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Autore: Mizu_The little kiseki    26/04/2015    9 recensioni
Mizu era una ragazza di quattordici anni e come altro suo coetaneo si preparava ad entrare alle scuole superiori.
Aveva i capelli bianchi con le punte nere e i vestiti sempre del medesimo colore.
Nella sua scuola se ne stava sempre per le sue e non proferiva mai parola se non per le interrogazioni.
La sua altezza era intorno a 1.48 centimetri, un tantino bassa per la sua età, e per questo obiettivo di ogni bullo.
Oramai per i suoi compagni non era altro che un giocattolo con cui sbizzarrirsi.
E nessuno veniva in suo soccorso.
Gli amici, per lei non c'erano mai stati...o forse..
P.s lettera di scuse per Helen, Zoey, Giulia, Aicha, Funny, Irene e Cri
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mizu era una ragazza di quattordici anni e come altro suo coetaneo si preparava ad entrare alle scuole superiori.
Aveva i capelli bianchi con le punte nere e i vestiti sempre del medesimo colore.
Nella sua scuola se ne stava sempre per le sue e non proferiva mai parola se non per le interrogazioni.
La sua altezza era intorno a 1.48 centimetri, un tantino bassa per la sua età, e per questo obiettivo di ogni bullo.
Oramai per i suoi compagni non era altro che un giocattolo con cui sbizzarrirsi.
E nessuno veniva in suo soccorso.
Gli amici, per lei non c'erano mai stati...
-Pensate che dovremmo dirle qualcosa?- chiese una ragazza dai capelli castani rivolgendosi al gruppetto di amici.
-A chi?- rispose un ragazzo dai capelli rossi sparati in aria.
-A Mizu O'Neil, se ne sta sempre per le sue e non parla mai con nessuno, sinceramente mi dispiace per lei-
-Forse a lei piace stare da sola, Helen-
aggiunse un'altra ragazza, anche lei dai capelli castani e gli occhi ambrati.
-A nessuno piace stare solo, Zoey! Te lo assicura il qui presente Michelangelo, tutti hanno bisogno di compagnia!- esclamò il biondino del gruppo incrociando le braccia e andando a fissare gli altri due ragazzi, uno dai capelli neri e l'altro dai capelli mori.
-Leo, Donnie, voi che dite?- domandò loro la terza ragazza castana con un ciuffo rosso.
-Io dico che tentar non nuoce, chissà potrebbe farle piacere- disse Leonardo alzando le spalle.
-Non saprei, a me sinceramente mette paura-
-Funny, non fare la fifona, è una ragazza, mica un drago- la rimproverò una quinta ragazza di nome Irene.
Non si accorsero che la ragazza dai capelli bianchi li stava guardando con aria confusa e quando lo fecero lei girò il volto arrossendo un po'.
-Donnie forza, va a dirle qualcosa- lo incoraggiò Cristina, la sesta ragazza del gruppo.
Il moro del gruppo si avvicinò a lei salutandola con la mano.
-Ciao, sono Donatello Hamato, piacere- Mizu non gli rispose, si limitò a prendere i suoi libri e a uscire dalla classe lasciando gli altri con uno sguardo stupito.
-Che maleducata, e Donnie che è stato anche gentile a salutarla!- sbottò Giulia trattenuta da Raph, quello dai capelli rossi.
-Forse è timida...- disse Aicha, l'ultima ragazza dai capelli mori e la ciocca blu posandosi una mano sotto il mento.
-Può darsi, diamole tempo, forse un giorno riusciremo a parlarci- aggiunse Leonardo ficcandosi delle cuffie nelle orecchie.
"O mio Dio, Donatello mi ha parlato! Stupida! Perchè sei scappata?! E se così facendo avesse capito che mi piace!? Oh no, non può essere vero! Stupida stupida stupida!" pensava la bianca mentre camminava per i corridoi stringendo i libri di biologia che aveva tra le braccia in quel momento.
-Il loro gruppo è forte e unito, di sicuro non c'è posto per una come me....- sussurrò prima di sbattere la testa contro qualcosa o, meglio, qualcuno.
Era Mario Hyuuga, leader temuto dei bulli della scuola.
