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Autore: MonicaLaBuona    28/12/2008    4 recensioni
Lidja non parla mai con nessuno. Convive con il suo nero... a forza di trovarselo in giro, le piace. Si fida del buio, e di quello che può riservarle. Parla con il vuoto, e a volte ottiene anche delle risposte. Non le importa se in alcuni momenti il suo cielo cade in pezzi. Ormai è abituata alla sua vita perennemente scura. Acida, amara. Mette spesso le mani in tasca, cercando di nascondersi dietro un velo di vetro. Nero. Un velo di vetro nero la isola dal resto del mondo. Quello a colori.
Genere: Generale, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Black Life
Black Life

Nero.
Lidja si guarda allo specchio e vede solo nero.
Ma, infondo, tutta la sua vita è sempre stata nera.
Nera ogni sua azione, ogni sua scelta.
Nero il colore dei suoi capelli e della sua pelle.
Nero il modo di vestirsi.
Nere le abitudini.
Si guarda le mani.
Nere.
Nere di un peccato non commesso.
Di un peccato pulito.
Alla scuola media nessuno vuole sedersi vicino a lei, per paura di essere infettati dall'oscurità della sua anima.
Che, infondo, è più pulita di altre.
Non è colpa di Lidja se la madre l' abbandonò.
Non è colpa sua nemmeno se quella famiglia italiana ha deciso di adottarla a tredici anni.
Ormai ha imparato ad incolparsi anche di quello che non ha fatto, oppure che non dipende da lei.
Lidja non parla mai con nessuno.
Convive con il suo nero... a forza di trovarselo in giro, le piace.
Si fida del buio, e di quello che può riservarle.
Parla con il vuoto, e a volte ottiene anche delle risposte.
Non le importa se in alcuni momenti il suo cielo cade in pezzi.
Ormai è abituata alla sua vita perennemente scura.
Acida, amara.
Mette spesso le mani in tasca, cercando di nascondersi dietro un velo di vetro.
Nero.
Un velo di vetro nero la isola dal resto del mondo.
Quello a colori.
Quel mondo che le sembra così irreale, così perfetto.
L
idja è perfetta nella sua imperfezione, solo che nessuno glie lo ha mai detto.
Crede di essere lei quella sbagliata, quella da tagliare fuori a causa di quello che è.
Adottata e con la pelle nera.
E' questa la sua condanna.
Lidja parla con il vento.
Gli chiede di portarla con sè, di prendersi cura di lei.
Lo supplica di non lasciarla sull'asfalto del cortile di casa sua.
Lo prega di trascinarla via dalle persone che non le vogliono bene.
Non crede di chiedergli molto.
Ha imparato che le ferite non si curano mai del tutto.
Rimane sempre una cicatrice.
E i ricordi.
Ma se esplora nella sua memoria non tutto è scuro.
Non vede quasi niente.

Non ricorda.
Solo l'orfanotrofio dove ha vissuto per tredici anni.
Lidja non pensa al futuro.
Si occupa solo del presente.
Di sopravvivere nella sua solitudine.
Quella solitudine a cui si è affezionata.
Quella solitudine inviolabile.
Quella solitudine che per lei, ormai, è diventata speciale.
E questo pensa Lidja, quando si guarda allo specchio.
Che tutto è nero.
E ,infondo, le piace.




Spazio autrice :
La mia prima storia su questa sezione... siate clementi, please !
Nella mia scuola ci sarà un concorso, e ho intenzione di presentarmi con questo scritto... avete qualche consiglio ?
Suggerimenti, critiche... insomma le vostre opinioni sono sempre gradite.
Grazie per essere arrivati fin qui... un bacio a tutti !

MonicaLaBuona
   
 
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