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Autore: NinuMaru100    26/04/2015    2 recensioni
**Tratto dalla storia**
Sono felice come non mai. Sono felice perché la mia scelta migliore è stata quella di chiedere a Kagome di sposarmi, perché mi ha regalato ricordi e sentimenti indimenticabili, mi ha donato una famiglia. Sono felice perché ho degli amici fantastici, che giorno dopo giorno mi hanno legato a loro. Ho una vita fantastica e un unico rimpianto. Ancora oggi non so il nome del fiore che vidi quel giorno...
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Madness: the stof of my life


 

 



                                   

 


*Pov Inuyasha*







-Avevo sette anni all’epoca. 

Ero nel parco, sopra ad un albero. Solo, ovviamente. In quanto mezzo demone nessuno voleva giocare con me. Ero considerato un essere ignobile, ripugnante, che non dovrebbe vivere. Ed io ormai stavo iniziando a credere veramente in quelle parole.

Me ne stavo là, appollaiato su uno dei rami più in alto, a guardare gli altri bambini giocare. Lo so, è una cosa deprimente da fare ma io, stando là, mi immaginavo in mezzo a loro, a giocare allegramente. 

Sospirai. Ero tristemente solo. Chiusi solo per un attimo gli occhi, ma quando li riaprii, tutti i bambini sotto di me, che giocavano allegramente, erano scomparsi.

Mi guardai intorno confuso. Dove erano finiti? Non sentivo nemmeno il loro odore!

Continuai a guardarmi in torno, quando una voce maschile mi disse "Ehilà,  todo está bien? E come mai sei da solo? E per giunta in cima ad un albero! E’ pericoloso! Ma è bellissimo, anche io amo arrampicarmi sugli alberi! Come ti chiami? Io Miroku! Ti piacciono le ragazze o sei gay? A me piacciono le ragazze e anche tanto! Come sei vestito strano! Anche a me piace vestire strano come puoi vedere, noi tutti siamo strani! O pazzi… si, forse definirci pazzi è meglio! Tu che ne dici?"

Rimasi per un po’ in silenzio, confuso da tutto quel mare di domande e risposte, poi iniziai a parlare "Si, sto bene. Sono solo perché sono cavoli miei, il mio nome è un cavolo mio, mi piacciono le ragazze, non sono vestito strano, è solo un kimono un po’ particolare. Non mi interessa come ti chiami, se ti piacciono le ragazze o arrampicarti sugli alberi e si, lo vedo che vesti in modo strano, non tutti portano una felpa grande il doppio di sé, con il cappuccio che ti copre la testa e degli occhiali enormi a rotella! Sei solo un umano, come hai fatto a salire qua sopra? Come mai non ho sentito il tuo odore?E come mai hai detto ’noi tutti siamo strani’, ‘noi’ chi?"

Lui mi guardava in modo strano, come se fosse offeso, arrabbiato o… non lo so!

Poi inviperito mi rispose scimmiettandomi "Sono cavoli miei!", io sbuffai e allora dissi "Il mio nome è Inuyasha, sono solo perché come vedi sono un mezzo demone. Ora rispondi alle mie domande?" Lui mi sorrise tutto contento che io gli avessi risposto e annuendo mi disse "Mi ci ha teletrasportato Ka-chan, come ha fatto con tutti noi! Non hai sentito il mio odore perché avevo una barriera, sempre creata da Ka-chan! O era stata Ki-chan a fare la barriera? Non ricordo! Ki-chan sei stata tu? Okay, scusami… e noi siamo… noi!" Io lo guardai sbigottito, pensando ’Questo è pazzo! Parla da solo!’ e così gli chiesi "Ma scusa, con chi diavolo stai parlando? Io non vedo nessuno a parte noi due!" Lui sgranò gli occhi e per un momento sembrò che stesse per cadere dal ramo, come se qualcuno l’avesse spinto, ma poi fu come se fosse tirato in avanti prima che potesse cadere. Evidentemente terrorizzato, lui disse "Scusami Sanguccia! Non ci avevo pensato! No ti  prego, i tuoi schiaffi fanno male!" Avevo una vena pulsante sulla tempia, penso che capiate il perché mi stessi arrabbiando, così gli urlai "Ma con chi diavolo stai parlando? Chi è Sanguccia?"  Lui non mi rispose, abbassò solo lo sguardo. Io lo guardavo confuso dal suo strano atteggiamento, ma che aveva?I miei pensieri furono ‘’spezzati’’ quando una voce femminile a me vicina mi disse "Sono io! Io sono ’Sanguccia’, come mi chiama questo ebete. Piacere, io sono Sango" Disse la bambina che mi era appena comparsa di fianco (per esattezza alla mia sinistra), facendo con le dita il segno delle virgolette quando pronunciò ’Sanguccia’ e porgendomi infine la mano. Io gliela strinsi e nel minuto buono di silenzio che si era creato, la osservai. Anche lei era vestita in modo molto stravagante: portava una maglietta un po’ troppo lunga per lei, le faceva quasi da vestito, aveva dei jeans strappati, un berretto con su scritto ‘madness’, cosa poco promettente, essendo che ‘madness’ significa ’follia’ e per finire dei mega occhiali a forma di cuore. Aveva i capelli castani e lunghi, tenuti legati in una coda alta e gli occhi anch’essi castani.