Ragazzo alto, molto alto, robusto e aveva i capelli neri a cresta.
eh. -Ehi! Perchè non guardi dove metti i piedi pidocchio?!-
-S..scusa...non...volevo-
-Ma guarda un po' chi abbiamo qui! L'ottavo nano!- aggiunse poi un suo amico, più magro e con la faccia coperta di piercing, prendendole il mento tra le mani.
-Lo sai che chiunque tocchi il nostro capo deve pagare con gli interessi?-
Uno dei suoi complici le prese la borsa tirando fuori da essa dei soldi.
-Grazie tante, ora sei perdonata, pollicina-
-Aspettate, quelli sono per il pranzo, non ho nient'altro!-
-E non rompere, pidocchio!- disse il più robusto dandole una spinta facendola cadere a terra insieme a tutti i libri.
Più tardi si diresse nella mensa dove stavano mangiando tutti gli altri alunni.
Lei iniziò ad accarezzarsi la pancia che gorgogliava impaziente di mangiare.
-Ho fame.....-
-Ehi, O'Neil!? Che fai lì impalata come una trota?!- appena sentita quella voce Mizu si girò di scatto; Michelangelo era seduto in un tavolo insieme a tutti gli altri e le stava facendo segno di unirsi.
Lei si girò cercando di ignorare il richiamo, c'era anche Donnie con loro, no, non poteva avvicinarsi.
-Ehi, sei sorda?- le domandò Helen sbucandole da davanti facendola sobbalzare dallo spavento.
-Vuoi mangiare con noi?- le chiese Giulia indicando un posto libero vicino a Donnie.
-Ehm...no..no....io non vorrei disturbarvi-rispose la ragazza nascondendosi il volto tra i capelli.
-Ma quale disturbo? Dai vieni Biancaneve!- Zoey la tirò per un braccio e facendola finire sulla sedia.
-Dov'è il tuo pranzo?- chiese Funny notando che Mizu non aveva niente da mangiare. -Io...l'ho dimenticato...-
-Oh povera, dimenticare il cibo è una cosa orribile- aggiunse Mikey facendo finta di togliersi una lacrima.
Leonardo le passò il suo piatto nel quale aveva lasciato due polpette di riso.
-Non è molto...ma spero che possano bastarti...- aggiunse.
-Tsk...che lecchino- sbuffò Raffaello.
-Parli tu....allora perchè hai lasciato dei gamberi nel tuo piatto?- domandò curiosa Irene con il sorriso sotto il naso sporgendosi verso di lui.
-Qual è il problema? No li volevo più-
-Ma se tu li adori come la tua vita- disse confusa Helen.
-E va bene, tieni, prendili!- sbottò il rossi buttando i gamberi nel patto che le aveva dato Leo.
-Ooohhh ma allora anche tu sei dolce in fondo- disse Giulia prendendogli il braccio.
-...Zitta-
-Prenditi anche la mia parte, tanto sono pieno- le sorrise Mikey.
-Ehi Mizu, prendi anche la mia roba se vuoi- dissero Helen, Irene, Funny, Cri, Aicha e Zoey all'unisono.
-Se ti va... puoi avere anche la mia- concluse Donatello nascondendosi il volto con gli occhiali.
Mizu non proferì parola, rimase immobile ad osservare ciò che gli altri le avevano lasciato.
-....Grazie...- mormorò sorridendo appena. -Stai sorridendo! Incredibile!- esclamò Mikey come se fosse appena successa l'apocalisse.
-Ma guarda, e noi che pensavamo che fossi solo un'associale depressa!- ridacchio Helen, facendosi puntare gli occhi di tutti su di lei.
-Che c'è?- chiese poi con tono serio.
-Non sei stata carina...- iniziò Cri.
-Hai detto qualcosa di offensivo...- puntualizzò Funny.
-Eh? Ah...no! Non intendevo offenderti! Insomma, in fondo sei una bella persona! Scusa scusa scusa!- esclamò avvicinandosi a lei ed inchinandosi.
-Così la spaventi!- sbottò Giulia tirandosi una manata in faccia.
-Cosa!? No! Scusa scusa!-
-Piantala di urlare!- la rimproverò Zoey.
-E tu che stai facendo?!- gridò Irene proteggendo l'amica.
-Ragazze, basta, per favore, ci stanno guardando tutti- intervenne Donatello cercando di calmare la situazione.
-Zitto tu!- esclamarono le sette all'unisono.
All'improvviso si sentirono dei versetti e non appena si girarono videro la ragazza dai capelli bianchi con il palmo davanti alla bocca che cercava di reprimere le risate che le uscivano dalla bocca.
