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Autore: silmor99    26/04/2015    1 recensioni
La storia parla di una ragazza che ha sempre paura di rovinare tutto e dopo varie situazioni capisce che la situazione migliore è parlare con gli occhi. La dedico a tutti, magari vi potreste immedesimare.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sono una ragazza che si fa sempre i problemi su tutto, e che si crea aspettative su ogni cosa. Anche sulla nostra relazione, se si può chiamare in questo modo.
Dopo il primo anno di liceo, passato tra libri, pallavolo e famiglia ero felicissima che arrivasse l’estate, ma ero ancora più felice il 15 di settembre. Già lo avrei rivisto. Edoardo. L’anno prima non mi ero accorta di quanto potessi tenere ad un amico. O forse qualcosa di più di un amico. Edoardo è il tipico ragazzo che se la tira quando gira con i suoi amici ma che quando sta da solo con qualcuno lascia trasparire tutti i sentimenti che nasconde. Il nostro rapporto fino a quel momento è stato strano. Io avevo una relazione e lui era single e appena io ero single lui stava con una ragazza. Ma qualsiasi fosse la nostra situazione sentimentale non finivamo mai di parlare. A volte ci chiamavamo e stavamo al telefono per ore a cantare o a ridere. Ma poi è cambiato tutto. Un giorno, precisamente un sabato pomeriggio. Ero a casa mia con due mie amiche Sara e Matilde perché dovevamo “studiare” ma siccome ci impegnamo sempre molto nello studio siamo andate a fare un giro in bicicletta. Sara voleva imbucarsi a casa di un nostro compagno di classe perché lì c’erano altri nostri amici, tra cui Edoardo. Il problema è che loro ci hanno offerto da bere. E mamma mia quanto abbiamo bevuto! Sono rimasta tutto il tempo abbracciata a Edoardo e quando ha iniziato a baciarmi il collo mi sono lasciata andare e ho iniziato ad accaezzargli i capelli. Eravamo stesi sul letto e ci tenevamo per mano, mi faceva le carezze, avevo tre succhiotti sul collo. Il giorno dopo mi ha scritto un messaggio: ‘Scusa per ieri, amici come prima’. Ma il nostro rapporto non è tornato come quello di prima. Lui ha iniziato a sentirsi con una mia amica più piccola e le nostra uniche conversazioni erano su di lei, non so se lo abbia fatto per farmi stare male. Nel frattempo Sara ad una festa si è buttata su di lui e ha provato a baciarlo. Ogni giorno però io e lui ci guardavamo sempre di più, anche con occhi diversi. Più luminosi. Per parlare ci guardavamo, bastava quello. Tutti mi dicevano che dovevamo fare qualcosa per cambiare questa situazione, ma diciamo che una situazione non c’era. Eravamo due amici che condividevano qualcosa, qualcosa di loro che nemmeno loro conoscevano. Con il passare del tempo non cambiò tanto. Ma un giorno mentre eravamo a mangiare a casa di un amico Edoardo mi ha chiesto di giocare con lui a Fifa 15, così mi ha fatto sedere sulle sue gambe e abbiamo riso tanto, come una volta. Abbiamo ricominciato piano piano a parlare normalmente, da veri amici. Andavamo a prendere i gelatoni come piace chiamarli a lui e poi per nostra grande gioia andavamo a ripetizione di matematica. Mi ero innamorata di lui. Ogni volta che lo guardavo mi scioglievo. I suoi occhi mi perforavano ogni volta. Quando sorride gli diventano di un verde così intenso che è difficile da definire. Poi un giorno mi arriva un suo messaggio: ‘Silvia, io e te dobbiamo parlare’. Così gli dico che può venire a casa mia e dopo 15 minuti suona al citofono. Edoardo sale e inizia a parlare, normalmente come al solito. Poi si blocca e inizia a raccontarmi delle sue paure: la paura dei ragni, quella dei piedi e dei pesci e come ultima cosa mi racconta una nuova paura, dice che gli è apparsa da poco ma sa che c’è sempre stata. La paura di perdere ME. A quel punto mi prende per il collo e mi bacia. Un bacio dolcissimo, uno di quelli che si sognano sempre. Ma io per paura di rovinare un’altra volta la nostra amicizia lo ho allontanato anche se conoscevo i sentimenti che provavo per lui. Così adesso siamo sempre alla stessa situazione, ma nessuna situazione. Comunichiamo con gli occhi. 
   
 
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