Dopo un po’ decisi di parlare io per primo, così dissi "Mm… bene. Sango, tu che sembri più intelligente di Miroku, mi spiegheresti chi sono ’noi’, chi è ’Kichan' e chi è 'Kachan'?" Grazie lei sospirò leggermente poi mi rispose "Perdona Miroku, è un po’ ebete, ma eravamo noi a dirgli di non dirti chi eravamo, dovevamo capire se sei adatto e a me lo sembri ed essendo il vicecapo dei Madness ti presenterò chi siamo ’noi’. Il ’noi’ di cui stiamo parlando è un gruppo o come piace a noi definirci una gang. Ci chiamiamo i Madness, siamo in otto, conosci già me e Miroku, poi ci sono Naraku…"

Disse bloccandosi. Inizialmente non ne capii il motivo, ma quando una voce squillante e allegra disse alla mia destra "Sono ioooo. I’m Narakuuu! O Nara-kun per gli amici. Felice di conoscerti" Capii il motivo. Anche Naraku era vestito in un modo assurdo, era vestito da babbuino! 

 Continuavo a pensare ’Okay, per ora sono in tre, ne devono comparire ancora cinque, non avere un infarto solo perché potrebbero comparire nei posti più assurdi’.

 Poi Sango riprese a parlare "Koga e Ayame…" disse bloccandosi un'ennesima volta. Così iniziai a guardarmi in torno e quando vidi due demoni lupo sul ramo sopra di noi che mi salutavano capii che erano loro. Ovviamente anche questi erano vestiti in modo stravagante: portavano entrambi un’armatura fatta di pelo di lupo abbellita (posso dire veramente 'abbellita'? Erano terrificanti!) con faccine che facevano le linguacce. 

Sango riprese a parlare, ne mancavano ancora tre "Ora è il turno di Rin e Kikyo, quest’ultima è la così detta Kichan, è dotata di poteri spirituali, con cui ha creato la barriera per non farci vedere…" Ricominciai a guardarmi in torno, quando vicino a Sango comparve una bambina vestita con un prendisole giallo e la scritta a caratteri cubitali ’Madness’, un berretto invernale e delle ballerine rosso fuoco. Adesso che lo notavo, oltre ad essere vestiti strani alcuni erano vestiti invernali, altri estivi e altri ancora in una via di mezzo. La bambina vicino a Sango si presentò come Rin mentre poco dopo, vicino a Naraku, comparve un’altra bambina, Kikyo. Lei indossava una gonna di jeans, una camicetta rossa,aveva un naso rosso fatto con del trucco e un cerchietto con le corna da renna, forse doveva essere proprio quest'ultima.

 Sango ricominciò il suo discorso "E per finire, la così detta Kachan, ovvero Kagome, lei ci ha teletrasportato qui sopra quindi, come avrai capito, anche lei ha grandi poteri spirituali" Mi guardai attorno per l’ennesima volta, ma non vedevo nessuno, così quando guardai d’avanti a me e mi ritrovai un viso tutto sorridente a meno di un centimetro per poco non volai giù dal ramo. C’era questa bambina, attaccata con le gambe al ramo sopra di me e la testa all’ingiù, proprio come un pipistrello. Lei era vestita ancora più stravagante di tutti: portava un vestitino color ’arcobaleno’, sembrava che una mandria di unicorni ci avesse vomitato sopra, all’orlo del vestito uscivano delle balze che stavano all’insù, almeno queste erano bianche… Comunque come scena era molto buffa, sembrava un ombrello! Poi sul viso aveva degli occhiali enormi a forma di stella e dei piccoli arcobaleni disegnati sulle guance ed infine aveva in testa un cerchietto con due molle che mantenevano la scritta ‘Madness’. Si, era decisamente buffa. 

