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Autore: arashi17    26/04/2015    4 recensioni
(Vixx + B1A4)
Cha Hakyeon è il classico tipo che crede conquisterà il mondo grazie alla sua eleganza e alla sua bellezza.
Cha Sunwoo è suo fratello minore e crede che nerdare e bere siano le cose essenziali per vivere bene.
Lee Junghwan è la mente malata del gruppo e propone una scommessa impossibile.
Kim Wonsik è semplicemente la povera vittima del suo sporco gioco.
Ken, Leo, Hongbin, Hyuk, CNU, Jinyoung e Gongchan sono tra i giocatori migliori del GDR e ne dettano legge.
Quando ogni sera tutti i giocatori di Arcadya Double loggano, dimenticano chi siano nella vita reale. E questa legge vale anche per N, il nuovo player che ha fatto perdere quella scommessa imperdibile.
Ah, già. E poi c'è Rania.
*NaVi*
Genere: Fantasy, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: N, Nuovo personaggio, Ravi, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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ARCADYA Duoble
1-Scommessa Persa, Ravi.



“Tanto non ci so giocare a ‘ste cose vostre.” Disse Hakyeon squadrando dall'alto al basso Junghwan, sfogliando svogliatamente una rivista per appassionati di Tennis.
Se ne stava comodamente seduto sulla sua poltrona preferita, quella accanto al balcone del salotto, quella che da bambino aveva macchiato svariate volte in preda ai tanti giochi. Non badava di certo alle fesserie, a suo dire, che l’amico cercava di raccontargli, così impegnato nel mantenere la sua immagine composta e intatta. E quelle furono le sue ultime parole famose prima della totale distruzione. Sì, distruzione, perché Junghwan aveva la vittoria in pugno e un’occasione del genere non l’avrebbe lasciata andar via.

“Si può sempre imparare, no? Per favore hyung! Abbiamo bisogno di qualcuno che completi la formazione e che sia intelligente e stratega… il tuo ruolo non sarà propriamente la lotta, ma più impartire ordini, decidere le sequenze di combattimento e così via.” Cercava di spronarlo il ragazzo più piccolo dai capelli di un arancione ormai sbiadito.

“Junghwan, non ho la più pallida idea di come si acceda ad un gioco online.”

“Ci saremo io e Sunwoo con te! Non devi preoccuparti di questo e poi ci sono tanti nostri amici che si sono offerti di aiutarti.” Sunwoo. Il sentir pronunciare quel nome gli fece sollevare un sopracciglio. Di certo, Sunwoo sapeva che Lee Junghwan avrebbe fatto di tutto per fargli accettare quella proposta e, di certo, sapeva che molto probabilmente ci sarebbe riuscito. Del resto, Sunwoo si fidava ciecamente di Junghwan.

“Loro sanno con certezza che ci sarò?” Domandò Hakyeon lasciando andare il giornale sul tavolino per poi incrociare le braccia. Junghwan pensò, per la milionesima volta, che il maggiore avesse uno sguardo terrificante delle volte, ma deglutii e ghignò di rimando. Lo aveva in pugno.

“Esatto hyung.”

“Non mi lasci via d’uscita o sbaglio? Sei perfido Lee Junghwan.” Sbuffò il ragazzo dai capelli corvini sollevandosi con eleganza dalla poltrona. Camminò superando l’amico fino alla grande libreria che troneggiava bellissima nell'angolo della sala e ne estrasse un libro a caso. Con sguardo attento e profondo ne saggiò il dorso, lasciando che le dita percorressero le incisioni in oro.

“Me lo dicono in tanti. Quindi accetti?” Lee Junghwan non smise un istante di ghignare soddisfatto della sua ennesima vittoria. Se ne stava impalato al centro della sala, le mani pallide nelle tasche dei jeans, l’espressione di chi non conosce sconfitta. Sì, perché lui era una mente contorta e malata. Lui era una mente geniale e competitiva. Perché era Lee Junghwan, e se voleva qualcosa, la otteneva, senza ombra di dubbio.

