Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: dahlia variabilis    26/04/2015    6 recensioni
Prendete una sera qualunque di fine aprile.
Prendete domande a cui una madre non riesce a rispondere.
Prendete un pigiama party, capelli che non vogliono saperne di essere intrecciati e mani troppo piccole per intrecciarli.
"Ginny era stata sicura di due cose quando aveva sposato Harry.
Primo: lo amava.
Secondo: Harry non avrebbe mai avuto la sfera emotiva di un cucchiaino, come qualcuno di sua conoscenza.
Sulla seconda aveva dovuto ricredersi due giorni prima."
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Hermione Granger, Lily Luna Potter, Rose Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'Starstruck'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
              Image and video hosting by TinyPic

 

The make over

 

È una sera di fine aprile.
Ginny siede sul divano con Lily, accarezzandole i capelli.
Lily ha quattro anni, capelli rossi e un cuore dolorante.
«Mamma,» la voce di Lily è ferma e bassa «perchè papà non mi vuole bene?»

Ginny lo sapeva, sapeva che sua figlia avrebbe reagito così. Gliel'aveva anche detto, a quel testardo di suo marito, che Lily ci sarebbe restata malissimo. Ma lui no, lui aveva dovuto fare a modo suo, portare i ragazzi in campeggio, lasciandola a casa. «Sono cose da maschi, Ginny.» aveva replicato lui.
 

Ginny era stata sicura di due cose quando aveva sposato Harry.
Primo: lo amava.
Secondo: Harry non avrebbe mai avuto la sfera emotiva di un cucchiaino, come qualcuno di sua conoscenza.
Sulla seconda aveva dovuto ricredersi due giorni prima.
 

«Oh, Lily. Papà ti vuole bene, e molto.»
«Allora perchè non mi ha portato con James e Al?»
Ginny la stringe forte a sè. La capisce. Si era sentita così ogni volta che aveva accompagnato i fratelli al binario 9 e 3/4. Per anni si era chiesta perchè non la lasciassero partire con loro, poi aveva capito, ma fino ai sette anni aveva creduto che i suoi fratelli non le volessero bene e che, di conseguenza, non la volessero tra i piedi a Hogwarts.
Sono cose che succedono quando sei l'unica femmina e, per di più, la più piccola.
Sentirsi sempre inadeguati, non amati abbastanza, non avere sorelle con cui fare fronte comune quando Fred e George – Albus e Severus – ti prendono di mira.
Non è una vita facile.
È sentirsi spazzatura in mezzo alle stelle.
 

Il campanello la salva da una risposta che non sa dare. Non aveva mai pensato che essere madre sarebbe stato così difficile.
Hermione e Rose entrano in casa sorridenti, cariche di borse e sacchetti.
«Abbiamo portato il gelato!» escalama Rose, togliendosi lo zainetto con il pupazzo di unicorno e mollandolo nel bel mezzo del corridoio.
«Rose! Togli lo zaino di lì!», la voce autoritaria di Hermione la precede in salotto. Rose sbuffa e torna a riprendere lo zaino, prima di gettarsi al collo di Ginny.
«Ciao zietta!» Ginny la accoglie in un abbraccio spezza respiro, mentre Rose le lascia baci molli su tutto il viso. «Hai visto?» chiede indicando il sorriso bucato «è caduto ieri sera e la Fatina dei Denti mi ha portato dieci zellini!».
 

Sono le dieci, Ginny e Hermione hanno sistemato i sacchi a pelo sulla moquette del salotto, spostato il divano e il tavolino da fumo contro il muro e messo a posto la casa delle bambole.
Lily ha la faccia impiastricciata di gelato al cioccolato e le mani appiccicose di meringhe e marshmellow. Lei e Rose stanno cercando di prendere Jelly, la puffola pigmea di Ginny, che continua a scappare e a rifugiarsi in posti troppo alti perchè possano prenderla.

Le madri le osservano ridere e saltare e ridere ancora, mentre tutte le preoccupazioni sembrano svanire nel nulla. E in quel preciso istante tutto sembra sospeso in una bolla di sapone. Alcune cose sono belle per quel che sono, in quel preciso momento. Che durino minuti, ore, giorni o mesi, non importa. Non sono belle per quello che potrebbero diventare, per il luogo da cui arrivano. Sono belle lì, in quel momento, perchè sono così. Sospese. Appena sfiorate.

 

Rose si è addormentata abbracciando il suo unicorno peluche.
Hermione legge Faulkner sorseggiando Prince of Wales.
Lily spazzola i lunghi capelli di Ginny, accanto a lei nastri colorati e mollette con applicazioni di margherite, matite, il servito da thè per bambole che le hanno regalato Dudley e Serena per il suo compleanno: il dolore per l'essere stata lasciata a casa scomparso.
Lily ci prova, ci prova davvero ad intrecciare i capelli della madre, ma sono tanti e non riesce a prenderli tutti con le piccole mani.
Stringe le labbra, concentrandosi, intrecciando, cercando di acciuffare i capelli che scappano, ribelli.
Ci prova ancora.
E ancora.
E ancora.

E forse un giorno, quando sarà più grande e ripenserà a quella sera di aprile – al pigiama party con Rose e a quella treccia che proprio non riusciva a fare – lo capirà anche lei, come sua madre prima di lei. Capirà che suo padre la ama e che non deve sentirsi spazzatura tra le stelle: abbiamo calcio nelle nostre ossa, ferro nelle nostre vene, carbone nelle nostre anime e nitrogeno nel nostro cervello. Capirà che siamo fatti per il 93% di polvere di stelle, con anime fatte di fiamme.
Capirà che siamo tutti stelle con nomi di persone.

Magari una sera di aprile – quando avrà una famiglia tutta sua, un marito che la ama alla follia e una vita più che soddisfacente – ripenserà a quando da giovane voleva essere bella e amata. E capirà di esserlo sempre stata. E allora vorrà essere intelligente, anche se lo è già, e bruciare anime con la sua intelligenza, e vorrà essere amata per i suoi pensieri e nient'atro.

Ma Lily ha solo quattro anni e mani troppo piccole per fare una treccia.
Lily ha solo quattro anni e ancora non ha un'idea ben precisa di cosa sia l'amore. Ne intuisce una minuscola parte dai baci che sua madre le deposita sulla fronte quando le rimbocca le coperte.
Quando James cade dalla scopa e lei gli medica le ginocchia sbucciate.

Quando suo padre beve il caffè e dice a Ginny che è buonissimo, anche se ha un saporaccio.
Quando zia Hermione li invita a casa per pranzo e la torta non basta, e allora se ne esce con un «Non mi sono mai piaciuti i dolci».
Quando nonno Arthur aiuta nonna Molly a mettere a posto la spesa.

Un giorno Lily si guarderà indietro – si vedrà crescere, giocare, frequentare Hogwarts, giocare a Quidditch – e capirà. Capirà esattamente perchè le cose che le sono successe dovevano succedere.

Ma adesso Lily ha solo quattro anni e mani troppo piccole per fare una treccia.

 

NdA:
L'immagine a inizio capitolo è "The make over", di Pascal Campion, l'artista che con le sue opere ha ispirato questa e moltre altre shot che entreranno a far parte della raccolta "Starstruck". Se non lo conoscete, date un'occhiata ai suoi lavori!
Els

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: dahlia variabilis