Si allontanò leggermente da me e mi disse sempre con quel mega sorriso stampato sul volto "Ciao! Io sono Kagome,  il capo dei Madness, gang di cui tu stai per entrare a fare parte!" Dopo quelle parole io la guardai come se fosse pazza. Capitemi: sono sempre stato solo e così, all’improvviso, comparirono otto bambini, quasi sicuramente pazzi, che anche non conoscendomi mi chiesero di unirmi alla loro ‘gang’. 

Insomma, avevo il diritto di essere perplesso! Ed infatti le risposi "Perché dovrei? Non vi conosco, sembrate pazzi e la scritta che vi ricopre sembra dire lo stesso!"

Mi guardarono tutti, senza dire niente. Poi, come se si fossero messi d’accordo, mi scoppiarono a ridere in faccia e Kagome mi disse "Caro Inuyasha, non siamo mica pazzi! Ci piace definirci ‘madness’ e vestirci così, perché la normalità è noiosa e monotona! Come vedi, conosco il tuo nome, infatti ti seguiamo da due settimane circa. Abbiamo scelto te, perché sei diverso dagli altri. Sei un mezzo demone e quindi non normale. Con ciò non voglio dire  che sei strano, un mostro, etc. ma siete rari! E poi con le orecchie da cane e i tuoi vestiti sei perfetto! Soprattutto perché tu e tuo fratello maggiore, Sesshomaru, sembrate molto simpatici! Che ne dici di unirti a noi? Chiedi anche a tuo fratello!" Io, scorbutico com’ero le risposi subito con tono secco e strafottente "Mi seguite da circa due settimane? E mi volete dire che non siete pazzi? Ma per favore! Non farò mai parte di un gruppo come il vostro! Tanto meno Sesshomaru! Glaciale com’è potrebbe uccidervi solo perché gli avete rivolto la parola! Ora andatevene" Mi guardarono tutti, un’ennesima volta, aggiungerei. Poi si buttarono giù dall’albero, atterrando perfettamente in piedi e si misero a confabulare in cerchio. Parlavano così basso che nemmeno io li sentii. Poi girarono i tacchi, e se ne andarono.

Devo ammettere che ci rimasi un po’ male. Ma non ci pensai molto, anzi, tornai subito a casa. 

Ma ovviamente, appena arrivai, vidi il gruppetto di poco prima stringere la mano a Sesshomaru e mettergli in testa una visiera con su scritto ’Madness’. Quel ghiacciolo aveva accettato di far parte del gruppo! 

I giorni passavano ed  io ero sempre solo, su un albero. La differenza era che ormai ero sempre sull'albero di casa mia, a guardare quei pazzi giocare con Sesshomaru. Ed era ancora più deprimente di guardare i bambini al parco. Sempre più solo. 

Passò circa una settimana così, finché mi scocciai di guardarli. E saltando di ramo in ramo me ne andai vicino ad un fiume, dove mi sedetti sulla riva ad ammirare l'acqua scorrere. Avevo deciso che era meno deprimente e più poetico, di conseguenza potevo stare benissimo lì, in quell'angolo dimenticato da umani e demoni. Rimasi lì a fissare l'acqua per qualche minuto, poi una voce mi distrasse "Senti... lo so che sembra strano. Che noi sembriamo strani. Ma credimi quando ti dico che non ci guadagni niente a fare così. Noi non guadagniamo niente in ogni caso, che tu venga a far parte o meno del nostro gruppo, ma vorremmo che tu avessi degli amici. Tutti ne dovrebbero avere. Vuoi venire con me?" Di fianco a me c'era Kagome, che mi sorrideva benevola e mi porgeva una mano. Io la guardai insicuro, per poi risponderle "Io non so come comportarmi. Non ho mai avuto amici, non so se è meglio, né se è il caso di accettare la vostra richiesta" Il suo sorriso si ampliò e dopodiché si sedette accanto a me. Ricordo che quel giorno non portava il solito vestitino/ombrello, ma era vestita come una persona normalissima. "Devi seguire quello che ti dice il tuo cuore. Lui dice che ti piacerebbe giocare con noi e vedere che si prova ad avere degli amici, vero?" Annuii leggermente con la testa. Kagome abbassò il capo, scostando i suoi occhi dai miei, per poi sussurrare "Allora unisciti a noi" La guardai un po' attonito, ma alla fine dissi solo una semplicissima parola "Okay" Appena le mie labbra pronunciarono quel piccolo assenso, Kagome mi saltò addosso, stritolandomi in un abbraccio ed emettendo gridolini di gioia. 

