Una
mattina, lei ha preso il tuo posto.
Ha indossato i tuoi abiti e sforzato il tuo sorriso.
Tu ti sei svegliata, lhai vista, e lhai lasciata fare, mentre
t'imbavagliava e ti legava.
Ti sei lasciata chiudere in uno stanzino buio.
Non hai neanche provato ad urlare
a ribellarti.
In fondo č quello che volevi, giusto?
Le sue risate si sono mischiate a quelle degli altri in un mondo che per te
non č mai stato cosė colorato.
Imbavagliata e legata, hai creduto che fosse la cosa pių giusta.
Lei ha usato il tuo corpo e lo ha fatto brillare, ma il suo mondo era troppo
colorato, ed ha finito per essere soltanto una debole sfumatura che nessuno
avrebbe mai notato.
Chiusa in quello stanzino, hai capito che anche tu brillavi, ma in un mondo
grigio che amplificava la tua luce risaltandola.
Cosė, hai capito cosa volevi realmente.
Ma, ormai, tu eri imbavagliata e lei viveva la tua vita.
Le lacrime hanno iniziato a rigare il tuo volto ed il buio ha cominciato a
soffocarti, poi, improvvisamente, hai scorto uno spiraglio di luce.
E lei era lė, con le guance rigate come le tue.
Si č avvicinata e ti ha sorriso.
Anche lei voleva tornare a brillare. Poi č sparita in te, come catturata
da un vortice, e insieme siete diventate cenere.
Da quella cenere, sei rinata.