-Sta...ridendo?- disse stupito Raffaello.
-Siamo così divertenti?- chiesero di nuovo le ragazze all'unisono.
-Si...- rispose Mizu.
A qual punto tutti iniziarono a ridere.
...
-A domani! Ciao, Mizu!- urlò Giulia salutando insieme agli altri la ragazza che s'incamminnò dalla parte opposta.
-Mi sono divertita...sono tutti simpatici...spero di aver fatto buona impressione.
Improvvisamente delle figure femminili uscirono da un vicolo.
Erano giovani ragazze come lei ma dimodtravano tanti anni di più, infatti fumavano e avevano il corpo ricoperto di trucco.
-Ehi tu- la fermò il leader, Anastasia.
-Ho visto che oggi eri in sintonia con i nostri BB-
BB sta per beautiful boys; per l'appunto, oltre che essere le bulle ufficiali della scuola erano anche i membri del club BB in cui si acclamavano Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo come fossero Dei scesi in terra.
-Senti, non abbiamo niente contro di te ma non ci piace il modo in cui li stai appicicata- disse la compagna tirandole il fumo in faccia.
-Povera, cercate di capirla, non ha nessuno e quindi ha bisogno di coccole- aggiunse un'altra ridacchiando.
-Oh povero cuccioletto- Anastasia le prese le guancia e cominciò a tirarle facendo gemere Mizu.
-Senti...non so chi ti credi di essere ma non ci va che un mostricciattolo come te stia ficino ai nostri amorini...quindi ti conviene cercare esseri più adatti a te....i pidocchi per esempio, siete alti uguali!- le tre si misero a ridere di gusto.
Mizu invece non rispose e se ne andò sotto le risate di quel gruppo che non fece altro che offenderla fino a quando lei non fosse sparita dal loro raggio d'azione.
Arrivata a casa lanciò con violenza lo zaino sul muro e si lasciò cadere sul letto, com'era solito fare.
Delle cose pericolosamente simili a lacrime si fecero strada nei suoi occhi.
A casa era sempre da sola quindi nessuno l'avrebbe sentita e lei avrebbe potuto sfogarsi come più le piaceva.
Insomma, la sua vita era quella.
Un giocattolo usa e getta.
Un mostricciattolo.
Si alzò e si diresse in cucina cercando di asciugarsi il viso con dei fazzoletti.
Perchè la trattavano così?
Non era colpa sua se era così bassa.
Non era colpa sua se non era bella come la maggior parte delle sue compagne.
Ma quei ragazzi per lei furono i primi a trattarla come un essere umano, non l'avevano offesa, l'avevano fatta ridere; lei voleva ricambiarli in qualche modo.
Se c'era una cosa in cui era brava più di tutti nella sua famiglia, era il fatto di saper cucinare dei dolcetti giapponesi, simili a merendine.
-Domani li ringrazierò come si deve-
Lavorò tutta la notte, sperando di ricevere un buon risultato dai suoi sforzi.
La mattina successiva Mizu era arrivata a scuola prima del solito con in mano le piccole merendine con inciso sopra il nome degli altri con lo zucchero a velo.
Era entusiasta del suo lavoro e non vedeva l'ora di mostrarli agli altri.
Ma qualcosa andò storto, infatti qualcosa la fece cadere a terra.
Era uno del gruppo di Mario che le aveva fatto lo sgambetto facendo ridere il resto della combricola.
-Ehi pulce? Tutto bene? Buono il pavimento?- rise Mario facendo il tragico.
-Che abbiamo qui?- aggiunse poi prendendo in mano il vassoio.
-Non toccarli, sono miei! Ti prego, ci ho lavorato tutta la notte!-
-Oh ma davvero, brava piccolina...peccato che..- li diede al suo compare più robusto che li buttò dentro il bidone dell'immondizia.
-..Non me ne freghi un tubo..- a Mizu cominciarono a lacrimare gli occhi.
-Che farai ora? Andrai a piangere dalla mammina?- Mizu cominciò a colpirlo sullo stomaco.
-Come osi!?- esclamò uno degli amici spingendola via.
-Piccolo insetto, nessuno può toccarmi senza pagare con gli interessi!- il ragazzo fece un cenno ai colleghi che la bloccarono a terra.
