[Quinn’s Monologue] [2x16]

E mentre ti alzi dallo sgabello di mogano e annulli con piccoli passi la distanza tra te e il centro del palco, dove Rachel si trova, sola e tremante, la tua mente ripercorre quelle frasi che tante, troppe volte hai avuto la necessità di ripetere a te stessa                                                                                                                           

“Vuoi sapere come andrà a finire?”                                                                                         

Un fiume di progetti sgorga dalle tue rosee labbra, ma, tra la seconda e la terza frase, gli occhi di Rachel si distolgono dai tuoi, guardano altrove e non capiscono il perché del tuo monologo – ma perché non riesce a capire? Capire che il tuo scopo non è tenere Finn lontano da lei o spezzarle il cuore, semmai è rendere lei libera di lasciarsi Lima alle spalle senza rimorsi!                                                                                                             
E, poi, le parole ti si incastrano in gola e una patina opaca ti inumidisce gli occhi – e tu avevi anche pensato che tra le due sarebbe stata Rachel a dover tirare su col naso per trattenere le lacrime!                                       

“Il tuo posto non è qui, Rachel, e non mi puoi odiare per averti indicato la strada!”                                

Rachel scuote i lunghi capelli castani, senza esitazione. E sai che sta per ribattere e difendere se stessa e sai anche che non capirà mai cosa le stai dicendo e nel contempo pregando di non fare: di non essere come te. E di lasciare questa città.                                                                                                                       
D’altronde a te questa libertà non sembra appartenere, non più almeno. Hai rovinato la tua vita, Quinn, e il meglio a cui puoi aspirare dopo il diploma è una carriera come agente immobiliare nella città che odi e sposare l’unico ragazzo che ti vuole e ti accetta ancora nonostante il tuo passato.

“Non rinuncerò a Finn. Non è ancora finita tra di noi “,  risponde, interrompendo così la tua serie di pensieri.

Beh, ti sussurrano delle vocine, armoniose e alquanto simili a quelle di Kurt, Mercedes, Artie e Tina, nella testa, Rachel non vede mai al di là dei suoi interessi personali - . Ed è allora che a denti stretti le punti il dito contro accusandola di non saper individuare qual è la cosa giusta. E di credere ancora nella sciocca e puerile fantasia dei lieto fine. Poi, giri i tacchi e ti accomodi di nuovo sullo sgabello di mogano, il pianoforte a te dirimpetto.

“Scriverò questa canzone per conto mio” conclude Rachel.

E mentre lo scalpiccio dei tacchi di Rachel echeggia nell’auditorium del McKinley, la prima cosa a cui pensi è di preservare quel briciolo di dignità che ti rimane. Note dell'autore: E' la mia prima fanfiction e riguarda, a mio parere, uno dei personaggi più interessanti e ricchi di sfaccettature dell'intero show. Ed è anche il mio modo personale di congedarmi dall'intero mondo Glee, oramai giunto al termine. Spero vi piaccia :)