"Forza, andiamo dagli altri a riferire la lieta novella!" disse staccandosi di dosso e alzandosi con un balzo. Anch'io mi alzai, ma con più tranquillità ed iniziammo a camminare, inizialmente tenendoci a braccetto ma poi, stanco di dover andare così lento, le dissi "Senti, che ne dici se mi sali sulla schiena così andiamo lì più velocemente?" I suoi occhi si illuminarono ed iniziò a saltellare vivacemente, mentre urlava "Oh Kami, si!" Mi salì sulle spalle ed iniziai a correre. Sentivo le sue risate divertite come se fossero le più dolci delle musiche.

Arrivammo in un batter d'occhio d'avanti agli altri, che appena ci videro esultarono felici. "Lo sapevo! Avete visto? Ha accettato! Ehi amico, benvenuto nei Madness! Spero ti troverai bene!" Esultò Miroku. Io annuii imbarazzato, mentre gli altri mi abbracciavano o mi davano pacche sulle spalle. 

Al tempo avevo avuto paura di pentirmi di aver accettato. Ma con il tempo, mi resi conto che con tutte le probabilità quella era la scelta migliore della mia vita. E lo è ancora. Beh, non proprio la migliore, ce ne una ancora più bella, che vi rivelerò dopo.

Passarono i giorni da quell'attimo di pura felicità, fra giochi e risate, fra le elementari (essendo che cambiai anche istituto, per poter stare con i Medness) e gli anni delle medie. Passavamo ogni giorno insieme e mi sembra ovvio che in questo modo, forse per l'adolescenza, o che so io, finii con l'innamorarmi di una componente del gruppo, con cui poi mi fidanzai l'ultimo anno delle medie, Kikyo. 

Passarono gli anni da quel giorno in cui mi unii al gruppo, fino e oltre l'università. Con Kikyo mi lasciai il terzo anno di liceo, quindi rimanemmo ben quattro anni insieme, ma alla fine non era vero amore e lo sapevamo benissimo entrambi. Non dimenticherò mai il giorno in cui l'ho lasciata. Il perché? Beh, ve lo spiego subito. Lo feci il 4 marzo, il giorno del suo compleanno. Però in realtà non fui io a lasciarla, lo facemmo di comune accordo, organizzando una specie di piano. Mi spiego meglio. Io e lei stavamo insieme per abitudine ormai, non c'era più amore fra noi due. Penso che l'amore vero fra noi due ci sia stato i primi tre quarti d'ora dopo esserci fidanzati, cosa non esattamente meravigliosa, ecco. Ma voi siete ancora piccoli per capire. Comunque... compiva diciotto anni, quindi sarebbe diventata maggiorenne e per l'occasione i genitori le avevano preparato una mega festa. Non li ringrazierò mai abbastanza per questo. Infatti, qualche giorno prima della festa, Kagome si era slogata la caviglia ed io ero diventato iper-ultra-protettivo. Non poteva camminare da sola, la dovevo portare io. Quando si alzava la mattina dal letto doveva utilizzare la stampella ed io per assicurarmi che lo facesse le avevo messo una videocamera nella sua stanza e ovviamente glielo dissi, in modo che non si cambiasse lì, sapete, sarebbe diventato imbarazzante. Beh, penso abbiate capito quanto ero apprensivo. 