Il resto della scuola nonostante tutto non interveniva.
Gli amici di Mario cominciarono a sfilarle i pantaloni, lasciandola in mutante davanti a tutti.
-Che carine, con le fragole!- ridacchiarono i bulletti.
Anche gli altri si misero a ridere mentre la ragazza cercava di corpirsi il viso con i capelli dalla vergogna.
-Vediamo se il tuo corpo ha almeno qualcosa di femminile- iniziarono a sfilarle anche l'intimo ma furono costretti a fermarsi quando un pugno colpì in pieno Mario.
-Spostati, mi blocchi la strada!- esclamò Raph scrocchiandosi le dita.
-Che sta succedendo qui?- domandò Leonardo incrociando le braccia.
-Umiliare una ragazza? No no no no no- disse Irene facendo il segno della negazione con le dita.
-Questo si che è un comportamento di uomini con le contro palle- aggiunse Zoey.
-Non appena avrò finito con loro vedremo se ce le avranno ancora-
-Grande Giulia!- esclamarono Cri, Funny e Aicha dandole il cinque.
-Chi dobbiamo iniziare a castrare?- domandò Helen giocando con le ciocche dei capelli.
-Oh oh, le avete fatte arrabbiare, ora sono cavoli amari per tutti- ridacchiò Mikey sbucando dal nulla dietro i bulli.
Donatello nel frattempo si avvicinò alla bianca cercando consolarla dato che era caduta in lacrime.
-Ehi ehi ehi, non piangere, va tutto bene- lei non rispose; si alzò in piedi e scappò via, rossa di umiliazione.
-...Io vi ammazzo...- disse Cri girandosi verso il gruppo di bulli.
...
Nei giorni successivi Mizu non andò a scuola, voleva stare sola, al sicuro da tutto e da tutti; non voleva più essere trattata in quel modo, non voleva più avere amici.
Passò velocemente una settimana e il gruppetto di ragazzi decise di riunirsi nella mensa per discutere sulla situazione.
-Io non sono per niente tranquilla- iniziò Irene.
-Hai ragione, neanch'io sono tranquilla, secondo me le è successo qualcosa- aggiunse Funny mettendosi in bocca un panino.
-Logico che è successo qualcosa, cosa faresti tu se rimanessi in mutande davanti tutta la scuola?- le domandò Helen.
-Di certo, io ne rimarrei fortemente shokkata- rispose Aicha grattandosi il collo.
-Io sarei morta dalla vergogna- disse Giulia.
-Vero, di sicuro per lei dev'essere stato tragico- concordò Zoey.
-Fosse per me, li avrei presi a calci!- esclamò Cristina.
-Secondo me dovremmo fare qualcosa per lei, insomma qualcosa che la renda di nuovo felice- interruppe Mikey iniziando a sorseggiare la sua bibita.
-Io sinceramente dopo una cosa del genere preferirei starmene da solo per conto mio e non farmi vedere per un po' di tempo- disse Raph contrario all'affermazione del fratello.
-E se le portassimo gli appunti?- chiese improvvisamente Donnie sistemandosi gli occhiali.
-Donatello sei un genio, ognuno di noi potrebbe portarle una materia diversa! Per esempio, io potrei portarle italiano!- Helen si alzò di scatto tirando su un pugno come segno di vittoria.
-Io le porterò chimica- iniziò Donatello.
-Io...vediamo...ah! Scienze sociale!!- continuò Cri.
-Io le porto filosofia- disse Leo.
-Io diritto..- lo seguì il rosso.
-Io potrei portarle geografia- aggiunse Zoey.
-Io credo che le porterò storia- continuò Giulia.
-Io sono molto brava in inglese- disse funny.
-E io me la cavo con la matematica- aggiunse Irene.
-E io invece porterò biologia- continuò Aicha.
-E io le porterò il mio pranzo!- concluse Mikey attirando l'attenzione di tutti su di lui.
-Che c'è? Non è colpa mia se lo studio non è il mio forte....e poi durante lo studio potrebbe venirle fame- affermò il biondo.
-Oooook, allora ci incontriamo davanti casa sua, mi raccomando, muti come pesci- concluse Leo dando il cinque a tutti.
...
Purtroppo a casa della ragazza in questione le cose non stavano andando bene.
Aveva passato quell'intera settimana chiusa in casa, chiusa nella sua camera, in cerca della protezione del suo letto.