“Se è per qualcosa di semplice che non mi prenderà molto tempo penso che possa andare…”

“Magnifico! Allora posso avvertire gli altri! Ah hyung, ci hai salvati!” L’espressione di sicurezza sul volto del più piccolo lasciò il posto ad un falso sorriso innocente e felice, tipico dei bambini, e Hakyeon non tardò a notarlo. Rabbrividì cercando però di darsi un contegno e ricambiò a stento il sorriso, mentre l’altro lo salutava e percorreva la sala per uscire di casa.
Si lasciò sprofondare sulla poltrona non appena fu certo che fosse rimasto solo e quasi sbraitò gettando il libro sul tappeto. Lo odiava. Lo detestava. Eppure gli voleva bene come un fratello ed il perché non se lo spiegava. Lee Junghwan era come un’onda anomala che inghiottiva tutti, un’onda spaventosa e sempre presente nella sua vita. Ma a Hakyeon le onde piacevano e se non poteva domarle, preferiva assecondarle. Per poi cercare di uscirne illeso.

“Maledetto stronzo. Ti farò pentire di avermi fatto accettare.”

*
Osservava distrattamente il fumo bluastro che abbandonava la sua sigaretta per librarsi in aria attorcigliandosi ipnotico dinnanzi i suoi occhi. Quasi gli dispiaceva inquinare quella splendida giornata di inizio Febbraio con la sua smania del fumare, ma proprio non riusciva a farne a meno: fumare lo rilassava e lo concentrava in maniera totale. Era bello fumare e ci mise poco a realizzare che non gliene fregava un cazzo se alla Natura desse fastidio.
Kim Wonsik aveva appena spento la sua Marlboro rossa sotto la suola delle sue Nike quando una voce fin troppo familiare non lo ridestò dai suoi pensieri. Si scambiarono il loro personale saluto e attesero che il terzo membro arrivasse.

“Chissà se ha convinto mio fratello…” Biascicò il nuovo arrivato mettendosi le mani fredde nelle tasche del cappotto. Wonsik lo guardò comprensivo e gli diede una pacca sulle spalle sbracandosi poi sul muretto dove era già malamente poggiato. Infossò le scarpe nella neve e imitò l’amico mettendosi le mani in tasca.

“Sunwoo, stiamo parlando di tuo fratello. Di Cha Hakyeon! Il fighettino di ‘sto cazzo che si sente superiore a Dio solo perché ha i quattrini e il macchinone. È logico che non accetterà. Il nerd malavitoso sei tu, non lui.” Inutile dire che Wonsik detestasse Hakyeon. Inutile dire che Wonsik non avesse peli sulla lingua. Inutile dire che a Sunwoo tutto questo dava un fastidio bestiale ma non poteva ribattere: purtroppo suo fratello maggiore era così e quindi poteva solo starsene zitto.

“Il malavitoso sarai tu, io nemmeno fumo. E comunque Junghwan saprà come convincerlo… mio fratello non è così male come sembra.”

“Giusto, è anche peggio!” Rise Wonsik accendendosi un’altra sigaretta. Sunwoo storse le labbra e evitò di rispondere sapendo che fosse tutto inutile.

“E comunque, piantala di fare il santerellino, quello che beve come un dannato non sono mica io.” Nuovamente Wonsik scoppiò in una fragorosa risata e, mentre Sunwoo apriva bocca per dedicargli le peggiori parole, notò una testa arancione correre verso loro con un sorriso inquietante stampato in volto.

“Guarda un po’ chi si vede, Lee Junghwan in tutto il suo splendore!” Tuonò Wonsik allargando le braccia a mimare un falso abbraccio.

“E splenderò di più quando mi darai i soldi che mi spettano, caro il mio Ravi.” A quelle parole il sorriso furbo di Wonsik scemò dal suo viso dando spazio allo stupore. Sunwoo si animò e corse accanto l’amico, incredulo.

“Stai dicendo che ce l’hai fatta? Stai dicendo che hai convinto Hakyeon seriamente?!?” Gridò Sunwoo scuotendolo per le spalle. Aveva un’espressione sconvolta, mista tra la serietà e la disperazione.