Stavo dicendo... proprio per il fatto che si era fatta male, mi offrii di andare a prenderla. Lei inizialmente negò, dicendo che sarei dovuto stare con Kikyo per aiutarla e cavolate varie, ma quando vide che anche Kikyo insisteva perché io andassi a prenderla, cedette. Quando andai a prenderla aspettai per ben mezz'ora, ma non per colpa sua, semplicemente lei si era vestita in un modo a me tutt'ora sconosciuto, che non piacque né a Sango né ad Ayame né a Rin. Ma il risultato valse la pena. Portava un vestitino bianco, con effetti vedo non vedo, monospalla e con una cintura di fili d'oro che si intrecciavano poco sotto i fianchi. La gonna era fatta da svariati tulle che gli davano abbastanza circonferenza, ma non eccessiva. Insomma il vestito era in stile greco, anche se i vestiti greci non erano corti,ma va be. Portava delle scarpe con il tacco, non molto alte ed erano d'orate. Avevano una collana con una civetta d'oro e un orologio molto particolare, ossia era uno di quei braccialetti larghi e circolari, ma sottili, solo con l'orologio. Il tutto sempre d'oro. Era radiosa, l'unica cosa che rovinava il look era la benda intorno alla caviglia. Ma ovviamente mica glielo dissi che la consideravo meravigliosa, mi limitai semplicemente a dire "I tacchi potevi anche non metterli, con una caviglia slogata non devono essere il massimo della comodità" Lei gonfiò le guance, come faceva quando si arrabbiava o si offendeva, per poi dire "Mai un commento carino. Grazie Inuyasha. E comunque la caviglia non mi fa praticamente più male. Se ha ancora la benda intorno è perché QUALCUNO e non faccio nomi (TU) mi vieta di levarla" Ignorai la frecciatina e  dissi "Forza, andiamo che già siamo in ritardo!" lei annuì, anche se era chiaro che fosse ancora inviperita.

 Uscimmo di casa e scendemmo i mille e uno scalini del tempio Higurashi, per poi ritrovarci vicino la mia moto. Mi misi il casco e mi sedetti, poi porsi l'altro casco a Kagome, che invece di accettarlo mi guardò male e disse "Ma scusa non potevi venire con l'auto? Era ovvio che io avrei messo un vestito!" la guardai come se fosse pazza, per poi ribattere "Mi è venuto naturale prendere la moto in vece dell'auto. E poi non ti preoccupare, io ti conosco da una vita! Per non far vedere le tue 'mutandine' agli altri basta che tieni giù la gonna con una mano, mentre con l'altra ti tieni a me, non ci vuole una laura!" Lei mi guardò sdegnata, ma non si lamentò. Prese il casco e una volta infilato salì dietro di me. Partii come un razzo, cogliendola di sorpresa, così si attaccò subito a me con un braccio, mentre con l'altro cercava di tenere bassa la gonna, impresa ardua. Appena si strinse a me sentii una strana sensazione. Come se la volessi proteggere per sempre. Ma mi diedi dello stupido pensando 'Ehi, sono il ragazzo di Kikyo!', perché al tempo era convinto di amarla ancora. Cancellai quei pensieri futili e mi concentrai sulla guida e ben presto arrivammo nel luogo dove si festeggiava il compleanno di Kikyo. Era una villetta vicino al mare, davvero niente male.

 Parcheggiai la moto e diedi una mano a Kagome per scendere, poi con uno scatto me la feci salire sulle schiena e la portai dentro. La sentivo sbuffare e lamentarsi, dicendo che ce la faceva benissimo da sola, ma non le diedi retta.

Appena entrammo venimmo investiti dalla musica a palla e dalle miliardi di luci. Tesori miei, sappiate che non tutti i diciottesimi sono così. Ci sono molti molto più eleganti e costosi, ma i genitori di Kikyo le lasciarono carta bianca ed essendo giovane aveva voglia di fare baldoria, no?

 Una volta entrati del tutto raggiungemmo subito gli altri, che erano seduti tutti intorno ad uno stesso tavolo. Però c'era una persona in più. Un certo Hojo. Il nome non lo ricordo, per sua fortuna. Una volta che ci fummo seduti parlammo tranquillamente e né io né Kikyo pensammo a scambiarci effusioni. Hojo era completamente ubriaco e ci provava spudoratamente con Kagome e la cosa non mi dava sui nervi, di più. E Kikyo lo notò. Disse qualcosa a Naraku nell'orecchio che annuì leggermente. Poi si girò verso di me e mi disse "Io e te dobbiamo parlare" Annuii leggermente e così uscimmo nel giardino della villa. 