-Perchè io?...Cos'ho fatto per meritarmi tutto questo? Perchè il mondo ce l'ha con me?- continuava a mormorare queste parole per ore, per giorni.
Come al solito i suoi genitori erano usciti per andare a lavoro e lei era di nuovo sola, al sicuro nella sua abitazione.
Si alzò dal suo rifugio ancora completamente provvista di coperte che le facevano da mantello e si diresse a passo lento verso la cucina, alla ricerca di un qualcosa che le avrebbe ridato il sorriso.
No, non era il thè al limone.
Aprì lentamente un cassetto e rimase a fissarne il contenuto per circa un cinque minuti.
-Finalmente anch'io potrò essere veramente felice- mormorò sorridendo mentre la sua mano andò ad afferrare un coltello che era solito utilizzare sua madre per tagliare la carne.
-....Finalmente, non dovrò più soffrire...- se lo puntò al cuore; un colpo netto e tutto sarebbe finito.
-Addio....- chiuse gli occhi; la lama lucente seguì il suo percorso ma qualcosa lo fermò all'ultimo istante.
Lei riaprì gli occhi, trovandosi di fronte lui, loro.
Il moro con gli occhiali aveva fermato il suo intento, gridando un secco "nooo!!".
-Che ci fate voi qua?- chiese balbettando mentre il resto della combricola la guardava confusa e con uno sguardo spaventato.
-Che ci facciamo qua!? È questa l'unica frase che ti viene fuori in un momento del genere?!- sbottò Giulia.
-Che diavolo volevi fare, stupida!?- la seguì Irene, anche lei arrabbiata.
-Voglio andarmene, sono stufa della mia vita, non voglio più soffrire!- esclamò Mizu in risposta.
-Ma sei demente!? E tu pensi che ucciderti risolverà tutti i tuoi problemi!?- urlò Funny.
-Non pensi ai tuoi genitori!? Cosa avrebbero fatto se tu ti fossi uccisa!?- le gridò Aicha.
-Se ne sarebbero fregati, come tutti del resto, infondo io sono solo un mostro, no? Un pidocchio, un microbo! Cosa sono io se non un peso per questo mondo!?-
-Smettila di fare la vittima, pensi di essere l'unica ad avere problemi in questo mondo!? Eh?! Smettila di fare l'egoista e pensa agli altri una buona volta!- la rimproverò Helen.
-Anche noi abbiamo problemi, come tutti in questo mondo! Ma cerchiamo di risolverli aiutandoci a vicenda!- la sostenne Cri.
-Scappare non risolverà mai i tuoi problemi!- aggiunse Leonardo.
-I problemi bisogna affrontarli! Evitarli è un gesto da codardi!- sbraitò Raffaello.
-Pensa a come ci saremmo sentiti noi! Cos'avremmo fatto quando avremmo saputo che una nostra amica si era uccisa!?- continuò Mikey.
-Io non ho amici...io non ho bisogno di amici....io non ho bisogno di nessuno! Lasciatemi in pace!!- Mizu fece partire l'arma ma questa volta non furono le parole a fermarla.
Il genio del gruppo era lì, davanti a lei; il sangue che scendeva dalla lama assetata non era il suo ma quello di Donnie che l'aveva fermata afferrando la parte tagliente del coltello.
Mizu iniziò a respirare affannosamente guardando il ragazzo che al contrario rimase impassibile.
-Vuoi dire che noi per te non siamo niente? Vuoi dire che ci odi, vero?- iniziò poi.
-...No...no..non è vero....- rispose lei.
-Se non tenessimo a te, seconde te saremmo venuti fin qui per starti accanto?-lei abbassò lo sguardo, in quel momento il suo lato piu oscuro e il suo lato più luminoso stavano combattendo duramente dentro la sua testa.
-Io non voglio più a stare da sola...non lo sopporto più!- esclamò successivamente.
-Non sei sola...noi siamo qui...per te...- aggiunse il moro.
La bianca alzò lo sguardo verso i compagni che annuirono sorridendo.
-Non ti lasceremo mai da sola- dissero le sette ragazze in coro.
-Vuoi veramente andartene e lasciare le cose così come stanno?- le domandò serio Leonardo.
Mizu sentì le iridi innumidirsi di nuovo fino a inzupparsi completamente.
Mollò il coltello che cadde a terra producendo un suono acuto.
