reazione
Alphonse di fronte allo sguardo allibito degli altri quattro, Alphonse diede spiegazioni:
-Ecco vedete… mio fratello ha un forte… ehm come posso dire… “risentimento” nei confronti di quelli che gli fanno notare la sua altezza…-
-Ma che risentimento e risentimento! Io cerco solo di far ricordare alla gente che l’altezza non è tutto, ecco-
-Però il fatto che sei basso è vero- disse Inuyasha
Il ragazzo biondo fece per avventarsi sul mezzo demone, ma venne trattenuto da un enorme figuro apparso dietro di lui
-Signorino Edward, non un comportamento educato quello che lei sta mostrando in questo momento!-
Era incredibilmente alto, di corporatura massiccia, vestito di una divisa blu, pelato con un stranissimo ciuffetto di capelli biondi che gli spuntavano dalla fronte e un paio di enormi baffoni sotto il naso
-E tu chi saresti?- disse Inuyasha con tono di sfida al gigante
-Io? Tu stai chiedendo a me chi sono io ragazzo?-
Il mezzo demone annuì serio
-Io appartengo ad uno delle più grandi e potenti famiglie della mia nazione, alla quale portò lustro e gloria…- intanto che parlava si metteva in varie pose che risaltassero i suoi enormi muscoli -…diplomatomi con successo all’accademia militare di Central City al massimo dei voti, sono un uomo che ama la giustizia e il bene: io sono il Maggiore…- a quelle parole si tolse la giacca rimanendo a dorso nudo di fronte a dei già imbarazzatissimi spettatori -…Alex Luis Armstrong!-
Infine si mise nuovamente in posa plastica.
-Scusami Ed…- chiese una stupefatta Kagome-…ma perché si è tolto la giacca?-
-Non me lo chiedere, è da tanto che lo conosco, ma non sono ancora riuscito a capire da dove le tiri fuori ste trovate!- gli rispose sconsolato il biondo
-Bene signori è stato un piacere avervi conosciuto, ora fratelli Elric sarà meglio andare a iscriverci, il colonnello e gli altri ci staranno aspettando- disse il Maggiore rimettendosi la giacca
-Sarà meglio si, ci vediamo ragazzi!- salutò Ed
-Arrivederci- disse inchinandosi Al
Appena si furono allontanati Kagome disse -Che tipi strani…-
-Però simpatici- aggiunse Sango
Miroku si rivolse al mezzo demone -Che ti prende Inuyasha?-
Il ragazzo era cupo in volto -Niente è solo che…-
-Che?- lo incoraggiò Miroku
-Quel ragazzo in armatura, Alphonse… ho percepito il suo odore ed è strano…-
I suoi compagni lo guardarono strano
-Era un misto di ferro e sangue secco… insomma quello che voglio dire è che non avvertivo in lui alcun tipo di odore che caratterizza gli esseri umani!-
Gli altri rimasero basiti di fronte a quella rivelazione:
-E… e che significa…?-
-Non lo so, non so che dire-
-Beh ci penseremo al tempo, adesso andiamo a cercare un alloggio, tanto dovremo stare qui per un po’-

Intanto alle porte della città un folto gruppo di persone fece il suo ingresso, preceduti da due strani figuri
-Si, grazie alla forza della giovinezza siamo riusciti a raggiungere il nostro obbiettivo!- gridò un uomo sulla trentina vestito interamente di verde, con delle enormi sopraciglia nere  
-Avete assolutamente ragione Gai-sensei!- gli fece eco un ragazzino che sembrava la sua copia sputata
-Certo Lee, certo! Trema Tsuchigaki sono arrivati i tuoi conquistatori!-

  
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