Ci sedemmo su un divano a dondolo e le mi disse o piuttosto affermò "Ti piace Kagome!" Io la guardai come se fosse pazza e le risposi seccatamente "Ma no! A me piaci tu!" Lei alzò un sopracciglio, scettica, e mi disse "Oh, certo. MA NON MI PRENDERE IN GIRO! Io e te non ci 'piacciamo' già da un bel po' di tempo, non so nemmeno perché stiamo insieme! Diavolo, si vede che a te piace Kagome e a me Naraku! E se vuoi saperlo, secondo me anche Kagome è pazza di te!" Io non avevo ancora realizzato che Kikyo non mi piacesse più, quindi dovetti rimanere in silenzio per un paio di minuti, giusto per assimilare la cosa. Dopo aver realizzato ciò, annuii con il capo e le risposi "Okay, lo ammetto, hai ragione. Di conseguenza deduco che non stiamo più insieme" Sospirò seccata e mi disse "Ma va? Però dobbiamo escogitare qualcosa per metterci con Kagome e Naraku!" Dopo queste sue parole, i cespugli dietro di noi si mossero. Kikyo non lo notò, ma io si. Le  feci un piccolo segno, per farle capire che qualcuno ci stava spiando, ma continuammo a parlare "Non ne ho la minima idea. Di sicuro non possiamo andare là e dire: 'Oh, scusateci, abbiamo appena capito di non amarci, Naraku ti vuoi mettere con Kikyo? E tu, Kachan? Ti vuoi mettere con me?', ci piglierebbero per pazzi e non ci prenderebbero nemmeno sul serio. Diavolo, fino ad un attimo fa stavamo insieme!" Lei sembrò pensarci su e dopo poco mi rispose "Si, hai ragione. Direi di iniziare semplicemente dicendo che ci siamo lasciati, poi tu inviterai Kagome a uscire, io farò la stessa cosa con Naraku e si spera che ci sia un 'e vissero tutti felici e contenti'" Annuimmo insieme, decisi a fare breccia nei cuori dei nostri innamorati e ci stringemmo la mano. Dopodiché tornammo dietro la villetta.

La festa passò tranquilla, per quanto può essere tranquilla una festa con alcolici, musica a palla e cento persone e passa. Ci fu solo una piccola rissa, fra me e Hojo perché si era comportato male, quando crescerete vi spiegherò nel dettaglio cosa era successo.

I giorni passarono tranquilli ed io iniziai ad uscire con Kagome. La portai in tutti i posti che mi vennero in mente: al cinema, al luna park, all'osservatorio, al centro commerciale, all'acquario, alle cascate Hagoromo no taki a Hokkaido e già che eravamo lì la portai anche a vedere il Sounkyo Hyobaku Matsuri*. Gli occhi le brillavano di fronte a tutti quei giochi di luci e io non potevo che esserne felice.

Parlavo tutti i giorni al telefono con Kikyo per sapere come stesse andando fra lei e Naraku e per fortuna anche fra loro stava andando alla grande.

Lo so, lo so. Non interrompetemi, ora ve lo dico. Io e Kagome ci mettemmo insieme circa tre mesi dopo. Era giugno e tutti noi componenti dei Madness andammo in vacanza su un'isoletta, Okinawa*, la quinta isola del giappone.

Per esattezza accadde il 22 giugno ed era mattina. Noi eravamo al mare e che mare! Le spiagge di Okinawa sono il paradiso terrestre! 

Tutti nel gruppo dei Madness erano fidanzati: Sango con Miroku, Sesshomaru con Rin e Ayame con Koga. Poi c'eravamo noi quattro, innamorati perdutamente, ma nessuno aveva il coraggio di dichiararsi. Gli altri componenti si scocciarono di quella situazione, così le ragazze portarono via Kikyo e Kagome e i ragazzi me e Naraku. Non so con precisione cosa si dissero le ragazze, ma quello che ci dissero i ragazzi me lo ricordo eccome.

"Siete due idioti! Siete voi gli uomini, capisco ancora le ragazze, ma voi! Se non vi dichiarate entro (ammirate la mia gentilezza che vi sto dando anche tutto questo tempo!) un'ora non vi ucciderò, ma sappiate che ci sono cose molto ma molto peggiori in confronto alla morte!" Urlò Miroku. Era talmente fuori di sé che faceva paura.Così io e Naraku avemmo il coraggio di rispondere solo "Okay". 