“Avevi dubbi?” Ghignò Junghwan calmando Sunwoo. Lo stupore avvolse l’amico mentre Wonsik si accucciava a terra in preda alla vergogna e alla rabbia.

“Sgancia i cash.” Tuonò Junghwan riferendosi a Wonsik. Quello si grattò i capelli e si concesse un lunghissimo tiro dalla sua sigaretta. Non poteva crederci e non ci avrebbe creduto finché non lo avesse appurato con i suoi occhi. Non solo aveva perso una scommessa imperdibile, adesso anche Cha Hakyeon sembrava beffeggiarlo accettando di giocare e abbassarsi ai loro livelli. Con un gesto quasi sgarbato lanciò i soldi persi verso le scarpe di Junghwan e voltò il capo nella direzione opposta a quella dei due amici, producendo un sonoro tsk prima di riprendere a fumare.

“Ma quanti bei bigliettoni ci sono qui… grazie Ravi, ti aiuterò volentieri in qualche missione su Arcadya.”  Nuovamente Wonsik si morse le labbra stizzito e rimase in silenzio: Junghwan sapeva perfettamente come rendersi antipatico e come farsi detestare da chiunque e per questo preferiva non assecondarlo, evitarlo del tutto, per poi riprendere i contatti una volta che l’atteggiamento da stronzo gli fosse passato.

“Quindi adesso come ci muoviamo?” Domandò un po’ incerto Sunwoo, preoccupato che Hakyeon potesse cambiare decisione in qualsiasi istante. Si sistemò il cappellino tra i capelli castani e guardò prima Wonsik e poi Junghwan. L’uno l’opposto dell’altro, ciononostante contavano la bellezza di quindici anni di amicizia senza mai un vero e proprio litigio, più di quanto lui potesse immaginare.
Li aveva conosciuti entrambi durante le scuole medie e già da allora notava quanto fossero inseparabili quelli che poi sarebbero divenuti i suoi più cari amici. Li vedeva così diversi in ogni campo che davvero non riusciva a figurarseli come migliori amici: Lee Junghwan con la sua estroversione pacata, il suo umorismo sottile e quel tocco di malizia che lo rendeva diverso dagli altri studenti, riusciva sempre e comunque a riunire gruppi di amici e far trascorrere il tempo scolastico in allegria. Kim Wonsik invece, prima di azionarsi doveva conoscere bene chi aveva accanto. Il suo aspetto cupo e lo sguardo profondo allontanavano le persone da lui considerandolo un poco di buono. Nella loro amicizia era a questo punto che Junghwan faceva il suo ingresso e avvicinava tutti a Wonsik. E alla fine il vero carattere socievole e affettuoso del minore tra i due veniva a galla. Una coppia perfetta che Sunwoo stentava a credere si sarebbe mai sciolta.
Ma quella coppia perfetta era ben presto divenuta un trio inarrestabile che adesso stava cercando di conquistare la più grande e irragionevole missione che mai nessun gioco di ruolo avrebbe visto andare a buon fine, e quella missione era per l’appunto Cha Hakyeon.

“Semplicemente, sta sera raggiungi presto tuo fratello, gli spieghi come si accede ad un gioco online, lo invogli sempre più a continuare e lo catapulti nel gioco. Sii persuasivo, con le ragazze ci riesci bene, no?” L’occhiolino furbo di Junghwan fece sorridere Wonsik che sapeva già cosa aspettarsi da quelle parole. Sunwoo annuiva ad ogni comando e pregava mentalmente ogni divinità affinché filasse tutto liscio.

“Okay, farò del mio meglio. E chi si occuperà di lui nel gioco?”

“Ma che domande fai? Naturalmente se ne occuperà… Ravi.”