Donatello d'istinto le mise le braccia dietro la schiena e l'abbracciò.
Lei si aggrappò alla sua maglia iniziando a lanciare grida di dolore.
-Mi dispiace!! Mi dispiaceeee!! Mi dispiaceeeeeee!!!- il resto del gruppo la raggiunse iniziando ad abbracciarla e a cercare di consolarla.
-Io non volevo! Non volevo andarmene! Io non volevo questo!!- le altre ragazze e Mikey iniziarono a piangere insieme a lei.
-Non azzardarti a fare mai più una cosa del genere! Stupida!- disse Zoey tra le lacrime.
-Noi ti vogliamo bene!- disse Funny.
-Per favore non provare ad andartene via!- esclamò Aicha.
-Noi non ti abbandoneremo, infondo ora siamo amici, no?- aggiunse Mikey.
-Amici....-mormorò Mizu ancora con le lacrime che scendevano dai suoi occhi.
... Mizu aveva deciso di affrontare i suoi problemi a testa alta e quindi decise di tornare a scuola, determinata più che mai.
-Ehi! Mutande a fragola è tornata!- il solito inutile gruppetto fece la sua comparsa.
-Ora basta, io quelli li amazzo sul serio!- esclamò Helen tentata di andare a fare una scenata, ma fu fermata da Donnie che le prese un braccio e fece il segno di attendere.
-Cos'è? Vuoi il bis microbo?-
Mizu all'iniziò indugiò a rispondere ma poi prese il coraggio, spostò una ciocca di capelli dalla faccia e strinsevi pugni.
-Sai qual è il vantaggio di essere bassi?- il gruppo la guardò confusa.
Un pugno partì all'improvviso e finì per schiantarsi sui gioielli di famiglia del leader.
-Poter colpire il punto debole del nemico solo con un pugno- sorrise lei tra le risatine dei presenti.
-Come hai osato!?- si fece avanti uno dei bulli scrocchiandosi le dita.
-Che c'è, ne vuoi anche tu?- si fece avanti Giulia.
-Vediamo se hai il coraggio di batterci tutte- anche Cri prese posizione accanto la ragazza dalla ciocca rossa.
-Chi si mette contro la nostra amica deve vedersela con noi- aggiunse Irene.
-Forza ciccione, fatto sotto se hai le palle!- continuò Helen.
Il ragazzo abbandonò l'intento e insieme agli altri aiutò Mario ad alzarsi.
-Girate i tacchi, forza!- esclamò Funny facendoli il segno dello sciò sciò.
-La vostra vista ci disgusta- concluse Aicha prima di veder il gruppo andarsene.
-Grande Mizu! Gliel'hai fatta proprio vedere!- esclamò Mikey.
-Se ti daranno ancora fastidio, ci saremo noi ad aiutarti- la informò Leo.
-E se non ti lasceranno in pace ci penserò io a scassare denti!- disse Raph.
-Si!...- presero i loro zaini e iniziarono ad incamminarsi verso la loro classe.
-Grazie, per avermi salvata...- mormorò lei a Donnie che in risposta si accarezzò la mano fasciata.
"grazie, per avermi salvata..."
-Tutto per un'amica, no?- lei arrossì e voltò lo sguardo.
-A proposito...quei dolcetti...erano davvero buoni- sorrise quest'ultimo.
Mizu si bloccò di scatto mentre gli altri continuarono ad andare avanti.
Tutti si girarono verso di lei facendole l'occhiolino.
E finalmente anche lei...sorrise.
"....da me stessa"

Angolo d'autrice:
Allora per cominciare *s'inchina*
Mi dispiace tanto di essermi comportata in quel modo in questi giorni.
Giuro che mi dispiace davvero tanto e vi chiedo di perdonarmi. A dire il vero non era mia intenzione arrendermi...volevo solo mettere alla prova la vostra amicizia nei miei confronti e senza saperlo ho ferito delle persone.
Aicha, chiedo scusa sopratutto a te per essere stata ed essere ancora gelosa del tuo rapporto con Donnie, ma ti avverto che non mi arrenderò, non mi faccio mica fregare il ragazzo come se niente fosse ;) preparati
Spero che un giorno voi accetterete la mizutello, io non mi arrenderò e continuerò a scrivere.
E forse un giorno...anch'io potrò essere parte della famiglia.
Baci baci da Mizu
   
 
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