Questa è la parte più complessa di tutte. Io volevo dichiararmi a Kagome con qualcosa di spettacolare, ma che cosa?

Tornammo vicino le nostre sdraio nello stesso momento in cui tornavano le ragazze e tutto tornò normale. Così decisi. 

'Al diavolo lo spettacolo per chiederle di mettersi con me, glielo chiederò e basta e se accetterà le farò una mega sorpresa!' Pensai.

"Kagome potresti venire un attimo con me? Vorrei parlarti" Le chiesi, lei annuì leggermente e così incominciammo a camminare. In non molto tempo arrivammo in un luogo nascosto dagli sguardi altrui, grazie agli scogli e ci sedemmo in riva al mare.

"Cosa mi devi dire, Inuyasha?"

"Senti... non sono particolarmente bravo con le parole, penso che tu l'abbia capito, però io vorrei dirti... cioè chiederti se..."

Non riuscii a finire il discorso che Kagome mi baciò. Ovviamente ricambia subito, stringendola a me. Rimanemmo attaccati per un bel po' di tempo e quando ci staccammo lo facemmo principalmente perché dovevamo riprendere fiato. Lei era rossissima, segno del suo imbarazzo, ma anche se con la voce un po' roca iniziò a parlare "Em... penso che tu sappia che io non sono così... sfacciata. Ma se devo dirti proprio la verità... tu mi piaci Inuyasha e poi sia io che Naraku abbiamo sentito te e Kikyo parlare alla sua festa di compleanno quindi..." Rimasi alquanto scioccato da quelle parole. Aprii un paio di volte la bocca per parlare, ma non lo facevo mai. Alla fine presi un grande respiro e dissi "Quindi eravate voi due che ci stavate spiando?" lei annuì col capo, poi spostò i suoi occhi nei miei, cosa che face aumentare i battiti del mio cuore. Rimanemmo per un po' in silenzio, finché lei non fece una piccola risata "Cos'hai da ridere, eh? Io mi crogiolo nell'imbarazzo e tu ridi?" Le mie parole aumentarono le sue risa e m rispose << Tu sapevi della nostra presenza perché avevi sentito un rumore provenire dal cespuglio, no? Quel rumore era stato causato da Naraku che appena aveva sentito le vostre parole stava per uscire e dichiararsi a Kikyo, l'ho dovuto trattenere!>> mi sbattei una mano sulla fronte ridacchiando e infine mi feci coraggio "Beh, appurato che mi piaci e a quanto pare io ti piaccio. Vuoi essere la mia ragazza?" i suoi occhi si illuminarono e mi saltò direttamente addosso, per poi sussurrarmi all'orecchio "Pensavo che il bacio di prima bastasse come risposta" E questo è tutto-

-Ma papà cos'è successo dopo?- Mi chiede la mia piccola Aiko, di soli sei anni.

-Non ci vuole un genio pulce. Come si chiama la nostra mamma?- gli chiede Keitaro, il mio primogenito di dieci anni. -Kagome!- risponde la pulce, come la chiama il fratello. -Appunto! Quindi dopo sono passati degli anni e alla fine si sono sposati. Ma pa', a me lo puoi dire cosa è successo con quel Hojo, sono abbastanza grande!- Gli sorrido e gli do' una pacca sulla testa, per poi rispondergli -Lo so eroe, ma Ai no, forse prima o poi te lo racconterò!- 

-Inuyasha! Tesoro, ma che state facendo? Dovete prepararvi, fra meno di venti minuti dobbiamo uscire! Ti sei forse dimenticato l'appuntamento settimanale con i ragazzi?- mi urla la mia mogliettina scendendo di corsa le scale. Una volta arrivata vicino a noi si siede vicino a me, per ricevere spiegazioni ma a parlare non sono io, benché Aiko. -Mamma, il papà ci stava raccontando come vi siete conosciuti!- A queste parole un sorriso meraviglioso si crea sulle labbra di Kagome. Mi avvicino a lei e le lascio un bacio a stampo per poi strusciarmi su di lei come un cane...