“CHE COS-” Ma l’urlo unanime di Wonsik e Sunwoo ebbe vita breve. Junghwan aveva sorriso sghembo come poche volte faceva ed era bastato a far tacere gli altri. Questo non era previsto, e non era nemmeno la più saggia delle idee. Sunwoo sapeva che il suo amico dai capelli arancioni voleva far pagare Hakyeon per i torti subiti, ma non sarebbe andato bene nulla quando proprio Hakyeon avrebbe saputo di Wonsik. E fu a quel punto che entrambi gli amici capirono: Junghwan aveva in mente qualcosa. Ma chi ci avrebbe lasciato le penne?

*
Casa Cha, ore 22.15 quell'orario Hakyeon se lo ricorderà per tutto il resto della sua vita. Seduto comodamente sul letto di suo fratello e fasciato da un caldissimo pigiama color latte, reggeva sulle ginocchia il suo portatile. Al suo fianco, Sunwoo sorrideva disinvolto e loggava su Arcadya Double come tutte le sere.

“Ha davvero una bella grafica.” Osservò Hakyeon sbirciando il monitor del fratellino. “Ora che ho memorizzato tutti i miei dati cosa devo fare?”

“Clicca lì e mentre si carica la schermata principale pensa ad un nome da dare al tuo personaggio.” Hakyeon ricambiò il sorriso dolce di Sunwoo e corrugò le sopracciglia annuendo. Un nome. Un nome che lo rispecchiasse appieno. Un nome che tutti avrebbero visto e invidiato. Hakyeon ci pensò a lungo ma nessuna delle idee pensate sembravano garbargli.

“Tu come ti chiami sul gioco?”

“Io? Baro. Alla fine è il soprannome con cui sono conosciuto anche al di fuori del gioco quindi è più semplice. Pensa magari ad un nickname che hai nella vita reale… o qualcosa che ti piace, non so…” Hakyeon ascoltò ogni sillaba annuendo e assimilando le nuove informazioni. Quella che credeva essere una cosa da poco si stava rivelando una difficile salita. Non aveva nomignoli, non gli piaceva che la gente storpiasse il suo nome o che lo dimenticasse a causa di un soprannome. Poi il colpo di genio. Digitò in fretta e in furia ID e Password e aspettò indicazioni dal fratello.

“N? Oddio perché proprio questa lettera? C’è qualche scemo che ti chiama così?” Tuonò sorpreso Sunwoo nel leggere quello strano e insolito nick. Notò suo fratello maggiore arrossire lievemente e storcere il naso.

“Una volta avevo un fratello coglione che non riusciva a pronunciare il mio nome se non la “n” finale.” Rosso in viso, Hakyeon abbassò lo sguardo e indicò lo schermo del PC sperando che Sunwoo lasciasse perdere quel vecchio discorso e gli spiegasse del gioco.

“Cos- ti chiamavo davvero N? Oddio fa così sfigati non riuscire a parlare bene…”

“Che potevi farci? Hai iniziato a parlare tardissimo e l’unica parola che spiattellavi random ogni secondo era N. Adesso per favore iniziamo a giocare prima che cambi idea.” Sunwoo cercò a stento di rimembrare quei ricordi ma si rese conto che era davvero troppo piccolo. Le uniche scene che gli affiorarono alla mente furono quelle di Hakyeon che giocava e si prendeva sempre cura di lui. Anche se avesse dovuto sporcarsi nel fango, anche se si fosse ritrovato pieno di scritte colorate sulla pelle, anche se avesse dovuto correre per tutto il quartiere e sudare, Hakyeon nei suoi ricordi c’era sempre. Maledisse in un secondo il momento in cui suo fratello decise di porre fine allo svago e diventare una persona snob e altezzosa e riprese a giocare, pensando solo e soltanto che tra tutti i nomi possibili che avrebbe potuto scegliere, lui aveva ripescato proprio quello stupido e intimo ricordo.

“Allora, N, a quale categoria vuoi appartenere? Elfi, maghi, mercenari, demoni, cavalieri… le trovi tutte qui, scorrendo.” Hakyeon osservò bene ogni personaggio e alla fine si fermò sul cavaliere. Sunwoo arcuò un sopracciglio e sorrise.

“Non so perché ma ci avrei scommesso. Ora che hai scelto… prendi un bel respiro. Sei pronto a far parte di Arcadya Double.” A quelle parole, Hakyeon tremò un attimo per poi accedere al gioco definitivamente. La grafica fantasy e curatissima fece sgranare gli occhi del ragazzo e guardandosi intorno nel villaggio virtuale si rese conto di non saper nemmeno come far muovere il suo personaggio.
Sunwoo cominciò quindi a spiegargli come muoversi e dopo circa una mezzora di pratica per far abituare il nuovo giocatore, gli chiese di seguirlo.

“C’è un player della nostra gilda che si è offerto volontario per scortarti ovunque e farti da tutor nel gioco. Io purtroppo non posso sempre starti dietro, sono tra i leader della gilda e non ho tempo, ma questo giocatore ha tutto il tempo che vi serve. Dovrebbe arrivare a momenti qui…” Hakyeon non nascose di essere preoccupato. Nella vita reale era abbastanza bravo a stringere amicizie, ma qui si trattava di vita virtuale, e non aveva la benché minima idea di come argomentare. Attese un po’ accanto al personaggio di suo fratello quando vide giungere un elfo oscuro donna e piazzarsi dinnanzi a loro.

“Ma che cazz- Hakyeon hyung, aspettami un attimo.” Sunwoo inforcò il telefono e corse in bagno, digitò il numero di Junghwan e attese una risposta.

<< Che diavolo significa questo? >>

<< Semplicemente quello che hai visto, Baro. I ragazzi si applicano di più se una bella donna gli ronza intorno. Riattacco, mi stanno cercando nel Labirinto. >> Sunwoo si spiaccicò il palmo della mano sulla fronte e mandò a fanculo Junghwan prima di tornarsene sul letto. Guardò veloce la chat della gilda: Sandeul, Ken, Hyuk, CNU, Leo, Zico e tanti altri avevano loggato e salutato, ma Ravi non c’era. O meglio c’era, ma avrebbe dovuto far finta di nulla.

“Sunwoo… questa tipa mi ha appena salutato nella chat.” Il più piccolo dei due fratelli avvertì un brivido lungo la schiena. Sapeva che questa idea di prendere per il culo Hakyeon era solo una cazzata da evitare, sapeva che avrebbe rischiato e avrebbero rischiato tutti coloro che erano a conoscenza della scommessa o che ne sarebbero entrati in contatto. Lui sapeva, eppure decise che una volta tanto, scherzare col fuoco non avrebbe intaccato nessuno.
Sorrise sudando freddo e rispose a Hakyeon.

“Lei… lei è Ra- lei è Rania. La tua tutor.”










Non sense: 
Okay ho pubblicato davvero. Innanzi tutto, piacere di conoscervi, sono Arashi17 o Grace ^^ è la prima volta che scrivo sia per i Vixx che per i B1A4 e non vi nascondo che sono emozionata e ansiosa. 
Sono un'autrice nella categoria degli EXO ma ho bloccato i miei lavori da mesi causa problemi vari, sfiducia nella mia scrittura ecc... quindi è la prima volta che pubblico qualcosa dopo un casino >.< 
Non so esattamente perché mi sia messa a scrivere una trama del genere o perché abbia unito questi due gruppi, so solo che nella mia testa l'idea finale è bella e spero piacerà anche a voi xD 
Diciamo che questo primo capitolo è più un'anteprima di ciò che sarà la fanfiction in sé ma come potete già notare, i protagonisti sono appunto N, Ravi, Baro e Sandeul (che non sono i miei bias... noooooo) naturalmente man mano che andrò avanti, il resto dei due gruppi salterà fuori perché sono personaggi importanti u.u 
Spero che abbiate apprezzato questo piccolo capitolo, che vi abbia incuriositi almeno un pochino e che mi farete sapere cosa ne pensate. Io sto davvero in ansia... per qualsiasi cosa potete scrivermi ^^ 
Un bacino, non trattatemi male ;;
Grace

 
   
 
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