                                     

 

-Tesoro, anche io ti amo tanto, ma dovete prepararvi o faremo un megastrofico ritardo!- mi sussurra Kagome ridacchiando. Sbuffo pesantemente, quasi scocciato dal dover uscire. Ci alziamo tutti quanti e mentre io mi vesto Kagome si occupa dei bambini. Una volta che siamo tutti pronti usciamo di casa. Dopo circa dieci minuti arriviamo alla meta predestinata: la casa di Miroku e Sango.

Ogni settimana ci incontriamo a casa di qualcuno, ovviamente alternandoci. Quando entriamo, sono tutti già lì. Ci sono Miroku e Sango, ovviamente, le loro piccole gemelle Akane e Nabiki, della stessa età di Keitaro e il piccolo Komori, con un anno in meno di Aiko; ci sono Kikyo e Naraku, con il loro piccolo Tameyoshi di appena quattro anni; Sesshomaru e Rin, con Midori di nove anni e Yuriko di sette e per finire Koga e Ayame, con la piccola Hanako di cinque anni. 

Anche dopo trent'anni, il nostro gruppo esiste ancora e beh, ha avuto origine anche un altro... 

-Eroi, andiamo!- urla Tameyoshi e tutti i bambini risposero con un urlo di battaglia, per poi correre in giardino. Scoppiamo tutti a ridere e Kikyo commenta:- Come sono belli i nostri ''The saviors of the world'', vero?- Koga annuisce più volte con il sorriso sulle labbra e Sesshomaru dice:- Non so quanto il nostro esempio sia benevolo. Spero solo che non facciano stupidaggini credendosi veramente i salvatori del mondo, forse non gli avremmo dovuto raccontare della nostra gang...-

-Ma che dici! Noi abbiamo vissuto un'infanzia e una giovinezza meravigliosa grazie al nostro gruppo, perché avremmo dovuto vietare una tale gioia ai nostri bambini?- Chiede Ayame più che sdegnata. -Ne abbiamo passate proprio tante insieme e chissà! Magari i nostri figli si sposeranno fra di loro, sarebbe bellissimo! Vi immaginate la piccola Aiko con il mio Komori?- Afferma Miroku entusiasta. Una vena pulsante si crea sulla mia tempia. No, la mia piccola no! -Non ci pensare nemmeno, immagino già come diventerà Komori fra qualche anno, tale e quale al padre!- urlai. Kagome mi diede qualche pacca sulla spalla, per farmi capire che dovevo calmarmi e poi dice:- Veramente a me non dispiacerebbe se si mettessero insieme...- Sbatto più volte la testa sul tavolo, mentre gli altri ridono.

-Ragazzi, ho una sorpresa per voi! Oggi, fra dieci minuti, inizierà un'eclissi solare! Proprio come quel giorno!- Disse entusiasta Rin.

Me ne ero dimenticato... il giorno in cui accettai di unirmi ai Madness ci fu un'eclissi solare. Sembra tutto organizzato. Oggi sono trent'anni che condividiamo la nostra vita e proprio oggi c'è un'eclissi solare, come allora. Passarono i dieci minuti ed ebbe inizio l'eclissi. La guardammo grazie a gli occhialini da Rin procurati. Mentre guardavo i due pianeti sovrapporsi ebbi un flashback. D'avanti ai miei occhi comparve il ricordo di un fiore meraviglioso, che vidi d'avanti al fiume e che una volta che Kagome mi raggiunse, scomparve nel nulla. Non so molto su questo fiore, so che ci sono spiriti benevoli che si trasformano in piante per portare fortuna alle persone. Se così fosse, quel fiore nel mio caso aveva più che funzionato. 

Sono felice come non mai. Sono felice perché la mia scelta migliore è stata quella di chiedere a Kagome di sposarmi, perché mi ha regalato ricordi e sentimenti indimenticabili, mi ha donato una famiglia. Sono felice perché ho degli amici fantastici, che giorno dopo giorno mi hanno legato a loro. Ho una vita fantastica e un unico rimpianto. Ancora oggi non so il nome del fiore che vidi quel giorno... 













°°Glossario°°




Sounkyo Hyobaku Matsuri: è un festival invernale si svolge lungo il fiume Ishikari alla base della cittadina termale, e propone grandi edifici e strutture a più piani fatti di ghiaccio e neve. L’area del festival è aperta sia durante il giorno che durante la notte, per un periodo di due mesi che va dalla metà di gennaio fino alla fine di marzo. 
   
 
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